Salve a tutti questa è
la mia prima fan scusate gli
errori…Aspetto con ansia le vostre recensioni che spero
siano numerose. Dedico
questa storia alla mia cara mamma.
Capitolo 1: La scelta del cuore.
In nessun altro luogo del
pianeta regnava una pace e una tranquillità assoluta come
sui monti Paoz.
Nessun rumore “graffiava” il silenzio che era
interrotto solo, di tanto in tanto, dal cinguettio degli uccelli e
dallo
stormire dei rami degli alberi che piegavano le loro fronde alla
dolcezza e qualche volta alla furia del
vento.
In quel contesto di “cornice”, unica e suggestiva,
pochi
sceglievano di stabilirvisi. Infatti, le abitazioni erano
più uniche che rare.
Proprio vicino ad un gorgogliante ruscello era stata
edificata la dimora della famiglia Son, poco
lontano da questa, nascosta dagli alberi e circondata da
fitti cespugli,
una costruzione identica alla prima ospitava nonno e nipote che molti
anni
prima avevano scelto di abitare in quel luogo sperduto.
Nel cortile della casa, Chichi stendeva un enorme
lenzuolo bianco, mentre il “gioco”di un fresco
venticello sembrava volerglielo
strappare dalle mani.
Proprio in quel momento una ragazzina dai lunghi
capelli
scuri le corse incontro:
“ Ciao Karim”,
esclamò Chichi sorridendo,
“Buongiorno, Goten è in casa ?” chiese la giovane.
Il viso della donna
immediatamente si corrucciò “Quel fannullone
è ancora in camera sua, per favore
vai a chiamarlo e digli che se
non
inizia subito a studiare dovrà fare i conti con
me…. E saranno guai seri”.
“D’accordo”
rispose la ragazza e il suo pensiero sì
“trasferì” immediatamente al giovane
amico sapendo che aveva quasi terrore della collera materna.
Karim entrò in casa passando dalla cucina, sul fuoco
stava bollendo un pentolone, un delizioso profumo di cibo si diffondeva
nell’aria.
Davanti alla porta
della camera di Goten bussò con forza, il
ragazzo sdraiato sul letto
sobbalzò, aveva indosso solo i pantaloncini e leggeva un
giornalino preso in
prestito dal vecchio Genio l’ultima volta che si recato a
trovarlo assieme al
padre.
Lui nascose in tutta fretta l’imbarazzante rivista
sotto il materasso, si infilò velocemente una maglietta
bianca, che indossò al
contrario e aprì la porta davanti alla quale attendeva la
ragazzina che lo
fissò imbronciata a braccia conserte.
“Buon
giorno Karim”, borbottò grattandosi la testa
e sorridendo.
La giovane
cambiò immediatamente espressione, infatti, era impossibile
essere in collera
con quel “ bambinone” il sorriso ancora un poco
infantile la riportò indietro
di una decina di anni, quando aveva visto Goten per la prima volta.
Dopo che i genitori erano morti entrambi in un
incidente, il nonno paterno aveva deciso di reagire al dolore lasciandoselo dietro le
spalle.
Aveva scelto
quell’angolo sperduto per ricominciare a vivere con la
nipotina, unica rimasta
della famiglia.
Karim e Goten erano diventati inseparabili, avevano
vissuto insieme innumerevoli avventure, alcune liete, altre meno, ma
sempre
concluse bene.
La felicità d’essere insieme raggiungeva il
culmine,
quando arrivava Trunks e proponevano un affiatato terzetto.
La ragazza ricordò, quando scoprì per la prima
volta
l’incredibile forza degli amichetti e ne rimase sbalordita e
quando Goten le
strappò una promessa che ancora oggi custodiva nel cuore.
“Karim” disse serio,
serio quell’adorabile bimbo di sei anni
“Voglio
chiederti se da adulti mi
vorrai sposare”. La piccola arrossì abbassando lo
sguardo:
“Non posso dirtelo
adesso”, sussurrò con un filo di voce tremula.
