Libri > Animorphs
Segui la storia  |       
Autore: LadyFaith    28/08/2012    0 recensioni
[Storia scritta in poco più di mezza giornata. Sembra lunga ma alcuni capitoli sono piuttosto brevi!] Questa breve storia si svolge dopo il volume 22 della saga (assolutamente da aver letto per capire la trama), in un momento non bene precisato al momento, magari verso i numeri 40. Mi sono immaginata un ritorno di David un po' particolare (quando ho scritto la storia non avevo ancora letto il volume sul suo ritorno). Troverete pochi combattimenti e più momenti sentimentali/introspettivi, soprattutto per quel che riguarda Rachel e Tobias, la mia coppia preferita della serie. Sperando di non rendere il tutto troppo moscio!
Genere: Fantasy, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David, Rachel, Tobias, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Correvo come un matto. O meglio, ci stavo provando. Di nuovo, esattamente come il giorno prima. Soltanto che ora la situazione era piuttosto diversa.
Stavo rincorrendo Rachel nel bosco, mentre gli altri mi seguivano, tenendo però una leggera distanza tra noi. Il problema era che avevo completamente perso le sue tracce. Ero tentato di tornare falco, ma sapevo che se l’avessi trovata così non saremmo riusciti a parlare. Avevamo bisogno di guardarci negli occhi. Occhi umani.
Mi fermai, cercando di affinare l’udito. Niente. Veramente una seccatura.
“Da falco l’avrei già trovata senza problemi”, pensai.
Scacciai quel pensiero e ripresi a correre, finché non sentii…
- Rachel!
La voce di Cassie! Non era più dietro di me, però, ma di lato, leggermente verso un’altra direzione.
Mi stavo perdendo?
Sentii un urlo. Rachel? No…era di nuovo Cassie. Decisi di raggiungerla
- Cassie! Rachel! Dove siete?
- Tobias! Qui! – urlò Jake, con una voce strana. Ed in pochi passi li raggiunsi.
Il cuore mi si fermò.
Al diavolo gli istinti del falco!
Rachel era lì, distesa per terra, in una pozza di sangue. Ad una cinquantina di centimetri dal suo corpo, tra lei e noialtri, pietrificati, c’era un oggetto argentato sporco di sangue. Cassie era vicino a lei cercando di parlarle, di trovare la ferita, di fare qualcosa. Rachel alzò lo sguardo verso di me.
E di colpo si mise a piangere.
Silenziosamente, in modo da straziare il cuore.
Mi gettai davanti a lei, senza sentire il dolore alle ginocchia, le strinsi le mani, cercai di dire qualcosa, ma un groppo in gola mi impediva quasi di respirare.
Fu lei a parlare.
- Perdonami.
Fu un sussurro. Quasi un sospiro. Sentii il suo dolore avvolgermi fino al midollo.
Mi accorsi che stavo piangendo anch’io.
Oh, che scena commovente!
Trasalimmo, tutti, ma non riuscii a staccarmi da lei. Sentii Ax fare alcuni passi.
Chi è? Chi sta parlando?
Ma come, continuò la voce, non mi riconoscete? Oh, ma che maleducati. Un vecchio amico torna a trovarvi, e voi lo ignorate così. Non si fa, no no.
Fu Jake ad arrivarci. La sua voce era gonfia d’odio e sporca di pianto.
- David!
Ma che bravo, principe Jake, David scimmiottò Ax.Ci sei arrivato. Un po’ tardi ormai, non credi?
- Come… Che cos’è successo?
Ma niente, davvero niente di che. Però, se sono qui oggi, in parte forse dovrei ringraziare il ragazzo-uccello!
Cosa?
Stava parlando…di me?
Guardai gli altri.
Si erano avvicinati al debole corpo di Rachel. Erano in lacrime, tremavano, e si guardavano intorno alla ricerca di David, senza però trovarlo. Pronti per un eventuale attacco.
Cassie intanto aveva trovato la ferita e stava tentando di fermare il sangue con un fazzoletto. Piangeva. Forse perché si rendeva conto che ormai Rachel ne aveva perso troppo.
- Che cosa vuoi dire, piccolo bastardo?
Rise. Una risata di cuore. Non pensavo che adesso parlassi anche come la tua povera innamorata. Be’, forse meritate almeno di saperlo. Stavo vivendo i miei dannatissimi giorni da topo su quella dannatissima isola dove mi avevate portato mesi fa, sentii l’odio nella sua voce, quando ad un certo punto…puff! Iniziano questi strani avvenimenti. Correvo in un posto, e mi ritrovavo dalla parte opposta dell’isola. Mi risvegliavo, e stavo cadendo dall’alto. E prima di schiantarmi al suolo – puff!, di nuovo, eccomi sulla cima di una roccia. Finché un giorno non mi sono ritrovato in una sorta di spazio. E indovinate un po’?, rise. Al posto della mia solita testa da topo, c’era la mia! Quella di David, il ragazzo!
