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Autore: Ace Sanchez    04/07/2003    31 recensioni
Una storia situata in un universo alternativo. I protagonisti di Pokemon come non li avete mai immaginati nella più bella fanfiction mai scritta su questa serie.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Brock | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avvertenza: Questa non è una fanfiction sui Pokemon standard. Contiene scene di violenza e linguaggio improprio. Nota:Pokemon e i personaggi ad esso associati sono proprietà della Nintendo,Game Freak, Creatures Inc, e 4Kids Productions.

Pokemon Master

di Ace Sanchez

PARTE 1: RITORNO

Un freddo ghiacciato scivolava attraverso la notte nera; freddo, a parte quel vento caldo e innaturale che soffiava da sud col suo forte odore di fumo acre. Attraverso l'oscuro cielo senza stelle, leggermente coperto da nubi, un chiaro di luna intermittente splendeva sulla foresta verde e folta, rivelando a poco a poco una serpeggiante pista di distruzione. I resti degli alberi, ormai bruciati, giacevano in disordine sul percorso devastato - alcuni ancora tizzoni ardenti di piccole fiamme tremolanti - assieme ai rami caduti e agli altri frammenti, intervallati dalle impronte di giganteschi animali.
Una figura scura avvolta in un mantello nero e lungo attraversò quasi silenziosamente quella che una volta era una foresta, con le pieghe ribelli di quel manto che si agitavano dandogli l'aspetto di un'ombra galleggiante. L'unico suono era l'asciutta vegetazione che schiacciava sotto stivali neri e spessi mentre avanzava lungo la pista. Occhi dorati ingoiarono quello scenario, osservando il paesaggio devastato. Si aggiustò il piccolo zaino sulla spalla con una mano, per sostenere la marcia che improvvisamente si stava trasformando in una corsa. Ormai era tornato a casa...

Fiamme scoppiettarono e fuochi bruciarono. Il piccolo villaggio era un'unica pira ardente. Dappertutto grida e panico, nel caos delle persone che scappavano, cercando scampo dalle orde nemiche. Apparendo improvvisamente da sud, bruciando tutto e mostrando assoluta mancanza di misericordia per le loro vittime, pokemon enormi e ostili assistevano i loro istruttori nella violenta e crudele incursione. Il villaggio era completamente impreparato. Gli istruttori della città e i loro pokemon furono intercettati e uccisi non appena si affacciarono dalle loro case.
Il gigantesco, vermiglio Charizard alto quasi come due persone, prese un altro respiro e sputò una lunga lingua di fuoco verso i resti avvizziti della scuola, ormai ridotta a un cumulo di macerie. Laggiù invece un tauros seminava devastazione attraverso le case con le sue corna acuminate come pugnali, sotto i comandi del suo istruttore, calpestando senza cura tutto ciò che gli si parava davanti. Altri edifici come il comune della città resistevano ancora, spargendo il sangue degli schyter e dei pinsir. Lentamente, gli assalitori avanzavano verso i magazzini, nel centro della città, dove era custodito un tesoro in grano e cibo. Dietro a una casa in fiamme, una giovane ragazza dai capelli scuri gridò mentre un uomo con capelli rossi e chiodati la scagliava contro il muro rovente. Vicino, il suo kangaskhan guardava affascinato. L'uomo schiaffeggiò la ragazza con violenza.
"Smettila di urlare, cagna e prendi questo come una vera donna!" cominciò a lavorare alla patta e ad allentare i suoi pantaloni. Fu improvviso, e se ne accorse solo quando la nuda terra incontrò la sua schiena al punto che dovette sputar fuori l'aria dei suoi polmoni. Quando riaprì i suoi occhi vide una figura alta, scura, coperta con un mantello nelle ombre della notte, china su lui. La ragazza si voltò indietro, spaventata, e sedette tremante contro un piccolo albero. Rimise gli occhi sulla figura ombrosa e per un attimo sentì un freddo pugnale rigirare nel suo cuore. C'era qualche cosa familiare in questa persona... Poi ringhiò di rabbia. E commise il suo errore di valutazione. Questo era solo un povero pazzo che voleva fare l'eroe.
"Kangaskhan, prendilo!" rise. "Masticagli le ossa, fagli sentire il dolore in ogni sua sfumatura." Già sibilando in rabbia a causa dell'attacco al suo padrone, il grande pokemon canguro non ebbe bisogno di farselo ripetere. Lanciò un ringhio inumano e sguainati i suoi artigli acuminati cominciò a caricare. Ma un rapido calcio fermò l'attacco del pokemon, mentre uno dei suo arti veniva afferrato e usato contro di lui, penetrando nel suo ventre come un coltello da macellaio. Il kangaskhan guardò il suo avversario, la confusione ormai padrona della sua mente animale, il suo torace una fonte di sangue scuro.
"Kangaskhan?" l'uomo disse con terrore. Nessuno uomo potrebbe essere forte abbastanza per fare ciò che la figura coperta dal mantello aveva appena fatto. Continuò a chiedersi chi fosse, finchè un pugno non si scavò la via attraverso la sua faccia, e tutto divenne nero.

