Come avevo già annunciato sul mio account fb,ho deciso di iniziare a postare anche questa nuova fanfiction ,nonostante "Una settimana a Parigi" sia ancora ben lungi dal finire.
Cosa posso dire?
Ringrazio in anticipo chiunque leggerà,commenterà e inserirà questa storia tra le preferite e le seguite. Sono un po' emozionata,perchè in questa storia,come le altre due,ho messo un po' di me stessa. Anche io sogno di diventare un'organizzatrice d'eventi,il lavoro che ho scelto per Bella in questa fanfiction.
Buona lettura a tutte :)
THE WEDDING PLANNER
CAPITOLO 1
-Nel Gennaio
del 1943,il nostro presidente Roosevelt e il primo ministro inglese,
Winston Churchill,si incontrarono a Casablanca,dopo il grande successo
riportato nella campagna d'Africa. Qui,i due pianificarono l'invasione
dell'Italia,e la sua successiva capitolazione,che,come vedremo ,
avverrà definitivamente nel 1945 .
La lezione per oggi termina qui. Per tutti coloro che sono all'ultimo
esame della specialistica , li prego di prendere appuntamento per la
sessione estiva ,e di cominciare a prenotarsi già da ora .
Buon finesettimana a tutti. -
Ci fu un sospiro di sollievo generale e immediatamente il fastidioso
rumore di quaderni e libri richiusi con pesanti tonfi.
Mi passai una mano tra i capelli,imitando le azioni dei miei compagni ,
il pensiero ancora rivolto alla seconda guerra mondiale e a quanto
quell' argomento avrebbe decretato il mio voto finale alla
specialistica che ormai ero in procinto di terminare.
-Bella!-
Mi voltai al suono della voce familiare di Jacob,il mio compagno di
corso di storia contemporanea . -Ehi,Jake .Non ti avevo visto . Ti sei
ricordato di venire a lezione per la prima volta quando il modulo sta
per terminare? - scherzai, mettendo la borsa in spalla. Presi il libro
di storia fotocopiato e lo strinsi al petto,accigendomi ad uscire .
-Sì , beh, la vedo dura. Credo di essermene accorto troppo
tardi . -borbottò,risentito , seguendomi all'esterno .
L'ala orientale del padiglione della University of Boston dove si
tenevano le lezioni di scienze umanistiche era incredibilmente
affollata .
Un prato di oltre cinque ettari, soprannominato dagli studenti
bostoniani " il polmone verde di lettere e filosofia " ,era illuminato
dai raggi solari del pieno pomeriggio . Un leggero venticello sferzava
l'aria e le foglie degli alberi del campus universitario , ricordando a
tutti che l'estate era in arrivo .
Pur essendo la fine di Maggio, le temperature estive di Boston
rientravano nella media rispetto alle altre grandi città
degli States. A quanto detto dalla CNN ,nel tg della scorsa sera , la
temperatura nella Grande Mela aveva sfiorato i 27 gradi.
Un clima spaventosamente caldo , per essere solo all'inizio dell'estate.
- Come sempre , Jake . -risposi,accennando una risata . Tirai fuori il
mio coprispalle celeste , intonato all'elastico con cui quel giorno
avevo intrecciato i miei lunghi capelli castani , e lo infilai .
-Suppongo che tu voglia darlo a Settembre – aggiunsi,
lanciando un 'occhiata al mio amico .
Jacob ...bè , era bello.
Non per me, ma per il settanta per cento delle studentesse
universitarie bostoniane lo era. Alto,muscoloso, abbronzato anche
d'inverno,moro ,emanava un fascino latino americano che faceva
capitolare molte ragazze . A me,sotto quel punto di vista,era sempre
stato indifferente.
Il mio tipo d'uomo era un altro.
Che poi lui ci provasse con me da una vita,era un altro paio di maniche
.
-Penso proprio di sì .Per il mio indirizzo universitario
è importante quest'esame ,Bella.Tu invece...beh,ci sei
quasi! -esclamò entusiasta, dando una strizzata alla mia
treccia . -Non posso credere che tu abbia finito- aggiunse,guardandomi
con ammirazione.
Arrossii, stringendo i libri al petto . -Già,non dirlo a me.
-
- Scommetto che Natasha non vede l'ora che tu vada a lavorare a tempo
pieno per lei . Hai già la professione " event manager "
stampata a caratteri cubitali sulla fronte . A proposito , devi fare da
assistente a qualche ricevimento questo finesettimana ? - chiese,fin
troppo interessato.
Capii dove volesse andare a parare. Ringraziai mentalmente i tanti
eventi a cui ero impegnata a fare da assistente durante i finesettimana
per il mio capo , in attesa di poter diventare ufficialmente una event
manager nell'agenzia più rinomata di Boston . Il mio stage
durava da ben due anni, ormai .
