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Autore: MimiLove    07/08/2012    1 recensioni
Sono passati ormai sette anni da quando Clara ha abbandonato la sedia a rotelle e si è ristabilita completamente. Heidi continua a vivere in montagna ma, molto spesso, le due giovani s’incontrano passando varie settimane assieme. Il nonno, dopo aver messo completamente a posto la casa in paese, vi si è trasferito definitivamente, portando con se Nebbia, a causa degli acciacchi del tempo. Peter, dopo molti sforzi, ha finalmente imparato a leggere e a scrivere correttamente ma, ovviamente, la maggior parte del suo tempo la trascorre al pascolo, su tra le montagne. Le divergenze tra lui e Clara sono ormai finite e sfociate in amicizia, grazie alla maturità che i ragazzi hanno acquistato negli anni.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heidi, Nuovo personaggio, Peter
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo II


Arrivati a Dörfli, i cugini lasciarono che Sebastiano, il maggiordomo, provvedesse a scaricare i bagagli prima di ritornare a Francoforte.
“Com’è bella l’aria di montagna” affermò Clara.
“Si” convenne Hans “aria pulita e sana. Allora, dov’è che abita la tua amica?” domandò, mentre si caricava i bagagli in spalla.
“Oh, ci vorrà ancora tempo prima di arrivare alla baita”
“Baita? Non abita a Dörfli?” chiese il ragazzo.
“No, non abita qui in paese. Abita sull’alpe. Bisogna camminare ancora un bel po’” lo informò la giovane.
“Ah, finalmente! Una bella passeggiata per cominciare… in marcia!”
Così iniziò la lunga passeggiata che portò i due ragazzi alla baita di Heidi.
Camminando, passarono davanti la casa di Peter. Clara volle fermarsi e salutare Brigida.
Toc, toc.  
“Avanti” disse Brigida, dall’interno.
“Brigida, sono Clara” s’annunciò “come stai?” chiese, entrando nel piccolo rudere.
“Oh, carissima Clara” la donna l’abbracciò “molto bene, grazie. E tu come stai?”
“Non potrei star meglio. In montagna sono sempre così felice!” esclamò la giovane, gli occhi brillanti di gioia.
“Bene. Dì un po’, hai già visto Heidi?”
“Non ancora, sto andando alla baita. Ma, dimmi, Peter l’ha portata con sé ai pascoli?”
“Oh, no. No di certo. Heidi stamattina, a quanto pare, non ha voluto sentir ragioni. Ieri mi ha detto che voleva fosse tutto perfetto per il tuo arrivo.”
“Cara Heidi…” rimase sovrappensiero Clara “Ma, Brigida, vieni fuori. Vorrei presentarti mio cugino”
Brigida fu condotta fuori e le venne presentato Hans.
“Molto lieto, signora” disse Hans, con un baciamano.
“Oh, piacere mio, caro ragazzo” gli sorrise Brigida. “Ma chiamami Brigida. Lasciati dire che sei proprio un bel giovanotto, come mio figlio. Vedrai, ci andrai d’accordo.”
“Non ne dubito, signora Brigida. Non vedo l’ora di farne conoscenza” rispose gentilmente.
“Brigida, scusaci ma dobbiamo salire ancora un po’ e Heidi ci starà sicuramente aspettando” s’affrettò Clara
“Certamente ragazzi” assentì la donna “Vi raccomando, non attardatevi ad osservare - com’è tua abitudine, Clara – ogni cosa che incontrate. Da domani Peter e Heidi vi faranno vedere qualsiasi cosa vogliate ma, adesso, dritti fino alla baita.”
“Certamente” le sorrise la ragazza “Allora, a domani” cosiddetto, si congedò.
Dorante il tragitto, Hans chiese molte cose riguardo Heidi e Peter -chi erano, com’erano, cosa facevano…- ma Clara non volle rispondere a nessuna delle sue domande.
“Scoprire tutto da solo sarà ancora più bello. T’accorgerai di quanto siano speciali i miei amici.” Detto questo, non lasciò altra scelta ad Hans se non quella di mettere a tacere tutte le sue domande e aspettare.
   I due, ogni tanto, si fermavano per lasciare che Hans si riposasse. Fortunatamente, avevano indossato vestiti leggeri e non avevano sofferto il caldo. Al tramonto, un po’ per le soste, un po’ per le ‘osservazioni’ di Clara di qualsiasi fiore o pianta che non conoscesse già, erano a circa metà strada tra la casa di Peter e la baita.
Quando Clara se ne accorse cominciò ad affrettare il passo, cercando, tuttavia, di aspettare il cugino che portava tutti i bagagli.
D’improvviso, si sentì il suono di tanti campanacci e si scorsero, in lontananza, delle figure che andavano incontro ai due cugini: Peter e le sue capre.
Clara, più felice che mai, gridò semplicemente: “PETER!” Dopodiché corse e corse fino a che la sagoma indistinta di Peter diventò un ragazzo in carne ed ossa, proprio di fronte a lei.
Peter, che non era sorpreso, le sorrise e l’abbracciò come un fratello maggiore abbraccia la propria sorellina.
“Oh, Peter” cominciò Clara, staccandosi “Sono talmente felice di rivederti”
“Anch’io, Clara” disse Peter. Poi spostò lo sguardo e indurì l’espressione del suo viso. “E quello sarebbe Hans?” domandò.
“Si, mio cugino” gli disse la ragazza prendendolo per mano e portandolo presso Hans che, nel frattempo, aveva lasciato in terra le valigie e, adocchiato lo sguardo torvo di Peter, ebbe appena il tempo di pensare alle parole di Brigida:
 
“Lasciati dire che sei proprio un bel giovanotto, come mio figlio. Vedrai, ci andrai d’accordo.”
 