Sbuffando una grande nube di fumo scuro, l'enorme Charizard guardò i magazzini affamato, mentre quasi tutti i razziatori concentravano i loro sforzi sui pochi sopravvissuti, che ancora combattevano, ormai solo animati dal desiderio di portarsi all'inferno qualche nemico. Sbuffò in un tono nasale e grezzo al suo padrone.
"No," la donna calva e alta rispose con uno sdegnoso riso soffocato. "Gli approvvigionamenti che noi stiamo razziando verrebbero distrutti." guardò uno degli altri razziatori. "Tu! Usa il tuo tauros per rompere i muri. Poi noi potremo divertirci con i sopravvissuti." le risate risalirono dalla sua gola mentre il suo subordinato dirigeva il suo pokemon toro alla carica. Un improvviso, suono marcio fece voltare i predoni. Davanti a loro, un schyter era atterrato con una delle sue lame bagnate del suo stesso sangue. I suoi arti, spade al posto di braccia, erano state in qualche modo usate per impalarlo. La sua testa di serpente pendeva dal collo, ormai retta solo da un tendine sanguinolento.
"Il mio scyther!" uno dei razziatori gemè. "Chiunque ha fatto questo, lo ucciderò!" Dalla parte posteriore di un edificio in fiamme, uscì una figura alta, avvolta in un mantello lungo e nero. Il mantello si stava agitando sinuosamente, leggermente, nel vento caldo, rivelando il corpo magro ma muscoloso di un uomo, un cadavere avvolto in un sudario dell'oscurità. La sua faccia era celata nelle ombre del cappuccio, lasciando intravedere solo occhi brillanti di bronzo. Sembrava che la faccia fosse solo quella: buio, e due punti di ardente luce metallica. Che si restrinsero minacciosamente.
"Bastardo arrogante! Credi di essere un Maestro di Pokemon, solo perchè hai quel tuo putrido mantello?" lo sbeffeggò lei . "Circondatelo!" Charizard, tauros, pinsir e i loro istruttori avvolsero l'estraneo. I pochi superstiti del massacro che ancora difendevano i magazzini li osservarono dalle finestre, spaventati e sperando in un miracolo.
"Le tue ultime parole?" fu la domanda della donna. "Prima di essere arrostito?" Il suo charizard sbuffò eccitato, lasciando che anelli di fumo nero dissipassero la luce della luna.
Lo straniero allentò lo zaino. Una piccola creatura, un'ombra nera quasi quanto il suo padrone, ne venne fuori.
"Pikachu... scelgo te." La voce era soffice ma profonda; l'ordine potè appena essere sentito dai suoi avversari. C'era qualcosa di pericoloso in lui, che insinuò la paura nei cuori dei predoni. Poi loro guardarono in giù al pokemon dell'estraneo coperto con un mantello. La creatura si rivolse al suo maestro, alta al massimo un piede. Sembrava un pikachu, il piccolo, grazioso topo elettrico con orecchie a punta e una lunga coda a forma di lampo. Ma non era del solito colore giallo brillante, perchè tutto il suo corpo era una macchia nera, su cui dominavano due occhi ardenti, blu, brillanti quasi quanto i fuochi che stavano divorando la cittadina. A parte quei due punti luminosi, sarebbe stato completamente invisibile nella notte. Lei rise.
"Quello è un pikachu soprannaturale, estraneo, ma Charizard farà arrosto quel tuo coso in un attimo! Charizard, lanciafiamme!" L'enorme dragone alato preparò il suo attacco. Un vento potente sorse, l'aria arruffava il mantello e muoveva avanti e indietro le orebbhie del pikachu nero. Poi il Charizard si piegò in avanti e esplose una lingua di fiamme rossa e brillante verso il pokemon e il suo padrone. Ma improvvisamente il suono di elettricità rimbombò nell'aria serale e il fuoco fu respinto da un scudo di energia elettrica e nera. Mandò scintille e sibilò mentre deviava la fiamma.
"Pikachu. Tuonovortice." Un cenno col capo. Improvvisamente, il crepitio elettrico tornò a farsi sentire e un bagliore misterioso e scuro circondò il pokemon. I razziatori indietreggiarono, spaventati. Loro mai avevano visto un simile attacco. Un vento acuto cominciò a sibilare e ruotare intorno al pikachu e al suo maestro. Polvere, foglie e frammenti della distruzione circostante cominciarono a mescolarsi e sorgere. Pietre e assi si alzarono nell'aria della notte. Il charizard cominciò a scivolare in avanti nonostante il suo peso enorme. Grugnì confuso, poi la paura lo fece scivolare più velocemente. Agitò le sue ali poderose per decollare, ma quello era solamente un errore, perchè fu tirato dal ben più potente vento che turbinava intorno. I razziatori cominciarono a tremare, così come tutto quello che non fosse saldamente ancorato al terreno. I tauros strillarono mentre i loro zoccoli cercavano un appiglio. Ma il vento stava divenendo troppo forte.
"Che diavolo di un attacco è questo?" l'istruttore del charizard gridò nella confusione come il suo pokemon tentò di attaccarsi a lei per rimanere a terra. Era inutile. La velocità del tornado creato dal pikachu li risucchiò entrambi e presto la città era avvolta da una macchia rotante di pokemon e uomini. Poi pikachu gridò.
"PIKA!" e un anello di elettricità distruttrice eplose dal centro del vortice - dal pikachu stesso. I predoni e i loro pokemon videro un lampo di luce scura, e poi più nulla.

