Fissò la lama, immobile.
Era davvero affilata, e il suo colore splendeva sotto quei pochi raggi del sole che penetravano nella stanza. Non aveva paura del male che avrebbe sentito quando questa gli si sarebbe conficcata nella carne, la sua unica preoccupazione era quella di non spingere abbastanza forte da procurarsi la ferita. La forza lo aveva abbandonato da tempo, ormai in lui c'era solo la solitudine e la voglia di dare un taglio alle cavolate. Alzò la testa e guardò la sua immagine riflessa nello specchio: aveva il volto rigato di lacrime e gli occhi arrossati. Il labbro inferiore era spaccato da un taglio e l'occhio destro era gonfio e contornato da un livido violaceo.
A un certo punto nella sua testa apparve un'immagine, rivisse un momento: quella mattina a scuola, quella mattina in cui era stato umiliato più del solito e picchiato a sangue davanti agli altri studenti, quella mattina in cui non aveva avuto il coraggio di reagire e di ribellarsi, e aveva ceduto. Si era rassegnato, si sentiva uno scoiattolo impaurito circondato da tante persone che non si accorgevano di lui e lo ferivano ogni giorno, anche inconsapevolmente.
Lo avevano picchiato perchè amava un altro ragazzo. Un amore non corrisposto. Un amore che non sarebbe mai potuto sbocciare. La cosa che lo faceva soffrire di più era essere deriso anche da lui, dal ragazzo che gli aveva rubato il cuore.
Siamo così fragili - pensava - può bastare un niente per farci crollare.
Credeva di non avere più nessun motivo per stare al mondo, ma cosa c'è di più bello di amare?
A un certo punto dentro si se sentì crescere una forza, una forza spaventosa, forse quella che aveva perso da tempo, che sembrava comandarlo.
Forse fu lei a fargli prendere il coltello.
Senza pensarci si ficcò la lama nelle vene. Le gambe cedettero e cadde a terra, mentre il dolore cresceva e perdeva le energie. Sentì il sangue caldo scorrergli giù per la mano e si lasciò andare; cadde in un baratro nero, profondo, da cui non poteva più risalire. 
Gli occhi si chiusero e il suo ultimo pensiero andò a lui, mentre una lacrima gli bagnava il volto.