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Autore: Sonia_0911    27/08/2012    1 recensioni
Katrina vive nel suo tranquillo paesino.
Lei non è come gli altri. Lei sa di essere diversa, tutti non fanno che dirle questo da sempre.
Tuttavia, cosa accadrebbe se finalmente cambiasse qualcosa? Cosa ne sarebbe di lei? Come cambierebbe la persona che crede di essere?
Prima storia che mi accingo a pubblicare, scritta diverso tempo fa.
Chi è curioso, mi segua, per scoprire Katrina ed il suo mondo.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Premessa: Questo capitolo è dedicato alla mia amica Serena che oggi compie gli anni, auguri! Questo è il mio personale regalo per te!

Detto questo ci vediamo giù.

 

 

 

CAPITOLO NONO

 

-       La Battaglia –

 

 

Il sovrano non tardò ad arrivare.

 

Entrò baldanzosamente nella sala senza degnare di uno sguardo la ragazzina, si sistemò sul trono, voltò la testa avanti a sé e la vide.

La squadrò da capo a piedi e disse malamente “Ragazzina, avvicinati!” Kat si avvicinò lentamente, non si piegò in una riverenza come ogni suddito doveva fare, anzi guardò con aria di sfida lo spregevole essere che le stava davanti.

Il Tiranno notando la mancanza di rispetto nei suoi confronti s’infuriò a morte, possibile che quella stupida ragazzetta, di fronte al suo sovrano e padrone, non avesse il ben che minimo timore? Così, con tono furibondo urlò “Ragazzina, non sai chi sono io?”

Kat annuì rispondendo fermamente con voce tranquilla “Tu sei colui che oggi verrà annientato!” l’uomo la squadrò sbottando in una risata acida e disse sprezzante “Come ti permetti di parlare così al tuo signore! Chi ti credi di essere bambina!?”

“Io sono colei di cui non  dimenticherai mai più il nome, io sono l’Eletta, Elaine!”.

Il re a sentire quelle parole si irrigidì leggermente sul trono ma senza perdere la smorfia beffarda, aveva sentito più volte le profezie a riguardo ed aveva udito delle voci sul ritorno dell’Eletta tra il suo popolo ma non ci aveva mai dato peso, almeno fino a quel momento, tuttavia il sovrano non si mostrò intimidito anzi, l’affrontò arrabbiato dicendole “Se sei veramente l’Eletta, dimostramelo…” la ragazza si guardò attorno poi richiamò a sé il potere di rivelare la verità donatole da Aureum e colpì una tenda con la magia. Essa dopo essere stata avvolta in un lampo di luce chiara si ritrasformò in quello che era all’origine, ovvero un semplice stormo di uccellini grigi.

Il Tiranno, si accorse di avere davanti, un’avversaria da non sottovalutare, così, propose codardamente “Sì … niente male, però ti avverto, prima di affrontare me, dovrai sconfiggere le mie guardie, Jillyesh qui!” detto questo davanti a lui si schierarono due file ben equipaggiate di scagnozzi in nero, pronti a combattere per il loro padrone, Kat si schiarì la gola e senza timore disse “Devi sapere alcune cose prima. Per iniziare, io non ho paura di te, inoltre non solo ti distruggerò, ma libererò anche il mio amico tuo prigioniero e per finire, se proprio lo vuoi sapere, io ti considero solamente per quello che sei, ossia un codardo, una persona orribile e ripugnante!” il Tiranno s’infuriò moltissimo a quell’ultima affermazione, ma si riprese velocemente, non avrebbe mai dato a quella ragazzina la soddisfazione di vederlo perdere il controllo. Tornandogli in mente le parole pronunciate dalla fanciulla poco prima le chiese con finto interesse “Chi sarebbe il tuo amico? Forse non è ancora stato disintegrato, potremmo fare uno scambio …” la ragazza ci pensò su e rispose dura “ Se proprio ci tieni a sapere il suo nome, il mio amico si chiama Xander Mniwith … ed è stato catturato ieri dai tuoi scagnozzi!” il sovrano a quel nome si lasciò sfuggire un sorriso perfido. Lei era amica dell’ultimo ribelle, un classico. Ordinò ai suoi tirapiedi di portare immediatamente nella stanza il “prigioniero” Xander. I suoi stettero via alcuni minuti, ma quando tornarono avevano con sé la persona richiesta, anche se ora non era più considerato alla stregua di un prigioniero, ma bensì di uno schiavo.