-Ehm , si.Lo sai , amo questo lavoro , ma il lato negativo è
che sono sempre impegnata nei finesettimana . -risposi,rifiutando
l'invito ad uscire che sicuramente stava per propormi .
-Oh , certo – Lo vidi deluso per un secondo ,e mi si strinse
il cuore , ma poi sorrise. - A quale riccone devi organizzare il
matrimonio stavolta? - scherzò .
Risi,più rilassata anch'io . -Ah, nessun matrimonio stavolta
. E' una festa di fidanzamento ... anche se date le proporzioni , per i
comuni mortali potrebbe essere considerato un matrimonio di lusso . E'
al Lenox – spiegai, riferendomi a uno dei tanti hotel di
lusso della città.
Jacob fischiò , accompagnandomi verso la fermata del tram .
-Al massimo potrei entrare per fare l'usciere,in quell'hotel . Chi si
fidanza ? Voglio sentire gli ultimi gossip dell'élite di
Boston ! -
Scrollai le spalle , disinteressata. -Sinceramente? Non mi interessa .
Io penso ad organizzare l'evento , non a chi lo richiede .A parte
quando si tratta dei matrimoni,ovviamente . Sono tutti
così...snob. Credono di governare chiunque gli sta intorno.
Solo perchè il paparino è un notaio o a capo di
una multinazionale . - sbottai ,posando i libri su un braccio e dando
un'occhiata alla prossima corsa in arrivo del tram . Tre minuti .
- Tu sì che sarai una vera professionista –
asserì Jacob convinto . -La maggior parte delle
organizzatrici d'evento cerca di accalappiarsi qualche riccone
belloccio e sistemarsi per il resto della vita . -
Scossi la testa ,schifata . -Non fanno altro che sminuire la bellezza
di questo lavoro. -Lanciai di nuovo un'occhiata alla piattaforma
elettronica. Due minuti . -Jacob,devo salutarti.Prendo la prima
corsa,altrimenti arrivo tardi in agenzia . Ci vediamo la settimana
prossima , allora – sorrisi , dandogli una pacca sulla spalla.
Lui sorrise ,raggiante . -Credo proprio di sì. Buon
lavoro,Bella -
Gli sorrisi finchè non lo vidi sparire dietro l'angolo , poi
con un sospiro tirai fuori il portafoglio dalla borsa,pronta a timbrare
la mia tessera annuale dei trasporti pubblici .
Il tram arrivò puntuale e salii ,accomodandomi nel primo
vagone,vicino al finestrino, osservando distrattamente il panorama
attorno a me .
L'azienda dove lavoravo , la Corin's event manager , era
ubicata nel centro storico di Boston . Avevo iniziato il mio stage due
anni fa, al termine della mia laurea triennale , per avere esperienza
nel settore dell'organizzazione eventi, prima di avere un ruolo tutto
mio . In quei due anni, avevo imparato a vivere alla grande il lavoro
che adoravo fin da bambina e Natasha ,il mio superiore ,mi adorava. Non
faceva altro che ripetermi che ero l'assistente più motivata
che le fosse capitata tra le mani. Per quello,alla fine della mia
specialistica, sarei entrata di diritto e ufficialmente nella sua
agenzia,non più come assistente di altre event managers, ma
come una vera e propria organizzatrice d'eventi.
Quel momento era ormai vicino.
Sorrisi,contenta dei miei ottimi risultati.
Quando,cinque anni fa, mi ero trasferita a Boston con mia madre ,dopo
il divorzio dei miei genitori,non avrei mai pensato che sarei davvero
riuscita a raggiungere il mio obiettivo di sempre.
Eppure ora,ipod nelle orecchie,osservavo la città di Boston
scorrermi davanti agli occhi,illuminata dal sole pomeridiano.
Diventare organizzatrice d'eventi era stato un sogno che avevo iniziato
coltivare fin dai primi anni del liceo,tutta colpa dei telefilm e dei
libri che divoravo in continuazione.
Ero affascinata dallo sfarzo,dal lusso , e da tutto quello che,con
fantasia e immaginazione , si poteva creare .
I matrimoni in grande stile , i ricevimenti in villa , i viaggi di
nozze.
Non esisteva un evento che non amassi e , nel profondo del mio cuore,
ammiravo tutte quelle persone benestanti che potevano permettersi quei
grandi ricevimenti in pompa magna.
Una professione del genere comportava automaticamente una full
immersion nel mondo dei ricchi,dei benestanti , perchè,nella
maggior parte dei casi,erano loro a richiedere l'intervento di una
professionista nell'organizzare un evento.
Nel mondo normale , le persone organizzavano da sole i propri eventi.
Tuttavia, la mia ossessione verso quel mondo che ostentava ricchezza e
potere da tutti i pori era stata crudelmente spezzata quando avevo
iniziato a lavorare come assistente in agenzia.
