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Autore: ReyHaruka    01/09/2012    2 recensioni
Usagi non riusciva più a pensare liberamente, la sua mente era totalmente annebbiata, i suoi sensi erano persi a seguire ogni minima sensazione che la portava a voler confessare quei sentimenti che Haruka le stava scatenando.
Il suo profumo, così intenso...
I suoi occhi, così profondi...
Il suo calore, così vicino...
Il suo respiro, così dolcemente leggero...
Usagi lasciò che le azioni prendessero il sopravvento.
Smise di pensare, smise di porsi domande.
Si lasciò andare, e rispose alla provocazione dischiudendo le sue labbra nel bacio che posò su quelle di Haruka.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Endymion, Haruka/Heles, Michiru/Milena, Serenity | Coppie: Endymion/Serenity, Haruka/Michiru
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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DISCLAIMER: Questa storia è nata da una riflessione riguardante il legame quasi "trascendentale" col quale nel manga di Sailor Moon assistiamo alla dinamica tra Usagi ed Haruka.
Mi è sempre sembrato strano non ci fossero fornite dettagliate spiegazioni all'interno della trama originale... così ho pensato di giocarci sopra, dando vita a questo possibile (per quanto improbabile) scenario che ha luogo nella loro vita precedente ai tempi Regno Argentato.
Per questo motivo, se ci sono fan della coppia UsagiHaruka, spero di contribuire con questa storia a regalarvi qualche emozione e ad intrattenervi con una storia che volevo scrivere da tempo, ma non abbiate aspettative troppo alte a riguardo, perché la mia intenzione è comunque quella di ricollegare il tutto alla trama originale che tutti conosciamo.
Per tutti gli altri fan delle coppie più canoniche quali UsagiMamoru ed HarukaMichiru, nonostante questa storia si concentri maggiormente sul rapporto tra Haruka ed Usagi credo che questa fanfiction potrebbe risultare piacevole da leggere anche per voi, o per lo meno io che sono fan HaruMichi non mi lamento. XD
Per quanto riguarda la scelta di utilizzare i nomi 'terrestri' (Usagi, Haruka, Luna, ecc... ossia quelli che tecnicamente dovrebbero avere solo una volta reincarnate) è una scelta basata puramente sulla comodità:
in questo modo posso usare sia nomi che cognomi già conosciuti per evitare troppe ripetizioni, senza dovermene inventare di sana pianta, specie nei confronti di tutte le guerriere sailor (Serenity ed Endymion sono gli unici di cui ci è dato sapere il nome, e non mi piaceva l'idea di chiamare le altre tramite i loro pianeti).
Vi auguro dunque buona lettura! E grazie per il tempo che dedicherete a leggerla! <3


ndMary [ossia l'addetta all'html] due rapide spiegazioni: 1. cliccando sull'immagine sottostante, potrete aprirla in versione più grande in modo da godervela al meglio! :D 2. le note a pié di pagina sono dei collegamenti ipertestuali interni collegati fra loro, perciò cliccando sul numerino accanto alle parole con annotazioni, sarete mandati direttamente in fondo alla pagina per leggere la nota relativa e, cliccando sul numero che troverete lì, sarete ricatapultati nello stesso punto dove avevate interrotto la lettura :3 provare per credere: cliccami)


PS:(Come di consueto, i disegni utilizzati nelle mie storie sono sempre realizzati da me, e quindi non vi è infrangimento di diritti d'autore alcuno.)

Rey







     1-Tra Sogno e Realtà

Ogni notte faccio lo stesso sogno... è un sogno confuso... che sa di ricordo... il ricordo... di quello che è il principe dei miei sogni...
Nel mio sogno compare un bambino... uno splendido bimbo qualche anno più grande... è lì, di fronte a me... in piedi in una sala enorme... nella penombra il suo vestito da cerimonia bianco, spicca come la purezza della sua nobiltà d'animo, ed i suoi splendidi capelli biondi appaiono liberi come il vento, come quel vento del quale trasportano così intensamente il profumo... Se ne sta ritto lì, a fissarmi, con quegli occhi verde smeraldo... che potrebbero contenere il mare per quanto risultano profondi... solo sguardi... mi fissa... come volesse vedere al di là di quello che rappresento in quell'abito sfarzoso... mi osserva non come si osserva la propria principessa... no, lui arriva dritto alla mia essenza... oltre il mio titolo... oltre il mio aspetto... oltre al mio sorriso... i suoi occhi fendono come una spada la mia anima, e trafiggono il mio cuore... giungono nel più profondo strato del mio essere... come quell'unica parola che scaturisce così inaspettatamente dalle sue labbra... «Odango1...»
