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Autore: wyatt88    15/08/2012    0 recensioni
Soul Mate
Happines behind a dream
Commedia ambientata in un futuro ipotetico a New York con Finn e Kurt come coppia.
"Abbandonai la testa sul cuscino e aspettando di prendere sonno gli diedi un ultimo bacio sulla nuca prima di addormentarmi con il sorriso sulle labbra, felice della mia vita."
Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Sam Evans, Sebastian Smythe, Blaine Anderson.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel | Coppie: Finn/Kurt
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Soul mate parte 1
SOUL MATE
     hAPPINES BEHIND A DREAM 



“Finn datti una mossa o faremo tardi!” sentii Kurt urlare dal piano inferiore, così mi guardai un’ultima volta allo specchio, sistemando i capelli ribelli con il gel; mi sistemai la giacca di pelle ed infilai la camicia nera nei jeans.

Mentre scendevo le scale saltellando, vidi Kurt che mi aspettava  davanti la porta guardando impaziente l’orologio, battendo il piede con nervosismo. Non si accorse subito di me, e questo mi diede modo di squadrarlo per bene: indossava una giacca nera, da cui si intravedeva il colletto della sua camicia viola, e dei pantaloni neri molto aderenti che gli fasciavano il sedere. Rimasi a guardarlo per un po’ finche non si girò, guardandomi male, ed io gli sorrisi in risposta.
“Wow ma chi è quest’uomo affascinante, entrato in casa mia ?!“ dissi con malizia mentre Kurt alzava un sopracciglio
“Mi stai prendendo in giro Hudson, oppure cerchi solo di ammorbidirmi per non litigare?” Allungai il braccio, prendendogli la mano e tirandolo verso di me, lo cinsi con le braccia, proprio sopra il sedere, facendo aderire i nostri corpi. Alzò lo sguardo e lo incrociò con il mio, fissai quegli occhi, così belli da mozzarmi il fiato, prima di parlare.
“Non c’è una terza opzione, ad esempio, voglio dire al mio uomo quanto e sexy vestito così?” gli sorrisi e lui con me.
“La terza opzione devo dire  che mi piace, anche se non sono sexy quanto il mio, di uomo” mi avvicinai alle sue labbra e lui mi venne incontro,  mettendosi quasi in punta di piedi. Sentii la sua bocca , schiudersi leggermente e lasciai che la mia lingua incrociasse la sua intrecciandosi, cercandosi, con bramosia e avidità.
Le nostre labbra sembravano fondersi l'una con l'altra e continuammo a farlo per un tempo indefinito. Quando mi staccai, lasciai per qualche secondo, che le nostre bocche, si sfiorassero appena, mentre, aprendo gli occhi, tornai guardare i suoi, che si stavano lentamente schiudendo.

“Maledetto, riesci sempre a cavartela! Lo sai benissimo che il tuo sorriso e le tue labbra mi mandano fuori di testa, facendomi scordare anche come mi chiamo!”  esclamò Kurt, accarezzandomi il viso mentre io sorridevo e gongolavo per quell’affermazione.
 “Beh, capiscimi dovrò pur trovare un modo per difendermi dalla tua furia, anzi visto che ci siamo …” sciolsi l’intreccio delle mani che lo cingevano,  e le portai sul suo sedere per attirarlo a me,  sollevandolo di qualche centimetro fino a far combaciare il mio bacino con il suo.  Mi avvicinai maliziosamente al suo orecchio sussurrandogli “… Dovrò farmi perdonare no? Che ne dici se noi ora… “ lasciai la frase incompiuta e gli morsi il lobo dell’orecchio scendendo, poi sul collo lasciandogli una scia di baci; Kurt tirò indietro la testa, per facilitarmi il lavoro e così, con la punta della lingua disegnai il contorno della sua mascella, dai tratti delicati, e salendo sulla bocca gli morsi delicatamente il labbro inferiore, fino a far rincontrare le nostre lingue, in un bacio appassionato e travolgente. Il tempo sembrava essersi fermato mentre mi stringeva, con una mano, i capelli dietro la nuca, tirandomi a se e con l’altra mi accarezzava la schiena. Era tutto perfetto.

Il momento idilliaco andò in frantumi quando, Kurt ,senza alcuna ragione si staccò di colpo, ansimando.
“No! Non possiamo, abbiamo un appuntamento”  lo guardai spalancando gli occhi, quasi deluso
“Preferisci andare ad uno stupido locale, piuttosto che stare con me qui…?” mentre parlavo lo vidi ricomporsi e sistemarsi i vestiti.
“Che domande fai?” esclamò, “Certo che preferirei restare con te! Ma lo sai, ci aspettano ed  io rispetto gli impegni” lo fissai irritato
“Lo so io perché sei tanto ansioso di incontrarli o meglio, incontrarlo” borbottai fra me, prima di esclamare ad alta voce un : “ Okay, va bene, andiamo! “Stizzito, afferrai le chiavi della macchina, dalla ciotola vicino alla porta d’ingresso, che aprii bruscamente,  sbucando sul pianerottolo dove mi diressi fino all’ascensore.
Kurt mi seguì, quasi correndo, chiudendosi la porta alle spalle.
 “Mi spieghi ora qual è il tuo problema?!” mi chiese, “Abbiamo deciso insieme di fare questa uscita, ora non possiamo più tirarci indietro”
 Non lo guardai, mentre parlava, ero concentrato a spingere ripetutamente il pulsante di chiamata dell’ascensore, come se fare così potesse farlo arrivare più velocemente “Perché questo maledetto ascensore, ci sta mettendo una vita ad arrivare?!” quando finalmente le porte si aprirono entrai, girandomi poi, per guardare Kurt, rimasto fuori con un cipiglio indignato. “scendi con me, oppure aspetti il prossimo?” chiesi sarcastico.