I membri dell'agenzia venivano tutti trattati con il massimo
rispetto,ma l'atteggiamento di superiorità della maggior
parte dei clienti era sconcertante.
Il più delle volte guardavano dall'alto al basso il catering
che si occupava del loro ricevimento; a volte,veniva addirittura
rifiutata una mancia in seguito alla caduta di un bicchiere d'acqua.
Vedevo la mortificazione sui volti di chi,costretto a fare il cameriere
per lavoro o per mantenere gli studi,veniva ripreso da uno di loro.
A quel punto , il mio unico incanto era rimasto organizzare eventi , ma
,in cuor mio,odiavo con tutto il cuore chi li richiedeva .
O forse, aspettavo semplicemente il mio principe azzurro in sella ad un
cavallo bianco .
Sempre colpa dei troppi libri che leggevo.
Nessun principe delle favole sarebbe mai arrivato. La realtà
era questa : ricchi con i ricchi , snob , infedeli , arroganti ,
risucchiati dal vortice degli affari ,e la gente normale ...beh, faceva
i salti mortali per arrivare alla fine del mese.
Mi riscossi , quando vidi che il tram si avvicinava alla fermata
principale del centro storico di Boston . Immersa nei miei pensieri ,
non mi ero nemmeno accorta che il mio vagone si era riempito di turisti
armati di macchinetta fotografica e mappa della città .
Sorrisi ,prenotando la fermata , e scesi .
Percorsi velocemente Charlestown , scansando i turisti e le persone
impegnate nello shopping pomeridiano. Quella parte della
città era zeppa di boutiques pregiate .
Ero talmente assorta nei miei pensieri che , varcando la porta di vetro
dell'agenzia , andai a scontrarmi contro una ragazza minutina e
mora,con i capelli corti.
-Ouch! - esclamai, passandomi una mano sul mento ,andato a sbattere
contro l'acciaio della porta automatica.
-Oh...mi scusi! -
La signorina mi guardò terribilmente
dispiaciuta,stringendosi la pochette sul ventre.
Mi bastò dare un 'occhiata al suo abbigliamento per capire
che fosse una cliente. Una cliente incredibilmente ricca.
-Oh ,non si preoccupi -risposi .
Ricorda, Isabella Swan : rispetto ed educazione anche verso i clienti
più antipatici.
Anche se , ad essere sincera, in quella ragazza vedevo tutto tranne
snobbismo. Si era addirittura scusata e sembrava davvero dispiaciuta.
-Mi dispiace davvero tanto – ripetè . -Andavo di
corsa, non mi sono resa conto che ...-
-Non si preoccupi ,davvero – ripetei,un sorriso spontaneo
sulle mie labbra . -Anche io ero sovrappensiero. -
L'altra signorina annuì ,una piccola risata . -Oh,
è l'estate . Siamo tutti più spensierati con
l'arrivo delle belle giornate ...-
Troppo simpatica.Decisamente.
-Beh, allora vado. Mi perdoni ancora. -
-Oh...oh certo.Buona giornata – la salutai.
Anche quando si voltò ,continuai a seguirla . Che ragazza
bizzarra.
Non ebbi più dubbi sul suo status sociale quando vidi che un
autista le teneva aperta la portiera posteriore di un SUV Mercedes nero.
Allora,forse , qualche ricco simpatico si salvava ancora.
Però .
Accantonai il pensiero e entrai nella hall dell'enorme
edificio,rivolgendomi a passo spedito verso il banco informazioni e
timbrando il mio badge.
Claire,la segretaria , mi fece l'occhiolino. -Buon pomeriggio Bella.
Vieni dall'università? - chiese,scartando una caramellina.
-Ciao Claire. Sì , storia contemporanea – spiegai
sorridendo . -Natasha è in ufficio o è in "
missione" ?- scherzai.
Lei scosse la testa . -E' su . E' infervorata . Alice Cullen
è appena uscita di qui , è venuta a sorpresa per
controllare gli ultimi dettagli per domani sera. Credo che Natasha
sarebbe realmente capace di passare la notte in ufficio , pur di fare
in modo che domani sia tutto perfetto . -
Ripensai alla ragazza mora con cui mi ero scontrata . -Oh . Ci siamo
scontrate sulla porta. Sembra... simpatica –
mormorai,indicando la soglia dell'edificio.
Lei rise . -Qualcuno si salva,tesoro . -
Annuii . -Beh, raggiungo il capo allora . Non ho intenzione di
deluderla , questo è un grande evento , a quanto pare. -
Lei annuì. -Puoi giurarci , piccola. Ti mando su un
caffè ,offro io .- mi fece l'occhiolino . -Buon lavoro-
-Grazie Claire -
Quando arrivai al ventesimo piano dell'edificio, ovvero l'ultimo , mi
accolse il marmo lucido dell'ufficio di Natasha Corin.
