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Autore: __Sabotage    06/08/2012    8 recensioni
Santana Lopez non riesce a togliersi la voce di Sebastian Smythe dalla testa, eppure sta con Brittany e lo odia.
Sebastian Smythe non intende accettare un 'avete fatto schifo' dalla latina e vuole farle cambiare idea. Ma solo sulla canzone o anche su qualcos'altro?
Ambientata dopo la scena tagliata di 'I Want You Back'.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Santana/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Cosa ne pensi, Shaqueera?»
«Penso che abbiate fatto schifo. Se questo è il tuo migliore MJ, pulirò il pavimento delle Regionali con il tuo taglio di capelli alla principe della Disney.»


Quel Sebastian Smythe era incredibile. Poi con che coraggio andava ancora dietro a Blaine, dopo che lo aveva rifiutato diverse volte? Patetico. Come quella sua esibizione da quattro soldi. Penosa e impossibile da sopportare. Impossibile da sopportare per le tue ovaie. No. Cosa diavolo avevo pensato? Quell'esibizione non mi aveva suscitato proprio niente. Niente di niente. E poi io amavo Brittany ed ero lesbica. Più che lesbica, puzzavo di campo da golf. Inoltre, come aveva osato spingermi? Ero di Lima Heights, avrei potuto iniziare una rissa e spaccargli il suo bel faccino durante la canzone. Bel faccino. No, non era bello per niente, anzi era insopportabile, con la sua espressione da stronzetto, gli occhi verdi e il ciuffo stile cattivo di un film western.
Basta, Sebastian Smythe era un perdente e non si meritava di stare nei miei pensieri dieci secondi di più.
 – Santana? – Gli occhi di tutti erano fissi su di me. Ah già, ci eravamo riuniti noi del Glee Club, per scegliere la strategia migliore per sconfiggere i Warblers e Sebastian Smythe mi aveva distratto dalle decisioni del gruppo. Accidenti a lui, un motivo in più per odiarlo.
– Sì? – chiesi, cercando di essere più naturale possibile. Oh avanti, sembravo una bambina obesa che era stata beccata con le mani nel barattolo della Nutella.
– Pensiamo che tu debba tornare alla Dalton e scoprire cos'hanno in mente e nel caso qualcuno dovesse scoprirti, puoi sempre utilizzare il metodo alla Lima Heights! – annunciò Rachel, che non smetteva di parlare. Dio, se c'era qualcosa che odiavo più di Smythe, era la parlantina infinita della Berry.
– Non ho intenzione di tornare in quella fabbrica di automi ingellati, senza offesa Blaine, senza personalità e che potrebbero avere le palle solo se facessimo una colletta. – ribattei indignata, perché io poi?
– Tutti noi dobbiamo fare la nostra parte. Io ci metto la mia voce e il mio talento. – squittì la brunetta con uno dei suoi enormi sorrisi.
Questo voleva dire che io non avevo voce e talento? L'avrei mandata a Lima Heights e poi avrebbe visto se... Ok, stavo parlando nel pensiero, dovevo smetterla.
Passai un attimo in rassegna i visi dei miei compagni. Speranzosi, incoraggianti e con un pizzico di menomale che non è toccato a me.
– Avanti San, se vuoi posso venire con te. – Brittany mi guardò con i suoi occhioni immensi e mi strinse la mano. Ok, l'avrei fatto per lei.
– No, non ti preoccupare. Ok, lo faccio io, andrò a spiare i Warblers. – esclamai infine, facendo esplodere grida di gioia e cinque scambiati con chiunque.