 “Prendo il prossimo, questo è già pieno della tua idiozia” fu la sua risposta.
“Come vuoi, ci vediamo giù” allungai il braccio spingendo il pulsante per arrivare ai sotterranei. Il più piccolo prima mi guardò come se fossi impazzito entrando poi di striscio prima che le porte si chiudessero del tutto.
L’ascensore cominciò a scendere finché Kurt, girandosi, non spinse il pulsante di stop, facendolo arrestare di colpo. Non lo guardai negli occhi, ma mi concentrai invece su una macchia sulla moquette  .
 “Mi vuoi dire perché diavolo stai facendo il bambino? E non ci muoveremo da qui se non me lo dici”
“Fai come vuoi, ma faremo tardi” dissi, imitandolo.
“Sei proprio infantile quando fai così! Pensi davvero che prima non volessi strapparti i vestiti di dosso e fare l’amore con te?  Ma abbiamo promesso ai nostri amici, che non vediamo da almeno un anno, di vederci e non voglio ora dargli un bidone…”
“Certo non diamo buca al tuo prezioso Blaine, non sia mai!” lo interruppi guardandolo negli occhi, lui mi rispose alzando un sopracciglio, capendo finalmente il mio dilemma.
“Quindi è questo, sei ancora geloso di Blaine? Allora anche io potrei esserlo, visto che ci sarà anche Rachel!”
“Lo sai benissimo che è differente” tornai a guardare il pavimento e sentii Kurt sospirare.
“Quante volte devo dirti che non amo lui ma te, che ho scelto te! Poi questa sera con loro ci saranno anche i rispettivi fidanzati, di cui uno, è anche il tuo migliore amico!” esclamò  “si tratta solo di una rimpatriata” mi prese la mano intrecciando le dita con le mie, avvicinandosi per farmi alzare il volto per guardarlo, facendo leva con la mano libera sotto il mio mento. “io ti amo Finn Hudson, e lo sai, sono esclusivamente tuo, sempre e per sempre ricordi?”
Sempre e per sempre.” ripetei prima di prendere il suo viso tra le mani baciandolo dolcemente sulle labbra “anche io ti amo Kurt, non immagini quanto.” mi sorrise, prima di girarsi e sbloccare l’ascensore facendogli riprendere la sua corsa. Lo abbracciai da dietro baciandogli il retro del collo.
“Sai Finn, che quando fai il geloso sei estremamente sexy?”
“Davvero?” dissi sorridendo “beh è normale, sei il mio uomo e sono estremamente geloso, è forse un problema?”
“No anzi, non smettere mai” aggiunse girandosi e aggrappandosi alla mia camicia, baciandomi con delicatezza e mordicchiandomi il labbro “sei fantastico e mi fa venire vogli di …” riprese a baciarmi ed io lo strinsi di più a me accarezzandogli schiena e sedere.
Sentimmo il suono acustico, che indicava l’arrivo ai garage. Mi staccai velocemente, divincolandomi dalla sua stretta, ed uscii per poi guardami indietro vedendo un Kurt rimasto immobile a guardare la parete dell’ascensore, si girò lentamente guardandomi confuso con gli occhi spalancati “Ma... ma”
Io sorrisi soddisfatto, “Non abbiamo un appuntamento? Non vorrai arrivare tardi vero?” era la mia piccola vendetta e anche il ragazzo lo aveva capito.
“Sei proprio...”
“Infantile” finii io la sua frase “lo so, ma mi ami anche per questo, no?” mi voltai tronfio andando verso la macchina, sentii dei passi veloci e subito dopo  un peso gravare sulle mie spalle.
Kurt mi era salito sulla schiena incrociando braccia e gambe alla mia figura. Sorrisi perché ormai c’ero abituato ad essere usato come un pony “questo non è infantile vero?” sentire il suo respiro sul collo, mi procurò dei brividi lungo la schiena.
“No, certo che no, qui l’unico bambinone di 26 anni sei tu, signor Hudson” iniziò a baciarmi il collo fino ad arrivare davanti a due macchine: una meravigliosa Q7 della BMV nera e con gli interni in pelle, ed una scialba cinquecento bianca
“Prendiamo la mia ovviamente” dissi riferendomi al SUV.
“Perché? Non possiamo prendere la mia?”
“No! la mia è più bella… la tua è … graziosa”
“Non credo proprio!! La mia macchina è stupenda, ed è italiana e sai quanto amo l’Italia, la tua macchina al confronto è un cesso!” disse in tono acido.
“Forza scimpanzé, scendi “ dissi sorridendo, sentendo poi Kurt atterrare con un leggero tonfo. Tirai fuori le chiavi dalla tasca e aprii l’auto, avvicinandomi allo sportello del guidatore “se pensi che questo gioiellino sia un cesso, non ti chiedo neanche che pensavi della mia vecchia macchina” mi accomodai sul sedile, accendendo il quadro, mentre Kurt entrava sul lato opposto
“Invece ti sbagli, adoravo quel macinino, non immagini neanche quanto mi faceva battere il cuore vederti in quella macchina”
Mi allungai verso di lui, per dargli un dolce bacio sulla bocca.
 Dopo aver messo le cinture e fatte le dovute manovre per uscire dal garage, mi inoltrai per le strade del centro di Manhattan. La prima parte del viaggio fu silenziosa, Kurt guardava distratto fuori dal finestrino mentre le luci dei lampioni illuminavano il suo candito viso.
 Io mi divincolavo tra il traffico della grande mela e quando ci fermammo ad un semaforo Kurt ruppe quel silenzio “Ti ricordi che giorno è domani vero?” chiese, lasciando intendere dal suo tono che la domanda doveva essere retorica. Io ingranai la marcia ripartendo allo scattare del verde.
Sapevo che il giorno dopo era una data molto importante per noi, ma ci giocai sopra “Mmm vediamo, domani… aaah sì “ mi diedi un colpetto sulla fronte “c’è da ritirare la roba dalla lavanderia, grazie Kurt per avermelo ricordato, ci passo dopo gli allenamenti” risi della sue espressione tra il deluso e l’irritato e con due dita gli chiusi la bocca semi aperta “scherzo piccolo, lo so che giorno è, domani sarà esattamente un anno, dal giorno in cui ho legato la mia vita, all’uomo che amo follemente, alla mia anima gemella, il giorno in cui sei finalmente diventato mio marito” vidi il giovane quasi sciogliersi a quelle parole, gli tesi la mano con il palmo all’insù che lui strinse intrecciando le dita, e senza staccare lo sguardo dalla strada portai la sua mano sulla mia bocca e la baciai proprio dove portava la sua fede. Il segno del nostro legame.
“Cavolo, credevo veramente che te fossi dimenticato!”
“Secondo te, sarei così idiota da scordare il giorno del nostro anniversario di matrimonio?” lo guardai e mi affrettai ad aggiungere: “ok non rispondere o potrei seriamente offendermi”
 L’abitacolo si riempi del suono delle nostre risate.
“Per domani sono riuscito a liberarmi, niente spettacolo, ma la mattina e pomeriggio ho le prove. La sera, però, sarò tutto tuo!” disse Kurt tornando serio.
“Wow, hai cancellato una serata solo per me, mi sento quasi onorato “
“Beh devi!” disse con ovvietà scatenando altre risate.
“Io invece sono riuscito a liberarmi tutto il giorno!” esclamai, “il mio coach, visto che sto facendo un ottimo lavoro, mi ha concesso l’intera giornata “
“Perfetto! Allora organizzi qualcosa, vero?” chiese  il ragazzo, più che altro ordinò.
“Ok padrone, vuole qualcosa in particolare per la serata?” gli domandai sperando che le sue richieste non fossero molte.
La sua risposta mi stupì “No, fai quello che vuoi, mi fido”
Mi voltai di scatto, sorpreso abbandonando per un attimo la visuale della strada  “mi sta lasciando carta bianca? Davvero?”
Lui mi guardò accigliato “Hudson, stai cercando di dirmi che di solito sono un  maniaco del controllo? “
Tossii un “Sì” per rimediare poi con un : “no, certo che no! O almeno non sempre”
“Sì, comunque ti lascio carta bianca” rallentai al semaforo incanalandomi in una corsia.
“Visto che mi hai fatto questa concessione, è mia intenzione stupirti, in cambio però ti chiedo una cosa… niente regali, ti prego, in quello sono negato!” Kurt annuì, confermando la mia teoria.
“Ricordi il regalo del settimo mese?” rammentò Kurt, “un arbre magic per la macchina e dei copri sedili!”
“Sì lo ricordo, ma quello che ho impresso nella mente è la tua faccia,” continuai  a ridere “almeno la fragranza alla rosa ti piaceva!”
 “Almeno quello!!” disse, fra le risate “Ok allora niente regali, il tuo per me sarà la serata che mi preparerai domani”

