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Autore: Incorreggibile    10/08/2012    1 recensioni
( Fan-fiction di Nina la bambina della Sesta Luna)
Nina è una bambina di 10 anni, che ha appena terminato la quinta elementare.
In occasione di questo avvenimento, la scuola organizza un ballo, in cui Nina andrà con i suoi mitici compagni di avventura...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina, la Sala degli Aranci era molto affollata, infatti a fare compagnia a Nina c’ erano tutti i suoi amici seduti attorno al tavolo, per festeggiare la sua promozione agli esami.

Lì non potevano che mancare Adone e Platone, che, spaparanzati per terra, stavano anch’ essi gustando la loro colazione: per il grande cagnolone una bella ciotola di croccantini, mentre per il tenero gattino una grande scodella di latte scremato.

 Ljuba osservava soddisfatta i simpatici ragazzini mentre si godevano, con allegria, la deliziosa colazione che la buona tata aveva preparato con tanto affetto.

Mentre i ragazzi discutevano sulla sconfitta di Karkon, il più potente stregone maligno, Nina era un po’ pensierosa: pensava infatti ai suoi genitori, e a come le sarebbe piaciuto averli accanto in quel giorno così speciale per la loro unica figlia.
Purtroppo però i genitori non potevano essere lì presenti nella romantica città veneziana, perché si trovavano a Mosca per lo svolgimento di importanti ricerche al Ferk, noto centro di studi sull’ origine della vita extraterrestre.

Una lacrima scese dal viso della bambina, ma solo una, perché a Nina non piaceva piangere. Lei era forte, proprio come il suo caro amato nonno.
Si asciugò in fretta per non destare sospetti o preoccupazioni, ma qualcuno la pizzicò ad un braccio con insistenza. Si voltò di scatto e si accorse che era stata Roxy, lo sguardo pungente e interrogativo.

 “Nina, allora, hai sentito quello che ho appena detto?” La bambina dai grandi occhi turchini la fissò in modo confuso, senza capire di cosa stessero parlando. “Scusami Roxy, ero un po’ sovrappensiero” le disse sbadatamente. “La… la… prossima settimana ci… ci… sarà il ballo di fine anno pe… pe… per gli allievi che hanno superato gli e… esa… esami” disse ansimando Dodo.
“Davvero? Non ne sapevo nulla” rispose la piccola alchimista.

“E in più dobbiamo andarci in coppia” replicò Cesco. “ Quindi abbiamo deciso che le coppie le avremmo fatte noi del gruppo, purtroppo però siamo dispari.” Le annunciò Roxy. “ Avevamo pensato che Fiore sarebbe andata con Dodo; tu con Cesco; io però resterei sola” continuò un po’ rattristata.
 “Troveremo una soluzione” affermò decisa Nina, mentre aiutava Ljuba a sparecchiare.

 I ragazzi si alzarono di scatto e seguirono Nina nel laboratorio di nonno Misha, ereditato ormai dalla piccola alchimista. Con la chiave a forma di stella apri la botola e pronunciando la solita frase ‘Quos Bi Los’ si recò insieme ai suoi amici nell’ Acqueo Profundis.

 Lì trovarono Max 10 P-1 seduto su uno sgabello che stava degustando un grande barattolo di marmellata di fragole, proprio la sua preferita. Era felice perché aveva una bella notizia da dare a Nina e ai suoi compagni d’avventura. “Devo raccontarvi una novità” disse entusiasta.
“Dai, non tenerci sulle spine” disse Cesco incuriosito.     
“Mi ha appena contattato un nuovo ragazzino che dice di essere un vecchio allievo del professor Misha, e che dovrebbe far parte del vostro gruppo; purtroppo però è in Germania con i suoi genitori per motivi di lavoro. “
I ragazzi rimasero sbigottiti.  
 
Dopo un’ attimo di silenzio, Nina riprese a parlare: “ Hai qualche foto di lui?"
Domandò ancora perplessa.
“Si, me l’ ha mandata giusto appunto per mostrarla a voi."
Affermò Max con tono pacato.
 
