Per Dada, cbe direbbe bene di me anche se scrivessi la
peggior cazzata al mondo. La sua recensione a questa storia confermerà la mia
teoria.
Ci penserò domani
§ Per me questo è il momento peggiore della
notte:
troppo tardi per ieri,
troppo presto per domani. §
{Insomnia, film}
Cinque
anni dalla morte di sua moglie – equivalgono a cinque anni di sonni agitati.
All’inizio
è il pensiero che l’assassino della donna che amava sia ancora libero a tenerlo
sveglio, a costringerlo a rigirarsi nel letto alla ricerca della posizione più
consona. Il pensiero che quel bastardo sia ancora libero di respirare e vivere
alla luce del sole e condividere il mondo assieme agli altri esseri umani lo
riempie di rabbia, gli fa contrarre i muscoli e pompare più sangue nelle vene,
trasportando ad ogni singolo capillare un chiaro messaggio: avrò la mia vendetta, in questa vita o
nell’altra1.
Più
avanti, quando il responsabile ha un volto e un nome da citare in tribunale, è
la sensazione di essere vicino al traguardo a impedirgli di rilassarsi, di
stendersi e di chiudere gli occhi – finalmente
pronto a riposare. La meta è vicina, e per timore di vedersi soffiare di
mano il sospettato, Thomas continua a non dormire.
Tempo dopo,
quando il bastardo è dietro le sbarre con addosso un pigiama a righe e la
prospettiva di passare quindici anni a riflettere sui propri errori, è l’inusuale
vicinanza di un corpo caldo a tenerlo sveglio, a fargli aprire gli occhi, di
quando in quando, alla ricerca di una risposta alla domanda che lo perseguita: perché mi sembra tutto così strano? Nemmeno
la giustizia riesce a dargli pace, che cos’altro serve allora per risolvere il
suo problema?
Deve attendere
l’epilogo, la fine. Deve sfiorare la tragedia, prima di trovare la propria
pace. Deve sopportare di essere stato raggirato, deve sopportare di veder
ferite persone che stima, deve
sopportare di essere quasi ucciso,
prima di mettersi l’anima in pace.
Le manette
scattano attorno ai polsi di Barbara Cluzel, o Louise Gorse, o qualunque sia il
suo nome, e subito sente il cuore rallentare, calmarsi, come finalmente pronto
per dormire. Poi vede Chloé sana e salva, anche se ancora un po’ acciaccata, e
il senso di pace si diffonde. Vede il tenente Cancel, vede il tenente de
Courtène, incrocia lo sguardo carico di approvazione del commissario Lamarck, e
capisce che il momento è giunto.
Scivola
via dal commissariato senza farsi vedere, sale in auto e imbocca la strada di
casa.
Lucas
non c’è, è ancora a scuola, e non tornerà prima di tre ore.
Rapidamente
si spoglia e si butta sul divano, inspira ed espira profondamente e chiude gli
occhi.
Ci sarà
sempre un altro criminale da acciuffare, un altro pericolo da evitare, un'altra
vita da salvare…
…ma ci penserò domani.
1Avrò la mia vendetta, in questa vita o nell’altra : Citazione da “Il Gladiatore” (2000, di Ridley Scott).