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Autore: Silver dawn    30/08/2012    5 recensioni
E' la mia prima fan fiction pubblicata, siate clementi, ispirata al primo incontro tra Sandy e Joan, se avete suggerimenti e consigli sono ovviamente ben accetti, ho così tanto da imparare, spero vi piacerà e lasciate una recensione!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mancava ancora un’ora alla fine del suo turno, pensò Joan, osservando l’orologio appeso alla parete del negozio.
Aveva accettato quel lavoro, in uno spaccio di generi alimentari, per potersi permettere di pagare le sue lezioni di chitarra. La sua mente vagava altrove, verso un futuro incerto e annebbiato, in cui sarebbe diventata una leggenda del rock, senza peccare di modestia, tutto questo le sembrava distante e irraggiungibile, ma era sempre meglio della nuda realtà in quel negozio. Il rock’n’roll era la sua vita e Suzy Quatro la ispira continuamente, lei era davvero una tipa vincente perché era riuscita a farcela, a sfondare nel mondo della musica rock dominato da maschilisti.
Joan desiderava più di ogni altra cosa al mondo formare una rock band di sole ragazze.
Questi e altri pensieri, le facevano da colonna sonora durante il suo turno di lavoro. Molto spesso capitava che fosse riportata alla realtà dalle urla del proprietario del negozio oppure dagli strilli di qualche bambino che pregava la mamma affinché gli comprasse le caramelle.
Alla radio stavano passando un pezzo di Presley, Suspicious mind, Joan tornò con la mente alla sera prima, al club, quando durante un pezzo di Bowie, un ragazzo le si era avvicinato, lei lo aveva trovato interessante, normalmente i ragazzi erano spaventati da lei.
Lui aveva dei folti capelli scuri e mossi, lunghi fino alle spalle, le labbra carnose e due occhi bellissimi scuri, profondi, che le ricordavano due laghi… “Me la cambi in monete da un dollaro?” disse il signore sulla cinquantina di fronte a lei che l’aveva appena riportata alla realtà, porgendole una banconota da 5 dollari.
 
Più tardi, una volta fino il turno lavorativo, Joan si avviò verso il club, non ci andava volentieri, il più delle volte se ne restava in disparte a fumare, non le piaceva ballare e detestava quando qualche ragazzo imbecille e sudato si strusciava addosso cercando di fare colpo, con la sua erezione bene in vista nei jeans aderenti.
A malincuore si avviò verso il locale, inconsapevole del fatto che di lì a poco un incontro casuale avrebbe cambiato la sua vita.
 
Sandy aveva conosciuto Alexander, il ragazzo con cui stava parlando, all’interno del locale dove abitualmente andava con gli amici. Si erano spostati nel parcheggio antistante per parlare un po’. Sandy gli stava raccontando che viveva per la musica rock e suo nonno le aveva regalato una batteria, quando era più piccola, si stava perfezionando e sognava di entrare in una rock band. Sandy parlava di questo e altre sue fantasie, quando registrò una presenza inquietante che attraversava il parcheggio poco distante da loro. Era una ragazza che indossava un giubbotto di pelle, l’aveva già vista altre volte al club.
 
A volte un discorso ascoltato per caso, un’occhiata furtiva, possono realmente cambiare la tua vita. Questo avrebbe pensato Joan in futuro del suo primo incontro con Sandy.
Mentre passava in quel parcheggio, dirigendosi verso il locale, non poté fare a meno di ascoltare i discorsi di una ragazza dai capelli castani, lisci e lunghi, che le ricadevano sulle spalle, un fisico snello valorizzato dai jeans aderenti, il viso fresco e giovane, la pelle chiara, doveva essere sua coetanea, anche se dimostrava molto meno. Stava parlando con un ragazzo appoggiato a un’auto parcheggiata lì vicino, parte di una conversazione carpita per caso: “Esatto, sì.. la batteria… una band rock… suono da diversi anni!”
Joan sorpassò la coppia, proseguendo verso il locale, anche se qualcosa la spingeva a tornare verso la ragazza. Alla fine il suo animo inquieto ebbe la meglio, facendola tornare così sui suoi passi verso Sandy.
 
Sandy non la vide arrivare, succedeva spesso con Joan, se la trovò davanti con i suoi capelli scuri, portati con alcune ciocche più corte e altre più lunghe, il giubbotto di pelle, decorato con spille e borchie, sotto indossava una t-shirt con la scritta SEX PISTOLS a pennarello, sicuramente fatta da lei, i lineamenti delicati completamente in contrasto con il suo abbigliamento, gli occhi cerchiati lasciavano pensare a troppe notti insonni, ma erano anche carichi di dolcezza e vivacità.
 
Alexander si era allontanato dal suo gruppo di amici perché aveva conosciuto una fantastica pollastrella, avevano ballato per un po’ all’interno del locale, poi erano usciti per parlare e stare un po’ soli, ma adesso era arrivata Joan Jett e stava rovinando tutto. La conosceva di vista, lei si chiama in realtà Larkin, Joan o Marie Larkin, non ricordava, ma non utilizzava mai quel nome, era una ragazza con una pessima reputazione, il suo amico Keith si era beccato una ginocchiata nelle palle da lei, aggressiva e sfrontata, ecco come l’avrebbe definita. Senza contare il suo abbigliamento, sembrava rubasse i vestiti dall’armadio del fratello, sempre ammettendo che ne avesse uno, come poteva Sandy parlare con una ragazza del genere?
Joan suonava la chitarra e voleva mettere su una band… di sole ragazze per giunta! La sola idea lo faceva scompisciare dalle risate.
Se ne stavano entrambe, davanti a lui, a parlare, fare progetti e discutere di musica, tant’è che non si accorsero che lui si stava allontanando per tornare dai suoi amici. Se solo fosse rimasto ancora un poco, non si sarebbe poi stupito così tanto nel sentire il loro nome in radio, seguito dalla loro hit CHERRY BOMB. Alla fine erano riuscite a formare una rock band tutta al femminile.
 
  
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