Entrai
nello spogliatoio, era vuoto ed umido. Tutti quegli armadietti viola in
fila l’uno accanto all’altro, quelle panchine al
centro mi facevano sentire a casa.
Aprii il mio armadietto e lasciai cadere,
come un peso morto, il borsone che avevo in mano, mi sfilai scarpe e
vestiti sbattendoli nell’armadietto alla rinfusa.
Tirai fuori dal borsone i pantaloncini, il top aderente e le scarpette
tecniche per poi indossare
il tutto. Mi fasciai le mani, presi i guantoni ed entrai in palestra.
Stavo facendo stretching
quando arrivò il mio allenatore, Billl. “Vieni, il
ring si è liberato, tocca a
te.” Senza dire nulla mi alzai ed insieme
all’allenatore ci incamminammo
verso il ring. Vidi che il mio sfidante era già pronto che
mi aspettava. Si era portato qualche amico ma non ci feci caso
più di quel tanto, dopo tutte le gare a cui avevo preso
parte il pubblico non era affatto un problema. Salii, mentre mi
infilavo i
guantoni ascoltavo gli ultimi consigli del mio allenatore.
“Mantieni sempre
la guardia alta ma non ti dimenticare di attaccare. Ricorda che tra
pochi mesi sarai
alle olimpiadi! Non pensare che sia un allenamento, fingi di essere
alle già a Londra sotto gli occhi di milioni di persone.
Distuggilo!” annuii ma Bill sapeva
che non lo avrei ascoltato, di solito incassavo per avvicinarmi
all’avversario
e colpirlo con maggiore forza. Questa tecnica non piaceva
affatto al mio
allenatore però la usavo da tutta la vita e
sembrava funzionare, poi non mi importava di
avere le braccia e i fianchi pieni di lividi inflittimi dagli
avversari, li vedevo un po' come una tattica, i lividi. Ti
fanno sembrare una esile che incassa e non colpisce ma in
realtà, si, incasso ma per poi mettere al tappeto la persona
che mi trovo davanti.
Infilai il paradenti e mi girai
verso il ragazzo che avrei sfidato. Era alto almeno 2 metri, somigliava
più ad un armadio che
una persona. Non mi lasciai intimorire e non appena
l’arbitro, che oggi era
Bill, ordinò il “Fight!” iniziammo a
lottare, feci come sempre ma dovetti
tenere la guardia più alta del solito, era davvero forte! Mi
ci volle più del
solito per trovarmi corpo a corpo con lui.
Bill mi sbraitava di allontanarmi e alzare di più la
guardia,
ma non volevo ascoltarlo, volevo fare di testa mia.
Bill era un pugile, ora
sulla è cinquantina, ma ai suoi tempi era considerato uno
dei migliori. Non so
davvero come facesse a sopportarmi. Non lo ascoltavo, la maggior parte
delle volte non mi degnavo di rispondergli e facevo sempre di testa
mia. Forse non mi aveva scaricata come gli altri perché si
rivede in me.
Riuscii finalmente ad avvicinarmi e colpirlo. Quando il tagazzo
fu a terra per l’ultima volta e Bill
dichiarò la mia vittoria mi tolsi il
guantone destro e gli porsi la mano per aiutarlo a rialzarsi. I suoi
amici lo
prendevano in giro non tanto per il fatto di aver perso ma per il fatto
che a batterlo fosse stata una femmina. Mi guardò male, si
rialzò da solo incamminandosi
verso gli spogliatoi maschili. Lo capivo, aveva il suo onore da
difendere.
tolsi anche l’altro guantone e sputai il paradenti
in una ciotola. Mi faceva
malissimo una spalla ma non volevo darlo a vedere, anche io avevo il
mio onore! “Mi
è piaciuro come hai alzato la guardia quando
hai capito che eri nella merda. Sono
fiero di te ma la prossima volta ascolta i miei consigli.”
Bill mi fece l’occhiolino
e mi diede una pacca sulla spalla dolorante. Emisi un gemito che cercai
subito
di soffocare. Troppo tardi, Bill se n’era accorto.
“Che hai a quella spalla?” “Niente,
mi ha preso in pieno, ma è solo la botta. Guarda, riesco ad
alzare il braccio.”
Lo alzai a stento serrando la mascella nel tentativo di sfogare il
dolore che mi
provocava quel semplice gesto. “Mh, se lo dici tu. Fai un
po’ di esercizi senza
sforzarla troppo e a fine allenamento vediamo come va.” Non
sembrava troppo
convinto ma l’importante era che riuscissi a dimostrargli che
non era niente e
avrei potuto continuare ad allenarmi.
Scesi dal ring e mentre mi dirigevo verso lo spogliatoio per
sciacquarmi il
viso, gli amici del ragazzo che avevo appena "umiliato" mi corsero
incontro gridando cose del tipo “Sei
stata grande!” “Lo hai messo al tappeto!”
e una frase che mi aveva colputo particolarmente “Ma sei
davvero una femmina?” Scoppiai in una fragorosa risata ma non
risposi,
continuavo a camminare decisa e a testa alta verso la porta ma sentii
gridare “Chelsea sei
stata una merdina, non vorrai andarci così alle
olimpiadi!” Mi girai e
semplicemente alzai il dito medio in direzione di Sheila.
Sheila era la mia migliore amica dai tempi delle
medie. Ci siamo
conosciute in palestra all’età di 11 anni e ora
stiamo per andare alle
olimpiadi insieme. Mentre mandavo a quel paese la mia amica notai un
ragazzo
che era rimasto un po’ fuori dal gruppetto che mi circondava
irritandomi. Non gli diedi
troppo peso, anche perché era di spalle e non credevo di
sapere chi fosse.
Entrai
nello spogliatoio chiudendo la porta in faccia ai ragazzi. Mi
sciacquai la faccia con dell'acqua gelida ed applicai una pomata sulla
spalla.
Quando uscii, la prima cosa che notai fu il ragazzo che prima stava di
spalle.
Non ci potevo credere! Era…
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Buonsalve a tutti :)
Questa è la prima fanfiction che pubblico, ne ho scritte
diverse ma sono più o meno tutte li a mertà e non
so come farle finire.
Volevo dire principalemente un paio di cose.
La prima è che di pugilato ci capisco poco, non niente ma
poco, lo guardavo con mio nonno quando ero piccola ma poi ho dovuto
smettere. Quindi se trovate cose senza senso abbiate pazienza, ho
cercato di informarmi su quello che scrivevo ma è probabile
che ci siano delle discordie con la realtà.
Chiedo anche umilmente venia per i tempi verbali che hanno avuto
qualche incidente di percorso. Ho cercato di aggiustarli il
più possibile ma sono un po' incasinati... Dal secondo
capitolo saranno migliori.
L'ultima cosa che vi vorrei dire è che il primo capitolo
è veramente corto perchè volevo dare un po' di
suspance, i prossimi saranno più lunghi.
Detto questo mi auguro che la storia vi piaccia e spero di ricevere recensioni. Anche le critiche sono ben accette ammesso che siano costruttive.
Smetto di annoiarvi e vi saluto lasciando il mio contatto di twitter. @SP_ChiaraB :)