Alla vista della trasformazione subita da Xan per poco Kat non cadde a terra in lacrime, ora anche il suo migliore amico era diventato un Jillyesh, uno sgherro del Signore del Male.

Il Tiranno sghignazzò malvagiamente e propose a Katrina un patto “Se tu, sconfiggerai il tuo ritrovato “ amico” in combattimento, io sarò lietissimo di accettare di battermi con te, ma se sarai tu a perdere … beh … allora dovrai accettare di essere annientata da me, senza la minima possibilità d’appello … accetti?” la ragazza lo squadrò, si sentì in trappola esattamente come il contadino di poco prima, voleva rifiutarsi di fare del male al suo amico, ma questo avrebbe rappresentato la sua morte certa ed immediata, senza contare la delusione e la sconfitta per tutto il popolo del regno … era costretta a combattere e questo lo sapeva, così si disse fra sé e sé

Tra due grandi mali, è sempre meglio scegliere quello minore, anche se ciò mi comporterà dell’altro dolore, il mio popolo conta su di me …

Dopo aver riflettuto, guardò il Jillyesh che era stato Xander e rispose in tono di sfida “Accetto! Io non sono una codarda, come te …” così, ad un cenno del Tiranno, il suo ex-amico le si lanciò contro brandendo la spada per difendere il suo nuovo padrone.

Katrina faceva fatica a dimenticare di avere davanti il suo amato, le era difficile colpirlo, attaccarlo, le era difficile persino difendersi, come avrebbe voluto ritrasformarlo, tentò di parlare con lui gridandogli ad ogni colpo qualcosa per ridestare brandelli della sua memoria; frasi come: “Svegliati! Sono Kat!” oppure raccontandogli aneddoti del loro viaggio e così via, ma nonostante tutto questo il ragazzo rimase imprigionato nella sua bolla oscura, senza dare il minimo cenno di cedimento. Katrina, vedendo questo, si chiese se fosse veramente giusto combatterlo, pensiero che la abbandonò quasi subito dati i continui e violenti attacchi di spada che riceveva; nonostante la mutazione subita l’abilità nel combattimento continuava ad accompagnarlo.

Il Tiranno osservava la scena divertito e tuttavia preoccupato, cosa avrebbe fatto in caso di vittoria dell’Eletta? C’era una remota possibilità che lei potesse sconfiggerlo? No, non avrebbe mai permesso una cosa simile, ne andava della sua vita, era fondamentale la sconfitta di quell’odiosa ragazza, così, mentre i due combattevano a colpi di spada e di magia, il re sparse sul terreno di battaglia un potere delle ombre, in modo da far inciampare la ragazzina e di farla cadere per terra alla mercé del suo sfidante.

La fanciulla totalmente presa, non si accorse del pericolo, nonostante il potere di Aureum l’avvertisse, continuò a parare gli incessanti colpi, creando scudi magici con l’aria, senza contare che cercava di far perdere l’orientamento allo sfidante con disegni ed effetti visivi estremamente realistici. Durante la battaglia continuava a parlare al suo nemico per cercare di ridestare i suoi ricordi, ma sembrava fosse tutto inutile, finché, l’ombra sparsa sul suolo dal Tiranno non fece inciampare Kat che cadendo a terra urlò involontariamente “Aloyyy!!!”.

Il giovane a quell’urlo, si bloccò, quella voce, l’aveva già sentita, quella voce era … di … possibile che se lo fosse scordato? Nonostante fosse preso dai dubbi afferrò al volo Kat e la strinse a sé, non seppe nemmeno lui il perché, lo fece e basta. Katrina dentro quel breve abbraccio sentì il vecchio Xander e sussurrò all’orecchio del giovane elfo due sole parole “Ti amo”.

Il ragazzo dopo aver udito le parole, si ritrasse e tornò ad essere un soldato del Tiranno, lasciando la ragazza che cadde a terra bruscamente.

Ora, aveva un lama puntata alla gola ed era del tutto indifesa, aveva perso.

Il Tiranno le si avvicinò, le prese il mento tre le dita e disse sprezzante, sputando le parole come lame “Hai perso!” dopo di che le diede un fortissimo schiaffo al volto facendola ricadere all’indietro sul fianco, a questo seguirono dei lampi di luce oscura che la colpirono inaspettatamente, erano piccoli ma taglienti ed estremamente dolorosi; velocissimi la ferirono alla spalla, alla gamba, su una guancia, andando avanti così per molto.