“Perfetto!! “ esclamai sapendo che lui stava rimuginando a dei regali da farmi così gli proposi una cosa “e se tu mi regalassi… il dopo cena?”
alzò un sopracciglio tornando a guardarmi “Finn sei il solito pervertito “
ammiccai in risposta “Beh di solito ti  piace”
“Non posso negarlo… ok allora: tu mi regali il prima ed io il dopo “
Nella macchina ritornò il silenzio, si stava così bene lì dentro, sembrava di essere in altro mondo e quando Kurt appoggiò la testa sulla mia spalla, sentii il cuore battere forte, una reazione che solo lui riusciva a suscitarmi.
Fermo all’ennesimo semaforo, vidi in lontananza l’insegna del locale dove eravamo diretti.
 “Hey piccolo, siamo arrivati” svegliai Kurt che si era appisolato, lui aprii gli occhi e si stiracchiò mentre entravo nel parcheggio “sei stanco vero?” gli chiesi premuroso.
 “No” disse sbadigliando e dopo una mia occhiata eloquente aggiunse “beh sì. Tra le prove dello spettacolo e la messa in scena sono sfinito! Ma allo stesso tempo sono felice, è quello che volevo, quindi se essere stanco è il prezzo da pagare per far continuare il mio sogno, mi va bene così”
“Ti amo Kurt” dissi guardandolo intensamente “sei fantastico e meriti tutto il successo che stai ottenendo” in risposta lui mi baciò d’impulso, dimenticando che stavo guidando. Per fortuna frenai in tempo prima di finire addosso al muro.

Lo guardai con rimprovero, ma non riuscii a bloccare un sorriso compiaciuto che mi apparve sul viso.
“Ops, scusami, non ho resistito, comunque, ti ho mai detto quanto amo il modo in cui credi così tanto in me? “ feci manovra e parcheggiai vicino ad una Land Rover nera.
“A questo servono i mariti, no? Compio solo il mio dovere “ spensi la macchina e tolsi le chiavi “Ecco!! Ora puoi baciarmi”
“Ti amo marito” aggiunse prima di baciarmi con infinita dolcezza, schiudendomi le labbra con la sua lingua facendola poi intrecciare con la mia. Chiusi gli occhi, lasciandomi trasportare dalla passione di quel bacio fino a che il suono di un messaggio sul telefonino ci interruppe. Dopo aver sciolto il bacio, con mia evidente disapprovazione, prese il cellulare.
“E’ Rachel, mi ha detto che hanno avuto un contrattempo e arrivano fra dieci minuti”
“Ok, noi allora cominciamo ad andare, li aspettiamo davanti l’entrata così almeno vediamo se…. Blaine è arrivato”
Kurt ripose il telefono in tasca e mi guardò “Giusto, noi andiamo a vedere se Blaine e il suo ragazzo sono arrivati” mi corresse sottolineando le parole “suo ragazzo”, cosa che apprezzai molto e gli sorrisi prima di scendere.
Fuori dalla macchina mi sistemai i vestiti e girandomi verso Kurt, a braccia aperte, gli chiesi “Come sto? Ancora non mi hai criticato per come sono vestito!”
Lui mi squadrò dalla testa ai piedi.
“Evidentemente, se non l’ho fatto vuol dire che non c’è niente da criticare, sei bellissimo!”
“Beh, allora grazie” mi avvicinai e lo baciai a stampo sulle labbra, porgendogli la mano, che strinse dirigendoci verso l’uscita.
 Uscimmo dal parcheggio ritrovandoci sulla strada proprio accanto al locale, l’insegna del “40/40 Club” si rifletteva sulle auto di passaggio
 “Hey ragazzi !!” sentii una voce urlare, mi voltai nella direzione da cui proveniva e vidi all’altro lato della strada, appoggiati ad una macchina, Blaine e Sebastian.