Solo la figura coperta con un mantello e il pikachu rimasero in piedi, in silenzio. Intorno a loro, i razziatori e i loro pokemon giacevano svenuti, se non morti, fumanti come le case che avevano bruciato. Il Charizard era definitivamente morto, il suo corpo spezzato in due pezzi distinti, in parte sfilacciati e maciullati. Un nuovo fetore aleggiò nell'aria, quello di carne bruciata. "Bel lavoro, Pikachu." Il nero piccolo topo elettrico guardò il suo allentatore con affetto.
"Pii." E saltò dentro lo zaino, la sua piccola testa che spuntava fuori la cima. Gli abitanti cominciarono a avvicinarsi dal loro nascondigli. Il più vecchio, che era più probabilmente il loro leader o sindaco, parlò. "Q-quello era davvero impressionante." guardò al pikachu con vistosa preoccupazione e rabbrividì. "Come può un pokemon essere così piccolo e così potente?" Lui scosse la sua testa, e il vecchio guardò di nuovo lo sconosciuto. "M-ma, chi è lei?". L'estraneo alzò la sua mano verso il cappuccio che gli copriva testa e lo tolse lentamente, appoggiandolo dietro alle sue spalle. Era bello, la faccia di un giovane che sembrava essere nel suo primo ventennio, sebbene i suoi occhi oro-marroni sembrassero più vecchi del resto del corpo. Il vento serale soffiò di nuovo, soffiando il fumo del villaggio distrutto sullo sfondo. Arruffò i lunghi capelli neri dell'estraneo, che nascosero metà della sua faccia. Lui soffiò via un ricciolo di capelli fuori dagli occhi, e rispose alla domanda. "Sono Ash. Sono tornato."

