Un respiro dietro l’altro.
Non ha bisogno del trillo della sveglia. E sveglia da un’ora già, forse due.
Non ne è sicura. Ma ogni mattina aspetta la sveglia come una condanna.
La condanna ad un altro giorno nella sua vita.
E’ seduta sul letto prima che lui possa allungare il braccio a fermare la sveglia. Sa già cosa deve fare. Sa già cosa la aspetta.
Una routine soffocante che le ricorda perennemente, che tutto quello che deve fare è mettere un respiro dietro l’altro.