Anderson agitava la mano per farsi vedere da noi, gli feci un sorriso di cortesia e stringendo più forte la mano al mio uomo, attraversammo la strada.
Kurt li salutò entrambi con un abbraccio caloroso, io mi avvicinai per primo a Sebastian tendendogli la mano “ciao Sebastian!” lui accennò un sorriso e me la strinse “ciao Finn”
Mi girai verso Blaine che aveva già la mano tesa “ciao Finn, ti trovo bene”
Gli sorrisi e gli strinsi la mano a mia volta “Ciao Blaine, si si sto bene, tu invece?  ti stanno bene gli occhiali da vista, con questi sei un professore a tutti gli effetti!” mi sorrise e Kurt aggiunse “Ha ragione e finalmente hai lasciato liberi i capelli dalla gelatina, stai molto meglio così !!” lui sorrise gioviale.
“Beh, grazie ad entrami allora! Per i capelli è stata una scelta forzata, almeno che non li volessi perdere tutti!”.
Ci fu un attimo di silenzio, quasi imbarazzante cosi mi decisi a riempirlo “Allora ragazzi, cos’è che vi porta qui nella grande mela?”
 Sebastian fu il primo a rispondere “Il mio studio legale ha una filiale anche qui , ma la gestisce il mio socio, solo che questo cliente vuole  che sia io il suo difensore, così mi sono trascinato anche Blaine”
“Ho saputo che alla fine ce l’hai fatta ” aggiunse Kurt rivolto a Blaine “finalmente insegni al McKinley” il ricciolo sorrise soddisfatto.
“Sì, o meglio, sono stato per 2 anni un supplente e venivo trasferito a destra e sinistra, ma  quest’anno, finalmente, mi hanno dato la cattedra ed ora sono il professore di storia al McKinley, ed essere insegnate di ruolo ha i suoi vantaggi, tra cui la stabilità ed il poter prendere tranquillamente i permessi per accompagnare Sebastian nei suoi viaggi, quando posso ovviamente!” disse guardando dolcemente il suo ragazzo, cosa che sinceramente, mi rincuorò.

“Come mai di storia?” chiesi più che altro per non tornare in silenzio
“Perché la storia è affascinante, ci porta nel passato in mondi e culture ormai estinte, è una scoperta continua ” rispose quasi con ovvietà e con lo sguardo sognante, come se si fosse perso nei tempi antichi, anche ora che parlava con me.
“Credo che se avessimo avuto te come insegnante, anche Finn avrebbe capito la storia ” aggiunse Kurt sorridendo ed io gli sorrisi di rimando.
“No, non credo, sarò anche migliorato nelle altre materie, arrivato al college, ma la storia non è una di quelle, senza offesa, ma la trovo estremamente noiosa!” ridemmo tutti finché Sebastian riprese parola
“Hey Kurt, non ho potuto fare a meno di notare il cartellone enorme del tuo spettacolo a Madison Square, è praticamente una tua gigantografia, che dire se non complimenti! ” Blaine annuii alle sue parole, e io cinsi le spalle di Kurt stingendolo orgoglioso mentre lui sorrideva quasi imbarazzato.
“Grazie!!  È un bello spettacolo, e modestamente l’ho scritto io, anche se so che non entrerà nella storia di Broadway ”
“Ma smettila”  dissi dandogli una piccola gomitata “sta andando alla grande, hai quasi in tutte le serate il tutto esaurito!”

“Davvero? ” aggiunse Blaine, rivolgendosi poi a Sebastian “Seb, domani allora se non hai da fare, potremmo andare a vedere lo spettacolo di Kurt”
“In realtà domani non c’è lo spettacolo ” mi affrettai ad aggiungere, mentre l’entusiasmo di Blaine calava visibilmente.
“Come mai?” chiese con voce dispiaciuta “cavolo, domani sarebbe stato perfetto, anche perché noi dopo dobbiamo ripartire”

Questa volta fu Kurt a parlare “Sì domani è stato sospeso, mi son preso il giorno libero dato che, beh è il nostro anniversario!”
Vidi Blaine spalancare leggermente gli occhi sorpreso ed aggiungere “E’ già passato un anno? È vero quando si dice che il tempo vola e… ” abbassò leggermente il capo, come se fosse imbarazzato   “…mi dispiace di non essere potuto venire, ma mio padre stava poco bene…”
“Non preoccuparti Blaine!! Non ce la siamo presa, tranquillo” gli risposi sorridendo, dandogli una pacca sulla spalla. Quando tentai di parlare di nuovo, un urlo di Kurt quasi mi fece saltare dallo spavento, mi girai di colpo e capii.
Stavano arrivando Rachel e Sam.
Kurt andò subito ad abbracciare con entusiasmo la ragazza, ed entrambi cominciarono a fare quegli urletti striduli quasi imbarazzanti. Invece il biondo, discostandosi dai due, scuotendo il capo,  ci raggiunse con il sorriso sul volto, io feci lo stesso di rimanda allargando le braccia
“Ciao Sam!!” lui mi abbracciò sorridendo e dandomi due pacche sulla schiena.
“Ciao Finn!!” disse entusiasta andando ad abbracciare anche Blaine e Sebastian “allora come ve la passate?”
“Beh io non posso lamentarmi” Esclami facedogli alzare un sopracciglio
“Perché vorresti anche lamentarti? Sei la stella nascente dei New York Giants, e siete tra i favoriti, grazie soprattutto a te, a vincere il campionato, cosa che non succedeva dal 2012 e ti ricordo che siamo nel 2020. New York ti adora e tu vuoi lamentarti? ”

Risi insieme agli altri “Ok, ok non mi lamento!” non riuscii a finire la frase visto che una Rachel urlante ed entusiasta, mi saltò al collo abbracciandomi stretto;  riuscii a vedere dietro i capelli della ragazza Kurt, rimasto a bocca aperta e visibilmente irritato…oppure semplicemente geloso?  Al solo pensiero il mio ego si gonfiò, feci scendere la ragazza facendole un sorriso a trentadue denti. “Ma ciao anche a te” gli dissi, ma sicuramente neanche mi sentii, dato che si era già buttata tra le braccia di Blaine, con Sebastian invece si contenne riservandogli un semplice abbraccio.
Sentii la mano di Kurt stringere la mia ed io mi voltai verso di lui lasciandogli un bacio sui capelli. Quando Rachel si voltò aveva addirittura il fiatone, che però non spense il suo entusiasmo, era talmente su di giri che parlava in falsetto riempiendoci con una sfilza di domande a cui non dava neanche tempo di rispondere.
 Guardai Sam con sguardo eloquente e lui sorrise “Ok Rachel calmati, abbiamo tutta la serata per parlare! Che ne dite invece di cominciare ad entrare?” tutti annuirono e mentre attraversavamo la strada Blaine chiese:
“Allora come mai proprio questo locale?”
Ci mettemmo in fila per entrare e Kurt gli rispose “Lo ha scelto Finn, è un bar per sportivi” gli lanciai uno sguardo quasi offeso
“Hey il 40/40 club, è uno dei locali più Inn a New York! Il fatto che sia per gli amanti dello sport è solo un caso” lui mi guardo accigliato “che c’è è vero!! Il proprietario di questo posto è JZ.”
“Vero” aggiunse Sam annuendo “e se siamo fortunati magari possiamo incontrare anche sua moglie Beyoncè, e dirle, o addirittura farle vedere, il tuo video mentre balli ‘single ladies’ dovrebbe circolare ancora online  ” scoppiammo tutti quanti in una fragorosa risata, compreso lo stesso Kurt anche se si poteva leggere sul suo viso l’imbarazzo, così mi avvicinai al suo orecchio

