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Autore: Yuki Kiryukan    27/08/2012    7 recensioni
Rebecca Jane Callaway si è appena trasferita col padre a Dallas. Mentre si prepara ad affrontare il primo giorno alla sua nuova scuola, si è già abituata all'idea di trascorrere i prossimi anni che l'attendono nella noia e monotonia totale.
Solo in seguito capirà quanto sbagliate fossero quelle previsioni.
Solo dopo aver scoperto la verità sulla sua stessa esistenza.
Solo dopo aver intrecciato la sua vita a quella di Zach Hudson ed al suo, loro, segreto.
Dal cap 15:
"Che cosa stiamo facendo, Zach?" gli chiesi sulle labbra "Tutto questo non ha senso"
Lui si allontanò lentamente da me. Era serissimo "Deve averne per forza?"
"Noi dovremmo ucciderci" gli ricordai, per quanto doloroso fosse anche il solo pronunciare quella frase.
"E questo chi lo dice?" sembrava irritato. Si ostinava a non voler guardare in faccia la realtà.
Deglutii, mentre una lacrima mi rigava la guancia " Il nostro sangue"
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cursed Blood - Sangue Maledetto'
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Non posso credere che siamo giunti al capitolo 30! O.o
Questa storia è stata lunga e travagliata, ed è arrivata alla sua conclusione!
No , così sembra troppo targico! xD  Sappiamo tutti che ci sarà al seconda serie, quindi non abbiamo nulla da temere!!
Dunque, non voglio dilungarmi troppo, perchè già il capitolo è lungo...Che dire, spero che vi piaccia! :)
So che il finale non è dei migliori...ma visto che c'è il continuo, non ne sono riuscita ad immginare uno migliore... fatemi sapere che ne pensate!
Dunque...a fine capitolo, andata avanti, e troverete i ringraziamenti, che posterò a breve!
Cos'è una storiasenza i dovuti ringraziamenti? xP
Bhe, detto questo vi lascio all'ultimo capitolo della prima serie, sperando di rivedervi tutti nella seconda, che si chiamerà "Rebirth- Rinascita"
Grazie, grazie, grazie per avermiseguito fino a qui! :')
Yuki!                                         

                                                 Arrivederci 




“Gli dobbiamo molto. Sono sicuro che io starei ancora elemosinando se non lo avessi incontrato. Così come tutti gli altri”.

Le parole che Zach mi aveva detto quel giorno, quando eravamo abbracciati nella radura, mi risuonarono in mente, mentre fissavo terrorizzata il suo volto combattuto.

“È come se fosse un padre”.

In cuor mio, temevo di sapere quale decisione avrebbe preso. Con me in passato era stato molto chiaro. Lui e tutti gli altri dovevano molto a quel tizio.

 “Non posso e non voglio tradirlo”.

Era il loro “Salvatore”.  Era il loro “padre”. Poteva andare contro Ryan, o Adam per proteggermi, ma non contro di lui.

Non lui.

Non c’era nessuna ragione per la quale Zach avrebbe dovuto preferire di salvare me, piuttosto che restare fedele a lui.  Colui che gli aveva restituito la libertà, e la dignità che aveva cercato tanto disperatamente, veniva prima di me.

Eppure…perché faceva così male?

Perché ero combattuta dall’istinto di gridargli contro di scegliere me? Perché non volevo che mi abbandonasse?

Era forse la sua ripicca? Voleva vendicarsi per il fatto che non avessi accettato di fuggire con lui, anteponendo la mia missione al nostro amore?
Proprio adesso che non avrei più voluto lasciarlo…perché doveva accadere?! Perché non capiva che lui era il cattivo?!

Perché non voleva apriva gli occhi?!

Tutti quei perché, ai quali non giungeva risposta, mi affollarono la mente, già abbastanza confusa.

Guardavo Zach con occhi supplicanti. 

Io ti amo. Scegli me. Resta con me!  Perché non riuscivo a dirglielo?

Era forse per la paura?  No, era per la tristezza.  

La crudele e dolorosissima consapevolezza che lui mi avrebbe voltato le spalle, rimanendo fedele a quel pazzo senza scrupoli, mi riempiva il cuore di tristezza.

L’uomo si massaggiò il mento barbuto  << Allora, Zach? >> lo incalzò, con fare impaziente.