“Il suo sorriso, è ciò che preannuncia ogni mio risveglio... odango... il suo viso è così dolce quando esordisce con quelle semplici parole...odango...”
La giovane ragazza bionda non poté fare a meno di ridacchiare tra sé e sé, quando specchiandosi si apprestò ad acconciare i suoi capelli proprio nella loro peculiare forma di odango...
«Usagi-sama2
La voce dell'ancella si fece sempre più forte ad ogni passo che quest'ultima compiva nell'avvicinarsi alla porta della camera da letto.
«Usagi-sama!»
Ancora una volta la voce risuonò come il suono di una campana... una campana che scandiva chiaramente l'ora dell'ennesimo obbligo di principessa.
«Usagi-sama!»
Questa volta la voce venne attutita dal rumore del meccanismo della maniglia della porta .
«Usagi-sama... non ditemi che state ancora dormendo come al Vostro solito...» Non poté nemmeno terminare la frase, che lo stupore le si stampò in viso, assieme al sorriso più sinceramente soddisfatto che in tanti anni di servigi l'ancella aveva sfoggiato.
«Buon giorno Luna»
«Buon giorno principessa Serenity! Oh! Che giubilio vederVi già alzata e così splendidamente preparata! In tanti anni di estenuanti lotte nel tentativo di inculcarVi il rispetto per la puntualità, mai avrei sperato di poter gioire di tanta efficienza!»
L'affermazione dell'ancella non colse alla sprovvista la principessa... era abituata a sentirsi rimproverare sulla sua instancabile svogliatezza e la sua incurabile goffaggine, dall'unica persona che a corte aveva il coraggio di dirle sempre le cose in faccia... la sua migliore amica, l'unica ed insostituibile Luna.
«Ahah... ma come? Sarebbe a dire che non ti aspettavi di trovarmi già pronta in un giorno importante come questo?»
Luna prese una spazzola dal tavolino al quale la principessa era seduta, e cominciando delicatamente ad aggiustare i lunghi codini biondi le rispose.
«Diciamo solo che, conoscendo la Vostra indole svogliata, ero già preparata a farVi la solita ramanzina... ma vedo che con l'avvicinarsi del Vostro quindicesimo compleanno, il buon senso si è finalmente fatto strada.»
«Io non lo chiamerei buonsenso...»
Alle parole così serie della principessa, Luna smise di spazzolare per potersi concentrare al meglio su quella che stava assumendo la forma di una discussione dai toni più seri.
«...sarebbe più giusto chiamarla “una soffiata”! Ieri sera la cuoca mi ha svelato che a colazione ci sarebbe stata la mia torta preferita, e così...»
La principessa interruppe la frase portandosi il dorso della mano alle labbra e cominciando una risatina forzata in falsetto, come a sottolineare la genialità del suo piano.
La risata si protrasse per una decina di secondi, fino a che Usagi non si accorse che l'amica non l'aveva interrotta come al solito, iniziando uno dei suoi abituali monologhi sul fatto che questo non è il tipo di atteggiamento che una persona importante quanto la futura regina del Silver Millennium dovesse avere.
«Qualcosa non va, Luna?»
«Non sarebbe il caso di rivolgere a Voi stessa questa domanda?»
La ragazza riprese a pettinare i capelli della sua signora.
«Io Vi rimprovero sempre sui Vostri doveri... ma mi chiedo, ora che presto entrerete a far parte attiva della vita a palazzo, ora che i Vostri impegni diverranno sempre più gravosi, come Vi sentite? Davvero Vi siete svegliata per una torta?» Luna lanciò un'occhiata complice. «O è forse l'ansia del Vostro primo impegno verso la corona che Vi sta tormentando?»
Luna non si sbagliava. Dal giorno in cui era nata, Usagi, o per tutti la Principessa Serenity, era sempre stata affiancata da quell'intelligentissima e responsabile ancella qual era Luna.
