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Autore: Yomi22    31/07/2012    2 recensioni
...E fu così che Erza e Mirajane scoprirono di provare sentimenti reciproci.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Erza Scarlet, Mirajane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Realise Love.
 

 
 
La solita solfa: tavoli, sedie e panche che si frantumavano contro le pareti, scheggie di vetro che volavano per aria, incantesimi di ogni tipo che si stagliavano contro mobili e persone. Ogni giorno era la stessa storia, eppure nessuno pensava mai che tutto il casino che facevano, era Mirajane a rimetterlo a posto. E una volta si fa festa perché Tizio ha completato con successo una missione, e un'altra perché Caio si è unito a Fairy tail. E poi c'è Sempronio, che è diventato un mago di livello S! Ogni giorno una nuova scusa per far baldoria. 
Ma chi si occupava di medicare i feriti accidentalmente? Chi aiutava gli ubriachi a tornare a casa? Chi si sbatteva a riordinare tutto? Sempre solo Mirajane.
Ovviamente anche lei era felice nel vedere l'allegria dei suoi compagni, ma ogni tanto avrebbe tanto voluto una pausa, una giornata tranquilla. Certo, dalla morte di Lysanna non aveva più combattuto e aveva scelto lei di prendersi cura della gilda, ma non immaginava che sarebbe stata tanto dura. Ormai era passato così tanto tempo che neanche si ricordava chi si occupasse di queste faccende, quando sua sorella era ancora in vita e lei era una delle ragazze più scatenate della gilda.. anzi, del paese. 
Inoltre c'erano quei marpioni dei più anziani, che la guardavano sempre con occhi languidi. Lei rideva e scherzava, ma a volte esageravano con le richieste.
«Hei, Mira! Dammi una birra!» sentì dire, alla sua sinistra. Riconobbe la voce di Erza, la maga più forte di Fairy Tail. Titania. Sospirando, Mirajane prese da sotto il bancone l'ennesimo boccale che sapeva sarebbe finito in mille pezzi. Avrebbe dovuto comprarne altri, perché stavano finendo.
Riempì il bicchiere fino all'orlo e lo poggiò davanti al naso della rossa, guardandola con aria esasperata. «Niente festa per te, oggi, Erza?» domandò affabile, pulendo una macchia che aveva scovato sul legno.
«Ogni tanto mi piace star tranquilla» rispose Titania, sorseggiando lentamente la sua birra ghiacciata.
«Ogni tanto piacerebbe anche a me, un po' di tranquillità..» sospirò l'albina.
«Immagino... sei sempre tu a rimettere tutto a posto, vero?»
Dopo aver smacchiato bene il bancone, Mirajane si lavò con cura le mani e stappò una bottiglia di vino. Si versò il rosso liquore in un bicchiere e lo buttò giù in un sorso. «Già.»
 Erza si voltò e guardò con disappunto il casino che si stava creando. Poi si rivolse nuovamente a Mira, sorridendo: «dai, stasera ti aiuto io. Mi dispiace di non averci mai pensato... ma rimedierò!»
Strauss sorrise e si versò dell'altro vino rosso nel calice.
«Grazie mille, Erza..»
 
 
«Non pensavo che riordinare fosse così faticoso!» esclamò la rossa, intenta a sistemare al loro posto le panche ancora integre. «E tu lo fai quasi ogni dì?»
«Mi pagano per questo» rispose Mira, prendendo la scopa e iniziando a spazzare le piastrelle coperte di polvere e segatura. «Combattere è sicuramente uno svago migliore di questo, vero?» ridacchiò, ammiccando all'amica.
«Va be', quando ci sei tu è bello persino pulire sai?» constatò Erza, sorprendendosi delle sue stesse parole. Una verità alquanto imbarazzante, ma pur sempre verità. Da molti anni ormai si conoscevano, lei e Mirajane, e sin dal primo momento che l'aveva vista, Erza aveva provato per l'altra una forte attrazione. Si somigliavano molto. Entrambe con una testa di coccio, litigiose e prepotenti. Da quando però Lysanna era morta, Mirajane era cambiata completamente. Prima, solo con pochi eletti si comportava in modo così dolce e gentile, ora invece questo trattamento non era più riservato a questi, ma a tutti. 
Erza ne era gelosa.
Anni prima, un sorriso tenero come quelli che ora rivolgeva a chiunque, lo poteva vedere solo lei. Così come Mira era una delle poche prescelte che avevano avuto l'onore di conoscere l'animo gentile di Erza. Avevano avuto così tanti momenti intimi, in cui si erano scambiate preoccupazioni, gioie e sì, anche pene d'amore. Entrambe avevano asciugato le lacrime dell'altra, spesso si erano addirittura curate reciprocamente. A guardarle ora, nessuno direbbe che sono così amiche.