I suoi occhi scuri si distolsero con sforzo dai miei, per guardare in sua direzione. Zach rimaneva immobile. Senza dire una parola.

Intanto, Adam continuava a giacere dolorante a terra, con il braccio in cancrena, Lilith aveva definitivamente steso Amy a terra, immobilizzandola sotto di lei, ed impedendole qualsiasi tentativo di movimento.

Ryan era immobile, steso al suolo. Il colorito bianco cadaverico stonava con la pozza di sangue scarlatto che si espandeva dal suo petto. Speravo con tutto il cuore, che non fosse davvero morto come sembrava.

Tornai a guardare Zach. La situazione non poteva andare peggio di così. Presto, ubbidendo a quel pazzo, mi avrebbe reso inoffensiva, permettendo a quello schifoso di studiarmi come cavia da laboratorio.

L’uomo fece qualche passo nel salone. Sembrava sempre più impaziente  << Cosa stai aspettando? >> insistette  << Non farmi attendere >>

Ero quasi sul punto di dirgli di fare in fretta. Non volevo prolungare quell’agonia terribile.

Zach dal canto suo, sembrava essere caduto in trans. Giaceva in piedi immobile. Sembrava avesse smesso addirittura di respirare.

Il pazzo se ne accorse, e assottigliò lo sguardo, riducendo gli occhi color nocciola a due sottili fessure  << Tu non vuoi essere un traditore, vero? >>

A quella fase, Zach si irrigidì notevolmente, e strinse i pugni.

Restò immobile per qualche altro secondo, poi, mordendosi il labbro inferiore, tornò a guardarmi. Non potei fare a meno di notare, che i suoi occhi erano diversi da prima. Adesso, brillavano di determinazione.

Il cuore accelerò il ritmo. Si era deciso.

Lo vidi avvicinarsi a passo lento ma sicuro, e prendere da terra il pugnale precedentemente datomi da Amy, che avevo perso per il colpo di Adam.

Lo strinse forte, facendosi diventare le nocche bianche, e continuò a camminare, fino ad arrivare a soli pochi passi da me.

L’uomo sghignazzò soddisfatto  << Bene, bravo ragazzo. Non ucciderla però, mi raccomando >> E detto questo, ci diede le spalle, camminando lentamente in direzione di Ryan.

Zach contrasse la mascella, stringendo i denti.  << Io... >> disse flebile, per la prima volta da quando si era risvegliato.

  << Non ti tradirò mai!! >> urlò infine, alzando il braccio, pronto a trafiggermi.

Fui tentata di chiudere gli occhi in una morsa, ma resistetti,. Volevo che l’ultima cosa che avrebbero visto i miei occhi fosse Zach.

Nonostante tutto, io lo amavo.

E avrei continuato a farlo. Anche se mi stava tradendo.

Lo guardai divaricare le gambe, per infliggere più potenza al suo colpo, e pensai che avrebbe fatto molto male.

Ma poi, inaspettatamente, si girò col busto, roteando a destra, ed il pugnale si allontanò da me. Zach mi diede le spalle, e con il braccio ancora alzato di preparava a ferire il pazzo, ancora voltato di spalle.

Il cuore cominciò a galopparmi frenetico nel petto, quasi fosse sul punto di uscire.

Il suo “Non ti tradirò mai” allora....era riferito a me!

Mi vennero le lacrime agli occhi, e non mi preoccupai nemmeno di trattenerle, lasciandole debordare.

Ero felice, ma allo stesso tempo, spaventata a morte.

Zach stava per sfidare deliberatamente quel pazzoide, mettendo in gioco la sua vita. Non osavo nemmeno immaginare cosa gli avrebbe potuto fare, scoperto il suo tradimento.

Poi, accadde tutto molto velocemente, e sentii nello stesso istante, due grida, che urlavano parole differenti.

Il prima fu quello di Lilith, che tuonando a gran voce il nome di Zach, si precipitò su di lui, lasciando la presa su Amy, per prendergli il polso ed allontanarlo dal colpire l’uomo, ancora di spalle.

Era accaduto tutto in meno di due secondi, ed avevo fatto fatica a seguire la cosa.

Contemporaneamente, udii la stridula voce di Alyssa, che strisciando all’interno della casa, zoppicando dolorante, chiamava il “padre”.
La sua gamba ferita, anch’essa in cancrena, era ridotta peggio del braccio di Adam.

