29/08/2012
4 recensioniErano passati cinque anni da quel giorno.
Da quando ha toccato la pietra di Alius.
Quella maledetta pietra che lo faceva sentire imbattibile.
Ma la Raimon gli aveva sconfitti ed era tutto finito.
Non aveva più niente.
Il potere, gli amici e lui.
Si era reso conto di amarlo solo quando se ne era andato.
Gli mancava il suo sorriso solare,
i suoi occhi neri come la notte.
Camminò nel corridoio guardandosi attorno, ogni cosa lì gli ricordava la sua infanzia.
Andò sul giardino sul retro, quando era piccolo passava la maggior parte del suo tempo lì.
Era tutto come cinque anni fa: c’erano le stesse altalene cigolanti, lo stesso orticello dove Maki e Reina si divertivano a coltivarci le piante ed infine c’era quel albero.
Si erano conosciuti lì, sotto quell’enorme quercia.
Adorava vedere le stelle.
Non c’era notte che non andasse fuori, sui rami di quella enorme quercia per vederle.
Ma quella sera c’era qualcosa di diverso.
O meglio, qualcuno.
Un bambino coi capelli verdi era seduto su un ramo dell’ albero e scrutava attentamente il cielo.
Era arrivato all’orfanotrofio quella mattina.
Non aveva parlato con nessuno, era rimasto rannicchiato in un angolo del cortile tutto il tempo.
Forse era ancora scosso per la morte dei suoi genitori.
Si avvicinò cautamente per non spaventarlo e quando fu abbastanza vicino disse:- Sono belle le stelle vero?-
L’altro ebbe un lieve sussulto e lo guardo negli occhi.
Nero nel grigio-acquamarina.
-Sì- rispose in un flebile sussurro che comunque l’altro riuscì a sentire.
Si arrampicò sulla quercia e si sedette vicino al verde.
-Io mi chiamo Hiroto Kiyama-
- Jordan Greenway-
-Sei triste vero?-
-Già.-
-Non devi.-
Il rosso indicò le stelle che risplendevano nel cielo notturno.
-I nostri genitori sono quelle stelle, ci guardano e ci proteggono. Non devi essere triste, loro ci saranno sempre.-
E Jordan sorrise.
Un sorriso luminoso come le stelle.
Non era possibile, non poteva essere lì.
-Jordan…- sussurrò sorpreso.
Era illuminato solo dal bagliore delle stelle, ma era lui.
Stava accarezzando il tronco della quercia.
Una lacrima attraversava la sua guancia.
-Jordan!- esclamò Hiroto.
Il ragazzo non fece in tempo a voltarsi che lo abbracciò.
Hiroto e Jordan erano diventati grandi amici da quel giorno.
Ogni sera guardavano le stelle insieme, su quel ramo dove si erano conosciuti.
-Hiroto?- chiese Jordan distogliendo lo sguardo dal cielo stellato.
-Sì?-
-Noi due staremo insieme per sempre vero?-
-Certo!-
-Me lo prometti?-
-Te lo prometto.-
Così coronarono la loro promessa sotto le stelle.
-Ti prego Jordan, perdonami. Non ho mantenuto la nostra promessa.-
Quanto gli era mancato Hiroto.
Il suo profumo.
La sua voce.
Il calore del suo corpo.
-Non importa, ora sei qui con me, è questo che conta.-
-Mi dispiace, l’ho capito solo quando te ne eri andato che ti amavo.-
Lo strinse più a se.
Gli accarezzò le guancie e lo baciò.
Un bacio dolce, al sapore di fragola e pistacchio.
Un bacio sotto le stelle.
Angolodellautricechepubblicamezzanotteetredici
Buonasera poplo di EFP!
Su questa storia non ho molto da dire,
eccetto che è dedicata a due amiche molto importanti per me: 801_lover e Magic Flower.
Non sono molto brava a esprimere l'affetto che provo per voi, quindi ho deciso di dedicarvi questa... ehm... cosa.
Siete molto importanti per me ragazze!
Senza di voi non sarei quella che sono adesso ^^
Un abbraccio abbraccioso
Ice Angel