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Autore: Cocol_Sasso_97    05/08/2012    2 recensioni
(Scusate il titolo orrendo ma non sono capace a darne ç.ç)
"Quel tatuaggio.
Quel dannato tatuaggio che significava Barbabianca.
Il capitano di quel dannato pirata che aveva ucciso i suoi genitori.
Il pirata che aveva messo la parola fine alla vita tranquilla di Nari."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Gli incontri di Portuguese D. Ace'
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Fallo soffrire…


Quel tatuaggio.
Quel dannato tatuaggio che significava Barbabianca.
Il capitano di quel dannato pirata che aveva ucciso i suoi genitori.
Il pirata che aveva messo la parola fine alla vita tranquilla di Nari.
Ed ora, davanti a lei, uno dei suoi compagni, che se ne stava a dormire tranquillo davanti agli occhi increduli dell’oste perché il pirata si era addormentato sul piatto, ad insaputa di tutti i guai che il suo compagno le aveva causato.
Strinse le lunghe dita intorno al manico del pugnale che teneva in mano e si avvicinò con passo leggero al pirata dai capelli neri seduto al bancone.
La rabbia invase la sua mente, incapace di farla ragionare. Non le importava nulla. Che fosse un ex pirata, che avesse una famiglia… Niente, voleva solo ucciderlo perché lui era colpevole di essere compagno di quel pirata.
Il braccio si alzò, tremando e la ragazza osservo il teschio sulla schiena del ragazzo, che sembrava guardarla come per prendersi gioco di lei. Fece per abbassare il braccio ma le parole del ragazzo la bloccarono.
- Vuoi pugnalarmi alle spalle? Non è mica tanto leale… La schiena di un avversario è sacra e inviolabile… -
Nari deglutì, timorosa del fatto che, ora che era stata scoperta, il pirata l’avrebbe fatta fuori, ma lui non si voltò nemmeno e lei si fece coraggio, mentre gli altri clienti della locanda osservava la scena curiosi – Leale? Parli di lealtà tu che sei uno schifoso pirata?! –
- E questo cosa vuol dire? Molti pirati sono leali… - disse tranquillamente alzandosi a sedere eretto e pulendosi il viso, prima di riprendere a mangiare.
- I PIRATI LEALI?!? – esclamò lei, gli occhi che pizzicavano dalla rabbia – Ma fammi il favore! LE PERSONE LEALI NON AMMAZZANO INNOCENTI COSÌ, PER DIVERTIRSI! – esclamò affondando il pugnale. Era sicura che l’avrebbe colpito, ma il ragazzo si spostò appena di lato e si voltò a guardarla, tenendole fermo il braccio. Gli occhi sottili di lui piantati in quelli grandi e chiari della ragazza, le numerose lentiggini che gli corniciavano il viso e un’espressione seria in viso.
- I pirati leali no. – disse semplicemente rubandole il pugnale dalle mani e lasciandole il braccio.
- I pirati mi fanno schifo, che siano leali o no. – sibilò osservando il suo pugnale che saliva in aria e veniva ripreso dal ragazzo – Arrivano in un villaggio, saccheggiano tutto e tutti, uccidono chi vogliono senza motivo e danno fuoco alle case di coloro che cercano di ribellarsi. -
- Capisco… - fece lui alzandosi e lasciando alcune banconote sul bancone, sempre giocando col pugnale – Grazie per il pranzo Capo! – disse poi superando Nari.
- Ehi! Il mio pugnale! Ridammelo pirata! – esclamò lei voltandosi verso di lui.
- Mi chiamo Ace – fece lui sorridendo guardando il manico decorato del pugnale.
- Non mi interessa come cavolo ti chiami, ridammi il pugnale! – sbottò stringendo i pugni sotto gli sguardi divertito dei presenti.
- Se proprio lo vuoi… - fece mettendolo nella sacca che portava in spalla – Vieni a prendertelo – rise correndo fuori dalla locanda.
- EHI! STUPIDO PIRATA, TORNA QUA! – esclamò correndogli dietro.
Il ragazzo rideva divertito, correndo veloce tra la gente che si scansava al suo passaggio seguito dalla mora con gli occhi azzurri.
- FERMATI!!! – urlava Nari.
- Ma fammi il favore! – esclamò lui raggiungendo una piccola rupe sul mare.
- Eccoci… - ansimò lei, per la corsa – Intrappola come un topo… -
- Lo dici tu… - sorrise lui lasciandosi cadere all’indietro.
Nari spalancò gli occhi e si affacciò, sospirando sollevata. Ace si era lasciato cadere su di una barca che ora si stava dirigendo verso il villaggio.
- Vieni al porto ragazzina, e forse ti ridarò il pugnale! – urlò lui.
In meno di tre minuti la ragazza corse fino al porto e, ansimante, guardò il ragazza sulla nave in acqua davanti a sé.
- Ridammi il pugnale – sibilò.
- Perché ci tieni tanto? – chiese lui osservandolo – In effetti è bello, avrà anche un valore… -
- NON PENSARE DI VENDERLO! –
Ace la guardò – Tranquilla, come ti chiami? –
- Non sono affari tuoi. –
- Uhm… -
Il braccio di Ace si sporse verso l’acqua, tenendo con due dita il pugnale e gli occhi chiari della ragazza si spalancarono – NARI! Mi chiamo Nari! –
- Bel nome – sorrise lui ritirando il braccio – I tuoi genitori? – chiese lui.
Lei abbassò lo sguardo – Perché dovrei raccontarlo a te? –
- Morti eh? Immagino uccisi da un pirata… -
Lei annuì appena, i pugni stretti.
– E immagino che fosse un pirata della ciurma di Barbabianca… -
Lei annuì – Aveva una barba nera, si chiamava… -
- Marshall D. Teach. – concluse lui. Lei annuì e lo guardo – Lo sto cercando anche io, per ucciderlo… Ha fatto fuori un nostro compagno sai? –
- Ah si? – disse lei curiosa.
- Si, ed è un crimine che non posso far passare liscio. Fidati, di pirati come lui nella ciurma di Barbabianaca non ce ne sono, gli unici che c’erano l’hanno seguito. Tieni! – esclamò lanciandole il pugnale che si conficcò a terra.
Nari si chinò velocemente a raccoglierlo e se lo rigirò tra le mani – Era di mio padre, mi disse che se gli fosse capitato qualcosa io avrei dovuto usarlo per proteggere me e mia mamma… -
- Allora tuo padre mi deve ringraziare, non penso che gli sarebbe piaciuto sapere che sua figlia era diventata un’assassina per vendetta no? – fece Ace guardando il mare – Ora vado, alla ricerca di quel pirata… - disse sistemandosi ai piedi della vela.
- Ace! – chiamò Nari. Lui si voltò a guardarla e lei biascicò un – Fallo soffrire… -
Le labbra del ragazzo si incurvarono in un sorriso – Certo! Addio Nari! – salutò con un cenno della mano mentre la barca si avventurava nell’oceano.

Spazio autore

Ok, forse non ha molto senso questa storia o.O
Però mi ronzava in testa da giorni e ho deciso di scriverla.
Non penso proprio che sia all'altezza delle altre però... A me l'idea piaceva, e ho voluta metterla per iscritto u.u
Beh, mia madre mi chiama a pranzo, scappo!
Un bacione
Cocol_Sasso_97
   
 
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