sono hahen sae kagayaiteta.
1. Touch
Minato si era sempre chiesto come fosse al tatto la pelle di Kushina Uzumaki. Il perché non lo sapeva neanche lui, era così e basta. Ne era semplicemente attratto, tant’è vero che si scopriva sempre a fissare quella parte di pelle che ogni tanto rimaneva scoperta.
Era convinto che fosse dura e soda, anche se non c’era un motivo preciso. Forse era perché Kushina si dimostrava una ragazza determinata e forte, come una roccia, e questo pensiero nasceva spontaneo nella sua mente.
Rimase però piacevolmente colpito quando scoprì che la Sua pelle era tutt’altro che dura. Tempo dopo questo pensiero avrebbe fatto ridere sguaiatamente Kushina, impressionata dalla stupidità che aveva dimostrato il marito quando fantasticava su di lei.
Avevano appena terminato una sessione sfiancante di allenamento, e in quel momento erano accasciati ai piedi di una maestosa quercia, ansimanti e sudati.
L’occhio azzurro di Minato si fermò per un fortuito caso sul braccio di Kushina, poggiato pigramente sulla sua spalla coperta dalla maglia a rete. La tentazione fu troppo forte, e Minato non fu in grado di trattenere l’istinto che lo aveva colto.
La mano si mosse e gli occhi rimasero puntati su quel lembo di pelle scoperta, osservandolo assorti. Le dita si poggiarono lentamente sul braccio pallido e lo accarezzarono, tastandone la consistenza. Morbida e liscia, perfetta.
Intanto Kushina si chiedeva perché Minato avesse quello sguardo da maniaco e le stesse accarezzando il braccio con gli occhi a pesce lesso.
Il giorno dopo tutti i loro compagni di Accademia poterono ammirare un gonfio bernoccolo sulla testa bionda di Minato e l’Habanero Rosso Sangue per niente ben disposto.
Ma intanto lui ce l’aveva fatta, e non era cosa da poco.
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