“Sei stupendo in quel video, ed i tuoi movimenti di bacino sono molto apprezzati” lui rise avvampando ancora di più ed io in risposta gli diedi un bacio a stampo sulle labbra non riuscendo a trattenermi, quando arrossiva era talmente dolce.
“Ragazzi un po’ di contegno” ci schernì Sam, e partirono altre risate.
Mentre continuavamo a parlare del più e del meno vedendo la fila accorciarsi sempre di più sentimmo urlare a gran voce “Finn Hudson!!!” mi girai di scatto per vedere da dove provenisse la voce e mi accorsi che era il buttafuori, quando lo guardai mi fece segno di avvicinarmi. Non sapevo cosa voleva, era alto quanto me, ma largo il doppio.
 Quel tizio metteva davvero paura.
Uscii dalla fila e mi avvicinai a lui mentre la gente rimasta in fila mi guardava e mormorava, sicuramente mi avevano riconosciuto ora, quando fui abbastanza vicino mi parlò
“I giocatori della lega A, in questo locale non fanno la fila quindi prego entri pure”
“Davvero?” chiesi stupito “quindi posso chiamare i miei accompagnatori e farli entrare con me?”
Lui annuii ed io feci segno agli altri di avvicinarsi, alzò il cordone di velluto rosso che ci bloccava l’ingresso e l’oltrepassammo tutti e sei. Stavamo per entrare quando il buttafuori mi bussò alla schiena.
“So che non è professionale, e le chiedo scusa, ma mio figlio Jeff è un suo grande fan, ha la camera piena dei suoi poster, le dispiacerebbe fargli un autografo? Lo renderebbe davvero felice “
“Certo con estremo piacere!” presi il pezzo di carta che mi stava porgendo e feci una dedica a suo figlio, ci facemmo una foto insieme e poi ci affidò ad una cameriera che ci portò direttamente nella zona VIP al piano superiore, da cui si aveva una visione spettacolare del maxi schermo dietro al bancone.
Ci accomodammo su dei divanetti che circondavano due tavolini più bassi e quando la cameriera ci lasciò soli, dopo aver preso le ordinazioni, Kurt mi guardò alzando un sopracciglio.
“Anche la zona VIP ora?” chiese, guardandomi sarcastico
“Hey non sono stato io a dirglielo!” dissi sulla difensiva “è la cameriera che ci ha portato qui”
“Tuo marito è una celebrità, accettalo” aggiunse Rachel in modo giocoso rivolta a Kurt.
“No!! Sbagliato, è suo marito ” disse Kurt fiero, indicando me “ad essere una celebrità” detto questo si alitò sulle unghie sfregandole poi sul gilet con fare da diva, tutti ridemmo cominciando a chiacchierare del più e del meno.
Quando arrivarono le ordinazioni presi la mia birra e notai che Kurt aveva preso un cocktail Ecco! dovrò riportarlo a casa ubriaco pensai. Anche se non eravamo più adolescenti, il suo non reggere l’alcol era rimasta una costante.
“Allora Rachel, come va con il tuo glee club? Sei diventata una vocal coach sbaglio? O almeno così mi ha detto Blaine” chiese Sebastian.
La ragazza finii di sorseggiare il suo Manhattan prima di rispondere “Sì esatto, sono una vocal coach, prima aiutavo Shelby, mia madre, con i suoi vari glee, ma quest’anno ne ho uno mio, ed ho intenzione di batterla. E’ per questo che sono qui nella grande mela, domani iniziano le nazionali!”
“Allora in bocca al lupo” aggiunse Sebastian.
Prima di rendercene conto tutti i bicchieri furono svuotati, così mi voltai verso Sam :
“Sam ti va di accompagnarmi a fare rifornimento?” lui annuii, mentre gli altri erano impegnati a parlare dei ricordi delle superiori. Quando ci alzammo Kurt mi guardo “Non puoi far venire la cameriera?” disse con ovvietà.
“Preferisco andare io, non vorrei fare troppo il VIP” dissi sorridendo beffardamente. Prendemmo tutte le ordinazioni e scendemmo giù diretti al bancone. Ordinai al barman quello che mi era stato richiesto, chiedendogli poi che nel mojito venisse messo meno rum possibile. Mi voltai poggiando la schiena al ripiano così come fece Sam.
“Ma il mojito non è di Kurt?” chiese sorridendo.
“Appunto” fu la mia risposta eloquente. “allora Sammy, che mi racconti? Fai ancora il talent scout?”
“Sì e devo ringraziare il mio capo, dopo l’incidente al college in cui mi rovinai la spalla, la mia carriera era finita, ma fortunatamente lui mi offrì questo lavoro e devo dire che mi piace da impazzire e soprattutto, mi permette di viaggiare e seguire Rachel con i suoi Glee Club, sai devo essere sempre alla ricerca di nuovi talenti, anche se è sempre più difficile scoprirli! Non c’è più la vecchia guardia, ovviamente non parlo di te” si affrettò ad aggiungere “i New York Giants hanno avuto fortuna ad ingaggiarti, sei uno dei migliori quarterback che abbiano mai avuto, ed è vero fidati, ho dovuto studiare tutte le squadre e i loro giocatori, per fare al meglio il mio lavoro e tu sei uno dei migliori, dico sul serio!”
Gli sorrisi raggiante “Beh grazie Sam, sono contento che ti piaccia questo lavoro, ma penso che anche tu saresti stato un grande giocatore. Ti ricordi al college? Eravamo imbattibili insieme, quando non hai più potuto giocare mi è dispiaciuto da morire, ma almeno avevamo il dormitorio in comune e ci potevamo fare delle lunghe chiacchierate, era bello avere qualcuno che venisse dalla mia stessa città, specialmente se si trattava di te che sei stato un grande amico”. Mi girai prendendo tre bicchieri e lasciando gli altri tre a Sam incamminandoci poi per tornare dagli altri.
“Hai ragione, al college ero la tua ala, ed eravamo grandiosi, ma sei sempre stato tu la punta io mi limitavo a coprirti” fece spallucce “a proposito delle nostre chiacchierate fatte nel cuore della notte, te le potrei ancora elencare tutte, e soprattutto ricordo i tuoi continui lamenti sul fatto che ti mancasse Kurt, ma più che lamenti era piagnucolii” disse ridendo mentre io lo guardavo accigliato facendo attenzione a non cadere sui gradini.

