.:. Waiting for a Star .:.
Se desideri qualcosa, tutto l’universo cospira affinché il tuo desiderio si realizzi.
Paulo Coelho
Era una serata
come tante altre a Fells Church, forse un
po’ più tranquilla del solito. I ragazzi uscivano:
chi andava al cinema con la
propria ragazza e chi andava ai pub per divertirsi con i propri amici.
Quella sera
Elena e Stefan si erano ritagliati un piccolo
momento tutto per loro, andando a fare un pic-nic al parco. E mentre
Meredith
era col suo Alaric…
Bonnie…
Bonnie era
seduta sotto la finestra della sua camera,
intenta ad osservare il cielo notturno.
Un cielo nero
trapunto di stelle. Nero come gli occhi di
lui. Damon.
Damon...
Era sparito di
nuovo.
Se
ne era andato
senza nemmeno salutarla.
Era vero, loro
non avevano chissà quale rapporto, ma
c’erano state quelle volte in cui a Bonnie era parso di
essere un’unica entità.
Di essere così vicini e così lontani al contempo
da rendere il tutto un
perfetto sincronismo di anime.
Evidentemente,
la cosa valeva solo per lei. Se ne era
andato e con lui, se ne era andato anche il suo cuore.
Lei lo amava.
Tutti lo sapevano ormai: Stefan, Meredith,
Elena…
Beh, non che
tutto ciò importasse ad Elena.
Era proprio per
lei, che forse, Damon se ne era andato.
Lui
l’amava, di un amore ossessionato, possessivo.
Bonnie aveva
un’altra idea dell’amore, ma forse lei era
troppo bambina e immatura per capirne il vero senso.
L’amore,
forse, ha troppe sfumature che non sempre riusciamo a
cogliere…
Quella sera,
tutti sapevano che da quel cielo stellato si
sarebbe scatenata una tempesta di stelle cadenti. C’era, chi
aveva organizzato
veri e propri incontri al planetario della cittadina. Chi, come Stefan
ed Elena,
era andato al parco. E poi c’era chi, come Bonnie, era
davanti la sua finestra
in attesa di una stella.
Chiunque avesse
osservato Bonnie dall’esterno l’avrebbe presa
per una sciocca ragazzina.
In
realtà Bonnie era una sognatrice, una di quelle anime
pure che continuavano a sperare anche dopo che quella speranza si
sgretolava
sotto ai propri occhi. Era una di quelle persone, che se vedeva un
fiore secco
in mezzo al deserto arido, sperava che quel fiore sopravvivesse,
rinascesse.
Ma per quanto
Bonnie fosse così speranzosa, adesso era
solo disperata. Damon. Il suo Damon,
se ne era andato per l’ennesima volta. Forse per sempre.
Il solo pensiero
di non rivederlo mai più, di non
rivedere quel sorriso malizioso, quel suo prendere in giro tutto e
tutti, la
faceva impazzire. Quella sera, non era voluta uscire con nessuno, non
se la
sentiva. Voleva aspettare, forse, un qualcosa che non sarebbe mai arrivato. Ma che se
fosse arrivato, lei sarebbe
stata là ad attenderlo.
Dicevano che le
stelle avevano il potere di far avverare
il tuo più grande desiderio. D’altronde,
esistevano i vampiri, i licantropi ed
ella stessa era una strega. Quindi perché non credere a una
stella?
E
se
questa stella mi portasse lui…
Bonnie scosse la
testa a questi pensieri. Si diresse sul
divanetto sotto la finestra. Non seppe perché, ma
portò con sé il suo diario.
Alzò la
testa rossa e riccioluta verso il cielo stellato,
pensando a Damon. E con un sospiro iniziò a
scrivere…
Me ne sto qui a
guardare un cielo senza tempo, forse l’unica
cosa che ci unisce per davvero…
Resto qui,
immobile, in attesa di una stella. Una stella in
cui vi è riposta la speranza di molte persone, tra cui la
mia.
