Disclaimer: I personaggio di
Hetalia Axis Powers non mi---
Un momento. Ma qui sono tutti OC D:
.: Nome di Rovina :.
Qual è
il tuo nome?
Sybaris(1), la bella. Is
dei Trezenii per i mortali. Figlio dell’Acaia, colui che mai la Madre strinse
al seno.
Sono Sybaris, non dimenticarlo Crotone(2),
figlio di cagna, fratello maledetto. La mia voce ora annega tra la spuma del
Crati(3) che tu, inviso a Dei e uomini, hai osato deviare dal suo
corso: ne hai imbrigliato le onde, su acqua sellata mi hai divelto il respiro, con
melma e fango mi hai coperto le membra.
Credi forse di avermi sconfitto?
Sciocco, sciocco Crotone! Non durerà la tua vittoria sui confini che m’appartengono!
Il letto del fiume non è talamo adatto per me, meglio mi si confanno le fertili
pianure dell’entroterra. Sono il toro retrospiciente dei quattro popoli e delle
venticinque città. Mia è la terra, miei i figli che sbocciano al cospetto degli
Dei, lucidi del sangue dei popoli della costa.
Sybaris è il nome che ti spezzerà le
membra!
Sybaris è il nome che ti costringerà
alla resa!
Sybaris è il nome che ti porterà alla
rovina!
Attendi il mio arrivo, Crotone, poiché
le catene del Crati non potranno trattenermi a lungo. Settanta giorni è durato il
mio assedio, ma tempo che il sole tramonti e l’alba già scintillerà sulla punta
di lancia.
Qual è
il tuo nome?
Ti prendi forse gioco di me, Crotone?
Guarda, guarda come mi hai ridotto,
come hai costretto i miei figli. Macilenti e dagli occhi slavati, non cittadini
della grande Sybaris, ma schiavi essi sembrano! Membra grigie di pioggia, cuori
pesanti come pietra, sguardo che più non vede se non distruzione e futuro
rovinoso.
Ancora, il mio nome è fonte di follia
per la tua mente, oh fratello mio caro? Turba le tue notti, infrange la tua
quiete?
Sybaris, Sybaris, Sybaris! Perchè
dovrei tacere, tacerlo, tacermi?
Ripeterò il mio nome fino a quando avrò vita.
Non mi importa della tua spada al
petto. Del ferro nel cuore. Non del tuo calzare sul mio petto.
Sybaris. Sybaris. Sybaris.
Non ti darò requie.
Distruggimi.
Uccidimi.
Tornerò.
Sybaris.
Qual è
il tuo nome?
Tessalo, Tessalo, vano è il tuo aiuto.
Avevi portato nuove forze alle mie
stanche file, speranza al mio cuore esausto. Ho creduto, ho sperato, ho levato
inni e preghiere agli dei, riempiti stipi di bronzo e oro, ninnoli d’argento ad
Era del Pavone, arpe di crini per l’Arciere
Delfico.
Mi sembrava d’essere tornato all’antico
splendore, m’illudevo d’avere ancora il vigore d’un tempo. Come rombava la mia
voce tra gli scudi dei soldati! Sybaris! Sybaris! Sybaris! Ecco cosa urlavano,
battendo tra loro gli scudi.
I denti sgrossati modulavano il mio
nome come fosse il più Sacro, ancora più alto dell’aquila di Zeus.
Poseidonia(4), mia dolce
figlia degli esuli, lasciami, lasciami ora. Non lasciare che la tua schiena si
pieghi sotto il mio corpo lacero, né che i tuoi capelli si imbrattino del mio
sangue maledetto.
Sybaris, Sybaris, Sybaris, dolce è la tua voce..
Ah! Cessa
questa tua follia! Non chiamarmi, non nominarmi. Nella polvere abbandona il
cadavere, di corvi e cani fammi pasto.
Dimenticati di me.
Lascia che sia di nuovo il Crati a
portarmi via. Questa volta le sue acque saranno gentili.
Lascia che la picca di Crotone di
nuovo mi trapassi il petto. Questa volta il freddo del bronzo placherà l’ardore
della febbre.
Lascia che io taccia. Questa volta
avrò quiete.
Che il mio nome diventi cenere e il
vento lo sparga fino alla terra degli Iperborei.
