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Autore: Lemma    04/09/2012    1 recensioni
Giunti alla fine del 1984 tour succede qualcosa che cambia i rapporti della band.
è l'ultimo concerto con David Lee Roth alla voce prima che venga mandato via dagli altri componenti.
Si dice che tutto sia partito dal lavoro solista di Dave, ma una verità nascosta, che conoscono solo lui ed Eddie potrebbe essere alla base di tutto.
Questa è la storia della notte in cui cambiò tutto!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Era il 1984, ormai erano sei anni che i Van Halen erano famosi e giravano il mondo con nuovi tour e nuovi album da vendere.
Erano passati anche anni da quando Eddie aveva lasciato la sua vita, da quando aveva frequentato per l'ultima volta una ragazza qualsiasi che non era ne una groupie ne una apparsa sui giornali. Era una biondina, che lo appezzava per quello che era veramente e non per quello che sarebbe successo su quel palco e sulle pagine delle riviste!
Eddie se la sarebbe sempre ricordata, la ragazza diceva di detestare il suo nome così si faceva chiamare Ginny. Il moro non riusciva infatti a ricordarsi una sola volta in cui l’aveva chiamata Ginevra, l’aveva conosciuta come Ginny ed era stato il ragazzo di Ginny. Tutti la chiamavano così!
Ricordava addirittura il profumo dei suoi capelli la sera del ballo di fine anni, lui non voleva andarci, ma la sua ragazza ci teneva veramente tanto così la accontentò ed effettivamente ne ricavò una serata che entrambi avrebbero ricordato per tutta la vita.
 Il pensiero di quell’amore così puro e semplice lo aiutava a rilassarsi un po' nonostante l'impegnativa vita della rockstar, erano i suoi ricordi più belli di quella vita spensierata dove non era nessuno.
Edward adorava stare sul palco così come i suoi compagni, ma l'idea che quella era l'ultima data del 1984 tour lo confortava. Presto avrebbe potuto staccare un po' e tornare per qualche settimana a quella che poteva quasi sembrare una vita comune, magari un po' noiosa, ma che dava una parvenza di stabilità, cosa della quale il ragazzo in quel momento aveva seriamente bisogno.
Diamond Dave, così chiamavano il biondo cantante che tutte le sere mostrava i suoi passi migliori su quel palco. Lì al centro, vicino a Eddie c'era lui e nessuno avrebbe mai immaginato i Van Halen senza.
 Il carisma del biondo era indescrivibile, una rockstar nata che avrebbe fatto cadere ai suoi piedi tutte le groupie e non solo, ma a lui non interessavano, preferiva osservare il suo chitarrista.
 Dave ultimamente si era ritrovato a pensare spesso a Eddie, erano grandi amici, ma l'attrazione che il biondo provata cresceva di concerto in concerto, di giorno in giorno, troppo per quella semplice amicizia.
Prima delle prove di quel giorno dovette scrollare la testa per cacciare il pensiero di prenderlo, sbatterlo al muro e baciarlo!
Alex arrivò carichissimo, l'adrenalina gli correva già nelle vene e poco prima di andare sul palco si gettò sulle spalle del fratellino urlando rivolto a tutti
"Siete belli carichi? Dobbiamo spaccare!"
 Eddie sorrise annuendo, era un sorriso beato, ma anche carico di emozioni del genere che la sua Ginny adorava. La ragazze lo baciava sempre prima di salire sul palco e gli ripeteva mille volte che se sorrideva così era gelosa perché qualche tipa nel pubblico avrebbe potuto fare pensieri su di lui.
Sorrise ancora di più grazie al flashback di quelle scene.
Dave lo notò e una scarica elettrica lo travolse. Il cantante associò la scarica al concerto imminente, ma voleva solamente convincere se stesso che Eddie era solamente il suo chitarrista e non provava nient'altro che una forte amicizia nei suo confronti.
Il primo a correre fuori fu Alex, impugnava già le sue bacchette e le puntata verso il cielo; la folla iniziò ad andare in visibilio!
 Lo seguì Michael con il suo fidato basso a tracolla.
Chitarrista e cantante rimasti ancora a bordo delle quinte si fecero segno con la testa e all'unisono entrarono trionfanti su quel palco ai piedi del quale la folla li acclamava come degli dei.
