04/08/2012
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Holly non è mai stata consapevole come adesso di trovarsi esattamente sulla linea di confine che separa giusto e sbagliato.
Le basterebbe così poco per tornare nel giusto: un passo – uno solo.
La parte del giusto è dove sua madre la aspetta al bar vicino alla spiaggia con una tazza di tè tra le mani, tutti giovedì pomeriggio.
La parte del giusto è dove lei non avrebbe mai accettato di andare a cena con Karen in un ristorante fuori Margate.
La parte del giusto è dove lei, ora, scioglierebbe la stretta delle loro mani sotto il tavolo.
La parte del giusto è dove lei sarebbe l'insegnante di inglese e Karen una sua alunna.
“È sbagliato”, commenta d'un tratto, amaramente, interrompendo il contatto tra le loro dita.
Karen sussulta appena, presa alla sprovvista. “In base al giudizio di chi? Tuo o degli altri?”
Holly distoglie lo sguardo dal suo, quasi a disagio di fronte a quegli occhi che sembrano sempre volerle scavare dentro.
“Ci sono alcune cose che sono sbagliate a prescindere”.
“Come?” la incalza Karen.
“Come noi due. Come tu che hai sedici anni e io che sono la tua professoressa”.
Karen lascia passare alcuni secondi, prima di parlare.“Ti ricordi quella volta sulla spiaggia, quando mi hai chiesto se stavo con qualcuno e io ti ho risposto che stavo cercando quel qualcuno in una vera amicizia? L'ho trovata, sai, quell'amicizia. E non chiederò scusa o non mi sentirò in colpa per averla trovata in te, perché non c'è nulla di sbagliato”, dichiara, dimostrando una sicurezza che la lascia del tutto spiazzata.
Holly appoggia la testa sulla propria spalla e sospira, piano.
Le basterebbe così poco per tornare nel giusto – il giusto che vedrebbero gli altri, il giusto che le suggerirebbe sua madre. Ma, in quel momento, l'unica cosa che sembra giusta a Holly – dannatamente giusta – è stringere la mano di Karen sopra il tavolo. Ed è esattamente quello che fa.
Holly non si sente più sulla linea di confine. Adesso Holly è dalla parte del giusto. Il suo giusto.