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Autore: HarleyHearts    21/08/2012    4 recensioni
Pucca ha lasciato il piccolo villaggio Sooga da 6 lunghi anni e ora, che è una giovane ragazza di 16 anni, ha deciso di ritornare a casa.
Ma tante cose durante la sua assenza sono cambiate. Loro sono cambiati e lei per prima è cambiata.
Il fuoco che divampava dentro di lei sembra essersi assopito, come il fuoco di una persona a lei cara.
Una figura misteriosa e oscura ha devastato dall'interno il "non-più-tanto-piccolo" villaggio Sooga.
Riuscirà Pucca a ritrovare se stessa e a riportare tutto alla "normalità" ?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garu, Nuovo personaggio, Pucca
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo 1

A new Pucca.

Capitolo 1.

Il ritorno di una vecchia amica


Era una giornata soleggiata e apparentemente normale al villaggio Sooga. Anche se, rispetto al villaggio Sooga di una volta, questo era molto differente.
Da quando in Oriente c'era stata la - così definita dai media mondiali -  GLOBALIZZAZIONE anche i più arretrati e antichi villaggi dell'Asia avevano dovuto adeguarsi al sempre più veloce passo del progresso tecnologico.
Il villaggio Sooga, nell'arco di 6 anni, da un punto di vista estetico non era cambiato più di tanto; si era molto ingrandito, erano state costruite nuove abitazioni ( ma nessun palazzone orrendo e grigio, per grande gioia degli abitanti ), altri negozi ed alcuni ristoranti davvero deliziosi.
Anche se il migliore rimaneva sempre il ristorante di cucina cinese in fondo alla strada principale del centro del villaggio.
Il più grosso cambiamento riguardava gli abitanti; loro sì che erano cambiati.
O almeno, la maggior parte.
C'era chi, una volta timido, ora era diventato più sfacciato e con la lingua più affilata di una katana; c'era chi, una volta pieno di vita e allegria, ora era diventato più calmo e riservato; c'era chi aveva un grande vuoto dentro, una grande mancanza - la mancanza di una persona cara.
E infine c'era anche chi, a causa di una grave sconfitta, aveva abbandonato la sua passione, la sua passione e il vero se stesso.
Come nel caso di un giovane ragazzo di soli 18 anni dai lunghi capelli color dell'ebano che aveva abbandonato la sua vecchia vita e la sua più grande passione: l'essere un ninja.
Nel villaggio Sooga c'era chi era cambiato in meglio e chi in peggio.



Poco lontano, in un aereoporto, stava sbarcando una ragazza in ritorno da un lungo viaggio oltreoceano.
La ragazza in questione aveva dei lunghi capelli corvini acconciati in due odango, indossava una semplice, ma molto fine, magliettina bianca con uno scollo a barchetta, una gonnellina a righe verticali bianche e nere, sotto delle calze molto coprenti bianche e ai piedi delle scarpette con un lieve tacchetto e un laccetto sulla caviglia;
e aveva anche delle valigie, tante valigie.
Un trolley grande, due borsoni e una borsa anch'essa bella grande.
La cosa più incredibile era che riusciva a portare il tutto senza il minimo sforzo, come se non possedessero peso, e contemporaneamente!
Dalla borsa della giovane iniziò a sentirsi il suono trillante di un cellulare così, con uno sonoro sbuffo, mise giù le sue valigie e rispose alla telefonata.
- Pronto? ... Sì, sono io... Sì, sono appena arrivata. Stavo appunto uscendo adesso dall'aeroporto per andare a chiamare un taxi. No, non preoccuparti zio Linguini! Ce la faccio anche da sola, non devi scomodarti! Sì, arriverò in meno di una decina di minuti. Anche voi mi siete mancati, tantissimo. Gli spaghetti in Giappone non erano minimamente buoni come i vostri! Ahahaha. Certo che lo so che i vostri sono i migliori in tutto il mondo, che domande! Va bene, a dopo zio. Baci! -
Ah! Dimenticavo.
Quella giovane ragazza... era Pucca.