“Hey io non piagnucolavo, e soprattutto non erano continui… ok forse si, ma che ci potevo fare? Ero innamorato perso e lui non era con me, ero giustificato! ” annuii convinto aggiungendo poi “però non sai quanto ho apprezzato il fatto che ci sei sempre stato per ascoltarmi, e non ti lamentavi mai. Grazie, mi sei stato davvero d’aiuto in quel periodo”
“Non ci pensare, è a questo che servono gli amici no?” disse con ovvietà
“Giusto!! E sappi che se ti servirà qualsiasi cosa, puoi contare su di me” lui annuii sorridendo mentre ormai avevamo raggiunto gli altri e una volta distribuito gli alcolici mi sedetti nell’unico posto rimasto vuoto: vicino a Rachel.

 Dopo che l’argomento di Puck e Quinn che convivevano a Lima con i loro due bimbi andò scemando si formarono gruppetti da due di conversazione: Sam parlava con Blaine mentre Kurt parlava con Sebastian, così io mi voltai verso l’unica ragazza del gruppo
“Allora Rachel, pronta a vincere le nazionali di canto corale coreografato?”
“Certo! Ho intenzione di dimostrare a mia madre chi è la migliore!”
“Ecco la vecchia Rachel agguerrita che torna a combattere ”
“Vero ” disse lei, annuendo convinta “ho imparato tanto da Shelby, ma ora è il mio turno di vincere, quindi si! La vecchia Rachel è tornata, anche dopo la batosta che tu” mi indicò con enfasi “mi hai dato, quando hai scelto Kurt!” anche se disse tutto sorridendo, sapevo che c’era un fondo di verità, così arrossii e mi sforzai di guardarla negli occhi.
“Rachel scusami, non era mia intenzione farti soffrire, sai che non avrei mai voluto farlo ma io…” voltai lo sguardo verso Kurt che gesticolava mentre parlava con Sebastian.
“Lo ami” concluse la frase per me mettendomi una mano sulla gamba e continuò a parlare quando tornai a guardarla “lo vedo dai tuoi occhi, mi sarebbe tanto piaciuto, che guardassi me, nel modo in cui guardi lui, ma non l’hai mai fatto” fece spallucce “e ci sono stata male, certo, ma ora sono felice come non lo sono mai stata in vita mia ed amo follemente Sam, quindi non scusarti, non ce l’ho con te, altrimenti non sarei stata la testimone di Kurt al vostro matrimonio!”
“Sono contento che tu sia felice ora” dissi sinceramente “ e poi se non avessi scelto Sam come mio testimone, non sarebbe mai scoccata la scintilla tra voi due, no?”

“Giusto!!” convenne lei “è dal vostro matrimonio che noi abbiamo cominciato a frequentarci, quindi direi che siamo pari e per ringraziarvi tu e Kurt sarete i nostri testimoni per quando ci sposeremo, non ora, ma quando succederà!”
“Sarebbe un onore, lo sai” risposi io, cominciando poi a ridere parlando di argomenti più leggeri finche non ci raggiunse Kurt, che dopo aver tolto la mano di Rachel dalla mia gamba mi si sedette imbraccio.
“Di che parlate tu e il mio uomo, nonché mio marito?  ” disse con una punta, neanche troppo velata, di gelosia provocando una risatina di Rachel.
“Kurt, tranquillo, io e il tuo uomo, nonché tuo marito, stavamo solamente parlando dei tempi andati, sei per caso geloso?” chiese retorica.

Kurt barcollò leggermente sulle mie gambe, evidentemente l’alcol stava facendo effetto, lo tenni saldo cingendolo ai fianchi.
“Io non sono geloso, è Finn che lo è ed a ben dire, insomma, ma mi hai visto? quindi ti sbagli bella mia. ” ridemmo insieme io e la ragazza.
“Ed ecco che la modestia di mio marito esce fuori”
“No, sono semplicemente sincero, ma anche tu non sei niente male!” disse come per scusarsi.
“Beh allora grazie del complimento”

“Di niente” disse dandomi un bacio sulle labbra. In realtà prima di arrivare alla mia bocca passo sul mio occhio e poi sul mio naso arrivando in fine alla sua meta. Quando mi mise entrambe le mani intorno al viso mi baciò con passione davanti a tutti ed io risposi per poi staccarmi e guardare gli altri che sorridevano guardandoci “ok, non è vero il mio uomo è bellissimo ed estremamente sexy, e guai a chi me lo tocca… sapeste come bacia..”
“Io lo so! ” esclamò Rachel quasi d’istinto, beccandosi una sguardo raggelante da parte di Kurt che si girò di scatto verso di lei, anche se era evidente che ci aveva messo un po’ per metterla a fuoco. All’improvvisi si alzò di scatto con un urletto.
“Siiiiii! Hanno tolto le partite e messo la musica! Ora si ragiona! E poi adoro questa canzone!” prese per mano Rachel “dai ragazza andiamo a scatenarci” disse quasi trascinandola “chi ci ama ci segua!” Kurt finì in un solo sorso il suo cocktail, prima che potessi fermarlo.

In poco tempo rimasi solo in quella saletta con Blaine
“Come mai non sei giù con loro?” gli chiesi spostandomi sul divano difronte a lui e prendendo un altro sorso di birra.
“Non mi va, e poi sono brillo, non so cosa potrei combinare in pista!”
“Peccato che questo non fermi Kurt” dissi indicando il basso dove il nostro gruppetto di amici ballava con mio marito al centro del cerchio che avevano formato e che faceva strane mosse.
“Direi che è completamente ubriaco” sentenziai, tornado a guardare Blaine e scoppiammo a ridere.
“Tu invece non vai perché…non te la cavi ancora nel ballo?” domandò il riccio, dopo un sorso di birra.
“No, non è che non me la cavo, sono proprio negato! E con tutta quella gente rischierei di fare del male a qualcuno!”

