Overdose
Rapito
da un sintetico nevischio malato,
senti
che il tuo corpo ti ha piacevolmente
abbandonato
ad un essere vacuo.
“Se
è vero che l’amore per te è un altro,
che
giunga presto per te il sonno,
lo
meriti disteso in mezzo al bianco,
senza
ritegno e senza rimpianto.”
E’
giusto il giudizio di volti e di suoni?
E’
giusta la morte per una busta di errori?
Non
esiste voglia, non esiste sbadiglio,
il
mondo che vedi non è mica bianco o vermiglio…
La
fame e la sete sono voglie lontane,
i
suoni e i rumori concetti offuscati,
l’amore
è vuoto di fatto e di forma e
dei
tuoi sbagli hai appena tirato le somme.
Il
freddo che senti non è certo normale,
ti
sfiori le labbra e sai che stai male.
Spirare
in un tremito pieno di eccessi,
un
altro dei tanti vuoti decessi.
Feda
Rakol’nikova
Anche questa scritta circa un anno fa, in
piena crisi depressiva (yay! J). Al telegiornale avevo sentito delle notizie che
riguardavano alcuni ragazzi deceduti per eccesso di sostanze stupefacenti, e
questa poesia e uscita fuori da sola, puff!
Ricordo che durante quel periodo scrivevo a
fiumi.
La mente umana è un dono così prezioso e
delicato…
Arrivederci!