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Autore: SP_ChiaraB    06/08/2012    2 recensioni
"Restammo a guardarci per alcuni secondi prima che si avvicinò dolcemente a me sussurrando 'Non ti meriti tutta la merda che ti sta capitando' non ebbi il tempo di dirgli che lui era la parte bella della merda che le sue labbra si posarono sulle mie..."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chuck Comeau, Nuovo personaggio, Pierre Bouvier, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Entrai nello spogliatoio, era vuoto ed umido. Tutti quegli armadietti viola in fila l’uno accanto all’altro, quelle panchine al centro mi facevano sentire a casa.
Aprii il mio armadietto e lasciai cadere, come un peso morto, il borsone che avevo in mano, mi sfilai scarpe e vestiti sbattendoli nell’armadietto alla rinfusa. Tirai fuori dal borsone i pantaloncini, il top aderente e le scarpette tecniche per poi indossare il tutto. Mi fasciai le mani, presi i guantoni ed entrai in palestra.
Stavo facendo stretching quando arrivò il mio allenatore, Billl. “Vieni, il ring si è liberato, tocca a te.” Senza dire nulla mi alzai ed insieme all’allenatore ci incamminammo verso il ring. Vidi che il mio sfidante era già pronto che mi aspettava. Si era portato qualche amico ma non ci feci caso più di quel tanto, dopo tutte le gare a cui avevo preso parte il pubblico non era affatto un problema. Salii, mentre mi infilavo i guantoni ascoltavo gli ultimi consigli del mio allenatore. “Mantieni sempre la guardia alta ma non ti dimenticare di attaccare. Ricorda che tra pochi mesi sarai alle olimpiadi! Non pensare che sia un allenamento, fingi di essere alle già a Londra sotto gli occhi di milioni di persone. Distuggilo!” annuii  ma Bill sapeva che non lo avrei ascoltato, di solito incassavo per avvicinarmi all’avversario e colpirlo con maggiore forza. Questa tecnica non piaceva affatto al mio allenatore però la usavo da tutta la vita e sembrava funzionare, poi non mi importava di avere le braccia e i fianchi pieni di lividi inflittimi dagli avversari, li vedevo un po' come una tattica, i lividi. Ti fanno sembrare una esile che incassa e non colpisce ma in realtà, si, incasso ma per poi mettere al tappeto la persona che mi trovo davanti.
Infilai il paradenti e mi girai verso il ragazzo che avrei sfidato. Era alto almeno 2 metri, somigliava più ad un armadio che una persona. Non mi lasciai intimorire e non appena l’arbitro, che oggi era Bill, ordinò il “Fight!” iniziammo a lottare, feci come sempre ma dovetti tenere la guardia più alta del solito, era davvero forte! Mi ci volle più del solito per trovarmi corpo a corpo con lui.
Bill mi sbraitava di allontanarmi e alzare di più la guardia, ma non volevo ascoltarlo, volevo fare di testa mia.
Bill era un pugile, ora sulla è cinquantina, ma ai suoi tempi era considerato uno dei migliori. Non so davvero come facesse a sopportarmi. Non lo ascoltavo, la maggior parte delle volte non mi degnavo di rispondergli e facevo sempre di testa mia. Forse non mi aveva scaricata come gli altri perché si rivede in me.
Riuscii finalmente ad avvicinarmi e colpirlo. Quando il tagazzo fu a terra per l’ultima volta e Bill dichiarò la mia vittoria mi tolsi il guantone destro e gli porsi la mano per aiutarlo a rialzarsi. I suoi amici lo prendevano in giro non tanto per il fatto di aver perso ma per il fatto che a batterlo fosse stata una femmina. Mi guardò male, si rialzò da solo incamminandosi verso gli spogliatoi maschili. Lo capivo, aveva il suo onore da difendere.
 tolsi anche l’altro guantone e sputai il paradenti in una ciotola. Mi faceva malissimo una spalla ma non volevo darlo a vedere, anche io avevo il mio onore!  “Mi è piaciuro come hai alzato la guardia quando hai capito che eri nella merda. Sono fiero di te ma la prossima volta ascolta i miei consigli.” Bill mi fece l’occhiolino e mi diede una pacca sulla spalla dolorante. Emisi un gemito che cercai subito di soffocare. Troppo tardi, Bill se n’era accorto. “Che hai a quella spalla?” “Niente, mi ha preso in pieno, ma è solo la botta. Guarda, riesco ad alzare il braccio.” Lo alzai a stento serrando la mascella nel tentativo di sfogare il dolore che mi provocava quel semplice gesto. “Mh, se lo dici tu. Fai un po’ di esercizi senza sforzarla troppo e a fine allenamento vediamo come va.” Non sembrava troppo convinto ma l’importante era che riuscissi a dimostrargli che non era niente e avrei potuto continuare ad allenarmi.
Scesi dal ring e mentre mi dirigevo verso lo spogliatoio per sciacquarmi il viso, gli amici del ragazzo che avevo appena "umiliato" mi corsero incontro gridando cose del tipo “Sei stata grande!” “Lo hai messo al tappeto!” e una frase che mi aveva colputo particolarmente “Ma sei davvero una femmina?” Scoppiai in una fragorosa risata ma non risposi, continuavo a camminare decisa e a testa alta verso la porta ma sentii gridare “Chelsea sei stata una merdina, non vorrai andarci così alle olimpiadi!” Mi girai e semplicemente alzai il dito medio in direzione di Sheila.
Sheila era la mia migliore amica dai tempi delle  medie. Ci siamo conosciute in palestra all’età di 11 anni e ora stiamo per andare alle olimpiadi insieme. Mentre mandavo a quel paese la mia amica notai un ragazzo che era rimasto un po’ fuori dal gruppetto che mi circondava irritandomi. Non gli diedi troppo peso, anche perché era di spalle e non credevo di sapere chi fosse.
Entrai nello spogliatoio chiudendo la porta in faccia ai ragazzi. Mi sciacquai la faccia con dell'acqua gelida ed applicai una pomata sulla spalla. Quando uscii, la prima cosa che notai fu il ragazzo che prima stava di spalle.
Non ci potevo credere! Era…

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Buonsalve a tutti :)
Questa è la prima fanfiction che pubblico, ne ho scritte diverse ma sono più o meno tutte li a mertà e non so come farle finire.
Volevo dire principalemente un paio di cose.
La prima è che di pugilato ci capisco poco, non niente ma poco, lo guardavo con mio nonno quando ero piccola ma poi ho dovuto smettere. Quindi se trovate cose senza senso abbiate pazienza, ho cercato di informarmi su quello che scrivevo ma è probabile che ci siano delle discordie con la realtà.
Chiedo anche umilmente venia per i tempi verbali che hanno avuto qualche incidente di percorso. Ho cercato di aggiustarli il più possibile ma sono un po' incasinati... Dal secondo capitolo saranno migliori.
L'ultima cosa che vi vorrei dire è che il primo capitolo è veramente corto perchè volevo dare un po' di suspance, i prossimi saranno più lunghi.

Detto questo mi auguro che la storia vi piaccia e spero di ricevere recensioni. Anche le critiche sono ben accette ammesso che siano costruttive.

Smetto di annoiarvi e vi saluto lasciando il mio contatto di twitter. @SP_ChiaraB :)

  
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