Che era un ragazzo bello, quel Peter, forse poteva essere. Quanto al secondo punto, quello dell’andare d’accordo, aveva molti dubbi… E pensare che le aveva anche risposto:
 
“Non ne dubito, signora Brigida. Non vedo l’ora di farne la conoscenza”
 
Arrivatogli di fronte, Peter, con sguardo serio, gli porse la mano.
Hans la strinse forte con un sorriso beffardo, dicendo “E così, tu sei Peter.”
“Già” rispose “E tu, Hans” ribatté, guardandolo con diffidenza.
“Giusto!” esclamò il ragazzo, con un cenno del capo.
Peter si girò verso Clara e, con un sorriso, le disse che sarebbe salito alla baita dopo aver portato le capre in paese. Quindi si congedò.
“Simpatico il tuo amico” commentò sarcasticamente il giovane.
“E’ solo un po’ diffidente, come con me all’inizio” lo rassicurò Clara. Rise. Ricordava perfettamente tutte le volte che Peter si arrabbiava e la incolpava di ‘rubargli’ Heidi.
Ricordava perfettamente tutti quei piccoli dispetti da bambini che le faceva, primo tra tutti l’incidente della sedia a rotelle.
   Nessuno lo stava guardando e il monello diede uno spintone alla sedia facendola rotolare fino a cadere giù per un dirupo. Diede la colpa al vento.
In realtà fu proprio quell’evento a spronare Clara a camminare. Quindi il ‘finto incidente’ è stato solo una benedizione per lei. E non può fare altro che ringraziare Dio per il carattere di Peter. Se fosse stato gentile e non gli avesse rotto quella maledetta sedia a rotelle, magari lei vi era ancora seduta sopra.
“Vedrai che tra qualche giorno comincerà a sciogliersi” continuò Clara.
Con lei aveva impiegato ben più di qualche giorno, forse qualche settimana. Ma allora eravamo bambini  pensò la ragazza.
Ormai, gli abeti si vedevano perfettamente. Tre abeti enormi e, ai loro piedi, una baita in legno, abbellita da Heidi con tantissimi fiori. Certo che, da quando il nonno si era trasferito in paese, era cambiata parecchio quella baita.
Clara era talmente felice che non vi erano parole per descrivere tale contentezza.
 