Una luce calda e portatrice di speranza si affacciò sulla sulla città e la bagnò con i suoi salubri raggi. Nonostante questo, l'aria era ancora un gelido sibilo fra le macerie. Gli invasori aveva causato danno così estesi che sarebbe passato molto tempo prima che tutto fosse potuto tornare come prima. Il suono di martelli che si scagliavano sulle incudini tuonò con forza nel cielo mattutino e il fruscio del bosco fluì attraverso le case distrutte. Ash sbuffò, scaldandosi una delle sue mani sul fuoco, e centellinò il suo tè dividendolo con gli altri. Poi lui si appoggò al tronco bruciato di un albero alto e cacciò i capelli fuori dei suoi occhi. Avrebbero mai trovato la pace in questo mondo, i bambini?? Lui continuò a osservare le folle di ragazzi, infanti e adolescenti che si aggiravano in una città fatta di macerie fumanti. Alcuni gli vennero presso.
"Quel mantello vuol dire che sei un vero Maestro di Pokemon?"
"Perchè non hai altre sfere-pokè?"
"Sciocco, lui ha solamente un pokemon."
"Come mai hai solamente un pokemon?"
"Mai ho sentito di un Maestro con solamente un pokemon."
"Signore, perchè il tuo pikachu ha un colore così strano?" Queste furono le domande che gli fecero. Lui non poteva credere di essere stato, un tempo, ancora più fastidioso di quei bambini. Aveva dovuto essere un vero tormento. Pikachu, da parte sua, masticò rumorosamente la sua mela, guardando il fuoco con insistenza. "Pika-pii..." Poi una voce nuova parlò. "Ho sentito parlare una volta, di un pokemon nero, anzi, 'ombra'." Era una donna dallo sguardo scettico, che li aveva osservati da lontano da un po di tempo tempo, ma che solamente ora era venuta più vicino. Era una bella, bionda donna che probabilmente aveva fatto girare la testa a molti uomini. Ash la ignorò e guardò in giù per contemplare le bolle nel suo tè. "Si dice che fosse imbattibile, e che era una volta il campione della Lega Pokemon." I bambini che sentono questo, diventarono muti. Cominciarono a guardarlo con timore. Alcuni indietreggiarono tremando. "Poi un giorno scomparve..." Ash mise a terra il suo boccale, raccolse il suo mantello lungo e rimase in piedi. Era tempo di andare via, per lui. Guardò in alto per trovare che tutti i bambini erano fuggiti spaventati. Uno degli adolescenti era ancora là, comunque.
"Signore, non ho pensato nemmeno per un istante che tu fossi uno di quei cattivi della Lega," disse con forza. Era la ragazzina che aveva salvavo la notte scorsa. "Nessuno di loro potrebbe essere eroico e bello come te..." La donna bionda rispose con uno sbuffo. "Lei non sa con chi sta parlando..." Ash cominciò ad arrotolare impassibilmente il suo sacco a pelo. "Sei una ragazza a posto. Ma non mi conosci." strinse il suo pugno guantato e lo fissò, i suoi pensieri ormai lontani mille miglia "Non sai niente di me."

Apparentemente permanentemente nascosto da uno strato denso di nubi grige, il sole del pomeriggio si mosse lentamente attraverso la sua traiettoria discendente lungo il cielo. Anche il vento stava cominciando a farsi intenso, arruffando il mantello e il cappuccio di Ash, ma le rovine abbandonate della città erano zitte. Quasi troppo. Neanche i grilli stavano spicciolando le loro canzoni, sebbene là il fogliame fosse cresciuto eccessivamente sulle rovine spellate. Allentato, il mantello nero di Ash copriva le sue spalle. Presto avrebbe dovuto combattere. Qualcuno lo stava seguendo.
"Chu..." Pikachu disse malinconicamente dalla spalla sinistra di Ash mentre come lui si guardava intorno, fra i resti di quella che una volta era Viridian. I ricordi lo afflissero. Era la prima città che aveva raggiunto, quando ancora per lui essere allenatore era un sogno. Se non fosse stato per l'infermiera Joy, Pikachu non sarebbe stato al suo fianco, e probabilmente nemmeno lui. Quasi di sicuro, se le cose fossero andate diversamente, sarebbe morto. Ash comprese la tristezza di pikachu. Rimasero lì a pensare, guardandosi l'un l'altro.