La speranza che
tu mi nota, che ti accorga che io esisto,
che sono qua e ti amo.
Ma forse sono
solo i sogni di una bambina.
Tu non sai
nemmeno che esisto, e non ti importa nemmeno,
forse.
Sei troppo preso
da un amore malsano e ossessivo verso una
persona che non ti amerà mai per come ti amo io. Troppo
preso a distruggere tuo
fratello e tutto ciò che hai attorno per accorgerti di me e
di quanto io ti
ami.
Questa notte te
ne vai. Per l’ennesima volta.
“Ci
sentiamo Streghetta” hai detto. Ma non è vero! Non
è
vero niente di tutto ciò che hai detto. Sei un bugiardo!
Te ne vai per
l’ennesima volta senza neppure salutarmi, non
ci pensi neanche a farlo.
Tu ti stupisci.
Ti sei stupito quella volta in cui me la
presi perché non mi avevi salutata, non capivi
perché al contrario con Stefan
non avevo fiatato. Come si fa a non capire? Non capisci che di te mi
importa?
Che vorrei soltanto che tu mi notassi anche solo per un piccolo
istante? No.
Evidentemente non lo capisci o forse non ti importa capire. Tu hai
Elena. Io
non esisto. Semplice.
In tutto questo
però, sinceramente, ho capito una cosa.
Ho capito che la
colpa è solo mia.
Ho capito che
sono solo una stupida a sperare un qualcosa
che nemmeno esiste.
Ho costruito un
castello di sabbia basato su stupide
premonizioni, forse dettate dal mio inconscio masochista.
Sai cosa? Sono
stupida a sperare che tu ti accorga di me.
Sono stupida a
cercare appigli che non esistono.
Ma soprattutto,
sono una stupida a stare sotto questa finestra
in attesa di una stella che possa far avverare un desiderio
impossibile, come
quello di farti accorgere che io esisto e sono qui. Qui ad aspettare
te, ad
aspettare un noi. Ad aspettare un cuore che non mi verrà mai
donato. Il mio ce
l’hai già senza neppure che tu lo sappia.
Semplicemente
Damon, io sono una stupida. Perché ti amo. E,
per quanto tu possa essere uno stronzo, egocentrico e menefreghista, io
non
posso fare a meno di amarti. Non posso fare a meno di aspettare una
stella. Di
aspettare te.
Sono solo una
stupida…
Bonnie chiuse il
suo diario con gli occhi pieni di
lacrime.
Quella sera
doveva trovare una stella e invece si era
ritrovata a scrivere ciò che le vorticava in testa. I
pensieri e le parole si
erano mescolati facendo uscire tutto il dolore che ella provava in quel
momento. Un dolore che poteva essere attutito solo da Damon.
Bonnie prese a
singhiozzare. Fortunatamente i suoi
genitori avevano seguito la massa, ed erano andati ad osservare le
stelle fuori
da casa. Era sola e poteva dare libero sfogo al suo dolore.
Non seppe bene
quanto tempo passò, ma presa a scrivere e
a piangere non si accorse che sopra lei passò una stella
luminosa, talmente
luminosa da illuminare il viso di chi stava nei paraggi…
Si accinse ad
asciugare le ultime lacrime. Sapeva che ne
sarebbero spuntate altre, ma voleva darsi un contegno nel caso i suoi
genitori
fossero rincasati prima. Posò il diario sul divanetto non
preoccupandosi
nemmeno di chiuderlo. Chi mai avrebbe potuto leggerlo?
Si diresse
così in bagno pronta a sciacquarsi il viso,
non percependo l’improvvisa folata di vento scatenata
dall’arrivo di un ragazzo
vestito di nero.
Damon si osserva
intorno come se quella camera non la
vedesse da secoli. Aveva osservato la sua
Streghetta con la fronte aggrottata chiedendosi perché
piangesse, perché
osservasse il cielo con tanta insistenza. Certo, sapeva che quella sera
delle
stelle cadenti avrebbero fatto la loro comparsa, ma quale desiderio
poteva
albergare nel cuore di quello scricciolo da farle fissare il cielo con
così
tanta determinazione? E perché soffriva così
tanto? Chiunque avesse osato farlo
lo avrebbe ucciso con le sue mani. Lei non meritava di soffrire
così.
