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Autore: LaMusaIspiratrice162    22/08/2012    2 recensioni
"Qui nulla è quello che sembra!"
"Ma il mio amore per te, quello non cambierà mai"
"In realtà questa sarà la prima cosa a mutare."pensai angosciato.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un robot, una marionetta : non sono altro. Loro ordinano ed io abbasso il capo ed eseguo. Uno stupido strumento nelle loro mani. Ma la storia deve cambiare. Io non sono il loro docile cagnolino,sono il principe degli Orchi.

-Togliti dalla testa quella ragazza, punta alla principessa Vanilla.- mi avevano ordinato- E’ più facile che cada nella trappola-
No,non ci pensavo nemmeno! Io volevo solo una ragazza al mio fianco e quella era Chocola. Mi affascinava osservare quanto potere avevo su di lei se solo la guardavo o la sorridevo. Riuscivo a trasformare quello che per gli altri era un leone in un dolce agnellino. Sentivo che dietro a quella personalità molto forte c’era una ragazza sensibile, che io volevo scoprire. Era per me una barretta di cioccolato fondante : dolce e allo stesso tempo amaro. Sì sarebbe stata lei la mia regina!
Entrai nella piccola casa, accogliente seppur arredata in modo troppo semplice e “rustico”. Fin troppo, per essere la residenza di una rockstar e due pretendenti al Trono. Vi erano buio e silenzio: due elementi che giocavano palesemente a mio favore. Allungai il braccio e attesi che la polvere soporifera cadesse sui corpi degli ospiti di quella abitazione. Tutti dovevano dormire, tranne lei.
Trovata la sua camera vi entrai silenziosamente. Mi sedetti sul morbido materasso e cominciai ad accarezzarle i capelli. Osservavo divertito il modo goffo in cui dormiva e fu davvero difficile riuscire a ricordarmi che dovevo svegliarla. Le sussurrai all’orecchio: - Svegliati, mia principessa-
Queste semplici, ma dolci parole riuscirono a farla rinvenire. Sollevò il busto e cominciò a sbadigliare. Appena si accorse di me, però, si ritrasse spaventata e mi chiese che cosa ci facessi lì.
-Voglio concederti un vero appuntamento, non come quello che abbiamo avuto l’altro giorno in cui Yurika ci ha disturbati-le dissi con voce suadente, avvicinando il mio viso al suo.
-Vuoi dire quello in cui hai cercato di uccidermi? No, grazie!-rispose con voce rabbiosa
-E’ dunque questo temi? Ebbene, ascoltami bene: ti prometto sul mio onore che non accadrà-
-Non mi fido del tuo onore…- disse lanciandomi un occhiataccia.
Tentai di convincerla con parole dolci, ma vi riuscii soltanto assicurandole che quello era solo un sogno.
-Un sogno?-
-Certo, altrimenti non credi che qualcuno, svegliato dalla mia voce, sarebbe venuto in “tuo aiuto”.-
Lei, dopo aver guardato il suo famiglio dormire profondamente davanti a lei, annuì e si posizionò al mio fianco.
-Allora dove andiamo?-
Le spiegai che, dato che sulla Terra i locali erano chiusi intendevo accompagnarla su Extramondo nel mio posto preferito. Nonostante la sua crescente curiosità, preferii non rivelarle il luogo del nostro appuntamento. Usciti sulla sua terrazza, attendemmo sotto il cielo stellato che arrivasse il velivolo che ci avrebbe condotto a destinazione. Mi divertì molto la sua espressione del suo viso quando vide l’enorme carrozza nera, trainata da un enorme corvo, ferma a pochi metri da lei.
Aprii lo sportello e dopo essere salito, le afferrai la mano e la aiutai a fare lo stesso. Bastò un mio cenno affinché l’animale dispiegassi le sue ali in volo.
Io, steso sul sedile con disinvoltura, fissavo la mai ospite che, rivolto lo sguardo verso il finestrino, cercava di evitare che i nostri occhi si incrociassero. Non sapeva che anche se i suoi occhi non mi guardavano, il suo pensiero era rivolto a me e il suo cuore batteva solo per me?
