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Autore: SileaElior    24/08/2012    7 recensioni
Avete mai pensato ai mille sconosciuti che fanno parte della vostra vita?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Li stupirebbe molto sapere

che già da parecchio tempo

il caso stava giocando con loro.”

 

Un giorno, il più fortunato della mia vita, persi l’autobus.

Fui costretto ad aspettare il successivo, che era pieno fino quasi a soffocare.

Cercando di respirare il meno possibile l’aria di densa di un inventario di personaggi rumorosi e maleodoranti, mi spostai accanto alle porte che si aprivano ad ogni fermata.

Salì una giovane, e non feci altro che guardarla per tutto il tragitto.

Poi lei scese e io tornai alla mia vita.

Diversi mesi dopo, la ragazza dell’autobus ed io ci ritrovammo nella stessa aula d’università, uno accanto all’altra.

Ci conoscemmo, e ci amammo. Fu bello, sconcertante,  e felice. Poi finì, com’è giusto che sia nell’amore di giovani.

Inconsapevolmente, come inconsapevole era stato il nostro amarci, la ragazza dell’autobus cambiò il mio modo di essere in questo mondo: il nostro primo incontro era ignaro di essere un tassello così fondamentale per la vita di entrambi. Come si può pensare di incontrare il primo amore dentro un autobus sovraffollato? Come potevo pensare, mentre la osservavo di sottecchi, che un giorno avrei sentito il suo profumo, che avrei accarezzato il suo corpo, che l’avrei guardata per ore dormire accanto a me sei mesi più tardi? Non potevo.


Non ci rendiamo conto dell’intricatissima tela che ci lega a infinite vite altrui nel passato o nel futuro: quella vecchia, che dopo avervi urtati nemmeno si volta per chiedere scusa, era la dolce nonnina del parco che vi regalava le caramelle, da piccoli; quella volta in cui sbagliaste numero di telefono, in realtà stavate chiamando la vostra futura moglie; quel bambino sconosciuto dell’aula accanto era il vostro vicino di culla quando nasceste, e con lui condividerete una panchina su cui, da vecchi, sedere e ricordare il passato.

Forse abbiamo già incontrato le persone del nostro futuro, e quante volte quelle del nostro passato ci hanno sfiorato di nuovo, senza sapere chi eravamo, e che cosa avevamo condiviso. Ce ne andiamo in giro allegramente inconsapevoli dei mille sconosciuti scritti nella nostra vita, e sono sicuro che è molto più bello e divertente così.

La storia della ragazza dell’autobus è un inno alla bellezza del caso. Oppure del destino.

Scambio uno sguardo veloce con una giovane lungo il marciapiede: chissà chi è, chissà chi è stata e chi sarà.

  
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