Dopo qualche secondo di silenzio in cui bevemmo le nostre birre parlai di nuovo “allora Blaine, mi sembra che tra te e Sebastian vada alla grande”
“Sì, Sì” mi confermò lui “Seb è fantastico, stiamo bene insieme ed entrambi facciamo quello che abbiamo desiderato fare nella vita, poi mi è stato vicino in uno dei momenti più brutti della mia vita e per questo gliene sarò per sempre grato” fece una piccola pausa prima di continuare “sai quando Kurt mi ha lasciato per mettersi con te, sono andato a pezzi” disse stirando le labbra in quello che doveva essere un sorriso, ma che non riusciva affatto a celare il dolore che gli provocava ripensandoci. Stavo per dire qualcosa  quando mi precedette e continuò “aspetta!! Non te ne sto facendo una colpa, cioè in passato si e se devo essere sincero ti ho anche odiato, mi avevi portato via l’uomo che amavo, ma ora non ce l’ho più con te dico sul serio, Kurt rimarrà il mio primo amore, ma Sebastian è l’amore della mia vita… anche se ad essere sinceri non era cominciata seriamente con lui”
“Che intendi dire?” chiesi curioso.
“Vedi” cominciò a spiegare, quasi imbarazzato “quando conoscemmo Sebastian all’inizio, Kurt era geloso, quindi ecco… credevo che mettendomi con Seb avrai suscitato la gelosia di Kurt, convincendolo a rimettersi con me, ma niente di fatto” fece spallucce  “ in quel momento mi accorsi che ti amava davvero, e ti ama tuttora immensamente, e diciamo che è un bene che sia andata così, perché io ora amo davvero Sebastian” gli sorrisi un po’ imbarazzato.
“Ne sono felice Blaine, davvero e mi dispiace averti fatto star male” abbassai leggermente lo sguardo, sentendomi in colpa.

Non avevo il rimorso per quello che avevo fatto, perché  mi aveva portato l’amore della mia vita, ma allo stesso tempo non volevo che Blaine ne soffrisse. Sapevo che era un idea assurda, perché sapevo quanto lui amasse Kurt, però ci speravo davvero.
“Non ci pensare, come ho detto,  è andata così e sono contento di vedere quanto ami Kurt, se lo merita e anche tu! Oltretutto state davvero bene insieme, quindi alla fine ogni cosa si è risolta per il meglio, ora siamo tutti felici ed è questo che conta!!” sorrisi più rilassato. Era la prima volta che io e Blaine affrontavamo questo argomento dopo tutti quegli anni di silenzio imbarazzante, e il non averlo mai fatto è stato uno dei miei più grandi rimpianti.

“Sai, ti confesso una cosa: ero restio all’inizio ad incontrarvi, perché farlo significava incontrare te e beh… sono alquanto geloso di Kurt e non mi entusiasmava più di tanto l’idea che lui rivedesse il suo ex…” vidi Blaine sorridere divertito ed io avvampai leggermente.
“Avevi paura che te lo rubassi? Lo meriteresti!” disse annuendo per poi sorridermi “dai scherzo ovviamente, e non devi assolutamente preoccuparti di Kurt, ti ama da impazzire, e poi non sono riuscito a riprendermelo quando ero a New York, con lui al college, pensi che riuscirei a riprendermelo ora che siete sposati?” Domandò con un sorrisetto “Non c’è bisogno di essere geloso, non con me almeno, quindi tranquillo Kurt è solo tuo.”

Non so perché ma quelle parole mi rincuorarono e sorrisi sollevato “Allora com’è la vita da sposati? Non te l’ho ancora chiesto,” la conversazione stava andando su argomenti più leggeri, così mi rilassai ulteriormente e gli risposi:“E’ fantastica, disco sul serio, delle volte però, per colpa dei nostri lavori, non ci vediamo molto, ma per fortuna sono molto pochi questi momenti! Per il resto va alla grande, litighiamo come tutte le coppie, questo si, ma devo dire che sono belli anche quei momenti, tengono viva la nostra relazione!” Dissi entusiasta  “Alla fine non potevo chiedere di meglio dalla mia vita, ho un lavoro che adoro, un uomo fantastico al mio fianco che amo ed ho la fortuna di essere ricambiato!” feci spallucce “la mia vita non potrebbe andare meglio di così!” tutto quello che dissi era vero, il mio futuro era molto più roseo di come lo avevo immaginato al liceo e mi sentivo realizzato in tutto e per tutto.
“Sono contento per voi” disse Blaine, e dal suo tono le sue parole mi sembravano davvero sincere. Alzai una birra in aria
“Allora direi di fare un brindisi: a noi e alla felicità che alla fine siamo riusciti ad ottenere!” lui fece il mio medesimo gesto
“Mi sembra perfetto” sorrise e brindammo, continuando poi a parlare come vecchi amici che non si vedono da tempo.
Gli raccontai degli episodi divertenti della mia vita coniugale e lui fece lo stesso, parlando della sua relazione con Sebastian. Ormai l’imbarazzo che c’era tra noi era solo un lontano ricordo.

Pochi minuti più tardi, vedemmo risalire gli altri e immediatamente notai che Kurt non si teneva quasi più in piedi da solo e lo feci sedere subito accanto a me.
Chiacchierammo tutti insieme ancora un altro po’ finche Rachel non si alzò
“Ragazzi mi dispiace rovinare la serata, ma io e Sam dobbiamo andare. Domani sarà una giornata impegnativa per il mio Glee dato che cominciano le eliminatorie” subito dopo si aggiunse Blaine
“Si anche per noi direi che è ora di andare, si è fatto tardi e domani mattina presto Seb deve  incontrare il tuo cliente” Sebastian annuii
“Si vero, meglio andare però se vuoi tu puoi rimanere” disse rivolto a Blaine
“No, dai non mi va di mandarti da solo, vengo con te” disse facendogli un sorriso.
“Allora direi che andiamo tutti, così io porto il pupo a casa” dissi rivolgendomi a Kurt che mi guardò senza realmente osservarmi.
“Andiamo, anche se non mi ricordo di avere un pupo, che madre snaturata che sono” disse  mio marito, portando una mano alla fronte in un gesto teatrale. Ridemmo tutti di gusto e uscimmo dal locale dopo aver pagato il conto.