In
fondo nessuno dei due
probabilmente aveva capito bene il significato della domanda formulata. Goten
arrossì ancora un pochino affermando:
“I miei genitori hanno fatto la stessa cosa, hanno giurato da
bambini e dopo un
torneo si sono sposati!” La piccola dai grandi occhi verdi
divenne pensierosa,
guardò l’amico e acconsentì decisa
“Va bene ti sposerò”.
La promessa di allora non venne mai più ricordata in
nessuna occasione, ma entrambi erano consapevoli di ciò che
avevano formulato.
Goten la fissava sorridendo: “ A cosa stai pensando
Karim. ?” Lei si voltò e arrossi, non glielo
avrebbe di certo confessato.
Entrò nella camera e sedette sulla poltroncina accanto
alla finestra. Nella stanza c’era un caos pazzesco, libri
aperti, cassetti mal
richiusi, un paio di pantaloni stesi sul pavimento, stile tappeto e
calzini
penzolanti da ogni dove.
“Perbacco!”,
sbottò la ragazzina, “cosa ti
occorrerebbe per riuscire a diventare un poco più ordinato.
Questa camera è
l’emblema del caos totale, dovresti prendere esempio
da…..”.
Karim fu interrotta da un Goten
imbronciato:
“Da Trunks.
Vero ?” Goten sapeva benissimo che l’amico era
totalmente diverso da lui, proprio
il suo opposto: maturo, ordinato eccelleva in tutte le materie
scolastiche ed
era inoltre maledettamente ricco. Questo a lui non era mai importato,
lui era
se stesso: Goten e non si sarebbe scambiato con nessun altro.
Quando
Karim lo
paragonava all’amico, solo allora un qualcosa di indefinito
lo faceva star
male, era come se il suo cuore accelerasse di colpo i battiti con un
brusco
sussulto.
Karim si accorse del turbamento dell'amico e cercò di
rimediare come meglio poteva.
“ Scusa Goten, non volevo offenderti. In ogni
caso sai bene che ciò che ho detto è vero e tua
madre è incollerita
moltissimo.Dovresti studiare di più ”.
Il saiyan sorrise: “Cos’è, non le basta
uno scienziato
in famiglia ?” E anche Karim si unì al sorriso.
Scesero in cucina proprio mentre il telefono iniziava a
squillare.
Goten alzò il ricevitore ed esclamò con voce
contenta:
“Trunks, certo che puoi raggiungermi, e se hai voglia puoi
anche fermarti a
cenare, sento un profumino di spezzatino che…Sai che mia
madre è in gamba a
cucinare!”
Il ragazzo dai capelli color glicine non se lo fece ripetere
ed accettò all’istante. Immediatamente si diresse
verso i monti Paoz.
Chichi, che era intenta a preparare una crostata,
sospirò.
Un Sayan in più a tavola non era cosa da poco, si
rimboccò le maniche
e aggiunse ingredienti al dolce.
Goten nel frattempo si rivolse all’amica:
“Ti
fermi anche tu ?” Chichi sospirò
un’ennesima volta. Karim sorrise, certo non le
sarebbe dispiaciuto: considerava i Son una seconda famiglia e inoltre
stava
arrivando Trunks….Il cuore prese a batterle forte.
“Certo mi piacerebbe” disse, si voltò
verso Chichi e
cercando il suo sguardo bisbigliò: “Non vorrei
disturbare, siete già in tanti ”.
Riuscì appena a terminare la frase che la donna
cominciò ad urlare con voce stridula.
“Cara tu sei sempre la benvenuta, vai ad avvertire il
nonno e tu Goten mi aiuterai a
preparare…”
Il ragazzo ubbidì con fare
rassegnato, mentre Karim corse dal nonno per informarlo
dell’inatteso e gradito
invito…...
CONTINUA….