Percorsi il corridoio,ammirando come sempre lo sfarzo di quell'edificio
, ancora non credendo che presto avrei avuto un ufficio tutto mio .
Non ci fu bisogno di bussare. Il mio capo era lì, in un
tailleur gessato grigio , un foulard attorno al collo e i capelli
biondi legati in un elegante chignon.
Trentacinque anni e una raffinatezza unica , mi aspettava con un
sorriso sulle labbra ,il telefono all'orecchio,poggiata con la schiena
alla scrivania .
Le vetrate dietro di lei ,che prendevano tutte la parete,davano
direttamente sul Columbus Park.
Una vista mozzafiato.
-Esattamente,Josh . La signorina Cullen ha espressamente richiesto un
mix tra tulipani color pesca e rose bianche per gli addobbi . Porta i
più rigogliosi che hai . Perfetto,a domani. Alle tre al
Lenox . Ciao -
Attaccò . -Ciao Bella! Solo due minuti di ritardo. Ti adoro!
- rise,componendo velocemente un altro numero.
Ridacchiai. Lei era decisamente il mio modello di donna.
-Pronto, David? Sì,sono Natasha . E' appena passata Cullen .
Voleva controllare che tutto fosse apposto. Ci tiene moltissimo,
è la sua festa di fidanzamento! - esclamò
aggiustandosi una ciocca di capelli sfuggita al suo chignon .
Tentai di reprimere un sorriso , e poggiai la borsa e i libri sul
divanetto in pelle nera dell'ufficio .
Mi sedetti sul bracciolo, allungando l'occhio sulle decine di fogli
sparsi sulla sua scrivania di legno lucido.
- Se tutto andrà secondo i piani , ci chiederà
anche di organizzare il suo matrimonio. Ti rendi conto , David? Il
matrimonio dell'unica figlia femmina di Carlisle Cullen . Diamine, i
Cullen! Il top del top! -
Al culmine della felicità ,lanciò un urletto.
A quel punto, non potei non ridere .
Sapevo qualcosa sulla famiglia Cullen . Non ero una fan del gossip , ma
sapevo che Carlisle Cullen era l'azionista più ricco di
tutta Boston e del Massachussetts. Secondo Forbes,rientrava tra i sei
uomini più ricchi d'America.,con un patrimonio che girava
intorno ai cinquanta miliardi di dollari.
Pazzesco.
L'unica informazione che avevo,era che era a capo della multinazionale
Boston Consulting Group,che operava in più campi ,e che
ognuno dei suoi due figli maschi si occupava di un'azienda ,esclusa la
femmina.
Alice Cullen .
Quella ragazza l'avevo trovata davvero a modo .
Per essere la figlia di uno degli uomini più ricchi
d'America , i suoi modi erano assolutamente deliziosi.
- ... non lo so ,David . L'unica cosa che so è che tutto
domani sera dovrà essere perfetto . Sarò
lì dopo pranzo con Bella , la mia assistente personale .
Sì , ci vediamo lì. A domani . Puntuale -
Natasha attaccò , per poi rivolgermi finalmente la sua
totale attenzione . Il suo voltò si aprì in un
sorriso radioso , mentre si accomodava sulla sua poltrona . - Bella ,
domani sarà il giorno più importante per la
nostra agenzia. Ne sei consapevole,vero? - domandò
retoricamente , cercando affannosamente qualcosa tra le sue cartelline
sulla scrivania .
- Me ne sono vagamente accorta , Natasha -scherzai ,giocando con la mia
treccia . -Sai , mi sono quasi scontrata con Alice Cullen mentre
arrivavo . Mi ha dato una buona impressione di sè
– constatai.
Lei rise ,tirando fuori una cartellina color indaco . Vidi il mio nome
scritto sull'etichetta adesiva e capii che erano i "compiti a casa."
-Assolutamente . Niente a che vedere con suo padre . Un amore di donna
. Tieni ,questo è per te . Dacci un'occhiata entro domani
all'ora di pranzo. Alle due al Lenox . Passa l'auto dell'agenzia a
prenderti ,ok ?-
Annuii , aprendo il fascicolo . In prima pagina c'era la scheda tecnica
dell'evento organizzato . Alzai un sopracciglio quando vidi il budget
complessivo del ricevimento. -Però! Una cosa da niente. -
Si alzò , raggiungendo la piccola lavagnetta del suo ufficio
. Prese un pennarello indelebile rosso , lanciandomi un ' occhiata . -
Bella, tu sei la mia assistente preferita , e lo sai . Non vedo l'ora
che tu entri ufficialmente a lavorare per noi , ma se c'è
una cosa che ti manca è la mancanza di informazioni sui
nostri clienti. Motivo per cui , nel fascicolo ti ho allegato una
piccola descrizione della famiglia Cullen , con evidenziati i gusti
particolari della piccola Alice Cullen . Per favore, rivediteli bene
stasera . Oh , e domani ti voglio in tailleur, gonna e camicia . Credo
che le decoltèes nere di vernice possano andare bene .
