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Autore: Cable    29/08/2012    6 recensioni
Apro gli occhi, e per prima cosa mi domando dove sono finito. È una stanza vecchia, cadente, ed io sono in mutande su una sedia traballante. La tappezzeria è scolorita, l’arredo semplice: un gabinetto, un lavandino e una vasca da bagno.
“Aiuto!” È l’unica cosa che riesco a dire, ma so già che è tutto inutile.
Una televisione si accende, e il nastro della cassetta riproduce il video.
Genere: Dark, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apro gli occhi, e per prima cosa mi domando dove sono finito. È una stanza vecchia, cadente, ed io sono in mutande su una sedia traballante. La tappezzeria è scolorita, l’arredo semplice: un gabinetto, un lavandino e una vasca da bagno.

“Aiuto!” È l’unica cosa che riesco a dire, ma so già che è tutto inutile.

Una televisione si accende, e il nastro della cassetta riproduce il video.

“Salve Claudio. Voglio giocare con te. Fino ad oggi hai trascorso la tua vita ad una finestra, osservando gli altri che vivevano insieme e accettavano il mondo. Invidiavi la loro voglia di vivere: quante volte hai pensato di farla finita, nelle tante notti insonni?

I dispositivi che hai stretti ai polsi sono programmati per tagliarti le vene allo scadere del tempo. C’è solo una chiave che può rimuoverli, e si trova in quella vasca. Il suo contenuto ti apparirà chiaro, e forse ti parrà un incubo.”

Sbircio nella vasca: ragni. Migliaia di ragni schiacciati fra loro, vivi e agonizzanti. Urlo in preda al terrore.

“Hai la mia parola che i ragni versati nella vasca sono totalmente innocui: i loro morsi non ti arrecheranno alcun danno. Tutti tranne uno, che presenta sul dorso una macchia rossa. Tu sai bene di cosa sto parlando, e allora ti chiedo: sei disposto a rischiare una morte improvvisa e immediata per evitare una morte lenta e agonizzante? A te la scelta.”

Righe bianche e nere compaiono sullo schermo. Un timer inizia il conto alla rovescia.

“Ok, ok...” Mi avvicino alla vasca colma di ragni. Sono tutti neri, alcuni piccoli e lucidi, altri grossi e pelosi. Scorgo un bagliore rosso in mezzo al nero, ma viene subito sommerso dalle centinaia di zampette.

Avvicino il braccio destro alla superficie, e sfioro il pelo ruvido di un ragno enorme. Ritraggo istintivamente la mano.

“Oddio, no!” Tic. Tic. Il tempo scorre. Non me ne resta più molto. Voglio vivere. Voglio vivere. Voglio vivere.

“Non ce la faccio... Ti prego, non ci riesco!”

Ma nessuno mi ascolta, nessuno mi salverà. E il tempo passa, i secondi volano. Tic. Tic.

Dieci secondi, ormai. Dieci secondi dalla fine.

“Cazzo, non morirò così!” Immergo la mano nella vasca. Li sento strisciare, scivolare, mordere. Ritraggo la mano: un morso rosso proprio sul dorso.

“Oddio...” Cado in ginocchio e inizio a piangere. Sento il conto alla rovescia volgere al termine.

Le lame si attivano, e scorrono fulminee da un lato all’altro del polso.

Il sangue inizia a sgorgare fluido. Sento i polsi che pungono, bruciano. Le braccia sono calde e bagnate. Le sento incredibilmente pesanti, e le lascio cadere lungo il corpo.

Chino la testa sul petto. La vista si annebbia, i contorni si sfocano. Sento gli occhi pesanti, e li chiudo. Perché non chiuderli? Perché non arrendersi?

È finita, adesso.
 
 






 
 
 
 
Bene, se Cable fosse mai sottoposto al gioco, esso sarebbe più o meno così.
E non si salverebbe, molto probabilmente. Voi cosa ne dite? 




   
 
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