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Autore: slavetothegrind    30/07/2012    0 recensioni
Quante cose possono succedere in una sola estate. Partire con la sola intenzione di andare ad un concerto degli Skid Row per poi ritrovarsi con l'uomo da sempre amato.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Era il 18 giugno del 1989 ed ero su un aereo per Chicago. Mia cugina ventisettenne, Brenda, a quanto pare era riuscita a convincere i miei genitori a lasciarmi passare le vacanze estive da lei. Questa era ovviamente una scusa. Sì, avrei le vacanze da mia cugina, ma i miei genitori non sapevano che in realtà da li a una settimana avrei assistito al concerto degli Skid Row. Purtroppo Brenda riuscì a prendere solo un biglietto per la tribuna, ma meglio di niente. Lei non sarebbe, lavorava di notte, faceva la stripper… ovviamente questo lo sapevamo solo io, lei e chi l’andava a guardare, quindi il concerto me lo sarei goduta da sola. Provengo da una famiglia che non poteva permettersi  di pagare biglietti per i concerti e viaggi, non ero per niente ricca e ai miei genitori dispiaceva non accontentarmi perché sapevano che era la musica la cosa a cui tenevo di più.  Allora la mia cara cugina che di soldi in una notte ne faceva a palate nei locali riuscì a pagare il viaggio e a recuperare un biglietto per il concerto per mezzo delle sue “amicizie”. Nonostante il suo lavoro, Brenda era una ragazza per bene se no col cavolo che i miei genitori mi avrebbero lasciato passare le vacanze con lei. Faceva quel lavoro perché… bhè, era l’unico modo per guadagnare soldi facilmente, inoltre lavorava in un supermercato durante il giorno per mascherare la sua “identità” notturna che a me non dava alcun fastidio.


Ero da poco arrivata all’aeroporto e avevo passato tutti i controlli e mi trovavo vicino l’ingresso ad aspettare mia cugina. Mi guardavo intorno e respiravo aria nuova, mi sono sempre piaciute le grandi città come Chicago, New York, Los Angeles ed quella era la prima volta che mettevo piede in una grande metropoli.  Una ragazza mi stava salutando dall’altra parte della strada… e si stava anche avvicinando a me, era mia cugina
-  Brenda?
- Cos’è non mi riconosci? Che bello averti qui!
- Oh mio Dio ma cosa hai fatto ai capelli? Non ti ho proprio riconosciuta!
- Bhe li ho tinti, mi sembra ovvio! Fatti abbracciare!
Praticamente invece di abbracciarla mi ero proprio buttata su di lei. Era così cambiata, l’ultima volta che l’avevo vista era a Natale ma aveva ancora i suoi lunghi capelli neri, ora erano corti e marroncini.
- Senti, non mi dire niente, ma portami immediatamente in una pizzeria o in un fast-food, sono a digiuno.
Ed era vero, non avevo mangiato nulla, troppa era l’ansia che ancora avevo addosso e poi soffrifo terribilmente i viaggi molto lunghi, che siano in macchina, aereo o autobus, mangiare qualcosa mi avrebbe solo fatto vomitare, quindi meglio non azzardare.
- Sono le tre del pomeriggio.. senti facciamo così, facciamo un salto a casa per lasciare le valige, non è il caso andare in giro con esse, poi andiamo a mangiare qualcosa e poi ancora a fare compere, che ne dici?
- Per me va benissimo. Devi lavorare stanotte? –Le chiesi mentre caricava la valigia nel taxi che aveva fermato.
- Mi sono fatta dare un giorno libero perché dovevo venirti a prendere e non potevo lasciarti sola il tuo primo giorno a Chicago. Passami l’altra valigia per favore.
- No, lascia faccio io. E’ molto gentile da parte tua non lasciarmi sola
- Sei o no la mia cugina preferita?

Ci scambiammo un gran sorriso. E questo mi fece davvero star bene, c’era qualcuno che davvero tieneva a me a questo mondo oltre i miei genitori che disprezzavo sempre e alla mia migliore amica, Thaila
Salimmo sul taxi e pensavo a cosa stesse facendo in quel momento la mia più grande amica. Dovevo assolutamente chiamarla per raccontarle tutto. Lei era ed è tutt’ora la mia sorella acquisita, erano due anni che ci conoscevamo, avevamo le stesse passioni ed era follemente innamorata di Tommy Lee, il batterista dei Motley Crue, band che anche io apprezzavo tantissimo.

- Brenda, ma tra quanto arriviamo?
- Dobbiamo girare dietro quella palazzina e poi siamo arrivate.
- Ma mica prenderemo un altro taxi, autobus o quel che sia dopo?
- Nono, puoi stare tranquilla abito nel centro e tutti i negozi che ci servono sono a nostra disposizione.

- Bene ragazze, siete arrivate, sono quattordici dollari
Mentre Brenda pagava il tassista, mi continuavo a perlustrare l’ambiente nuovo che mi circondava. L’orologio segnava già le quattro del pomeriggio e il mio stomaco si faceva sentire ancor di più
- Eccomi, dai andiamo.

Saliamo su per quella grande palazzina, Brenda abitava al quarto piano. Appena varcai la soglia della porta principale si aprì innanzi a me un salotto niente male, lasciai la valigia a terra e iniziai a fare un giro per la casa, mentre Brenda portava l’altra valigia in ciò che sarebbe stata la mia stanza per tutta la stagione estiva.
 La cucina e il salone erano molto moderni. Passando per la stanza di Brenda non feci a meno di notare che aveva un letto matrimoniale e degli stivali da cowboy troppo grandi per essere i suoi. Forse aveva un nuovo ragazzo, ma per ora non volevo chiederle niente, volevo solo guardare la mia stanza e quindi mi diressi verso di lei.
- Allora, questa è la tua stanza, che te ne pare?
Era davvero bella, non c’era che dire, piccola ma bella!
- E’ fantastica!
- Sono felice che ti piaccia! Ti ho piazzato anche un giradischi lì e puoi attaccare tutti i poster che vuoi perché so che te li sei portati dietro!

E caspita se aveva ragione, ne avevo portati giusto cinque o sei per tenermi compagnia
- Brenda, stai facendo davvero troppo per me, non so davvero come ringraziarti! E scusami se sarò una rompipalle di prima categoria in questi mesi!

- Ma figurati! Ora però andiamo a mangiare e poi a fare shopping!

  
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