Da sempre lei era l'unica in grado di capire al volo lo stato d'animo di quella testolina buffa... e anche questa volta non faceva eccezione.
«Sai Luna, in realtà sono un po' spaventata...»
Luna rallentò il ritmo con il quale stava lisciando il secondo codino, per dar modo alla sua principessa di spiegarsi meglio.
«Oggi è il giorno nel quale farò visita agli otto castelli sacri del regno, questo viaggio serve come rito simbolico per consolidare il rapporto di fedeltà delle principesse ivi residenti, e riconfermare l'antica salda alleanza che da millenni unisce i cuori delle nostre genti...»
«Vi spaventa il viaggio?»
Usagi si prese qualche secondo per riflettere.
«No, il viaggio sarà semplice, in fondo l'affrontai già dieci anni fa, quando mia madre, la Regina Selene, mi presentò per la prima volta alle altre principesse...» Usagi si concesse altri secondi di pausa «Quello che mi preoccupa, è il significato, il vero significato che sta dietro a questo impegno.»
«Intendete il matrimonio, non è vero?»
Questa volta i secondi divennero minuti.
«Sì.»
Usagi non accennò ad altro, tanto che fu Luna ad interrompere il silenzio nel tentativo di consolarla.
«Usagi-sama...»
«Usako3... per favore Luna, almeno tu, chiamami semplicemente: Usako.»
Luna poté vedere solo per un istante il sincero sorriso che accompagnò la richiesta della sua principessa.
«Usako... Io non penso sarà poi così male sposare il principe della Terra. Io l'ho già incontrato assieme al suo consigliere Artemis, e posso assicurarVi che è un ragazzo di bell'aspetto, colto ed intelligente, la tipica figura di una persona retta e valorosa, che saprà prendere in mano le redini dei nostri due regni ed insieme a Voi li condurrà in un'era di longeva pace.»
Usagi fece cenno all'amica di smettere di pettinare.
«Non dubito certo della sua rettitudine, quello che mi preoccupa è...» per la prima volta la chiara visione del principino dagli occhi color smeraldo apparve nitida anche ad occhi aperti «...odango...» la principessa si portò delicata le mani al viso come a coprire le labbra per poter proteggere il sospiro che le aveva fatto pronunciare quella parola a lei tanto cara.
«Odango?» ripeté Luna sorpresa.
«Ahahah... esatto Luna, mi preoccupa il fatto che io potrei non piacergli... magari non gradirà la mia acconciatura!» Usagi pronunciò quest'ultima frase atteggiandosi a donna seduttrice, un'immagine che stonava chiaramente con quella dell'adorabile solare fanciulla che era. Questa recitazione diede ad entrambe il tempo per scoppiare in una complice risata, che con sé portò via tutta la tensione venutasi a creare durante il loro discorso.
«Io sono sicura che Vi troverà bellissima! Non c'è persona al mondo che vedendoVi non proverebbe subito l'affezione più profonda che un cuore possa partorire...»
Usagi fissò stupita l'amica per la dolcezza inaspettata che Luna le stava rivolgendo.
«...io mi preoccuperei piuttosto di quando Vi conoscerà meglio: qualunque principe fuggirebbe una volta scoperta la Vostra indole piagnucolona, sbadata, goffa, confusionaria, sgraziata e pigra... per non parlare della Vostra voracità in fatto di dolc--»
*PAFF*
Questa volta fu uno dei tanti cuscini preso dal letto di Usagi ad interrompere la conversazione.
«Come. Avete. Osato INTERROMPERMI?»
Luna si tolse divertita il cuscino dal volto e cercò lo sguardo della sua principessa in chiaro segno di sfida, gesto clamorosamente incoraggiato dal sollevamento del guanciale e dal suo seguente rilancio.
Le due si presero il loro tempo per giocare, ed avrebbero lasciato quel momento protrarsi ulteriormente se le campane del palazzo non avessero richiamato la loro attenzione all'ora ormai tarda che si era fatta.