  << Padre! >> continuava ad urlare  << I bastardi rimanenti del Red Shield, hanno... >> prese fiato  << Loro...hanno preso Misa, e... e stanno venendo qui! >>

Nel salone scese il silenzio.

Il tempestivo intervento di Alyssa aveva fatto distrarre il pazzo, che sembrava non essersi accorto del “quasi” tradimento di Zach, che intanto, sbattuto al muro da Lilith per proteggere l’uomo, non aveva più il pugnale di mano.

Squadrava la scena con occhi confusi, ma uno sguardo in più era sempre rivolto a me.

Solo dopo mi concentrai sulle parole di Alyssa, e il mio ritmo cardiaco accelerò.

Avevano preso Misa Albam?! I componenti rimanenti?

Non potei formulare altro pensiero, che il pazzo imprecò sonoramente  << Cazzo! >>  Camminando veloce, arrivò fino a Ryan e se lo caricò sulle spalle con uno strattone, senza il minimo riguardo per il fatto che fosse gravemente ferito.

  << Dobbiamo andarcene. Quelli dello Scudo Rosso non devono trovarmi qui >> disse, serissimo.  Per la prima volta, sembrava sul serio spaventato.

Lilith provò ad obbiettare:  << Ma p-padre...Misa è... >>

  << Non possiamo fare nulla! >> tuonò lui, rivolgendo a tutti uno sguardo sprezzante  << Volete farvi catturare anche voi forse? Torneremo a prenderla, ma ora non c’è tempo >>

Che razza di “padre” era?! Come poteva anche solo pensare di essere una figura paterna per loro?!

Pensai per la prima volta tuttavia, che aveva ragione. Tutti i Chimeri, fatta eccezione per Zach e Lilith, erano distrutti fisicamente. Non avrebbero avuto la forza di fronteggiare un’altra battaglia.

L’unica fortuna della situazione, risiedeva nel fatto che il pazzo sembrava talmente preoccupato a voler andare via, che non gli premeva più il fatto di avere anche me tra la sua collezione di esperimenti umani.

  << Muovetevi! >> urlò ancora, mentre camminava in direzione di un corridoio sulla sinistra  << Di Misa me ne occuperò in seguito. La recupereremo quando vi avrò perfezionati. In queste condizioni non potete combattere >>

Perfezionati... rabbrividii a quel termine.

Cos’erano, macchine? Come si permetteva di rivolgersi al loro in quel modo?! E perché diavolo non si opponevano? Perché non si facevano rispettare?!

Zach mi aveva parlato di dignità. Era davvero quello l’uomo che gli aveva restituito la dignità che desiderava, a lui e ai suoi compagni?

Ma quale dignità. Quel poco che avevano prima, l’avevano persa definitivamente quando avevano accettato il suo aiuto.

Lilith mordendosi il labbro, andò in direzione di Alyssa, e prendendola per i fianchi, l’ aiutò a camminare.

Io guardai Zach supplicante. No, non poteva andarsene. Lui contraccambiò lo sguardo. Sembrava disperato, ma ben deciso.

Poi, in un secondo, lo ritrovai su di me, intento a baciarmi con tutta la passione che aveva in corpo. Ero così spaventata e confusa, che non riuscii a godere a pieno di quel contatto paradisiaco.

Perché, quello sembrava essere un bacio d’addio?

Aveva detto che non mi avrebbe mai tradito. Non stava mica pensando di andarsene vero?!

Quando si staccò da me, mi guardò dritto negli occhi, ed io cercai di imprimermi nella memoria quei pozzi neri e profondi, che mi avevano fatta innamorare fin dal primo momento in cui li avevo visti.

Guardando quegli occhi di tenebra, tutto il percorso che avevamo fatto insieme, e che ci aveva condotti fino a li, mi passò davanti, e per un attimo, mi sembrò di essere di nuovo nel giardino della scuola, lo stesso giorno in cui ci eravamo incontrati.

Poi, avvicinando le sue labbra al mio orecchio, pronunciò, con la sua voce bassa e un po’ roca, che amavo tanto, una sola parola.

Una parola bella e brutta allo stesso tempo.

Poi, si allontanò da me.