Ash osservò il muro della diroccato di uno dei vecchi edifici. Parte del Centro Medico che aveva salvato la vita di pikachu, probabilmente. Ora quella città non era altro che un un tumulo abbandonato. Anche l'aria diceva morte. Era stata una delle prime città ad essere distrutte durante le Guerre Oscure. Una nube di polveri raccolte dal vento lo colpì, e lui tenne la sua mano sul suo naso e sulla bocca. Poteva sentire ancora il prurito sul suo collo. Chiunque fosse, li stava ancora seguendo. Teneva una distanza di sicurezza e non sembrava avvicinarsi... non ancora. Le orecchie di Pikachu si drizzarono.
"Pika?" Ash guardò il piccolo pokemon che cavalcava la sua spalla.
"Sì, c'è qualcuno che ci segue, Pikachu. Ma non sembra voglia farsi avanti..."
"PIKA!" Il muro di pietra accanto al quale stavano camminando esplose di colpo, trasformandosi in una grandine di pietre acute. Frammenti e schegge caddero su di loro, una salva di lance acuminate, pioggia dolorosa che seguiva il fragore di quel tuono.
"Cosa...?" Ash grugnì, mentre lanciava pikachu verso la salvezza, giusto un attimo prima di venire colpito dall'onda d'urto e rotolare lateralmente lungo il selciato della vecchia strada. Dopo essersi allontanato a sufficienza dal pericolo, dondolò sui suoi piedi, saltò e aspettò sulla cima del muro opposto. Si tolse il cappuccio del suo mantello e asciugò il sudore della fronte con la mano. Sentì fluire il sangue. "Pikachu! A me!" Il suo compagno saltò per raggiungere di nuovo la sua spalla sinistra. Poi si voltò verso la scena dell'attacco con occhi socchiusi. Polvere dappertutto. Era difficile perfino vedere il muro sul quale si trovavano. Alzò la sua mano per dare sollievo al suo volto e cercò rapidamente coi suoi occhi. Non gli era capitato spesso di non sentire il pericolo. Solo *loro* potevano avvicinarsi in quel modo.
Finalmente il polvere si adagiò al suolo. C'era una varco di circa una dozzina di piedi, che squarciava il muro davanti a loro in due. Poi, cigolando, lembi spessi e grigi cominciarono a spuntare dalle pietre, fra le macerie. Grandi artigli, simili a pugnali spuntarono dai resti del muro, e una testa di serpente sorse da ciò che doveva essere il corpo. Gli occhi si aprirono per fissare la preda. Erano di un adirato rosso sanguinolento.
"Il traditore," la testa sibilò.
"Golemdor," Ash disse, preparandosi a quello che stava per accadere. "Sei tu che hai interferito con l'incursione al villaggio di Pallet, ieri." continuò il pokemon "Tu ci hai deluso per l'ultima volta, Ashura. Oggi la tua storia finisce. E' giunto il tempo che paghi per la tua slealtà."
"Io non credo proprio." Ash sorrise. Gli occhi di serpente si voltarono rapidamente, fissandosi sul pikachu sulla spalla di Ash. "Vedo che tu viaggi ancora con il tuo amichetto." focalizzò completamente la sua attenzione sul roditore. "Avresti potuto avere il potere, come tutti noi altri. Perchè viaggi ancora con l'assassino?". "Pika-pikachu!" Pikachu rispose adirato. Ash socchiuse i suoi occhi al sentire il nome con cui il Golem lo aveva chiamato.
"Sei un disonore per tutto il nostro genere!" ruggì in replica alla risposta che Pikachu aveva dato. "Terremoto!" un enorme pugno di pietra si scagliò contro il terreno. La terra fu scossa e una grande fessura corse rapidamente verso il muro da cui Ash osservava la scena. Si lanciò in aria, e lanciò Pikachu di lato solo un attimo prima che il terremoto potesse avere la possibilità di raggiungerlo e di travolgerlo - come accadde al muro di pietra, che si sbriciolò sotto i suoi piedi. Come lui atterrò leggermente sul terreno di ginocchio, con una mano afferrò saldamente il suo mantello. Il massiccio Golem continuò a controllare il suo attacco Terremoto, questa volta usando ambo i suoi pugni. Ash riuscì faticosamente ad evitare le fessure di distruzione che lo inseguivano con una capriola all'indietro, appoggiandosi agevolmente su di una mano, scansando gli attacchi, sgusciando tra le rovine, mentre attraverso il suo corpo poteva sentire i sussulti della terra.