Non cantante più, non gridate, non
sussurrate.
Lontano è il tempo in cui Sybaris era
sinonimo di grandezza, forza, fortuna.
Ora Sybaris vi spezzerà le membra.
Ora Sybaris vi costringerà alla resa.
Ora Sybaris vi porterà alla rovina.
Sybaris, Sybaris.
Sul toro retrospiciente giungerò alle
dimore dell’Ade e là bagnerò le mie labbra col Lete.
Non avrò memoria.
Non sarò più.
Che sia questo il mio ultimo addio.
Sybaris.
Qual è
il tuo nome?
L’Ateniese(5) ha la testa
che sembra una cipolla, la barba arricciata sul mento prominente.
Qual è
il tuo nome?
La Madre delle Rocce(6) ha
le labbra serrate e gli occhi di ferro, le forme gentili sotto la corazza, il
peplo ha il candore della neve che cinge la vetta dell’Olimpo.
Quale è
il tuo nome?
Crotone rimane lontano, la picca
stretta in pugno. Attende una risposta: l’equilibrio tra la vita e la morte è
appeso al filo di un semplice nome.
Qual è
il tuo nome?
Pericle delle Mille Storie mi chiamano
i mortali.
Thurii.
Note
(1)Sybaris fu una città
della Magna Grecia sul mar Ionio.
Sibari era la più antica colonia
greca delle colonie cosiddette "achee"(Dall’Acaia), e uno dei più
antichi insediamenti greci in Italia meridionale. Secondo alcune fonti sarebbe
stata fondata verso il 720 a.C. da Is di Elice, con coloni achei e, secondo
Aristotele, anche di Trezene, anche se i Trezenii furono ben presto allontanati
per l'insorgere di conflitti intestini.
Sibari al culmine della sua potenza
controllava, secondo Strabone (6, 1, 13), un dominio di cui facevano parte 4
popoli e 25 città ed era straordinariamente popolosa, anche perché,
contrariamente a quanto accadeva nelle antiche poleis greche, la tradizione
vuole che fosse particolarmente prodiga nel concedere la propria cittadinanza.
(Wikipedia)
Fu distrutta da Crotone tre volte,
per poi essere ricostruita da Pericle ed Atene come colonia panellenica col
nome di Thurii. L’ultima volta i Sibariti esuli vennero guidati da Tessalo e
aiutati da Poseidonia.
L’arrivo degli Achei nella zona di
fondazione ha provocato la destrutturazione del millenario complesso indigeno;
i centri della prima età del Ferro vengono distrutti e abbandonati alla fine
dell’VIII secolo.
Simbolo della città era il toro
prospiciente.
Il nome del personaggio, Is, si rifà all’ecista Is di Elice, dei Trezenii al secondo popolo che ha
partecipato alla fondazione.
(2)Crotone, a sud di
Sibari, fu anch’essa una colonia achea. Fondata in contemporanea con Sibari,
dall’ecista Miscello di Ripa.
(3) Dal punto di vista
politico Sibari era un'oligarchia che, proprio per il carattere competitivo che
caratterizzava gli aristocratici al potere, entrò in crisi, sperimentando nella
seconda metà del VI secolo a.C. sia la tirannide, sia la diffusione di alcune
dottrine politico-filosofiche che miravano alla riforma dello Stato, come
quelle di Pitagora. Furono proprio questi due fattori, e in particolare la
cacciata di un gruppo di aristocratici pitagorici nella vicina città di Crotone
(Kroton), sede di Pitagora e dei suoi seguaci, a causare una guerra con
quest'ultima. La vittoria arrise a Crotone, nonostante il numero inferiore
delle sue forze e la città di Sibari venne distrutta nel 510 a.C., mentre il
fiume Crati venne deviato per coprirne le rovine. (Wikipedia)
L’assedio alla città, prima delle
deviazione del fiume, durò 70 giorni.
(4) Fondazione seguita
all’espulsione dei Trezenii da Sibari.
(5) Pericle
(6) Madre Grecia.
Il nome umano di Thurii si rifà a
Pericle, che ne ha promosso la nascita, e alla personalità di Erodoto, lo
storico, che partecipò alla fondazione e ne ebbe la cittadinanza.
Studiare per gli esami fa molto,
molto, molto male.