  << No, no Zach! >> urlai, e feci per inseguirlo, ma delle mani mi catturarono le spalle, imponendomi di star ferma.

Amy mi immobilizzò, mentre io continuavo a dimenarmi come un’isterica.

Guardavo disperata Zach prendere il braccio di Adam, metterselo intorno al collo, e sorreggere il compagni ferito, per poi dirigersi verso il corridoio alla sinistra, imboccato anche da Lilith ed Alyssa, senza voltarsi indietro nemmeno una volta.

  << Zach!! >> continuai ad urlare disparata, fino a farmi bruciare la gola, con le lacrime che debordarono.

  << Rebecca! No! >> urlò sopra di me Amy  << Ma non capisci? Se gli altri vengono qui lo cattureranno o peggio! È questo che vuoi?! >>

  << Aveva detto che non mi avrebbe tradito! >> urlai, piangendo  << E adesso se ne sta andando! Io.... >>

  << Hudson ha preso un duro colpo! Pensi forse che perché si è rimesso in piedi, si sia già ripreso?! >> continuò ad urlare Amy  << E tu sai chi è l’unica persona in grado di curarlo a dovere! >>

Quella frase non aveva bisogno di risposta.

In quel momento, l’unica persona di cui aveva bisogno Zach, era quel pazzo, per quanto me ne rammaricassi.

  << Devi lasciarlo andare per il suo bene! >>

Solo in quel momento me ne accorsi. Amy stava piangendo, disperata quanto me. Quel discorso non voleva solo per me, ma anche per lei. Il suo Ryan era gravemente ferito, e nonostante anche per lei era difficile lasciarlo andare, doveva farlo per il suo bene.

  << Devi avere fiducia in lui, Rebecca! >> concluse Amy, poggiando la fronte sulla mia spalla, piangendo.

Sicuramente, quello che aveva detto a me, era ciò che lei si stava ripetendo.

Smisi di divincolarmi, continuando a piangere.

  << Rebecca... >>

Sentire il mio nome, pronunciato dalla voce del pazzo che disprezzavo con tutta me stessa, mi fece innervosire parecchio.

Alzai lo sguardo annebbiato dalle lacrime, e notai che non aveva ancora imboccato l’oscuro corridoio, che non sapevo nemmeno dove portasse.
Non potei fare a meno di accorgermi, che il suo sguardo era cambiato. Non era più sadico, o malato come prima.

Sembrava... intenerito.

  << È un nome... bellissimo >> Detto questo, si dileguò.

Non capii il significato delle sue parole, e non mi sforza nemmeno di dar loro un significato, o di provare a comprendere i ragionamenti contorti della sua mente malata.

Di quello che pensava quel pazzo del mio nome, non me ne importava nulla.

Quando tutti furono scomparsi un quell’oscuro corridoio, rimanemmo solo io ed Amy in quel grande salone, che sembrava essere tremendamente grande.

Dopo qualche secondo, di pesante silenzio, Amy si alzò faticosamente in piedi  << Dobbiamo coprirli >> disse, asciugandosi le lacrime.

Mi accigliai   << Coprire quel pazzo?! >>

  << Non lui. Hudson e Ryan. Se trovano quell’uomo, trovano anche loro. E hanno bisogno di lui per guarire >>

Rimasi in silenzio, ben consapevole che aveva ragione. Per quanto detestassi l’idea di dover fare un favore a quell’individuo, dovevo proteggere Zach, e anche Ryan.

Subito dopo, sentimmo dei colpi di pistola, e David, mio padre, Kyle, Derek, e altri tre agenti in uniforme fecero irruzione nel salone vuoto.

Mio padre corse ad abbracciarmi non appena mi vide. Solo quando mi fu vicino, notai che era zuppo di sangue. Non mi diede il tempo di chiederli se stava bene, che mi stritolò tra le sue braccia possenti.

  << Oh, Dio, stai bene... menomale, stai bene... >> ripeteva, a cantilena, quasi volesse soffocarmi.

Derek aiutò Amy a reggersi in piedi, sorreggendola per i fianchi.

David invece, squadrò la scena, mentre gli agenti vestiti di nero setacciavano la casa   << Dove sono? >> chiese, semplicemente.

L’espressione dura e seria,  dipinta sul volto di Kyle mi diceva che voleva sapere la stessa cosa.