- Ben arrivata al villaggio Sooga! Le auguro una buona permanenza! - esclamò allegro il vecchio taxista sorridendo a Pucca.
Lei ricambiò il sorriso e dopo averlo ringraziato, pagato e scaricato i bagagli, lo salutò con un semplice gesto con la mano.
Era finalmente tornata a casa dopo 6 anni di lunga assenza; non c'era cosa che non potesse rallegrarla più di quella!
Non che il suo soggiorno nella capitale nipponica fosse stato sgradevole, tutt'altro!
Aveva potuto finalmente trascorrere un bel po' di tempo con la sua cara sorellona Hinata, ma le erano comunque mancati i suoi zii e tutti i suoi amici.
Si lasciò sfuggire una lieve risata.
Le era persino mancata quella vanitosa di Ring Ring. Assurdo!
Per suo grande sollievo, il taxista non l'aveva lasciata troppo lontana dal ristorante.
" Così non dovrò fare tanta strada con le borse, meno male! " pensò tirandole su da terra e incamminandosi verso il grande e imponente portone del Goh-Rong.
" Però! " si guardò intorno " Hanno aperto un sacco di negozi ... e anche dei ristoranti! Cucina italiana, indiana, fast food e anche uno di cucina messicana! Chi sà se sono dei buoni ristoranti oppure no? "

Il ristorante Goh-Rong rimaneva comunque il più appariscente: con le sue imponenti mura color rosso fuoco, i simpatici leoni di pietra animati che erano situati ai lati dell'entrata e la singolare riproduzione ingrandita di una ciotola straboccante di spaghetti posta alla sommità del tetto.
Alla piccola Pucca nacque un sorriso spontaneo osservando la costruzione colma della maggior parte dei ricordi legati alla sua infanzia e non: sia quelli belli, che quelli brutti.
Fece un bel respiro e salì gli scalini velocemente, con il cuore che le martellava prepotentemente nel petto.
Fra pochi minuti avrebbe rivisto tutti, e la cosa la rendeva incredibilmente felice ma allo stesso tempo triste.
In quei 6 anni, lei era cambiata tantissimo; non era più la vecchia Pucca.
Chi sà se sarebbe piaciuta lo stesso ai suoi amici? Chi sà cosa le avrebbero detto?
Prese un altro bel respiro e aprì il portone.
L'interno del locale era rimasto immutato in quei 6 anni.
Il locale non era pienissimo; erano stati occupati sì e no una decina di posti.
" Beh, sono anche le tre e mezza del pomeriggio. Mi sembra normale che a quest'ora non sia così colmo " pensò la giovane giapponesina(1).