***

Perfetto, stavo cercando di togliermi quell'idiota di Sebastian Smythe e quella canzone dalla testa ed ora mi toccava pure spiare lui e i suoi compagni, come se fossi una ladra. Grazie tante, Berry.
Ero entrata furtivamente nell'edificio, i corridoi della Dalton erano vuoti, probabilmente i Warblers si stavano esibendo e tutti erano accorsi a vederli. Bingo! Quale occasione migliore per vedere cosa avevano in mente i nostri avversari?
Mi stavo avvicinando con cautela alla piccola saletta della Dalton riservata al Glee Club, quando mi scontrai con una figura maschile.
– Lopez! Ma quale piacere incontrarti. – sfoderò unoi dei suoi sorrisi sarcastici mentre si risistemava l'uniforme con una mano.
– Posso dire che il piacere è tutto tuo. – ricambiai il sorriso e il sarcasmo fissandolo con i miei occhi neri.
– I tuoi amici provinciali ti hanno mandata a spiarci? Non avresti mai avuto l'orgoglio di venire qui da sola. – concluse, sollevando le sopracciglia.
– Uno, tu non sai proprio un bel niente di me, due spostati immediatamente dalla mia visuale se non sei finire come cibo per cani. – esclamai puntandogli minacciosamente il dito contro.
– Uh, nervosetta. Dai, seguimi e non dirò a nessuno che volevi spiarci. – fece sembrando per la prima volta sincero.
– Perché dovrei seguirti quando l'unica cosa che voglio è che tu ti tolga dai piedi? – chiesi aggrottando le sopracciglia.
– Perché voglio convincerti del fatto che non abbiamo fatto schifo. – Mi puntò i suoi occhi verdi dritti nei miei, poi si voltò e si diresse verso le scale.
Ok, quale diavolo era il problema di quel ragazzo? Perché gli importava il mio giudizio? O forse mi stava soltando prendendo per il culo e voleva portarmi in un luogo dove avrebbe potuto umiliarmi. Amen, sapevo badare a me stessa e la curiosità era troppo. Dopo un'indecisione iniziale lo seguii lungo le scale.
Fummo silenziosi per tutto il tragitto, Sebastian non dava l'impressione di voler rivelare la nostra destinazione ed io ero troppo orgogliosa per chiedergliela.
Dopo un po' ci fermammo di fronte ad una porta e il ragazzo estrasse una chiave. – Non staremmo davvero entrando in camera tua, vero? – chiesi scioccata.
Camera mia e di Jeff, veramente. – rispose Smythe, entrando nella stanza familiare, poi non sentendo i miei tacchi ticchettare sul pavimento si voltò.
– Avanti, non ti mangio mica. – affermò ridacchiando osservandomi mentre tenevo risoluta le mani sui fianchi. – La mia dose quotidiana di stronze l'ho già presa. – aggiunse sogghignando.
Entrai e mi aggirai curiosa, puntando ovunque il mio sguardo indagatore.
Ad attirare la mia attenzione fu una foto posata sul comodino raffigurante Sebastian insieme ad un altro ragazzo. La presi in mano e poi domandai in tono canzonatorio – La tua ultima conquista?
Mio fratello, in realtà. – rispose osservando la cornice che tenevo in mano.
– Oh. – Mi aveva presa in contropiede, non me l'aspettavo. – Non sembri molto uno che tiene la foto del proprio fratello sul comodino.
– Nemmeno tu sai molto di me, Lopez. – affermò alzando un sopracciglio, dirigendosi verso una mensola dove erano impilati una serie di trofei, mentre io non avevo alcuna intenzione di interrompere la mia caccia per la stanza di Sebastian Smythe.
– E questa? – Sollevai una tazza che aveva stampata la scritta You're my best friend.
– E' di Jeff. Lui ama queste smancerie. – sostenne risoluto mentre sembrava non volersi spostare dalla sua postazione di fronte alla mensola.
– Ok, volevi farmi cambiare opinione sul fatto che avete fatto schifo, no? – domandai raggiungendolo. Lui non rispose, ma iniziò a rigirarsi tra le mani una coppa in oro, molto simile a quelle che si vincevano nelle gare di canto coreografato.
– Prima di venire alla Dalton, ho girato parecchie scuole. Questa e le altre tre che vedi qua sono primi posti in una gara di canto coreografato.
Questa è la prima che ho vinto quando ero ancora a Parigi, mentre queste due riguardano due concorsi che avevo fatto. – Mi mostrò orgoglioso le sue vittorie, con uno scintillio negli occhi.
Una serie di trofei non determinano la bravura di una persona. – esclamai alzando un sopracciglio.
– Come una serie di bastardate non determinano il carattere di una persona. – ribatté il francesino, utilizzando un tono molto serio.
– Ma nel tuo caso, sei davvero bastardo come le cose che fai. – Piegai la testa di lato facendo un sorrisino, e se non fosse stato per le mie parole, sarei pure potuta risultare adorabile.
– Forse. Ma sono sempre fottutamente sincero. – asserì, mentre senza alcun preavviso si gettò sulle mie labbra sicuro, come se si trovasse perfettamente a suo agio, come se le mie labbra fossero il suo habitat naturale. Stronzate, erano quelle di Brittany il mio habitat naturale. Al pensiero della biondina, mi staccai di colpo. – Che stai facendo? Vuoi inserire baciare una lesbica tra i tuoi numerosi trofei? E poi io sto con Brittany, tu non eri in fissa per Blaine? – lo bombardai di domande, perché ero particolarmente confusa in quel momento.
– No, sarò onesto con te. Da quando ti ho vista per la prima volta, non riesco a togliermi dalla testa la tua voce, i tuoi occhi, Dio io sono sempre stato gay! Però quando ci sei tu, non so più cosa sono, è più forte di me! – esclamò esasperato per poi fissarmi negli occhi. – Dimmi che anche tu non senti le stesse cose e ti lascerò andare, mi farò una scopata e in quel modo cercherò di dimenticarti. – Nonostante non fossero le parole più romantiche che avessi mai sentito, non potevo mentirgli guardandolo negli occhi, perché io sentivo le stesse identiche cose, e non potevo distogliere lo sguardo o avrebbe capito. Senza dire una parola, mi rituffai sulle sue labbra, spingendolo contro la mensola porta-trofei. Lui di tutta risposta, mi prese per un braccio e mi trascinò sul suo letto, sussurrandomi nell'orecchio – Pensi ancora che abbiamo fatto schifo? – mentre le sue mani scendevano sul mio sedere.
– Sì. – annuì mentre armeggiavo con la sua maglietta.
– Stai mentendo.
Non importa. – dissi, prima di ributtarmi a capofitto sulle sue labbra, che sembravano perfettamente combaciare con le mie.

Angolo autrice. <3
SSSalve! La prima Sebtana, wawawa. Io amo quei due, quindi non riuscendo a smettere di fangirlizzare dopo 'I Want You Back', ho dovuto scrivere qualcosa su di loro ù.ù
Sì, ho ancora in corso la mia FF, You'Ve Got a Piece Of Me, non l'ho abbandonata ù.ù
Beh, allora ho cercato di tradurre come meglio ho potuto le parole di Santana all'inizio, ma fanno solo da contesto, non sono importanti per la storia ù.ù
Non ho molto da dire, se non che spero vi sia piaciuto questo sclero partorita da una fangirl impazzita (:
Un bacio, __Sabotage.
   
 
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