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Autore: Lena G    04/08/2012    2 recensioni
Michelle inizia una corrispondenza per e-mail con uno sconosciuto, vince una borsa di studio nei mesi estivi alla Julliard a New York e con lei partono la sua migliore amica Arianna e la sua sorella gemella Federica mettendosi d'accordo con il suo amico virtuale per incontrarsi.
Brian vuole conoscere una persona normale che lo tratti da persona normale. Tra le migliaia di lettere che i fan gli mandano quotidianamente, ne risponde a una con il tuo indirizzo privato senza firmarsi. Pur di incontrare questa persona, riesce a far chiamare gli Avenged Sevenfold a New York per un festival che dura per tutta l'estate.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui di nuovo! Mi sono fatta viva! Scusate per questo mini capitolo ma è di transizione e insieme ad un altro mini capitolo che arriverà in seguito, servirà a capire i capitoli finali di questa fan fiction! Sinceramente un po’ di dispiace, ma ho già pronto il sequel di questa storia nella mia testa, quindi non temete cari lettori affezionati, questi protagonisti torneranno presto!
Buona lettura!
Lena G




Capitolo 12 - Unholy Confessions

Brian era inquieto, il suo cane era inquieto, McKenna era inquieta, Brent era inquieto, i suoi genitori erano inquieti. L’aria che si respirava in casa Haner non era delle migliori e tutto a causa del litigio che aveva tenuto sveglia la cittadina di Huntington Beach nel cuore della notte.
 
“Chiamala e parlatene, poi chiami lui e ti scusi. E stavolta non voglio nessuna lamentela da parte tua”
“Non ci penso neanche Ari. Io non devo niente a nessuno, soprattutto a lui! E poi non ho intenzione di lasciargli la strada spianata per Michelle! Io tengo davvero a lei, anche se è una testa di cazzo…”

“Stai tranquillo che lei ricambia pienamente” gli rispose  prontamente la ragazza con i capelli rossi.
“In particolar modo che sei una testa di cazzo” aggiunse sua sorella McKenna che era al corrente di tutta la faccenda.
“Stai zitta tu che non capisci ancora niente di queste cose!” le disse il diretto interessato mentre la ragazza rideva.

“Brian” disse suo padre: “tralasciando che mi fa ancora strano fare la ramanzina ad uno che si chiama esattamente come me…”
“Dato che tu alla sua età facevi le stesse identiche cose” lo interruppe sua moglie.
“Sì, ma con più stile ovviamente” poi si ricompose: “Io penso che tu sia davvero un cretino”
“Grazie papà, lo sapevo già di mio”

“Oh, ma io non ne andrei così fiero lo sai?”
“Di sicuro la gente lo è”
“Non ne sarei così sicuro”
“Guarda che tutto il mondo mi conosce”
“Appunto”
“Ti credi tanto furbo dato che sei più vecchio, ma io sono una star che gira per il mondo, tu sei famoso solo per essere mio padre”
“Brian! Non osare parlare a me con quel tono! Sei solo un bambino immaturo pieno d’inchiostro che ti ha dato alla testa. Dici tanto che tu tieni a quella ragazza ma fai solo casini su casini e l‘hai allontanata forse definitivamente da te. È questo quello che volevi? Penso proprio di no”
“Certo che non lo volevo! È lei che non ha voluto comprendere il mio gesto! Lo avresti fatto anche tu, anzi, lo hai già fatto e infatti tu e mamma non state più insieme!”
“Brian, sei fuori pista. Se io e tua madre abbiamo divorziato, di sicuro non è a causa di una telefonata. Ti capisco, sei un uomo e vuoi che quella ragazza sia tua perché ci tieni. Hai fatto un casino che però si può recuperare”
“Non le chiederò mai scusa! Io mi sono esposto per lei e lei cosa fa? Niente! Prima non da peso a quello che c’è stato tra noi davanti al mio migliore amico, poi mi ha nascosto per tutto questo tempo che era cotta di un suo compagno di classe. Come uomo mi sono sentito sminuito! Tu non sai cosa ho provato ogni volta che mi ha rifiutato!”
“Scusami Bri se t’interrompo” disse Zacky che era stato tutto il tempo in silenzio.

“Cosa c’è?”
“Hai mai visto i suoi tatuaggi? Quelli che si è fatta insieme a noi a Kat”

“No, cosa c’è di così tanto importante”
Tutti rimasero in silenzio. Anche la sua famiglia, nelle foto sui giornali di gossip avevano ritratto le ragazze con i musicisti e molte volte si erano incentrati sul tatuaggio della ragazza. Brian non guardava mai quelle riviste, ma nessuno poteva credere che non avesse visto di sfuggita quelle gigantografie che occupavano le edicole.