 Era arrivato il momento dei saluti, cominciai da  Sebastian a cui mi raccomandai di trattare bene Blaine e poi quest’ultimo mi fece promettere di andare a trovarlo a Lima. Arrivò poi il turno del mio migliore amico Sam, che abbracciai calorosamente scambiandoci un in bocca al lupo reciproco per tutto.
Rachel come prevedibile, scoppiò in lacrime, così l’abbracciai dicendogli di essere forte e di vincere le nazionali facendo vedere a Shelby chi era la migliore. Nel frattempo anche Kurt salutava tutti, o meglio, si aggrappava ai loro vestiti salutandoli, finché non tornò da me e rivolto verso il resto del gruppo parlò quasi urlando:
“Ragazzi via amo, anche se non quanto amo mio marito, ora adiamo a fare le cosacce, ma mi raccomando non lo dite a nessuno. Ve l’ho mai detto che è una bomba a letto? Dico davvero !!  riesce a fare delle…”
“Ok direi che è arrivato il momento di andare” dissi bloccando la sua frase, in imbarazzo, prima che potesse aggiungere altri dettagli. La scena suscitò le risate di tutti, comprese le mie. L’unico che non rise e ci guardò con sguardo vacuo e confuso fu Kurt.

Dopo un ultimo saluto generale con la promessa di rifare quell’uscita al più presto, ci dividemmo e caricandomi Kurt sulle spalle mi diressi verso il parcheggio fino alla macchina dove poggiai il ragazzo sul sedile del passeggero, mettendogli la cinta. Non feci in tempo ad accomodarmi al posto di guida che guardando nella sua direzione, mi accorsi che già dormiva con la bocca semi spalancata. Uscendo la parcheggio gli accarezzai dolcemente il viso mentre mi incanalavo del traffico della città e le luci dei lampioni iniziarono a sfrecciare ai lati della venticinquesima strada. Nell’abitacolo c’era un silenzio rotto solo dal leggerissimo russare di Kurt. Quel silenzio mi diede modo di ripensare alla serata e non potei fare a meno di sorridere, quella sera avevo parlato finalmente di tutte le questioni rimaste irrisolte e tutti in un modo o nell’altro avevano trovato la propria strada verso la felicità e una vita serena. Erano i miei migliori amici e non potevo desiderare che il meglio per loro e sembrava proprio l’avessero trovato.
Lungo il tragitto ripensai alla vita delle superiori, alle incertezze sul futuro, alle decisioni difficili, alle sofferenze e alle gioie: tutto un bagaglio di esperienze che ci avevano fatto arrivare a quello che siamo oggi. Immerso tra quei pensieri presi a giocherellare con la fede, infilata al mio anulare sinistro, facendola girare con il pollice. Guardandola per un attimo non potei non chiedermi come un oggetto così insignificante, potesse racchiudere un sentimento grande come quello che io provavo per Kurt e la promessa di passare il resto della mia vita con lui. Era trascorso ormai un anno dacché eravamo sposati, ma il mio amore per lui era ancora intenso e grandioso, delle volte faceva addirittura male, ma mi regalava emozioni fortissime da mozzare il fiato.
Era un amore talmente forte capace di dare  un senso a tutta la mia vita, dargli uno scopo. Amavo Kurt e lo avrei amato per sempre e questo pensiero non poté non rendermi estremamente felice e farmi sentire un calore diffondersi dal mio cuore.
Preso dai i miei pensieri, non mi ero neanche reso conto di essere arrivato al garage del nostro palazzo. Parcheggiai la macchina e dopo averla spenta, andai al lato del passeggero prendendo Kurt in braccio: mi sembrava una crudeltà svegliarlo e poi quando dormiva era così tenero.
Quando gli tolsi la cinta e lo presi, emise dei mugolii indignati, ma poi portò un braccio dietro al mio collo e appoggio la testa sul mio petto mentre l’altra mano stringeva un lembo della mia camicia all’altezza del torace vicino al suo viso. Potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle e fu una sensazione bellissima, ma lo fu ancora di più quando entrando in ascensore mugugnò nel sonno: “Ti amo Finn”
“Anche io ti amo piccolo” fu la mia risposta, prima di lasciargli un bacio sui capelli.
Senza smuoverlo troppo entrai in casa, andando direttamente al piano superiore dove adagiai Kurt sul letto della nostra camera. Con qualche suo verso di protesta riuscii a spogliarlo e mettergli il pigiama infilandolo poi sotto le coperte.

Dopo essere uscito dal bagno nella mia tenuta per la notte, solo i boxer e nient’altro, mi infilai a mia volta sotto le coperte e guardai Kurt rannicchiato nella mia direzione che dormiva profondamente, Rivolsi lo sguardo alla sveglia sul comò e notai che era l’una e ventitré, sorrisi a mio marito e guardandolo con dolcezza gli sussurrai:
“Buon anniversario, amore mio” lo baciai delicatamente sulle labbra, e gli vidi spuntare un sorriso sul volto prima di girarsi e mettersi di lato, così  che io mi avvicinai a lui, abbracciandolo da dietro. Abbandonai la testa sul cuscino e aspettando di prendere sonno gli diedi un ultimo bacio sulla nuca prima di addormentarmi con il sorriso sulle labbra, felice della mia vita.




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Nda.
Allora, innanzitutto grazie per aver letto questa FF.
So che non è scritta un granché bene ma a mia difesa posso dire che questa è la seconda che scrivevo. L'ho ritrovata nei meandri del pc e mi è venuta voglia di pubblicarla. L'ho scritta ad inizio Settembre dell'anno appena passato infatti il personaggio di Sebastian non è molto delineato, perché di lui all'epoca sapevo solo il nome e l'attore che lo interpretava.... Vabbeh questo è quello che ne è uscito fuori fatemi sapere che ne pensate.
Ovviamente ringrazio la mia beta Greta non che mia ragazza ù_ù per il suo aiuto nel sistemarla e vi assicuro che non è stato semplice quindi davvero un grazie speciale va a lei.
Dall'originale che ho scritto a Settembre ho cambiato solo una cosa (Suggerimento proveniente dalla mia beta) ossia l'anno di vittoria dei New York Giants: Io avevo scritto 2007, dato che all'epoca era così invece, visto il tempo che ci ho messo per pubblicarla, loro hanno vinto anche quest'anno così ho cambiato in 2012. Magari gli ho portato fortuna chissà LOL
Un ultima cosa e poi vi lascio: la FF non è finita qui, ma siccome era molto lunga mi è stato consigliato di dividerla, quindi troverete subito dopo il secondo ed ultimo capitolo ù_ù
Spero che la storia vi sia piaciuta e di vedervi tutti nella secondo parte.
Un saluto ed un abbraccio Rob <3
  
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