Professionalità – disse tutto d'un fiato.
Iniziò a scribacchiare velocemente sulla lavagnetta .
-Potrò vestirmi davvero come una event manager? -chiesi a
bocca aperta , ancora sconvolta. Raramente era accaduto .
Natasha si voltò per lanciarmi una rapida occhiata. -Certo.
Pensavi di presentarti al Lenox in tuta o in jeans? - chiese . -Ora ,
ricapitoliamo insieme le mansioni da svolgere domani . All'ora di
pranzo ,arriverà l'agenzia dove abbiamo ordinato i
segnaposto . La signorina Cullen ha espressamente richiesto dei
sacchetti di seta e tulle pesca e bianchi ,con il nome contornato da un
pastello color pesca...-
Sorrisi , contenta , e mi lasciai trasportare per tutto il pomeriggio
dalla mia grande passione.
Organizzare eventi.
--
Quando tornai
a casa ,era ormai sera. Io e mia madre vivevamo in un quartiere
tranquillo a metà tra la periferia e il centro di Boston .
Non potevo lamentarmi , data la degradazione seria di alcuni quartieri
della città .
D'altronde,tutte le grandi città vivevano di questo dualismo
: quartieri all'ultima moda,griffati, con grattacieli che svettavano
fin su al cielo e quartieri di periferia, abbandonati alla violenza e
alla povertà .
La piccola casa in mattoncini rossi dove vivevamo io e mia madre era
adorabile . Era una delle dodici a schiera posizionate lungo un viale
alberato ,di fronte un parco dove spesso i bambini del quartiere si
fermavano a giocare . La fortuna era che la fermata del tram era poco
distante da lì.
Mia madre Renèe se ne era innamorata all'istante e , grazie
al suo lavoro abbastanza ben retribuito – insegnava danza
classica alle bambine in una scuola di danza della città
– l'avevamo comprata subito dopo il divorzio da
papà .
Altra ennesima differenza che aveva portato mio padre Charlie ,
vicesceriffo di Forks,piccola cittadina dove pioveva la maggior parte
dell'anno ,a mantenere un rapporto non molto amichevole con mia madre.
Lui ,amante della vita montana , delle semplici cose ,stonava con il
carattere di mia madre, solare,allegra , amante della vita di
città .
Amavo entrambi , e nonostante vivessi la maggior parte dell'anno con
mia madre , quando potevo correvo a trovare il mio caro papà
,nonstante la vita montana non mi aggradasse per niente .
Quando entrai , la trovai sul divano , intenta a leggere un libro.
Castana ,alta, con due occhi verdi , sapevo che prima o poi avrebbe
trovato qualcuno con cui rifarsi una vita.
E nel profondo del mio cuore, lo auguravo sia a lei che a mio padre.
Tutti i figli di genitori divorziati sognavano di rivedere la loro
mamma e il loro papà di nuovo insieme ,ma io avevo capito
che i miei genitori stavano meglio separati . La loro storia era durata
quanto poteva durare , ma le differenze tra i loro stili di vita erano
troppo nette.
-Bentornata tesoro ! -
Mamma si alzò , stringendomi in un caloroso abbraccio di
benvenuto . -E' tutto il giorno che sei fuori . Ti ho cotto una spigola
alla piastra e le patate lesse per contorno . Immagino tu sia affamata.
Com'è andata la giornata? -indagò
,dandò un 'occhiata al mio libro di storia.
Sorrisi . -Grazie mamma – Mi diressi in cucina, sciacquandomi
le mani sotto il getto freddo dell'acqua del lavandino ,e mi accomodai
a tavola .
L'odore del pesce mi colpì subito .Adoravo il
pesce,letteralmente.
-E' andato tutto bene – masticai con piacere –
Domani non prepararmi il pranzo. Devo correre al Lenox ,Natasha vuole
che stiamo lì tutto il pomeriggio -Alzai gli occhi al cielo
sorridendo.
-Certo,il fidanzamento di Alice Cullen – mia madre
trillò eccitata. - Mia figlia che organizza il fidanzamento
di Alice Cullen . La mia bambina prodigio –
mormorò ,indicandomi la rivista dove ,in prima pagina ,
svettava la figura di Alice Cullen ,fasciata in un elegante abito blu
,abbracciata ad un ragazzo biondo,dalla chioma leonina.