Andandosene aveva capito molte cose, tra cui: lui
che
aveva fatto soffrire molte persone. Stefan, suo fratello e soprattutto
Bonnie.
Sapeva quanto Bonnie volesse bene a Stefan, molte volte aveva invidiato
il loro
rapporto. Avrebbe persino voluto spaccare la faccia a Stefan pur di
prendere il
suo posto. Ma all’epoca non riusciva a capire i motivi di
questa rabbia. Era
troppo ossessionato dalla sua principessa delle tenebre. Elena. Un
ossessione
appunto. Finalmente l’aveva capito. Forse lo sapeva da sempre
ma aveva voluto
ignorarlo, il suo cuore era troppo attorniato dall’odio verso
Stefan, verso il
mondo, per accorgersene. Adesso era tornato. Non era tornato per Elena,
né per
Stefan. Era tornato per lei, Bonnie. Non sapeva cosa provava
però nel periodo
in cui si era allontanato era lei che tornava sempre nei suoi pensieri.
La sua
Streghetta dai capelli rossi.
Si mise a
scrutare la stanza, quando sopra il divanetto
dove prima sedeva Bonnie, c’era un diario. Il suo diario.
Ovviamente non
avrebbe dovuto leggerlo, era una cosa privata e…
« Oh
andiamo questi sono pensieri alla santo Stefano! »
mormorò con un ghigno malizioso sulle labbra.
Si mise a leggere
le prime righe:
{
Me ne
sto qui a guardare un cielo senza tempo, forse l’unica cosa
che ci unisce per
davvero…
Resto
qui, immobile, in attesa di una stella. Una stella in cui vi
è riposta la
speranza di molte persone, tra cui la mia.
La
speranza che tu mi nota, che ti accorga che io esisto, che sono qua e
ti amo. }
Damon
raggelò. La SUA Streghetta era innamorata. Non
l’aveva aspettato. Eppure molte volte aveva avuto il sospetto
che spasimasse
per lui. Il suo balbettare, il suo arrossire quando lui faceva una
battuta
maliziosa… Il suo sguardo triste quando lui dedicava il suo
tempo a Elena… Si
era forse sbagliato?
Chi era il
coglione che le aveva preso il cuore? Lo
avrebbe ucciso, lei era sua e di nessun altro. Lo aveva capito forse
troppo
tardi. Ma diamine, poteva aspettare pure lei.
Stava per
continuare a leggere quando la voce della sua Streghetta
lo prese alla sprovvista.
« Tu.
Che diavolo ci fai col mio diario in mano? » urlò
Bonnie rossa in volto, se avesse potuto le sarebbe uscito del fumo
dalle
orecchie. Damon per tutta risposta si ricompose e sorrise malizioso.
« E
salve anche a te, mio dolce passerotto. » Bonnie lo
avrebbe preso a schiaffi. Come si permetteva di entrare così
in camera sua
all’improvviso, leggere il suo diario e senza il minimo
rimorso sfotterla così?
Non lo avrebbe mai perdonato.
«
Passerotto sto cazzo, Damon. Dammi subito quel diario!
» finì gettandosi addosso. Damon era sorpreso
dall’esuberanza di Bonnie. Non
l’aveva mai vista così arrabbiata e
così…
«
Ahia! » manesca! Bonnie gli aveva dato un pizzicotto
sul fianco usando la magia per farglielo sentire bene!
«
Ridammi subito quel diario, Damon o giuro che ti friggo
il cervello! » Damon si irritò. Valeva
così tanto quel tipo? Tanto da non
fargli sapere nemmeno chi fosse? Allontanò così
il diario mettendoselo dietro
la schiena. Erano in una posizione…
Mmm
molto comoda direi…
Pensò
Damon con un sorriso
sulle labbra. Erano sdraiati sul divanetto. Lui sotto e Bonnie sopra,
intenta a
dimenarsi per cercare di raggiungere il diario ben nascosto.
