Hold on, Len!

-guida per come sopravvivere a Rin Kagamine-

Len iniziò a domandarsi se, per caso, Kaito lo stesse tenendo sotto controllo.

In quella casa/villa/discarica che condivideva di tanto in tanto con sette strani individui, Kaito compreso, i quali nomi erano Miku, Gumi, Luka, Meiko, e Kamui -poi, ovviamente, c'era Rin-, ultimamente Kaito sembrava tenerlo d'occhio, specialmente quando Rin era nei paraggi.

In quella enorme villa, che teoricamente era solo la casa di Meiko, il gruppetto si radunava per cantare...o, più comunemente, per farsi ognuno gli affari propri in un posto troppo grande per una persona sola.

In quel momento, Len sollevò leggermente lo sguardo infastidito oltre le pagine del fumetto che stava leggendo, incontrando quello concentrato e indagatore di Kaito.

“Kaito, cosa diav-”

“Shh!”, lo interruppe bruscamente il ragazzo -che, ricordiamolo, ha vent'anni-, “non distrarmi!”

L'espressione infastidita del ragazzino si fece rassegnata. “Da cosa dovrei distrarti?”

Proprio allora dei passi leggeri giunsero nel salotto, e il sorriso di Rin parve illuminare da solo la stanza.

“Ehi, Len”, chiamò con voce angelica -e non era mai un buon segno, quando sembrava così gentile-, “avrei una cortesia da chiederti.”

Kaito afferrò prontamente il giornalino che Len aveva riposto per dare ascolto alla sorella, nascondendo il viso dietro le pagine, ma continuando a seguire attento e sospettoso il discorso fra i gemelli.

“Di che si tratta?”, Len prevedeva già il peggio.

“Hai presente i compiti di matematica?”, Len sbiancò subito, “avrei bisogno di un aiutino.”

“No, Rin!”, si affrettò a rispondere il ragazzino. “Tu non ti sforzi affatto di capire le mie spiegazioni, quindi è totalmente inutile!”

“E daaai, Len”, lei sgranò i suoi occhioni azzurri avvicinandosi al gemello, “per favore!”

Lui voltò il viso. “No! E smettila di farmi quegli occhioni!”, ripeté. “Non cederò anche stavolta!”

Per alcuni secondi non si udì nulla, solo il rumore di Kaito che tirava fuori da non si sa dove un taccuino e una penna.

Len, sentendo quel pesante silenzio, girò il viso, e...

Gli occhioni di sua sorella erano ancora lì, più dolci che mai.

Len arrossì violentemente, indietreggiando per la sorpresa -quanto diavolo può essere carina?!

“E va bene!”, sbottò, alzandosi all'improvviso dal divano. “Ma, stavolta, sappi che non sarò io a svolgere i tuoi compiti di matematica!”

Kaito osservava rapito la scena, scrivendo parole su parole sul bloc-notes che stringeva nella mano.

“Certo, Len”, sorrise la ragazzina, “come dici tu!”

Fece per raggiungere il gemello, che già si dirigeva imbronciato verso la porta della camera adibita a studio, quando Kaito la chiamò.

“Aspetta, Rin!”

Si voltò verso il ragazzo, incuriosita. “Cosa c'è, Nii-san?”

Lui esitò per qualche istante, assumendo una posa teatrale. “Alla fine sarà lui a svolgere i tuoi compiti al posto tuo, vero?”

Sulle labbra di Rin spuntò un sorriso che di angelico non aveva proprio nulla. Kaito si preparò a segnare qualcos'altro sul suo inutile bloc-notes.

“Certo che sì”, ghignò la ragazzina. “Dopotutto stiamo parlando di Len, no?”

Angolo Autrice

Oh, che emozione! La mia prima storia sui Vocaloid *^* salve, fandom!

Adoro la coppia Rin/Len, e non ho potuto fare a meno di scrivere qualcosa di dolce su di loro...

Vorrei solo dire una cosa: Nii-san, in giapponese, vuol dire “fratello maggiore”. Siccome Kaito è il più anziano nella 'famiglia' dei Vocaloid, credo che questo soprannome gli si adatti perfettamente.

Spero che questa raccolta vi piaccia, e vi sarei davvero grata se mi lasciaste una recensione^^

Un bacione!

Seele