Uscite di fretta dalla stanza, mano nella mano, ancora sorridenti iniziarono a percorrere a passo sostenuto il meraviglioso giardino che separava la depandance della principessina ed il palazzo centrale, e che in questo tiepido mese di maggio, stava regalando una meravigliosa e rigogliosa fioritura di gigli bianchi... un bianco così tenue e puro... un bianco così candido da raccogliere qualunque cuore sotto la sua vellutata protezione... bianchi come... le vesti del principe protettore dei suoi sogni...
«Senti Luna...»
«Cosa c'è mia Principessa?»
«Tu mi hai detto che in tutto il nostro regno, oltre a me esistono altre 8 principesse, giusto?»
Luna mise su un'espressione a metà tra lo scocciata del dover ripetere sempre gli stessi discorsi ,che evidentemente Usagi non ascoltava con la dovuta attenzione, e la rassegnazione al suo dovere di essere paziente con la sua amata principessa.
«Esatto mia signora, come ben sapete il Silver Millennium si erge sull'equilibro dell'unione dei due grandi regni del Sistema Solare ossia quello argentato della Luna e quello dorato della Terra. Vista la fastosità di ambedue i regni, i reami attigui pian piano si sono avvicinati sempre di più alle famiglie reali, prendendo le rispettive posizioni nei loro confronti, e prestando sacri voti di protezione a favore dei nostri regnanti. I primi quattro reami, protetti a loro volta dalle forze celesti di Mercurio, Venere, Marte e Giove, han giurato fedeltà al regno della Terra, mentre i restanti regni di Saturno, Nettuno, Urano e Plutone, hanno prestato solenne giuramento nei confronti del regno argentato ed insieme, le principesse dei rispettivi reami si sono ripromesse l'impegno di difendere entrambi i regni da qualunque pericolo, e più di qualunque altra cosa, di proteggere Voi, mia Principessa... se Voi aveste fatto più attenzione durante le lezioni di storia della diplomazia...»
«Lo so, lo so! Oggi è appunto il giorno in cui mi recherò personalmente in ciascun reame e in qualità di reggente bla, bla, bla... alleanza stipulata bla, bla, bla... in previsione del mio matrimonio bla, bla, bla, che si terrà a poco meno di due mesi da oggi, al compimento del mio quindicesimo anno di età, blà--»
«Benedetta ragazza... ma allora ogni tanto qualcosa di quello che vi dico entra nella Vostra testolina!» Luna assumeva sempre un'espressione soddisfatta quando punzecchiava l'amica.
«Mpf! Per chi mi hai presa? Sarò anche pigra ma non mi permetterei mai di non fare attenzione a cose così importanti.» Usagi gonfiò le guanciotte ed attinse al suo tono indispettito nel ribattere alla provocazione.
«Se foste così attenta come dite... allora perché me lo richiedete di continuo?»
La domanda venne formulata proprio quando entrambe ebbero finito di percorrere il giardino e si accingevano a varcare l'entrata del palazzo principale.
Usagi lasciò la mano di Luna, ma solo per poter avere più presa sul braccio di quest'ultima, ed avvinghiatasi all'arto dell'amica, con tono supplichevole chiese «E di principe ce n'è solo uno, giusto?»
Luna non poteva credere all'espressione così insolita e speranzosa della principessa.
«Ancora?...Usagi-sama...»
«U-SA-KO.» L'interruppe la biondina tornando a gonfiare le guance come una bambina.
«Usako... sì, di tutti i dieci regni è il solo principe, il Vostro promesso consorte, nonché il giovane che tra qualche mese incontrerete.»
Neanche la scorbutica Luna poteva resistere alla buffa espressione che solo Usagi riusciva a fare quando fingeva il broncio, tanto che fu nuovamente il sorriso dell'ancella la conclusione del discorso, un sorriso che inevitabilmente rincuorò e contagiò la bella principessa della Luna, proprio nel momento in cui finalmente varcarono la soglia del grande salone da ricevimento del palazzo.

Le due ragazze continuarono a camminare in direzione della sala del trono, dove le attendeva la regina, per i consueti saluti, e le raccomandazioni di cui solo una madre tanto premurosa è capace.
“Dev'essere lui...”
Questo pensiero si faceva sempre più forte dentro la mente di Usagi.
“Il principe che mi compare in sogno...dev'essere senz'altro il principe della Terra.”
Sul volto della principessa non c'era spazio per un sorriso più grande e carico di speranza.