Aevano un'altra cosa in comune: entrambe avevano perso qualcuno che amavano molto.
Normalmente una simile esperienza avrebbe avvicinato le due persone in questione, invece a loro era capitato il contrario. Mira si era rinchiusa in un mondo di affabilità e frivolezza mentre Erza, dopo aver perduto per la seconda volta Gerard, si era buttata nelle missioni a più non posso. Erano rari, ormai, i momenti che condividevano.
Nonostante ciò, però, sapevano ambedue che l'affetto reciproco non era diminuito. Solo, erano rari i momenti in cui lo dimostravano.
«...Molto tempo..» mugugnò Mirajane, spazzando via un cumulo di cenere, probabilmente causato dalle fiamme indomabili di Natsu.
Erza la guardò con aria interrogativa, abbandonando ciò che stava facendo. «Niente,» continuò l'albina, «pensavo che è passato molto tempo dall'ultima volta in cui ci siamo ritrovate da sole..»
«già,» sorrise malinconicamente Scarlett, «siamo sempre così impegnate...»
«Senti, Mira...stasera...»
Furono interrotte dalla porta che si apriva. Mise piede nella stanza Gajil, che aveva in mano un mazzo di fiori.
«Mira..» disse, porgendole le rose. «Voglio scusarmi per averti quasi colpita con una sedia.»
Mirajane sorrise e lo abbracciò, facendo avvampare sia lui che Erza. Ma non per lo stesso motivo. Certo Gajil, innamorato perso della Strauss, era imbarazzato ma Scarlett no, tutt'altro.
Una fiammante gelosia la pervase e le fece stringere così forte il manico della scopa da spezzarlo. Perché Mira, la sua Mira, stava abbracciando il dragon slayer di ferro? Perché abbracciava sempre tutti? Il calore della sua stretta era rivolto a lei, un tempo. Erza, nonostante si fosse addolcita, non aveva mai permesso a nessuno di conoscere la sua natura più sensibile, perché quella apparteneva solamente a Mirajane. Perché anche l'albina, allora, non provava lo stesso? Ricambiava forse i sentimenti di Gajil?
No, non riusciva a concepirlo. Non poteva pensare a una Mirajane innamorata. Perché se doveva amare qualcuno, quella sarebbe dovuta esser lei.
"Ma cosa sto pensando" si disse la rossa, mentre un turbinare di pensieri le facevano dolere la testa. "Mirajane è la mia migliore amica. E soprattutto è una ragazza. Come potrebbe amare me!!"
Quando Gajil lasciò la stanza, Strauss si voltò verso l'amica con gli occhi luccicanti. «Hai visto che amore che è, in fondo? Fa tanto il gradasso, ma è un bonaccione..» osservò, sprofondando il viso nelle numerose rose profumate e inspirando a fondo.
«Mi sembra un gesto piuttosto banale.» rispose la rossa, senza pensare. "Perché le ho risposto così?"
Mirajane la guardò stupita, mentre poggiava il fresco mazzo sul bancone. «Che cosa, scusa?»
«Volevo dire che poteva sprecarsi un po' di più. I tuoi fiori preferiti poi, sono i girasoli, mica le rose.»
«Erza, sei forse impazzita? Gajil ha solo voluto compiere un gesto carino!»
«Sì, certo, carino. Chissà cosa c'è sotto. Vorrà portarti a letto e lasciarti come uno straccio il giorno dopo. Fanno sempre così.» continuò imperterrita la Scarlett, senza riuscire a frenare quelle parole cattive che uscivano direttamente dal suo cuore.
Mirajane si avvicinò a Titania e le poggiò la mano sinistra su una spalla. «Perché fai così?» chiese, malinconicamente.
Senza più riuscire a trattenersi, Scarlett spinse con forza l'amica contro una parete. Si guardarono per un po' negli occhi e Mirajane lesse chiaramente la determinazione di Titania.
«Come fai a non capirlo, Mira!» urlò la rossa, continuando a premere il corpo di Strauss contro il freddo muro. Quest'ultima gemette e abbassò lo sguardo. «Erza..» disse, sommessamente, «io non pensavo...»
Fu interrotta da un passionale, violento bacio. Erza le cinse i fianchi e si avvicinò, fino a far aderire il proprio corpo con quello dell'amata, senza mai interrompere il contattio. Non pensava che sarebbe finita così. Si aspettava un brusco rifiuto, persino un sonoro schiaffo... invece, Mirajane la accolse calorosamente, rispondendo attivamente al bacio e aggrappandosi letteralmente a Scarlett. Le loro lingue si intrecciarono, giocando come mai avrebbero pensato poter giocare. Non tra loro, almeno. 
Le mani di Erza erano salde sui fianchi generosi di Mira, una fermezza tale da trasmettere un senso di sicurezza all'albina, le cui mani, al contrario, viaggiavano lungo tutto il corpo fremente della rossa.