- Garu! Sono venuto qui per sfidarti. Preparati a perire sotto la mia lam_-
- Non ora, Tobe. Sto mangiando. E poi lo sai che non mi interessano più queste cose, dovresti rassegnarti. Non sono più quello di una volta - parole dette aspramente e intrise di dolore.
Poco lontano da Pucca, c'era un tavolo leggermente in ombra dove erano seduti due ragazzi.
Il primo era vestito con una tutina da ninja grigio azzurra che fasciava alla perfezione il corpo tonico e ben allenato.
Solo il viso era scoperto: capelli lunghi e neri legati sulla nuca con un nastro rosso scuro, il viso ricoperto di varie vecchie cicatrici, segno di numerose battaglie trascorse, e il viso contratto in una espressione dura, ma rassegnata.
Pucca non fece alcuna fatica a riconoscerlo; era impossibile non ricordarsi di lui e della sua ossessione nel voler sconfiggere Garu.
Rimase però leggermente interdetta osservando il secondo ragazzo: jeans grigio scuro strappati sul ginocchio destro, maglietta nera a mezze maniche abbastanza aderente e capelli lisci corvini che cadevano liberi sulle spalle.
Il ragazzo misterioso stava sorseggiando placcidamente una birra davanti a una scodella vuota, che sicuramente qualche attimo prima conteneva un'abbondante dose di deliziosi spaghetti.
Quel ragazzo, agli occhi della piccola Pucca, non era nuovo; ma non riusciva a inquadrarlo bene.
C'era qualcosa che non la convinceva.
- Nemmeno un piccolo combattimento con la katana? Niente di niente? - provò a insistere il ninja ricevendo come risposta un verso stizzito dal ragazzo misterioso.
- Come al solito Tobe non si arrende nemmeno davanti all'evidenza. Quando capirà quel ragazzo che Garu non è più quello di un tempo, e che ha abbandonato la nobile arte delle arti marziali? - Seduti a un tavolo stavano due ragazzi, una giovane coppietta.
Il ragazzo, quello che aveva parlato, era a torso nudo, indossava solamente dei pantaloni larghi neri e aveva i capelli neri corti a caschetto liscissimi.
La ragazza invece era molto esile, con la carnagione lattea, le gote rosate e i lunghi e fini capelli corvini raccolti in una lunga treccia..
Inoltre sulla testa aveva appollaiata una piccola gallinella dal piumaggio candido.
Pucca non fece fatica nemmeno a riconoscere loro; Abyo e Ching, con la piccola Wo.
- Tobe non vuole arrendersi. Vuole sfidare il vecchio Garu, non di certo la sua ombra... è per questo che insiste tanto - gli occhi di Ching si velano di tristezza e come la maggior parte delle persone all'interno del ristorante, era talmente presa dal dialogo tra il ninja e, l'ormai, ex-ninja da non accorgersi della presenza della piccola giapponese.
Pucca era abbastanza confusa; non riusciva a credere alle proprie orecchie.
Garu?
Che aveva perso ogni tipo di interesse nell'arti marziali?
Cosa diavolo era successo nei suoi anni d'assenza?
Si voltò ad osservare meglio il 'nuovo Garu': aveva perso qualsiasi tipo di lineamento fanciullesco e Pucca rimase incantata nel vederlo.
Scosse freneticamente la testa dandosi mentalmente dell'idiota.
" Tu non provi più niente per lui. Tu non sei innamorata di lui. Tu non lo trovi attraent_
Ma chi vuoi prendere in giro, Pucca? E diamine se lo trovi attraente! Ma devi resistere. Non puoi (non vuoi!) soffrire ancora. "
Nonostante le sue parole Pucca tornò ad osservare di sbieco Garu.
Il sottoscritto però, sentendosi osservato, si voltò e lì i loro sguardi si incontrarono dopo anni.
Pucca arrossì violentemnte e distolse quasi immediatamente lo sguardo, mentre Garu, sgranando leggermente gli occhi, continuò ad osservare la straniera ferma da una buona mezz'ora sulla soglia del ristorante.
L'aveva già vista; di questo ne era più che sicuro.
Era una ragazza alta, snella e, a parer suo, molto carina; meglio graziosa.
Quegli occhi, quegli occhi castano scuro gli erano stranamente famigliari.
Ma non riusciva a ricordarsi dove li avesse già visti in precedenza.
Adesso non solo lui, ma anche il resto dei presenti erano incuriositi dalla ragazza.
Sotto tutti quegli sguardi Pucca iniziò a sentirsi inizialmente a disagio, poi innervosita.
Che avevano tutti da fissarla così spudoratamente? Non sapevano che fissare così una persona era meleducazione?
Prese le sue cose e, con passo fiero e orgoglioso, attraversò il salone fino ad arrivare davanti alla porta della cucina.
Però gli parò davanti, bloccandola, un giovane ragazzo dai capelli biondi con il ciuffo all'insù.
- Mi dispiace, signorina. Questa zona è riservata al personale; non può passare -
Pucca alzò un sopraciglio.
" Ma davvero? "
- Lo so - rispose cordiale - ma dovrei parlare con i miei_-
Il ragazzo la zittì con un gesto stizzito della mano
- Per qualsiasi cosa può rivolgersi a me o a un'aiuto cameriere. I nostri cuochi sono molto impegnati, e non amano essere disturbati per delle sciocchezze -
Se c'è una cosa che una persona, a cui è cara la via, sa che non deve mai fare, è interrompere Pucca mentre sta parlando.
Alla ragazza iniziò a pulsare violentemente una vena sulla fronte, ma riuscì (miracolosamente per il ragazzo davanti a lei) a trattenersi dallo scaraventare fuori dalla porta quel biondino ossigenato.
Fece un gran sorriso e disse - Allora puoi avvisarli tu che quella sciocchezza di loro nipote è arrivata e vorrebbe salutarli?
- COOSA?! -