Quella ragazza riusciva ad unire dentro di se imbarazzo, adulazione e timore in modo tale da riuscire ad affascinarmi. Così piuttosto che guardare il paesaggio rivolsi la mia attenzione alle sue guance vermiglie, alle sue belle labbra rosse e ai magnetici occhi smeraldo. Grazie a questa piacevole occupazione, il tempo trascorse velocemente e presto la carrozza atterrò sul suolo ghiacciato della Foresta Zenzero. Stesi e , quando dovetti aiutare Chocola, la presi in braccio. Seppur scombussolata e sorpresa, riuscì a nascondere i suoi sentimenti dietro ad una maschera di indifferenza.
-Fai la difficile,eh?-pensai- vedremo se alla fine dell’appuntamento continuerai a fare quella faccia.-
Quando la lasciai andare, si guardò intorno stupita.
- Ma è la Foresta Zenzero?- chiese esterrefatta.- Da piccola ci venivo sempre a giocare…ma adesso è così diversa!-
Non aveva affatto torto: quello che prima era un paradiso verde, adesso era diventato uno scenario triste e desolato.
-E’ accaduto quando sono salito al trono: ogni cosa è stata ricoperta dal ghiaccio e dalla neve. E’ come se la natura desiderasse proteggersi dal potere oscuro. Peccato che non possiamo farlo tutti…-
Il mio sguardo, mentre dicevo queste cose non doveva essere allegro, perché lei mi guardò con uno sguardo che esprimeva pietà.
-Spero che ti piaccia anche adesso dato che il nostro appuntamento si svolgerà qui- quando lei annuì, continuai a parlare – Perfetto. Allora ora non resta che questo-
Schioccai le dita e il suo vestito mutò: al posto del pigiama comparve un vestito beige, coperto da un cardigan rosa coordinato con le calze di lana.
-Ora siamo pronti ad andare, vieni con me-
Strinsi la sua mano e camminammo insieme nei sentieri solitari, chiacchierando del più e del meno. Quella che parlava di più, in realtà, era lei. Io mi limitavo ad annuire, mentre ascoltavo con piacere il suono della sua voce e soprattutto quello delle sue risate. Più tempo trascorrevo con lei, più mi convincevo che la volevo al mio fianco. Essendo stanchi di camminare, feci apparire un tavolino con delle sedie e la accompagnai al suo posto.
- Caffè o Cioccolata, mia principessa?-chiesi inginocchiato davanti a lei, mentre le baciavo la mano.
-Cioccolata- sussurrò con voce flebile.
Feci comparire due tazze e le servii la sua. Mi sedetti di fronte a lei e dopo averla guardata teneramente, misi la mia mano sul braccio che lei aveva appoggiato sul tavolo.
Intorno a noi c’era il silenzio più assoluto, interrotto ogni tanto solo da qualche colpo di vento freddo. La osservavo bere lentamente il contenuto della sua tazza e arrossire, ogni volta che incontrava il mio sguardo. Improvvisamente sparì tutta la tenerezza dal suo viso e seria chiese:
-Perché fai tutto questo?-
Quella domanda, forse anche a causa del tono accusatorio, mi sorprese.
-Sto cercando di catturare la tua amicizia, così che quando sarai Regina e dovrai colpirmi, ricordando di questo giorno, mi risparmierai-
Lei mi guardò, cercando di capire se fossi serio e quale significato dovesse attribuire alle mie parole.
-Solo per questo?-
-In effetti c’è un’ altra ragione- la informai- voglio farti un’offerta, che spero non rifiuterai-
La raggiunsi e mi inginocchiai davanti a lei. Le strinsi le mani e le chiesi di diventare la Regina degli Orchi. Il suo viso divenne subito pallido e spaventato : la mia proposta era così terrificante?

Inizialmente doveva essere una one-shoot,ma dato che è così lunga ho pensato di dividerla in due parti.
  
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