-Mamma , è solo un fidanzamento – mormorai,
divertita ma compiaciuta dal suo entusiamo per il mio lavoro. -A
proposito, finisco di mangiare e corro su . Devo rivedere qualcosa
prima di domani . -
Renèe sorrise . -Sempre così impegnata . E ancora
devi iniziare seriamente a lavorare. -
-Già -sorrisi anche io . -A te come è andata
oggi? -
Continuammo a discorrere ,fino a quando ,dopo un caffè ,
decisi che era ora di dare un'ultima occhiata ai miei appunti . -Allora
io vado su . Buonanotte mamma . -
-Buonanotte tesoro . Ah,dimenticavo. Ha chiamato Rosalie . Ha detto di
richiamarla – mi informò .
-Va bene -
Sorrisi e salii le scale,avviandomi verso la mia camera.
Era il mio piccolo paradiso . Le pareti lilla ,un letto ,un armadio e
una scrivania panna e una libreria all'angolo . Un pc portatile era
disposto sulla scrivania ,che avevo lasciato disordinata dal giorno
prima .
Dovevo assolutamente trovare tempo per sistemare un po' .
Recuperai in fretta il cordless del telefono di casa e composi
velocemente il numero di Rosalie Hale, la mia migliore amica.
Ci eravamo conosciute grazie al mio quasi lavoro : Rosalie era figlia
di due avvocati civili , e , anche se era sicuramente più
ricca di me , non era a quei livelli ...bè ,ponendo come
esempio, i livelli della famiglia Cullen.
Lei stava bene .
Tanto che era appena tornata da un viaggio in Polinesia con i suoi
genitori.
Alta,bionda,dalle forme generose , la consideravo perfetta e non solo
io .Anche i ragazzi, ed era per quello che ogni settimana sentivo
parlare di uno nuovo .
-Bella! -
-Bentornata , cara! - la salutai ,felice di sentire la sua voce .
-Allora ,devi raccontarmi tutto. Com'è la Polinesia? Quanti
ne hai fatti secchi in una settimana? -scherzai.
-Oh ,smettila . Non ce n'era nemmeno uno di Boston . Tutti da New York
li ho beccati . Ma cavolo ,il paesaggio è favoloso . Un
giorno dovremo andarci insieme, Bella -
Sorrisi . -Oh si,gia mi vedo sdraiata su un lettino a non fare nulla
,di fronte al mare! -
Lei rise . -E tu invece? Sei occupata? Non possiamo vederci nemmeno
un'oretta stasera? -chiese,trepidante.
Esitai,nonostante la voglia di vederla fosse forte. Dopotutto,era una
settimana che non ci vedevamo .-In realtà,domani avrei
quell'evento,ricordi... Natasha mi ha dato qualcosa da rivedere...-
-Oh dai Bella! - esclamò lei . -Un 'ora,non di
più ,andiamo a prendere qualcosa a un pub in centro ,nulla
di più .Ti passo a prendere io -stabilì ,non
concedendomi nemmeno un minimo di dubbio al riguardo.
-Oh ...oh e va bene. Ma che sia un'ora – chiarii
,sciogliendomi velocemente i capelli e aprendo l'armadio .
-Aggiudicato! - rise lei e attaccò .
-E poi ,i
cinesi , o quello che sono in Polinesia, non ne ho idea, sono davvero
piccolini .Dovresti vederli! Così minuti ...eppure lavorano
tutti insieme,un un'organizzazione spaventosa- asserì
,bevendo un sorso del suo Sex
on the Beach e
lanciandomi un 'occhiata . -Stai bene vestita così . Questa
gonna è nuova? -chiese.
Alzai gli occhi al cielo, finendo di tracannare la mia Coca Cola
ghiacciata.
Rosalie era passata a prendermi,puntuale come aveva stabilito ,e
avevamo scelto come meta un pub piuttosto affollato,frequentato dai
giovani il venerdì sera .Il motivo era che si trovava in una
delle strade più eleganti di Boston ,e non era raro veder
passare qualche Mercedes ogni pochi minuti .
Avevo raccattato i primi vestiti che mi erano capitati sotto tiro
nell'armadio ,ovvero una gonna di jeans abbinata ad un paio di
ballerine nere di vernice,intonate alla maglietta nera . I miei lunghi
capelli castani erano sciolti e grazie alla treccia portata tutto il
giorno erano incredibilmente ondulati.
-No Rose,solo che non me la metto mai -spiegai ,accavallando le gambe .
- Non so,non mi fa impazzire -
-Invece ti sta benissimo – asserì lei .
Rosalie era seriamente convinta che io facessi impazzire i ragazzi . Ma
,a dirla tutta,non mi consideravo questa gran bellezza . Sicuramente
,non ero nulla in confronto a lei ,e la povertà della mia
vita sentimentale ne era la prova.
Non ero alta ,tantomeno bionda ; i miei capelli al massimo tendevano al
rosso se esposti al sole ,e la mia pelle era molto chiara. Gli occhi
erano color cioccolato; sapevo però che il mio corpo aveva
le curve apposto .