Nessuna delle due dava segno di voler interrompere così, chissà come, scivolarono sul pavimento che avevano appena terminato di pulire. Erza si sedette, Mirajane le fu sopra in un batter d'occhio. Con mani sorprendentemente veloci e capaci, iniziò a sbottonare la camicetta della Scarlett, che emanava un dolce profumo. Non avrebbe ben saputo dire di cosa in particolare, sapeva solo che era una fragranza tenera come i suoi baci e leggera come le sue carezze.
Erza la lasciò fare, continuando a gustarsi le labbra morbide della compagna. I respiri di entrambe si affannarono, e quando Erza diede un piccolo morso al labbro inferiore di Mirajane, questa gemette appena. 
Scarlett si fermò e la guardò nei grandi occhi blu. Mira smise di dedicarsi alla camicetta e ricambiò lo sguardo.
Sorrise.
Il sorriso più bello che Erza avesse mai visto. Non solo per via della sua dentatura perfetta, ma tutta la dolcezza che quel semplice gesto emanava, poteva riempire il suo cuore fino all'orlo. Anzi, ormai era così pieno di lei che sembrava sul punto di scoppiare. Finalmente un sorriso per lei; un sorriso vero; il più bello che avesse mai rivolto a qualcuno.
«Mira...» sussurrò con un filo di voce Scarlett, accarezzando lievemente il braccio sinistro dell'amante. Quest'ultima continuò a fissarla con il suo sorriso migliore, poi l'abbracciò.
«Oh, Erza.. come ho fatto a non capirlo» disse, tremante. Erza si staccò dolcemente dal contatto e le prese il viso tra le mani. 
Con un dito catturò una lacrima. «Perché piangi?» chiese, sempre in un sussurro.
«Non lo so» rispose l'albina, ridacchiando,  «è tutto così... così bello, così nuovo...»
Le loro labbra si incontrarono di nuovo, in un breve, dolce bacio.
Probabilmente se qualcuno non avesse aperto la porta della stanza, le due avrebbero ripreso ciò che avevano iniziato ma, ahimé, quel qualcuno lo fece.
Appena sentito un rumore, entrambe balzarono in piedi e si sistemarono i vestiti in disordine e i capelli scompigliati. Quando Gray entrò, ambedue sfoggiarono un sorriso tanto smagliante quanto colpevole, ma il ragazzo finse di non notarlo.
«Hei,» le salutò, «salva Mira, ciao Erza. Senti, stasera pensavo di andare al ristorante. Vuoi venire con me?»
Erza scambiò una rapida occhiata con Mirajane, che fece cenno di consenso. «Va bene..» rispose la rossa, imbarazzata. «Sarò da te per le otto»
«Ok! Senti...» continuò lui, mentre un lieve rossore invadeva le sue gote, «...non farne parola con Lluvia, non credo che ci lascerebbe in pace..»
Per un attimo né Mira né Erza capirono la situazione, ma quando lo fecero, entrambe sapevano che era troppo tardi per rifiutare l'invito.
«V-va bene» balbettò la rossa, spegnendo il suo sorriso. 
«Perfetto! A dopo!»
Gray lasciò la stanza e le due si sedettero a un tavolo, stremate.
«E così finalmente si è deciso eh..» disse seccata l'albina, versandosi del vino rosso in un calice.
Offrì della birra ad Erza, che accettò di buon grado.
«Deciso?» chiese finta-gnorri la rossa, sorseggiando la bevanda fresca.
«Non far finta di non aver capito i sentimenti di Gray verso di te, Erza. Sono anni che ti ama.»
Scarlett spostò lo sguardo verso il tavolo di quercia e picchiettò nervosamente le dita contro il bicchiere che teneva tra le mani. 
«Cosa devo fare, Mira...»
«Sei tu che hai accettato, mica io.»
Erza osservò la ragazza che sedeva di fronte a lei e notò che stava guardando da un'altra parte. Era gelosa, eh?
«Mira, io non provo niente per lui.» disse, allungandosi per accarezzare la guancia a Mirajane.
«Che me ne importa. Puoi anche sposartelo.»
Esasperata, la rossa sospirò e si alzò, per accomodarsi poi accanto all'albina. Con un gesto delicato la fece voltare verso di lei e la baciò.
«Non fare così. Io amo te.» disse, per poi tornare con le labbra su quelle della compagna.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Ed ecco la mia seconda fan-fic incentrata su questa splendida coppia! Stavolta però, si tratta di una serie! Non so ancora quanto lunga, ma sicuramente ci sarà un secondo capitolo... Mica posso risparmiarvi la cena Erza-Gray! Ma non voglio anticipare niente! 
Godetevi la storia e se ne avete voglia recensitela pure, son ben accette critiche di qualunque genere! 
Grazie, a presto! :D
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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