    L’ androide cominciò a digitare alcuni tasti del grande computer che si trovava nell’ Acqueo Profundis, e in men che non si dica, fece apparire la foto del giovanotto.
“Che carino!” fu la prima risposta di Roxy.
Era un ragazzino di media statura, magro e di carnagione olivastra ; aveva i capelli biondo cenere, gli occhi color cielo e labbra piccole e sottili.
Era vestito con una T- shirt arancio, con delle sfumature in rosso; un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica bianche e blu.

Sembrava semplice ma un po’ eccentrico, proprio come quella sbadata di Roxy.
“Sai dirmi se verrà qui a Venezia, sai sono curiosa di conoscerlo”
 disse la piccola alchimista.
“ Beh, il giovanotto mi ha mandato una e-mail con scritto che dovrebbe essere qui prima della fine della settimana.”
“Ma oggi è Venerdì, quindi non manca molto.”
 Disse Roxy con un sorrisetto malizioso.
“Perfetto Max, noi scendiamo un’ attimo nel laboratorio, tu intanto cerca di capire quando specificatamente sarà qui questo ragazzino.”
Disse Nina in modo deciso mentre usciva dall’ Acqueo Profundis.
Appena tornati tutti nel laboratorio, Nina, si mise subito a lavoro:
 “ Allora ragazzi, dobbiamo preparare la pozione dell’ amicizia duratura, perché devo essere certa che questo ragazzo è davvero uno di noi! ”
Tutti le diedero una mano e appena pronta, la piccola alchimista infilò la boccetta con l’ intruglio, dentro la salopette.
Scesero nuovamente nel laboratorio subacqueo, dove trovarono l’ androide concentrato nel suo lavoro.
“ Allora Max, qualche novità? ” domandò incuriosita.
“ Si, il vostro amico sarà qui, oggi alle 18.00 in punto.” Replicò il robot.
- Ma come, sono le tre del pomeriggio e dopo qualche ora il ragazzo sarà qui a Villa Espasia, dobbiamo proprio sbrigarci.- Pensò Nina, un po’ preoccupata.
“Ok Max, grazie di tutto.”
I ragazzi tornarono in villa e decisero di rincontrarsi proprio lì, alle 17.30.
Nina si accasciò sul divano della sala delle Rose, e senza accorgersene si addormentò. Mentre dormiva seneramente,  le si avvicinò Adone, che le leccò tutto il viso in segno d’ affetto.
La bambina si svegliò e guardò l’ orologio: senza accorgersene si erano fatte già le 17.15.
“Oh no, i miei amici saranno qui a momenti, devo sbrigarmi!”
Si alzò di scatto, facendo scivolare l’ alano nel grade tappeto della sala; andò in bagno, si sciacquò  il viso e corse in cucina a preparare la merenda: muffin con gocce di cioccolato, succo alla mela e torta alle more.
“Perfetto!” disse soddisfatta.
Nel frattempo suonò il campanello: “ Sono loro” disse posando il vassoio sul tavolo.
Si precipitò al cancello e aprì: “ Puntualissimi ragazzi, venite dentro” disse salutando. “Ho preparato la merenda, e nel bicchiere col succo del nuovo arrivato metterò la pozione” continuò. “ Bravissima, hai proprio pensato a tutto” si complimentò Fiore.
Si sedettero nel grande gazebo del giardino e chiacchierando  la mezz’ oretta volò subito. Infatti sentirono suonare il campanello. 
Nina corse velocemente verso il cancello e aprì.
Non riuscì nemmeno a salutare che subito il ragazzo si presentò.
“ Ciao a tutti io sono Luca. Ho dodici anni e vivo da tempo a Venezia; purtroppo però circa tre anni e mezzo fa sono partito con i miei genitori in Germania per motivi di lavoro.”
- Non sembra poi tanto male, è gentile  -  pensò Nina, ma doveva ancora accettarsi se poteva fidarsi cecamente di lui.

 

 

  
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