“Sogno quel bambino da quando l'ho incontrato dieci anni fa, quando mia madre, la Regina Selene, mi condusse per la prima volta in visita agli altri reami...non ricordo molto di quella volta...e come potrei? Ero così piccola...ma sono sicura che lui è reale...il mio principe, il protettore dei miei sogni, il ragazzo dagli occhi smeraldo, occhi capaci di penetrare oltre qualunque muro, come solo la spada più affilata potrebbe...il mio principe...”
La felicità si faceva sempre più spazio nel cuore della ragazza, che impossibilitata a trattenere oltre quella gioia, colse Luna totalmente impreparata, nello scatto che le permise di arrivare ancor prima alla sala.
Avrebbe voluto esordire con un dolce e felice “MAMMA! ECCOMI!” ma il buon senso la fece calmare rapidamente dall'eccitazione di poc'anzi.
Seduta sul trono c'era, bella come non mai, l'incantevole Regina Selene nel suo più candido abito bianco, decorato di soli pochi piccoli dettagli dorati. Un oro soave, appena accennato, come quello che decorava la splendida fronte di quella bellissima donna senza tempo. Una semplice mezzaluna le donava quel tocco di classe, che solo la cornice dei suoi lucenti capelli argentei poteva contribuire a completare un quadro di tale bellezza.
«Principessa Serenity, figlia mia...»
Il sorriso della regale figura la rendeva, se possibile, ancora più dolce.
«Buon giorno madre!»
Usagi sfoggiò il più sincero dei suoi sorrisi, decidendo di non curarsi della presenza di quelle persone estranee, che stavano intrattenendosi con la regina, e che poco prima l'avevano convinta a darsi un contegno.
«Figlia mia.»
Con un cenno della mano la invitò a raggiungerla a fianco del trono.
«Luna, ben arrivate.»
Luna fece un aggraziato inchino al cospetto della regina, che gentilmente già le faceva cenno di poter terminare questi saluti così cerimoniosi.
L'attenzione di Usagi si rivolse chiaramente ai due ospiti solo dopo aver notato la rispettosa riverenza che Luna osservò anche a loro.
“Devono di certo essere ospiti importanti...”
Non ebbe tempo di formulare altre ipotesi, quando il giovane più slanciato dei due si fece avanti in un delicato inchino verso la regina e la figlia.
«Scusate ancora la nostra improvvisa e non annunciata visita, sono ben conscio che questo non è il più indicato dei comportamenti. Vi chiedo quindi scusa per l'avventatezza con la quale ha agito il mio Signore...»
Il ragazzo che aveva appena parlato era senza dubbio alcuno il più alto tra i due, senza nulla togliere alla mirevole statura del compagno.
I suoi lineamenti così candidi, la sua pelle eterea, i suoi lunghi capelli bianchi, tutto di quell'educato ragazzo portava a pensare alle sue nobili origini.
Eppure si era appena rivolto alla regina come portavoce del suo Signore, quell'elegante, curato ragazzo poco più addietro, quell'armonico viso adornato da quegli scurissimi capelli corvini.
Quel ragazzo tutto d'un pezzo, così serio, dava proprio la sensazione di una persona forte, un protettore.
Usagi sostenne lo sguardo blu profondo del giovane moro, cercando di scrutarne l'animo, e trovarvi anche solo l'ombra di qualche mistero che quel volto così deciso potesse celare...
Ma non vi scorse nulla più di ciò che chiaramente era l'indole del ragazzo, e che egli stesso ostentava nella sua fierezza.
«Non vi preoccupate, Artemis.»
Le parole della regina riportarono alla realtà del momento Usagi.
«Il principe Endymion farà presto parte di questa famiglia, e non ci trovo nulla di male se ritiene opportuno passare a farci gradita visita per cominciare ad ambientarsi.»
“Principe Endymion.”
Queste furono le uniche parole che stazionarono tra i pensieri della principessa.
«Perdonate la mia spregiudicata mancanza di formalità, mia Regina.»
A risuonare chiara e decisa, questa volta fu proprio la forte voce del giovane principe.
«Come ben sapete oggi la Principessa Serenity intraprenderà il viaggio interplanetario come primo passo all'avvicinarsi del nostro matrimonio.»