Quella fu l'esclamazione di più o meno tutti i presenti che, sconvolti, osservavano a occhi sgranati l'esile figura della ragazza.
Il capo cameriere sbiancò di colpo e iniziò a sudare freddo.
Quella non era una ragazza come tante. Oh, no!
Quella ragazza era_
- Pucca! Piccola nostra, è una gioia poterti rivedere! Vieni ad abbracciare tuo zio Linguini! -
Dalla cucina fece il suo ingresso un uomo dalle folte sopracciglia nere, una barba altrettanto folta del medesimo colore che gli copriva buona parte del viso e aveva il capo quasi del tutto rasato se non per una lunga treccia nera.
L'uomo indossava una canotta bianca  (macchiata in più punti) che lasciava scoperto un piccolo tatuaggio a forma di cuore sul braccio e un grembiule grigio legato in vita.
O almeno, che si presumeva fosse grigio. Con tutte quelle macchie di farine era molto difficile a dirsi.
Ma Pucca non se ne preoccupò nemmeno, tanta era la gioia nel rivedere uno dei suoi zii.
- Oh zio, la gioia è reciproca! Mi sei mancato così tanto! -
- E noi non ti siamo mancati? - dalla cucina uscirono e fecere la loro comparse altre due figure maschili che la ragazza conosceva perfettamente.
Zio Raviolo e Ho.
Pucca gli corse in contro e abbracciò di slancio anche loro.
Era talmente presa nel salutare i suoi zii che non si era minimamente accorta che una persona si era avvicinata a loro sussurrando con tono incredulo - Pucca? -








NOTE:
(1) Lo so che Pucca in realtà è coreana, come la maggior parte dei personaggi del cartone, ma qui (come i suoi familiari) è giapponese.






Angolo della mente malata:
*Entra piano piano*
Emh... salve.
Le cose che voglio dirvi sono così tante che non so neanche da dove iniziare.
Mi dispiace di essere sparita così di punto in bianco e di aver abbandonato la storia così, senza alcuna spiegazione... e vi chiedo scusa.
Mi sento in dovere di scusarmi con tutte voi.
In questi due anni voglio dirvi che ho pensato quasi ogni giorno a questa storia e a molte altre che ho pubblicato e che ho lasciato...
C'è una motivazione a tutto questo: sto/ho vissuto un periodo di grandi cambiamenti nella mia vita (di cui la maggior parte molto negativi) e non riuscivo a scrivere decentemente.
In questo periodo sono anche cambiata molto come persona (diciamo che sono "cresciuta" ) e mi sono resa conto di una mia gravissima azione (che oggi vedo come tale) che mi è stata fatta notare, due anni fa, da una ragazza; scrivevo storie senza pensarci.
Non avevo cura nei capitoli, e non ci pensavo minimamente.
Per questo ho preso la grande decisione di riscrivere tutta la storia (e come questa molte altre che ho pubblicato).
Ho iniziato a stendere un piano di lavoro prima di scrivere la storia, di fare una trama a grandi linee e di studiare (almeno un po') i personaggi e cercare di creare... una storia che mi soddisfacesse.
Spero che questa nuova versione vi piaccia lo stesso, anche se è molto diversa (come stile) da quella vecchia :)
Ci tenevo anche a dire (non per vantarmi o robe simili, come mi hanno accusata alcune e che penso chi ha letto la storia già due anni fa può confermare) che ci tengo molto a finire questa storia anche perchè sono stata la prima ha scrivere qui su EFP una ff su Pucca (visto che prima non ce ne erano proprio) e ... lo so, magari alcune di voi penseranno "Ma che c'entra??" ... Beh, per me c'entra.
Ho preso un impegno con voi, e con me stessa e ci tengo a portarlo a termine :)
Scusate per questa lunghissima nota (che a malincuore so perfettamente che leggeranno in pochissime... perchè quasi nessuno legge le note dell'autore )
Spero che la storia vi piaccia
Un bacio
Mew :3



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