Quando mio padre mi lasciò libera, lanciai delle occhiate insicure ad Amy, che invece sembrava perfettamente padrona della situazione   << Mi dispiace David >> cominciò  << Erano fortissimi, nonostante fossero feriti. Sai come sono i Chimeri no? Sono fuggiti ad una velocità impressionante... e noi... >>

Scosse la testa   << Rebecca era disarmata, ed io ferita... >> una pausa   << Ci dispiace... >>

Ci avrei creduto persino io, tanto era stata convincente.

Notai che Kyle mi guardava circospetto, così annuii, cercando di mostrarmi rammaricata.

  << Suvvia >> mio padre mi cinse le spalle, con fare rassicurante  << La missione non è stata un completo fallimento. Abbiamo testato la potenza del tuo sangue sui Chimeri, con risultati più che soddisfacenti, e siamo anche riusciti a catturare la Chimero Misa Albam >>

  << Già... >> sospirò David scollandosi le spalle  << Potremmo non solo interrogarla, ma Julia potrà anche studiare le caratteristiche genetiche dei Chimeri, a noi ancora sconosciute >>

Rabbrividii. Ne avevo abbastanza di studi, laboratori e ricerche.

Desideravo solo sprofondare in un lungo sonno buio.

Perché si, senza Zach, tutto mi sembrava oscuro e freddo.

Senza lasciare la presa sulle mie spalle, mi padre mi aiutò a camminare, nonostante non fossi ferita   << Su, andiamo >> mi incitò.

  << Torneranno >> disse poi Kyle, mentre abbandonavamo la casa. Non era un’ipotesi, ma una certa previsione   << E più forti di oggi. Vorranno riprendersi la loro compagna. E noi saremo pronti a riceverli >>

Era vero. Nonostante l’avessero lasciata indietro, sarebbero sicuramente venuti a riprendesi Misa Albam.

Io avrei rivisto Zach. Su quello non dubitavo. In che circostanze ancora lo immaginavo.

  << Dobbiamo essere preparati a quel momento >> intervenne poi David, per poi guardarmi in modo glaciale  << Ti allenerai nella nostra sede a Fitchburg, in Wisconsin >> mi annunciò serio in volto   << Li ci sono i nostri migliori agenti. Riceverai un allenamento che temprerà il tuo fisico in modo che riuscirai a sopraffare i Chimeri senza difficoltà >>

Deglutii. Gli ordini di David erano tassativi, e non osavo nemmeno discutere.

Rivolsi un’occhiata a mio padre, che, come al solito, sembrava essere d’accordo con lui.

  << Verrò anch’io con te >> intervenne Kyle  << Mi sono allenato in quella sede, quindi conosco l’ambiante >>

  << Mi aggrego >> s’intromise Amy, con fare deciso  << Sono desiderosa anch’io di apprendere nuove tecniche. Mi allenerò insieme a Becky >> Dal tono con cui aveva parlato, era facilmente intendibile che non ammetteva che le fosse negata quell'opportunità.

La ringraziai mentalmente. Senza di lei mi sarei sentita ancora peggio.

  << Allora andremo tutti >> decise Derek  << Lo dobbiamo anche a Mark. Non possiamo lasciare tutto sulle spalle di Rebecca. Anche Susan e Gwen saranno sicuramente d’accordo >>

David annuì  << Se avete deciso, inizieremo subito i preparativi >>

Prima di seguirli, rivolsi un’ultima occhiata alla grande casa bianca, che mi aveva separata dalla persona che amavo.

Amy mi affiancò, camminando a fatica.   << Becky... vedrai  che andrà tutto bene >>

Dalla sua voce malferma, sembrava stesse convincendo prima di tutto se stessa.

L’unica parola che Zach mi aveva sussurrato all’orecchio, vagò nella mia mente, e le mie orecchie si riempirono della sua voce. La voce che amavo con tutta me stessa.

"Aspettami".

Si. Lo avrei aspettato per sempre. Non importa quanto tempo ci sarebbe voluto, e quante cose avrei dovuto sopportare pur di rivederlo.

Era solo un comune arrivederci.

Mi asciugai gli occhi lucidi, ed annuii  << Si... andrà tutto bene... >> sussurrai, poi alzai lo sguardo   << Perché so che Zach tornerà da me >>


 
Ringraziamenti! 
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