Sono pronta. Ormai è tutta la vita che sono pronta a questo momento.

Qui, su questo palco, sto per mettere in scena lo spettacolo che mi consacrerà nel firmamento del teatro.

Ma non è a questo che penso.

Penso a lui. A colui che, in questi anni, mi ha aiutata, sostenuta.

Colui che amo.

Si, lui, il mio donatore di rose, il mio amore.

Sono stata stupida, in passato, non riconoscendo mai i piccoli segnali che, forse inconsciamente, mi mandava.

Già, perché credo che, anche se non lo facesse apposta, lui voleva che io capissi chi era.

Devo ammettere che all'inizio è stato molto bravo a celarsi, ma poi...qualcosa era cambiato.

Quel giorno che mi ha costretta a seguirlo in quella fiera. Il suo atteggiamento non era il solito, sembrava aspettasse una mia mossa, ma io, stupida ragazzina, non ero riuscita a capirlo.

Quel giorno l'ho perso. L'ho capito troppo tardi.

Il suo fidanzamento mi ha scioccata, ma ancora non capivo. Poi ho scoperto, casualmente a verità, ma non ho cominciato ad amarlo da li.

L'ho sempre fatto. La sua presenza mi era più indispensabile delle sue rose.

Al tempio, nella valle, potevo confessare, ma ho avuto paura. Paura di essere respinta, paura di udire dalla sua voce che amava la sua fidanzata, la donna che aveva scelto.

Ci eravamo divisi, nuovamente.

Poi, improvvisamente, tutto era cambiato radicalmente.

Gli intrighi, le macchinazioni di quella donna, erano riusciti nuovamente a farci ritrovare soli, come quel giorno.

Io e lui.

Li, non so dove, ho trovato il coraggio, anche se non direttamente, di aprirgli il mio cuore. Quello che mi ha lasciata più basita, è stata la sua reazione.

Quei due abbracci, così intensi.

Li ho cominciato veramente a capire. Lui provava quello che sentivo io.

Ma ancora nessuno dei due poteva fare qualche passo in avanti.

Lui doveva liberarsi di quella promessa di matrimonio, io di uno spasimante per il quale provavo solo affetto.

Ma la prova più dura, incredibilmente, era giunta da suo padre. Colui che aveva segretamente amato la mia sensei, colui che aveva portato alla morte il suo amore. E sempre lo stesso uomo con cui io avevo mangiato un gelato, molto tempo prima.

Ha scoperto il suo segreto, il suo amore per me.

Lo ha minacciato, denigrato e poi imposto, anche con l'inganno di sottrarmi i diritti della Dea, in caso di vittoria.

Ma lui era più forte. Si è opposto, io ero più importante di tutto.

Inizialmente, a mia insaputa, ha rotto il suo fidanzamento, poi ha cancellato la maggior parte della sua vita, rinnegando quell'uomo che lo aveva cresciuto iniettandogli odio.

Infine, privo di un cognome altisonante e senza un soldo, si è nuovamente presentato a me, solo con il suo amore da offrirmi.

Amore per una ragazzina di undici anni più giovane, che gli aveva nuovamente fatto scoprire la gioia di vivere, di amare.

Ora sono qui, pronta ad andare in scena.

Devo tutto a lui, a colui che mi ha fatto crescere, credere in me stessa, credere nell'amore assoluto.

Si, perché adesso io e lui stiamo insieme, la prossima settimana, al termine delle repliche, ci sposeremmo.

Il nostro sogno, non quello della Dea, ma di vivere insieme e felici, si è realizzato.

Il sipario si sta alzando e immediatamente con gli occhi lo cerco.

Eccoli li, impeccabile nel suo smoking. Affascinante.

Ogni donna vorrebbe averlo, ma solo io ho il suo cuore.

La ragazza insignificante che sa brillare solo sul palco, ma che per lui è più della vita.

Guardami amore e assapora ogni frase, perché a te sarà rivolta e scaturirà dal mio cuore.

Ti amo, Masumi e non smetterò mai di farlo, fino a che avrò un alito di vita.

E so che per te sarà lo stesso.