- Sam, vieni a mangiare!
- Arrivo!
Mi sedetti a tavola e pensavo a quegli stivali che avevo intravisto prima nella camera di Brenda.
- Ma al concerto ci andrò da sola? Nel senso, fino all’area mi accompagnerai tu?
- No in realtà ti accompagnerà il mio nuovo fidanzato, non riuscirai mai ad indovinare chi è!
- Non ne ho la più pallida idea, dimmi tu chi è dai!
Aveva gli occhi che brillavano e questo mi rese molto felice. Aspettando la sua risposta intanto continuavo a mangiare il mio sushi
- E’ JANI LANE
Cazzo, per poco non mi strozzavo, non stava scherzando, ecco di chi erano quegli stivali
- Ma proprio QUEL Jani Lane? Caspita e come l’hai conosciuto?
- E me lo chiedi anche?
Certo, che stupida che ero stata a domandarmelo, sicuramente nel locale dove Brenda lavora, come avevo fatto a non pensarci subito?
- Nel locale giusto. Quindi gli stivali nella tua camera sono i suoi? Cioè lui vive qui?
- Non esattamente, si ferma solo qualche notte…
- Ma… non riesce a recuperare qualche pass per il backstage degli Skid?
- Già chiesto.. non può, anche perché non ha tempo di mettersi in contatto con altre persone ultimamente, ha da fare anche lui con il suo tour.
- Sì hai ragione. Fatto sta che verrò accompagnata da Jani Lane, Cristo! Jani Lane dei Warrant! E’ un sogno!
- Sei felice eh? Ti accompagnerà esclusivamente perché deve sbrigare non so cosa nei paraggi e quindi si è offerto di accompagnarti.
- Ma… insomma, stasera verrà qui?
L’ansia salì ancor di più alle parole di Brenda, mia cugina era la ragazza di Jani Lane e proprio Jani mi avrebbe al concerto!
- No non verrà, verrà venerdì notte. Il concerto c’è martedì giusto?
- Sì esatto, non sto più nella pelle!
Mi rispose solo con un sorriso e ciò mi bastò. Passammo il resto della serata guardando qualche film in tv e a parlare della vita, ragazzi e del suo lavoro. Le piaceva e mi ha spiegato che nei suoi strip non si dava al nudo integrale poiché era decisa a mantenere la sua dignità. Mi propose di scalare di poco i miei lunghi capelli biondo cenere e accettai poiché ormai la mia frangia, diventata troppo lunga era impossibile da cotonare.
Mi ero appena svegliata ed erano le nove del mattino e vagavo per casa e mi ricordai che Brenda la mattina non c’era, era a lavoro. Decisi di prepararmi la colazione e poi sarei dalla parrucchiera che si trovava a due passi dalla casa mia nuova casa.
Mangiai i cereali tutti di fretta e mi rimasero sullo stomaco, perfetto, e per la strada sentivo che mi facevano su e giù
- Buongiorno!
- Hey! Tu dovresti essere la cugina di Brenda! Ci ha parlato molto di te e questa mattina è passata ad avvisarci che saresti venuta! Dai siediti qui. Com’è che vuoi che ti tagli questi bei capelli?
Mi sedetti alla poltroncina verde davanti allo specchio che la parrucchiera alta e molto attraente mi ha aveva indicato.
- Allora vorrei scalarli soprattutto qui davanti ma lasciando sia la lunghezza che il colore, e poi devo tagliare il ciuffo, se è possibile faccia in modo che posso dividerlo e cotonarlo bene
- Ma tesoro, certo che è possibile!
Un’oretta e tutto era fatto, i miei capelli erano perfettissimi, proprio come volevo che fossero, pagai il conto e decisi di andare in qualche negozio di cosmetici per comprare il minimo indispensabile per il concerto e per la mia permanenza a Chicago.
Nel negozio e vidi tante “presunte colleghe” di mia cugina, sapevo riconoscere una stripper da un’altra donna qualunque. Mi recai prima al reparto rossetti e decisi di comprarne tre: uno rosso, uno fuxia e l’altro rosso ciliegia. Ombretto marroncino e nero, mascara, matita nera e infine un bellissimo smalto bordeaux.
Uscita dal negozio, la mia mente lavora come non mai e mi immaginavo già al concerto, era giovedì e mancavano solo cinque giorni e l’indomani avrei incontrato Jani Lane.
Era ora di pranzo e dovevo incontrarmi con Brenda nella pizzeria dietro l’angolo, quando arrivai lei era già lì.
- Vedo che hai fatto compere!
- Sì mi mancavano i trucchi in realtà.
- Giusto, ieri non li abbiamo presi.. fa vedere! Cavolo –disse mentre sbirciava nella busta- ma vuoi imitarmi?
- Anche se fosse? –risposi con un bel sorriso
- Bene così si fa! Allora io stasera devo andare a lavorare, tornerò per le quattro del mattino, tu dormi tranquilla. Ho tempo di andare in giro fino alle otto di questa sera, poi devo andare a casa a preparami e poi alle 22 vado a lavoro. Quindi facciamo così, ora ti porto un po’ in giro, mangiamo qualcosa e poi ti riporto a casa ed io andrò a lavorare, va bene?
- Perfetto –risposi con ancora il boccone in bocca
Finito di pranzare uscimmo e Brenda mi portò alla scoperta della città, mi fece anche vedere il locale dove lavorava. In giro per la città non potei evitare di notare i manifesti che annunciavano la tappa degli Skid a Chicago del 25 giugno del 1989.