- Grazie -le sorrisi con calore . -Tu sei diventata nera –
dissi, ammirando la sua abbronzatura. In quel momento,notai un paio di
uomini dietro di noi,avranno avuto quarant'anni per uno ,lanciarci uno
sguardo di apprezzamento. Notai quello più a destra lanciare
uno sguarda alla scollatura della mia maglia,e d'istinto mi coprii.
-Che ne dici se andiamo? -mormorai ,cercando il giacchetto di jeans che
avevo portato dietro,e che ricordai aver lasciato nel sedile posteriore
della Merdes rossa di Rosalie.
-Già? - esclamò delusa ,non notando le risate dei
due uomini lì dietro. Si erano accorti del mio sguardo e li
vidi fare alcune smorfie di apprezzamento al mio didietro,quando mi
alzai per lasciare il bicchiere e la mancia al cameriere.
Sentii le guance andare a fuoco e abbassai la testa ,intimidita.
In quei momenti,mi sentivo una gran stupida a pensare di voler trovare
il mio principe azzurro.
Gli uomini, i ragazzi erano quello : sesso, fisico .
La galanteria che cercavo io era scomparsa da due secoli ormai .
O magari non era mai esistita.
Leggevo davvero troppi libri .
-Sì Rose. Domani devo alzarmi presto. Devo studiare,e devo
ancora ripassare gli appunti di Natasha -borbottai ,incamminandomi
verso l'uscita .
La aspettai fuori ,con uno strano senso d'inquietudine e nel mentre ,
osservai la folla di persone che aspettavano di entrare in un night
club dall'altra parte della strada ,dall'aria molto elegante.
Due buttafuori vestiti in nero,un auricolare all'orecchio,faceva
scorrere la folla,in maggior parte maschile ,con eleganti smoking,lungo
un tappeto rosso.
L'immagine di una donna vestita in un abito rosso fuoco comparve sullo
schermo elettronico,seguito dalla scritta "Las Vegas".
Scossi la testa,disgustata.
Non c'era poi molta differenza dal pub in cui ero appena uscita. Che
fossero due quarantenni con una birra in mano ,o un avvocato in un
night club ,rimanevano sempre degli esseri inclassificabili.
-Ehi bambola! -
Ghiacciai,quando sentii la voce di un uomo e le risate di un suo
compagno dietro a me.
Non mi voltai,sicura che quella voce appartenesse esattamente a uno di
quei due dentro al pub .
Ma quanto ci metteva Rosalie?
Pestai il piede per terra.
Calma Bella,non possono farti nulla,sei in una strada piena di
gente.
-Bambola,guarda che diciamo a te! -rincarò la dose l'altro
uomo. Risero entrambi . -Lo sai che hai proprio una bella carrozzeria?
-convenne ,ridendo più forte. Sentii le voci più
vicine.
Mi feci più piccola ,continuando a dar loro le spalle.
-Bella,eccomi! Potevi aspettarmi! -
La voce di Rosalie,seppur fosse seccata in quel momento,mi fece tirare
un sospiro di sollievo. Camminai velocemente in mezzo alla strada
,volendo raggiungere la Merdedes il più in fretta
possibile.Era posizionata poco distante dal night club .
-Bella insomma,aspetta! -
Sentii i suoi tacchi risuonare sull'asfalto.
-La tua amica ha fretta ,tesoro. Non apprezza i nostri complimenti. Tu
vorresti farci compagnia? -guaì ancora uno dei due,e ,solo
quando raggiunsi la portiera della macchina,ancora chiusa,mi
tranquillizzai.
Ero fatta cosi. Anche se mi trovavo in una strada affollata,con due
buttafuori poco distanti,gli uomini di quel genere mi terrorizzavano .
Li vidi entrambi avvicinarsi al marciapiede opposto a dove ci trovavamo
prima.
-Io adoro le brune , Barney . La bionda la lascio a te . -rise il
primo,lanciandomi un 'occhiata . -Dai tesoro,non fare la remissiva. Hai
due tette da sogno ,lasciamele palpare- mormorò ,lasciando
la birra che aveva in mano vicino alla serranda abbassata di un negozio.
Mi morsi un labbro,schifata. -Se provi ad avvicinarti anche solo di un
passo, chiamo quei due bodyguards- Indicai i due tipi,che non si erano
accorti di nulla.
Qualche giovane ci lanciò un 'occhiata passando ,ma nessuno
si fermò . -Rosalie,apri la macchina -
continuai .
-Viscidi stronzi – mormorò lei . Avvertii il bip
del telecomando e aprii la portiera,pronta a infilarmi dentro ,ma
dovetti fermarmi impaurita,quando li vidi avanzare sempre di
più .
-Che bella macchina.Possiamo fare un giro? - chiese il secondo
,avvicinarsi alla portiera posteriore.
Sentii il suo alito puzzare di birra,e repressi un conato di vomito
,spaventata all'idea che potessero infilarsi in macchina.