« Non
ti facevo così focosa, Streghetta. Capisco di
esserti mancato ma un po’ di decenza perdinci! »
Bonnie si bloccò all’istante.
Oltre a divenire rossa, gli occhi le si riempirono di lacrime. Damon
l’osservò
sorpreso. Cercò di sfiorarle il viso ma lei lo
scansò alzandosi.
«
Perché sei tornato? » disse dandogli le spalle.
Damon
si alzò tenendo ancora stretto il diario e la raggiunse,
ignorando la sua
domanda.
«
Perché piangi? » Bonnie non rispose,
così Damon
continuò « È per lui vero? Dimmi chi
è e giuro che lo faccio fuori. » Bonnie si
bloccò e lentamente si voltò verso lui.
« No
dimmi, sei per caso cretino? Hai letto il diario? »
Damon si irritò, mai nessuno aveva osato dargli del cretino,
ma cercò di
controllarsi.
«
Sì, l’ho letto. Ma… » Bonnie
allora esplose.
« E
hai il coraggio di fare queste sceneggiate? “ Dimmi
chi è e giuro che lo faccio fuori gne gne gne”
» lo scimmiottò. Damon dal canto
suo la guardava come si guarda un vampiro che beve dal collo della sua
vittima
con una cannuccia. Era basito. Lei continuava a scimmiottarlo e a
urlargli
contro di tutto e questo lo fece innervosire. Lasciò cadere
a terra il diario a
terra e la prese per i polsi.
«
Adesso basta, Bonnie. Smettila! Non l’ho letto tutto,
tu sei arrivata prima che riuscissi a capirlo. Chi diavolo è
questo coglione? »
Bonnie rimase impietrita, improvvisamente sentì
l’impulso di trattenersi dal
ridere. Ovviamente non riuscendoci.
«
Ahhahaahahha oddio! Ahahaha no ti prego aspetta un
attimo ahahahha tu non lo hai letto? Ahahahaha muoio! » Damon
era sconvolto e
mai in vita sua lo era stato. Non a causa di un umano di sicuro.
« Ma
che ti è successo durante la mia assenza? Sei
impazzita? Dimmi chi diavolo è… »
Bonnie lo interruppe.
«
Ahahaha il coglione? Ahahahahah non vorresti saperlo
credimi ahahaha »
Gli occhi di Damon si
fecero più neri della notte stessa. Più neri del
cielo trapunto di stelle. Tale
era la sua ira. Osava sbeffeggiarlo? Non ci vide più, la
prese dalla vita
stringendola a sé e la baciò.
Un bacio pieno
di rabbia, di frustrazione, di passione,
di tristezza…
Bonnie
sì irrigidì, non si sarebbe mai aspettata quella
reazione. Lui amava Elena. Lui se ne era andato, lui..
Bacia
così divinamente…
Bonnie rispose
al bacio, aggrappandosi alle spalle di
Damon, il quale la strinse ancora più forte. Per la prima
volta in 500 anni
sentiva un calore a lui estraneo. Un calore che non aveva sentito
nemmeno con
Elena. Era la sua Streghetta a scatenare queste emozioni. Il bacio
durò un
tempo eterno. Quando si staccarono Bonnie aveva il fiatone mentre Damon
la
scrutava serio.
«
Bonnie, dimmi chi è. » Bonnie lo
guardò, gli occhi di
nuovo pieni di lacrime.
« Sei
tu. Tu sei quel coglione che tanto amo! » Damon la
guardò attentamente. Non stava mentendo. Lei amava lui.
Nessuno lo amava mai ,
lui era la seconda scelta. No, lui non era mai nemmeno un opzione da
prendere.
E adesso lui era amato. Bonnie lo amava.