 
Dei passi si udirono al piano di sotto. Poi una voce: “HEIDI!”
Che allegria, che gioia. Heidi si catapultò fuori dalla paglia e scese per accogliere la sua amica. L’abbraccio, punteggiato da ‘Come stai’, ‘Mi sei mancata’ e ‘Da quanto tempo…’, durò a lungo.
Staccatesi, come prima cosa, Clara presentò suo cugino Hans alla sua amica.
Hans, piacevolmente sorpreso alla vista della giovane, si presentò poi le sfiorò una mano con le labbra. Mai aveva visto una ragazza tanto bella. Nemmeno a Francoforte, tutte quelle ragazze con modi arroganti arrivavano a tanta bellezza. Tantomeno Heidi aveva visto mai un ragazzo tanto bello e affascinante. Ormai conosceva tutti i ragazzi del paese ma nessuno aveva capelli del colore dell’oro, né occhi così profondi.
“Piacere mio” disse Heidi dolcemente “ma non usare i modi cittadini con me. Siamo in montagna”
Risero. L’allegria era talmente visibile da poter essere toccata.
“Allora, Heidi” cominciò Clara “Ho portato tantissimi regali a te, a tuo nonno, a Brigida e a Peter, naturalmente.”
“Oh, Clara. Grazie mille. Peter ama le salsicce di Francoforte. Ti aspettava con impazienza, sai?”
“Me lo aspettavo” rispose la ragazza tra le risa “Peter non cambierà mai! Spero che per stasera ci sia abbastanza cibo per tutti. Sai, lui mangia quanto cinque persone quindi è come se avessi a tavola ben otto invitati”
“Ci ho pensato eccome. Ho preparato per voi tantissime cose buone. Sapendo che, inoltre, c’era un nuovo ospite” Heidi spostò i suoi occhi neri su Hans “ho pensato di cucinare tutte cose del posto” Poi sorrise “Sei mai stato in montagna?”
“No, mai” rispose Hans “ma già mi piace molto qui. Il posto, la compagnia…”
Heidi accolse con piacere quel complimento e il chiacchiericcio continuò piacevolmente. La padroncina di casa propose di mettere in tavola appena Peter sarebbe arrivato. E il pastore non si fece attendere molto. Heidi preparò tutto in tavola aiutata da Clara. Infine i quattro cominciarono a mangiare. Peter continuava a fare il sostenuto con il nuovo arrivato che, forse per non turbare l’atmosfera allegra che si era creata in quella piccola cucina, non gli diede peso. Le ragazze tennero d’occhio Peter che, appena ne aveva la possibilità, cercava di afferrare quanto più cibo possibile, giustificandosi con un semplice: “Domani devo andare sull’altopiano”. A questo proposito, i ragazzi cominciarono a fare progetti per il giorno seguente.
“Che ne dici, Peter, se domani li portiamo al nostro lago?” propose Heidi.
“No, meglio di no” rispose il ragazzo “Chi non è abituato alle lunghe camminate ci sarebbe solo d’intralcio” poi ricominciò a mangiare come se nulla fosse. Ovviamente la frecciatina era rivolta ad Hans che, immediatamente, fu difeso da una Heidi furiosa per come il suo amico stava trattando il nuovo ospite.
“Be’, se ti secca andare lentamente non preoccuparti” disse la ragazza con fare indifferente “Chi non è abituato resterà alla baita con me. Faremo altre cose come andare giù in paese, dal nonno oppure andare al campo”
Tutti avevano capito ma nessuno parlava in modo diretto. Tuttavia, Hans, non solo perché Peter non gli era molto simpatico ma anche perché gli avrebbe fatto piacere conoscere Heidi e passare del tempo con lei, rispose “Non ho preferenze” con un sorriso rivolto ad Heidi.
Peter, con le spalle al muro, fissò la brunetta stizzito poi, come a chiudere l’argomento, disse: “Domani vengo a prendervi presto. Cercate di farvi trovare pronti” Quindi ricominciò a mangiare.
Heidi sorrise poi esclamò: “Domani ti preparerò la colazione più squisita che tu abbia mai assaggiato!” detto questo gli scoccò un bacio sulla guancia e iniziò a sparecchiare. Peter, preso il suo pezzo di Strudel, salutò tutti – o quasi tutti – e si dileguò. Pulita la cucina, Heidi fece strada ai suoi ospiti e gli mostrò, al piano di sopra, la loro stanza.
Clara già sapeva che avrebbe dormito sulla paglia ma Hans no. Appena vide i due letti e capì con cosa erano stati fatti, rise. Era eccitato come un bambino che ha appena ricevuto un giocattolo nuovo. Quell’estate sarebbe stata ben diversa dalle altre. Per tutti.
“Ragazzi” disse Heidi “questa è la vostra camera” annunciò “ho messo entrambi i letti accanto alla finestra cosicché possiate osservare le stelle”
“E’ uno spettacolo meraviglioso” disse Clara al cugino.
“Grazie mille, Heidi” disse dolcemente Hans “E’ stato un bel pensiero”
“Oh, di nulla” rispose la ragazza, lusingata “Be’, domani la sveglia è alle prime luci del sole. Dobbiamo arrivare parecchio lontano e, Clara, tu sai che impiegheremo molto tempo”
“Si, hai ragione” disse Clara.
“Bene, quindi dovrai riposarti. Cerca di dormire.” Restò sovrappensiero, poi disse “Credo sia inutile dirti che non ti sveglierò presto, all’ora in cui mi alzerò io”
“Oh, sempre la stessa storia. Heidi, per favore, sii gentile, svegliami. Voglio mungere anch’io le capre” la pregò.
“No, Clara. Ultimamente mi sto alzando ancora prima perché…” si fermò all’improvviso poi sgranò gli occhi e disse “Ah, ma non ti ho detto che Bella partorirà a giorni?”
“Davvero? Non posso crederci!” esclamò la ragazza.
“Sì, è per questo che mi alzo presto. La controllo molto spesso.” Disse. Poi continuò “In ogni caso, domani dovrò preparare la colazione, controllare Bella e mungere le capre. Non voglio svegliarti presto o non ce la farai a tenere il passo domani mattina.”
“Ma io…” fece per ribattere Clara ma la voce di Hans la zittì.
“Basta Clara. Non devi affaticarti. Potrai fare le stesse cose, che farà Heidi domani mattina, un altro giorno. Un giorno in cui non dovrai camminare troppo.”
Detto questo, Hans sorrise ad Heidi che esclamò “BEN DETTO!”.
Data la buonanotte, la ragazza scese al pianterreno e, dopo essersi messa a letto, scivolò, felice, nel sonno.

Nota dell'Autrice:
Come è andato il secondo capitolo? Vi è piaciuto? Spero proprio di si! Mi spiace molto ma, molto probabilmente, non potrò aggiornare la fanfic prima di settembre. Attendo le vostre recensioni. Vi raccomando, come sempre, di essere obbiettivi e segnalarmi qualsiasi errore presente nel testo, di qualsiasi natura.A presto.

MimiLove

                                                                                                                       
  
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