-Ehi,non ti azzardare ad avvicinarti alla mia macchina! Li chiamo! -
Sentii Rosalie imprecare ,ma,in quel momento ,una voce autoritaria si
impose alle mie spalle e a quelle del mio sgradito molestatore.
-Credo che la signorina abbia rifiutato l'invito .Che ne dite di
sparire da qui,prima che chiami la mia guardia della sicurezza e vi
faccia sbattere dentro ,posto in cui meritereste di stare? -
A bocca aperta, mi voltai.
Un ragazzo avvolto in uno smoking nero si stava avvicinando alla
scena,osservando con disgusto i due molestatori. Alla luce fioca del
lampione,notai quanto fosse incredibilmente bello.
Spalle larghe , fisico tonico nascosto da quel gran bel completo
sicuramente griffato ,capelli color rame spettinati ad arte e due occhi
verdi .Aveva la mascella squadrata indurita e osservava con astio la
scena.
Un angelo.
Per un attimo , i suoi occhi incrociarono i miei ,e potei giurare di
aver sentito una scarica elettrica passare tra noi .
- E tu chi saresti scusa? Torntene da dove sei venuto,damerino
– asserì il tipo vicino a Rosalie,riccio
,ridendogli in faccia.
Il ragazzo angelo alzò un sopracciglio incredibilmente
perfetto. - Come vuoi,allora-
Estrasse un cellulare dalla tasca del suo completo,che scoprii essere
un i phone, e compose velocemente un numero.
Si portò con eleganza il telefono all'orecchio . -Dean .
Sì,Edward . Due qui fuori al Las Vegas stanno importunando
due ragazze. Te ne occupi tu ? Grazie -
Riattaccò velocemente e mi lanciò un'altra
occhiata,prima di rivolgersi ai due uomini. -La mia sicurezza sta
arrivando.
Ora,potete contare fino a dieci e essere chiusi in gattabuia per
molestia sessuale , o sparire da davanti la mia vista. Credo che la
seconda opzione sia più allettante – disse,con
tono alto e imperioso.
-Cosa diavolo ...-
I due si guardarono ,e in pochi minuti erano già lontani una
dozzina di metri dal punto in cui ci trovavamo .
Era a bocca aperta.
Chi diavolo era questo cavaliere dallo scudo bianco?
- Sarebbe stato divertente vederli contare fino a dieci
-mormorò cupo,sistemandosi i risvolti della giacca.
Posò di nuovo i suoi occhi su di me .-Stai bene? -chiese .
Cercai di richiudere la bocca,sconvolta. -Io...-mormorai
.-Sì. ..-
-Grazie mille -
La voce di Rosalie ,più sicura della mia ,mi ridiede un po'
di controllo .
In quel momento,il ragazzo sembrò accorgersi anche di lei .
-Si figuri . Due belle ragazze non dovrebbero andare in giro tutte sole
a quest'ora . Boston non è poi così sicura
– borbottò ,riportando lo sguardo su di me.
Continuammo a fissarci per quello che mi parvero lunghissimi istanti.
-Edward!Ehi,Edward! Che succede? -
Mi riscossi,quando vidi arrivare due uomini muscolosi seguiti da un
altro ragazzo moro,riccio ,anch'egli fasciato in un completo elegante.
Si fermarono tutti e tre vicino la macchina di Rosalie,e lo sguardo del
ragazzo cadde su di lei .Era anch'egli a bocca aperta. -Cosa diavolo...-
-E' tutto apposto Emmett -chiarì il nostro salvatore, Edward
. - Due uomini stavano molestando queste due signorine -
Vidi i due uomini della sicurezza rilassarsi.
Sembrava di essere in un film .
-Possiamo andare, allora,suppongo – internvenne quell'Emmett.
- Gli altri ci aspettano dentro – mormorò .
Edward annuì , prima di lanciarmi un'altra lunga occhiata .
-Attente per la strada , mi raccomando -
-Sì ...e grazie -Rosalie era sconvolta come me ora .Teneva
lo sguardo incollato sul ragazzo di nome Emmett.
Edward , il ragazzo angelo,mi lanciò un'altra lunga
occhiata,prima di voltarsi insieme agli altri tre e raggiungere
un'entrata secondaria del night club .
La sua figura scomparve in un turbinio di eleganza.
Ed eccoci alla fine del primo capitolo :)
Spero che vi sia piaciuto
,sono qui per tutte le vostre domande!
Ovviamente,sappiamo tutte dove Bella incontrerà di nuovo
Edward u.u
Ci rivediamo nel finesettimana con l'aggiornamento di "Una settimana a
Parigi" .
Un bacione a tutte e buon finesettimana!
Cristina
PS.
Lascio il mio contatto fb,per chi volesse aggiungermi : KStewlover
Efp