Senza accorgersene, Kat, si portò una mano in un punto in cui era ferita e ritraendola la vide sporca di sangue. La ragazza era impaurita, e demoralizzata, il dolore le pulsava in ogni dove, e ben presto si accorse di non avere molte possibilità di sopravvivere, il potere del suo nemico era troppo forte per lei. Inoltre, era stanca a causa della continua resistenza fatta nel vano tentativo di proteggersi e terribilmente indebolita dalle numerose ferite ovunque. Tuttavia nonostante tutto riusciva ancora a ragionare, fu così che le venne in mente come un lampo la spilla donatale dagli unicorni, e prima di ricevere altri forti colpi, che trapassassero la sua fine membrana magica protettiva, la strinse forte pensando disperatamente a Liunai e al suo popolo, poco dopo l’ennesimo lampo la colpì di sorpresa in pieno petto all’altezza del cuore e  la ragazza si accasciò sul terreno, adagiandosi sul fianco sinistro e perse conoscenza, restando agonizzante a faccia in giù sul pavimento.

Nel frattempo Xander, dopo aver ascoltato le parole di Kat, aveva cominciato a ricordare, piano piano ogni frammento tornava al suo posto ed ogni cosa cominciava a riavere un senso, rivedeva nella sua mente tutto il viaggio vissuto con la ragazza e in un solo piccolo istante si ricordò della sua priorità assoluta verso di lei.

Amarla con tutto se stesso.

Il Tiranno camminando piano si era posto ora davanti a Kat, e aveva cominciato a sbeffeggiarla crudelmente, ma la ragazza non si muoveva più ed il suo respiro era sempre più lento ed affannoso. Il sovrano continuava a guardarla con il sorriso stampato sulle labbra, un sorriso ignobile e malvagio, aveva deciso di farla finita, aveva perso fin troppo tempo con lei si disse tra se, tuttavia mentre stava alzando il braccio un rumore di nitriti lo ridestò dai suoi orribili pensieri, infastidito dall’interruzione si girò per andare a vedere quale insulso cavallo lo stesse distraendo e fu così che nel giro di pochi secondi si udì un suono di vetri infranti e dalla finestra entrarono i guerrieri del popolo dei Milaì ne rish. Tre di essi gli si gettarono addosso come dei fulmini e lui colto di sorpresa fu sbalzato fino dall’altro capo della sala. Mentre il sovrano veniva sbalzato lontano dalla ragazza, un Jillyesh, o almeno quello che sembrava agli occhi di chiunque altro, si avvicinò lentamente a Katrina, con pochi, calmi, faticosi passi le andò accanto, accovacciandosi vicino a lei, la prese lentamente fra le braccia e la strinse a sé con molta dolcezza. Nel momento in cui l’abbracciò dai suoi bellissimi occhi viola e verdi scaturì una lacrima cristallina che gli scivolò lungo la guancia, cadendo sopra le labbra di Kat, bagnandole col vero amore del suo Xander. La ragazza grazie a quella goccia di sentimento, si riprese per pochi secondi, guardò il Jillyesh sopra di lei e lo carezzò teneramente con il dorso della mano sorretta dalla presa del suo amore, poi la sua mano cadde inerte sul corpo ed il suo respiro cessò, lasciando scivolare un silenzio di morte tra i due.

Il ragazzo si accorse solo allora di quanto amasse veramente Katrina e di quanto fosse stato stupido a non averglielo mai detto, così, nonostante fosse morta si accostò dolcemente a lei, piangendo lacrime calde sul suo viso e le diede un lungo bacio sulle labbra, quasi volesse donargli il suo respiro per farla ritornare in vita

E senza saperlo, fu proprio quello che accadde.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note: Eccomi qui con il nuovo capitolo, il penultimo, purtroppo infatti siamo già alla fine di questa avventura. Cosa accadrà ora? Xander ha confessato il suo amore a Katrina, ma la ragazza oramai è morta. O forse non è così?

Ringrazio tutti quelli che mi hanno letta, chi mi ha inserito tra i preferiti e tra i seguiti e chi mi fa sapere cosa ne pensa di questo racconto :)

Auguri ancora alla mia cara amica Serena che mi sostiene e mi dà la carica XD

Ci vediamo al prossimo (e ultimo ;( ) capitolo!

Un bacione a tutti!

 

Erika :)

  
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