“Sulla spalla destra ha tatuato un Deathbat”
“Molti dei nostri fan ce l’hanno”
“Zacky, sei stato troppo vago e lui è troppo stupido per intuire queste cose” disse Arianna: “Bri, lei ha tatuato il TUO Deathbat”


Da quel momento Brian non riuscì più a dire una parola o a reagire a qualsiasi stimolo. Rimase seduto a fissare nel vuoto per ore. La sua famiglia decise di lasciarlo stare immerso nei suoi pensieri che non esistevano. L’unica cosa che aveva in mente era il volto di Michelle. All’improvviso spalancò gli occhi e si alzò, prese la macchina e guidò a tutta velocità fino a casa sua, accese il computer e iniziò a scrivere. Poco dopo si rese conto che non erano le parole adatte e riscrisse tutto dall’inizio.
Dopo tre ore di scrittura intensa decise di lasciar perdere e andò a dormire.
La mattina dopo si svegliò di soprassalto e s’illuminò: aveva trovato il modo per farsi perdonare! Si mise di nuovo davanti al computer ancora in pigiama e questa volta però non scrisse niente: mandò solo un allegato. Soddisfatto di sé andò a fare una colazione abbondante quando il suo cellulare squillò: era Zacky.
“Pronto?”
“Brian! Devi venire subito in ospedale!”
“Cos’è successo?”
“Jimmy”
E il mondo gli cadde addosso per la seconda volta.
 
Michelle era molto presa dall’Università, aveva scelto Ingegneria Meccanica e passava molto tempo a studiare e creare progetti al computer. Conosceva solo uno studente: Riccardo. Sì, il ragazzo aveva scelto lo stesso corso di laurea di Michelle ma i due non si rivolgevano la parola e man mano che i giorni passavano, più Michelle si arrabbiava e tentava di avvicinarsi a Riccardo, anche solo per ricreare quella sorta di rapporto che con fatica avevano costruito ma senza successo, il ragazzo sapeva bene come seminarla e soprattutto come ignorarla.
Quel giorno per lei fu piuttosto strano, era in ritardo con un progetto e quindi aveva deciso di non andare a lezione ma di continuare a lavorarci quando un “Bip” a lei familiare fino a pochi mesi prima non le fece sollevare gli occhi dal suo dovere.
Controllò la sua casella di posta: con suo enorme disappunto scoprì che l’email era di Brian. All’inizio rimase ferma, indecisa se aprirla o meno, poi però la aprì e non vide niente se non un allegato. Controllò con l’anti-virus se non fosse dello spam pericoloso, ma i risultati furono negativi, quindi, sebbene con riluttanza, lo aprì e rimase sorpresa.
 
“Ciao Mich, non ti aspettavi un video da me, vero? Beh, eccomi qui. Io non so come iniziare, lo sai che a parole me la cavo malissimo, quindi proverò a cantare una canzone. È una canzone vecchia, ma esprime esattamente quello che provo in questo momento.
 
"I wish I could be the one,
the one who won't care at all.
But being the one on the stand,
I know the way to go, no one's guiding me.
When time soaked with blood turns its back,
I know it's hard to fall.
Confided in me was your heart.
I know it's hurting you, but it's killing me."

 

Non so cosa mi stia accadendo, non ho mai provato emozioni così contrastanti tra loro, quindi non so gestirle. L’unica cosa che so è che ti voglio con me, ti voglio, ti voglio con tutto il mio essere e il mio corpo. Voglio essere l’unico, non voglio dividerti con nessun altro. Mi dispiace di aver rovinato la tua amicizia con quel ragazzo italiano, ma sai, qualcuno ha detto che ‘Il fine giustifica i mezzi’ e quindi… Beh, hai capito, no? Hai capito che sono un deficiente, uno stronzo, un cretino. Ho sbagliato. Ho sbagliato tutto. Tutta la mia vita è sbagliata.
Per uno stupido errore ti ho ferito, ma fidati, se ti fa male, a me sta uccidendo.

Non ti chiedo niente, né di rispondermi, né di perdonarmi. Voglio solo che tu sappia quanto significhi per me, tutto qui.
Ora devo andare e ricordati che se vorrai, il tuo Mr. B sarà qui ad aspettarti”
 
Michelle rimase pietrificata a guardare il viso di Brian struccato, con i capelli in disordine e con gli occhi tristi mentre teneva in braccio una chitarra classica. Il suo cuore batteva forte ma sapeva che non era ancora pronta a perdonarlo, dopotutto le aveva sconvolto troppe volte la vita e in modo negativo. I mesi di New York valevano ben poco rispetto al suo ultimo gesto meschino, vile, egoista e… così dannatamente romantico.
Non gli rispose e chiuse il pc. Voleva rimanere da sola a ricordare quanto era dolce e perfetto il suo vecchio Mr. B, quello che non sarebbe più tornato nella sua vita, ma non le fu possibile: un uragano biondo entrò in camera sua e le disse: “Cattive notizie!”
Michelle scattò in piedi: “Cos’è successo?”
Federica la guardò: “Jimmy è in ospedale!”
“Oddio! Cos’ha?”
“Ha avuto un incidente stradale”
“Ed è grave?”
“Purtroppo è in coma”
E il mondo di Michelle le cadde addosso per la seconda volta.
   
 
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