“Principe Endymion.”
Usagi non distoglieva gli occhi dal giovane.
«So che ufficialmente avrei dovuto attendere la conclusione di questo percorso di sorellanza, ma in veste di suo cavaliere e promesso, non riuscivo proprio a pensare di lasciarla partire senza portarle in dono, un piccolo simbolo di coraggio.»
“Principe Endymion.”
«Per farla sentire meno sola durante quest'impegno, e per renderle presente la gratitudine che alberga nel mio cuore, nel vedere con quanto impegno si sta adoperando per poter rendere ancora più perfetto il giorno dell'unione dei nostri regni, e dei nostri destini.»
Il ragazzo parlò con profonda e sincera ammirazione nei confronti della bellissima principessa.
Il suo gesto simbolico, era un chiaro segno di quanto apprezzasse la sua futura consorte, e di quanto fosse lieto di tale unione.
Appena terminato di parlare, il principe si accinse a porgere il piccolo dono direttamente alla principessa.
Una splendida e curata rosa rossa fiammeggiava tra le sue mani, protese a consegnare il regalo.
Il capo del giovane rimase chinato per interminabili secondi, troppi rispetto a quelli che aveva calcolato fossero necessari a cogliere la rosa.
Nel silenzio generale, alzò lo sguardo verso la principessa nel tentativo di capire cosa stesse accadendo, ed al suo sguardo seguirono quelli incuriositi di Luna ed Artemis.
L'imbarazzo del momento fu spezzato dal gentile intervento della regina, che dolcemente rivolse un sereno sorriso alla figlia, con l'intenzione di richiamare la sua attenzione nella sala.
La mente di Usagi tornò tra i presenti in un lampo, e ci volle ancora meno tempo per permetterle di rielaborare la situazione, accennare un delicato inchino, sfoggiare il più cordiale dei suoi sorrisi, prendere delicatamente la rosa tra le sue piccole mani, portarla al viso, assaporarne l'essenza in segno di gradimento e rispondere all'ormai troppo lungo silenzio.
«Voi mi fate dono gradito Principe Endymion, accetto di buon grado questo splendido fiore che vi siete adoperato tanto a consegnare.»
Alle parole di Usagi seguirono gli sguardi rasserenati di tutti, ed un allegro chiacchiericcio che, assieme a quel sorriso che non ne voleva sapere di sparire dal suo viso, altro non erano se non lo sfondo sbiadito sotto il suo unico pensiero.
“Non è lui.”






Note:
cliccami che vi dicevo? :D

1. Odango (お団子) è un termine giapponese che significa letteralmente "polpetta"; indica un particolare tipo di acconciatura comune in Giappone ed è anche una pietanza giapponese a base di farina di riso e tofu, servita sotto forma di polpette infilzate da uno spiedino . Questo termine è diventato famoso grazie ai diversi personaggi di anime e manga che usavano questo tipo di acconciatura, prima fra tutte Usagi Tsukino della serie Sailor Moon. Secondo questa acconciatura, i capelli vengono a formare due sfere su ciascun lato della testa, ma nella madrepatria, il termine indica una varietà di acconciature che usano degli chignon. In molti casi, gli odango vengono portati da personaggi cinesi.
2. -sama (様): utilizzato per indicare il rispetto nei confronti di qualcuno che riveste un titolo importante o ha uno status particolarmente elevato, per esempio un primo ministro o un sacerdote, o il superiore sul lavoro. Il suffisso "-sama" viene usato anche per rivolgersi alle divinità: in giapponese, Dio è definito come Kami-sama. Nelle traduzioni italiane è spesso tradotto con aggettivi come "onorevole" (come è anche avvenuto in passato in film e romanzi), oppure "venerabile" o "rispettabile", ma a seconda dei casi potrebbe essere reso con svariati appellativi, da un "maestà" per un re ad ancora "signore" per un politico, a seconda del contesto.
3. -ko (子): è un suffisso tipico dei nomi femminili giapponesi (es: Mariko, Akiko, Yukiko, ecc.) che letteralmente significa "bambino". In questo caso viene usato come deformazione amichevole del vero nome di Usagi a mò di soprannome per sottolineare la complicità nella relazione fra le due persone.
   
 
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