Damon sorrise,
un sorriso sincero e senza malizia per la
prima volta. Si voltò e fece per dirigersi verso la finestra.
A Bonnie le si
gelò il sangue. Lei gli aveva confessato
il suo amore e lui se ne stava andando. Di nuovo. Altre lacrime stavano
per
affacciarsi sul suo viso, quando Damon parlò.
«
Streghetta vado a far fuori questo coglione… »
disse
indicandosi
e
alzando gli occhi al cielo. Bonnie lo guardò sorpresa. Non
gli fece aggiungere
altro che gli si catapultò addosso, abbracciandolo.
« Non
te ne stai andando di nuovo, vero? » Damon colse
una lacrima sfuggita via.
«
Sarei doppiamente coglione se lo facessi, non credi? »
Bonnie sorrise e annuì. Damon tuttavia continuò.
« Sono
stato cieco a non vedere. Ero ossessionato da un
qualcosa che non mi apparteneva. Quando poi avevo la soluzione sotto
agli
occhi, ma non volevo vederla. Non osavo sperare …
» Bonnie lo interruppe.
«
Eppure io non ho visto la stella cadente, ho aspettato
così tanto… » Damon le sorrise.
« Ti
sbagli mia dolce Streghetta. Mentre eri intenta a
scrivere, una stella luminosa è passata sopra la tua testa.
» La bocca di
Bonnie si aprì fino a formare una O di sorpresa.
« Ma
io non sono riuscita ad esprimerlo. » disse non
capendo. Damon sorrise sornione.
« Ma
io sì. »
Bonnie lo
guardò sorpresa.
« E
cosa hai espresso? »
« Che
l’oggetto dei tuoi pensieri fossi io. Vedendo la
profondità con cui scrivevi, la foga. Da come osservavi il
cielo così
insistentemente… Ho desiderato fossi io e solo io il tuo
desiderio. » Bonnie lo
strinse forte.
« Eri
tu. Sei tu. » disse solennemente.
« Mi
perdonerai mai? » Bonnie finse di pensarci.
« Beh
ti sei dato del coglione da solo. Se finalmente lo
hai capito da te, chi sono io per aggiungere altro? » Damon
la guardò truce.
«
Streghetta non ci allarghiamo! » Bonnie rise e Damon la
seguì.
« Ti
amo, Bonnie. »
« Ti
amo, Damon. »
Dissero all’unisono, perdendosi in un bacio carico di aspettative, di promesse e soprattutto di amore. Il tutto mentre una cascata di stelle cadenti, lasciavano la loro magia sopra le loro teste e di chi ancora credeva nei desideri. E soprattutto credeva nell’amore. Da lì all’eternità.
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Allora questa Os è nata la notte di San Lorenzo il 10 agosto. O perlomeno la parte della lettera è nata quella sera... Come Bonnie io ero seduta sotto il divanetto della mia finestra guardando il cielo stellato, ed ecco che è nata questa os.
É una storia senza tante pretese, e siccome adoro le stelle e le loro leggende mi piaceva inserirle in un contesto con due personaggi che io adoro come Damon e Bonnie. Che altro dire? Beh spero vi piaccia! Adesso passiamo ai ringraziamenti:
Grazie a Marta alias Betrayed_89 che mi ha fatto la bellissima cover e in via del tutto eccezionale mi ha corretto l'ultima parte del capitolo, credendo glielo avessi passato già corretto ahahahahah ( grazie tesoro ahahahahah ti voglio tanto bene!)
E grazie a tutte voi che mi seguite e mi sopportate u.u' Grazie!
Adesso scappo! Ma non prima di avervi dato link del mio profilo e del gruppo mio e della mia socia :D
Io e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Sietele benvenute vi aspettiamo ;)
Betrayed and Lilyanne's StoriesPer chi invece volesse aggiungermi su fb io sono
Lily Masen
Che dire? Spero vi
piaccia. Adesso scappo. Grazie per l’attenzione ^_^ Kiss kiss
Lily!