Lanciò un urlo lancinante mentre una grossa scheggia di pietra a forma di pugnale penetrava nelle sue carni, conficcandosi nella gamba. Ash scivolò in preda al dolore, finendo disteso a faccia in giù, stringendo nelle sue mani la ghiaia.
"Chu!" Pikachu gridò, cercando di distrarre il Golem enorme. Un lampo nero cominciò a scintillare dalle sue guance. "Pi di Pika!" Il Golem grugnì e fermò il suo attacco del Terremoto.
"Sei mio!" urlò mentre cominciava a caricare il piccolo pokemon. Ash guardò con apprensione.
"Attento, Pikachu!"
"PIKA!" rispose il roditore, il corpo che scoppiettava violentemente mentre scagliava un fulmine di nera energia verso il Golem. Nonostante la potenza incerdibile dell'attacco elettrico e oscuro, la creatura di roccia lo dissipò innocuamente. L'enorme essere di pietra continuò la sua folle corsa furibonda.
"No!" Ash chiamò disperatamente pikachu. Grugnendo di dolore, estrasse il pezzo di pietra dalla sua gamba, poi scattò, spingendo il suo amico fuori dalla portata dell'avversario. Il Golem gridò frustrato per la perdita del suo obiettivo primario, dopo essersi fermato con fatica. Poi guardò a Ash che giaceva vicino, sul terreno, con un barlume malevolo nei suoi occhi sangue-rossi. Lo afferrò con uno dei suoi enormi pugni e comiciò a spremere la vita fuori dal suo corpo: violenti colpi cominciarono ad esplodere sullo stomaco dell'allenatore.
"E' la tua ora," il Golem ridacchiò. Aprì leggermente il palmo per vedere il volto della sua vittima e poi, sbuffando in una risata grezza, gli diede due pugni sul torace col braccio libero prima di lanciarlo via come un giocattolo rotto. Ash rimbalzò sul terreno incontrollabilmente con una tonfo sordo, scivolando dolorosamente con la schiena sul terreno accidentato. Il suo mantello si lacerò in più parti mentre il suolo roccioso e frastagliato gli graffiafa il corpo, finchè alla fine terminò la sua sanguinosa corsa schiantandosi contro un masso, tutto il corpo che gridava di dolore. Lo stomaco di Ash vomitò sangue e saliva mentre lui cercava di rialzarsi. Ma non ci riuscì, e rotolò a terra. Lentamente, riuscì a mettersi a carponi, cercando di ignorare le proteste del suo corpo.
"Mi hai fatto proprio arrabbiare, Golemdor. Ora ti farò vedere come mai mi chiamano assassino." La sua voce era bassa e calma. La sua voce era morte. Il Golem lo guardò confuso. Si era aspettato che la creatura umana fosse ormai senza vita. Morto. D'accordo, questo era stato una volta un Maestro di Pokemon, il migliore nella lega, ma al cuore delle cose, lui ancora era una creatura umana, piccola. Aveva dato abbastanza colpi nel suo torace da fracassare calcestruzzo, le sue ossa avrebbero dovuto sgretolarsi.
"Come puoi essere ancora in vita?"
"Domanda pertinente!" ghignò Ash, prima di scagliarsi verso di lui così velocemente da sembrare un'ombra. Il Golem tentò di scansarsi, ma era molto lento, e non potè evitare il massiccio doppio calcio diretto alle sue gambe, poi un altro e un altro. Polvere si levava a ogni colpo, e il Golem fu schiacciato con la testa all'indietro. Ma sembrò imperturbato. "Sciocco! Non puoi neppure pensare di danneggiarmi" urlò in risposta all'attacco che sembrava non averlo nemmeno graffiato. Dopo tutto, durante le Guerre Oscure, questo Golem aveva guadagnato una certa reputazione, era diventato Pokemon Supremo. Ash fece una pausa nel suo attacco rapido, appoggiandosi al calcagno, prima di sferrare un singolo colpo, dando una strana curvatura al suo pugno e centrando il bersaglio con le nocche, trapassando entrambe le gambe del suo avversario. Poi saltò indietro, alto nell'aria, quindi con una torsione girò su se stesso, e atterrò leggero su ciò che rimaneva del muro. Il suo atterraggio fu talmente soffice che sembrò che gli stivali si fossero appoggiati sull'aria, e non sulla pietra.