Il cuore prese a battermi più veloce. Stavo capendo.
All’improvviso sento una luce intorno a me. Esatto, non vedo, “sento”. E poi, quella voce…se così si può chiamare. Insomma, a quanto pare un altro vecchio amico vostro c’entra nella storia, quasi sghignazzò.
Non riuscii più a trattenermi. – Tu menti! Come può l’Ellimist averti ridato il dono della metamorfosi?! Non ne avrebbe avuto alcun motivo. Lui non…
Non interferisce?, mi interruppe David. Già, già, ha detto così anche a me. Però a quanto pare riequilibra le parti. Mi ha detto di essere venuto in tuo soccorso, una volta, e di averti ridato il potere perché tu proteggessi gli Hork-Bajir. Sbaglio?
E con questo? Ax, inaspettatamente, parlò al mio posto. Il suo pensiero telepatico era stracolmo di rabbia, poteva quasi arrivarci nelle vene. Cosa c’entra col fatto che tu ora abbia…
Lasciami finire!, strillò l’altro. Mi ha anche detto che ti ha dato l’opportunità di acquisire il tuo vecchio DNA. E che ripensandoci, si è sentito un po’ troppo generoso con te. Così, conoscendo naturalmente la mia situazione, ha deciso di ridare anche a me il dono della metamorfosi. Ed eccomi qui, cari amici!
- Quindi sei stato tu a… - non riuscii a finire. Continuavo a piangere, a sentirmi un buco nero nel petto. E mentre David riprese a parlare, cominciò il capogiro.
Sì, esatto. Ero io. Ti ho lanciato un sasso nel vicolo, ti ho acquisito ed ho preso le tue sembianze. Se devo essere sincero, speravo che fossi già morto. Avrei voluto che Rachel morisse con la consapevolezza di essere stata con uno che non eri tu, ma senza poterti vedere un’ultima volta.
Continuavo a guardarla, tra le lacrime, cercando di non svenire. Mi sembrava che lei non piangesse più. Non ce n’era più bisogno: il suo sguardo era colmo di un dolore mai visto né provato prima. Capii che, dentro di se, stava continuando a chiedermi scusa.
- Rachel, ti perdono...sono io che devo scusarmi – dissi. Ma somigliava di più ad un singhiozzo.
Sei proprio sicuro?, rise David. Anche se sotto le tue sembianze, io ho baciato la tua fidanzatina. L’ho abbracciata. Sono stato a casa sua. Nel suo letto.
Cos’aveva detto? Non poteva…no, di certo stava esagerando. Mi asciugai gli occhi e scrutai lo sguardo di Rachel.
Oh, non te l’ha detto? Non è venuta da te ad elogiarti? “Tobias, ieri è stato bellissimo. Rifacciamolo presto”. No? Oh, accidenti. Eppure pensavo di essere stato bravo. Non mi sembrava neanche di averle fatto troppo male.
Cassie non riusciva più a curare Rachel. Era piegata in due dal dolore e tremava. Avevo sentito Jake, o forse Marco, o forse entrambi, cadere a terra, increduli ed incapaci di parlare. Ax era in silenzio, non capendo esattamente cosa volessero dire quelle parole.
Io ero come su un altro pianeta.
Continuavo a guardare Rachel. Non lo so, forse mi aspettavo che si alzasse su un gomito, guardasse verso David con aria di sfida e gli dicesse “Che diavolo dici, idiota? Smettila di inventarti queste storie o vengo lì e ti prendo a calci!”.
Ma non lo fece. Parlò il suo sguardo, per lei. E mi confermò la veridicità delle parole di David.
Non riuscivo a muovermi. A pensare. Ero sopraffatto dal dolore, e da un migliaio di altre sensazioni indecifrabili.
Ma non ti preoccupare, continuò David, non penso di averti fatto sfigurare così tanto. Sono stato un romanticone. Alla fine di tutto, le ho anche detto un bel “Ti amo” di rappresentanza!
Tremai. Lui… Lei… Questa era una cosa vera. La pensavo ormai da tanto tempo, ma non mi sembrava mai il momento per… Rachel… Aveva sentito queste parole da un altro. Aveva pensato che fossi io. Forse aveva anche risposto. Ed invece era stata presa in giro, ed io non avevo fatto nulla, non ero lì, ero scappato, avevo dubitato di lei, ed ora…
Vi ho resi tristi? Non vi preoccupate. Non durerà molto. Vi ucciderò tutti. Mi avete sentito? Vi ucciderò tutti!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Animorphs / Vai alla pagina dell'autore: LadyFaith