"Eri già morto fin dal primo colpo." affermò calmamente, avvolgendosi nel suo mantello. Troppa calma nel comportamento di quel piccolo uomo. Il Golem improvvisamente capì.
"Che cosa diavolo - NOOO!" Le sue gambe cedettero improvvisamente, sbriciolandosi in polvere più fina di quella di una clessidra. Il torso del pokemon, alla perdita del suo appoggio, cadde al suolo e Golem si ritrovò a pancia all'aria "Impossibile! Questo non è possibile! Sono indistruttibile!" Tentò di rimettersi in posizione con le sue braccia, ma perse nuovamente l'equilibrio e rimase a terra. Ash allungò il suo braccio destro e Pikachu ci si appoggiò.
"Golemdor, nulla su questo mondo è indistruttibile. Specialmente non tu" lanciò Pikachu in alto, nell'aria. "Finiscilo! Lampo distruttore!" A mezz'aria, pikachu girò su se stesso e comiciò ad emettere scariche di nera elettricità. "Sciocchi! Sono immune agli attacchi elettrici!."
"Davvero?" disse Ash, riparandosi dietro il mantello.
"PIKA!" L'aria intorno a pikachu ruggì improvvisamente con un tuono e fra le scintille un lampo nero discese verso il Golem. "Che cosa...?" gridò mentre il piccolo roditore lo centrava nello stomaco e lo trapassava come come una pallottola attraverso la carne. Pikachu perforò il suo corpo pietroso, e il Golem cominciò a vibrare in modo incontrollabile,sgretolandosi. "Che... diavolo... di... di... attacco..." Non potè finire la sua domanda. Il corpo di Golem divenne nero e cominciò a collassare, crollando su se stesso in una folle implosione. Poi il rimbombo delle folgori e i bagliori dell'esplosione del lampo nero, e il Golem fu dissolto in una nube di polvere e ciottoli.
Quando il tuono cessò, tutto che era rimasto nel centro del cratere era il piccolo pikachu nero. Ai suoi lati, un anello di roccia e polvere bruciata, raccolta in piccoli cumuli sabbiosi. Restava solo la testa da rettile della creatura, a una dozzina di metri di distanza. Ma presto anche quella fu solo un altro mucchietto di sabbia umida.
"Pikachu... Ritorna." Il topo elettrico saltò sulla spalla di Ash e si rifugiò nel suo zaino.
Il suono di un applauso. Ash si voltò rapidamente e dalla sua posizione, in piedi sul muro, evide una persona avvolta nel blu, che lo applaudiva. Lui, o lei, stava seduto su uno dei muri traballanti di un edificio distrutto, appoggiandosi pigramente su di esso, con le braccia incrociate.
"Solamente un vero Maestro di Pokemon potrebbe sconfiggere uno degli otto Pokemon Supremi" Lui in qualche modo *conosceva* quella voce.
"E tu chi saresti?" La figura avvolta nel mantello nlu si alzò in piedi, occhi color acqua lo fissarono con intensità dall'ombra del cappuccio.
"Sono Mistaria. E ho una proposta da farti."

Fine della prima Parte

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POKEDEX

PIKACHU OMBRA
Tipo 1: Ombra
Tipo 2: Elettricità

Attacco: Tuonovortice
Tipo: Elettricità/Volo Un potente uragano si forma intorno al Pikachu. Quando gli avversari sono risucchiati dal tornado, un anello di energia elettrica e distruttiva esplode al suo interno.

Attacco: Lampo Distruttore
Tipo: Elettricità/Normale

Pikachu gira su se stesso, viene avvolto da un'aura di energia elettrica che usa come proiettile per trapassare il corpo della vittima. Questo vibra poi e esplode, lasciando solo Pikachu sul posto. Efficace contro i pokemon roccia.

  
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