Dave si fissò bene in testa l’immagine dell’amico sorridente e seguì la sua scia come se non esistesse nessun altro su quel palco.
Assoli di chitarra immensi, parti di batteria coinvolgenti, linee di basso perfette e quella voce! Una voce unica che riconosceresti fra tante unita a un carisma che in pochi hanno!
Era tipico del cantante avvicinarsi al bassista e al chitarrista, stargli appiccicato, giocare con loro per divertire l’esigente pubblico che si ritrovava, ma in quel periodo non riusciva a mantenere la concentrazione e quando Eddie arrivò al primo assolo Dave si dovette girare verso Mike, non voleva certamente saltare addosso al ragazzo davanti a tutte quelle persone.
Eddie invece non si accorgeva di nulla, quando aveva una chitarra in mano diventava completamente cieco e l’unica cosa che lo teneva aggrappato al mondo reale era il boato di urla e applausi alla fine.
“Perché devi farmi questo? Eddie non resisterò a molto se ti comporti così sul palco!”
pensò fra se David, poi si ricompose e si avvicinò strusciandosi al chitarrista impugnando il microfono in una mano e con l’altra dando fastidio all’amico ancora preso da quelle note, si trattenne però per non dare un’occhiata al fondoschiena del moro
“Dave basta!”
Era fortunato ad avere un grande autocontrollo, si sentiva però pronto a cedere da un momento all’altro! Quando mise un braccio intorno alle spalle del chitarrista per il rituale inchino al pubblico ringraziò il cielo che un concerto non durava più di un tot di tempo.
 Nonostante la lotta interiore di Dave, il risultato fu un concerto pazzesco, provocante, adrenalinico, assolutamente da ricordare. Un'esperienza unica sia per i fortunati spettatori di quella che per anni sarebbe stata l'ultima esibizione live di Dave con quella band di Pasadena, ma anche per gli stessi componenti della suddetta band.
Il party di fine tour non poté mancare certamente e i fiumi di alcol non aiutarono di certo i ragazzi a rimanere lucidi, anzi! Era pieno di belle ragazze che flirtavano con la band, il biondo si scoprì geloso quando Edward ne prese in braccio due e iniziò a divertirsi seriamente così decise che per lui la festa era durata abbastanza e se ne andò nel suo camerino con un atteggiamento da vera diva.
Eddie era solito bere abbastanza, lo faceva per scaricare la tensione pre show e l'adrenalina post show e nonostante non avesse più quindici anni non era ancora abbastanza maturo da capire che la vita che conduceva non era certamente il top dal punto di vista della salute.
C'era un'altra cosa a cui quel moro non riusciva a rinunciare, erano le sigarette! Dire che fumava come un turco è poco! Aveva sempre quel dannato bastoncino fra le sue labbra perfette. Quella sera non furono però le sigarette a cambiare le cose, ma il già citato alcol.
In quei momenti non potevi parlargli e aspettare che ti capisse, staccava completamente i legami col mondo esterno e si lasciava andare al massimo. Non si preoccupava, diceva che tanto non si sarebbe ricordato niente.
Dopo la festa Eddie tornò nei camerini, non era molto ordinato e lasciava cose da tutte le parti e probabilmente in quelle condizione sarebbe riuscito a dimenticarsi anche la sua amata chitarra!
 Quella chitarra era diversa per lui, era speciale ed era ormai il suo marchio di fabbrica. L'aveva assemblata lui e anche colorata. Il rosso con righe bianche e nere era sinonimo di Van Halen in tutto il mondo, ma questo non c'entra con quello che accadde quella notte e che cambiò i rapporti fra i musicisti per molti anni.
Il chitarrista era uno degli ultimi rimasti in quello stadio che poco prima aveva ospitato migliaia di persone dai tecnici del suono ai fan urlanti, dalla sicurezza alla stessa band.
 Il moro aggirandosi per i dietro le quinte a raccattare le ultime cose che aveva lasciato in giro fece caso al rumore dell'acqua della doccia chiudersi.
Dave detestava sentirsi addosso il sudore e lo sporco accumulati fra prove, concerto e festa così tutte le volte, prima di lasciare il luogo dello show, si buttata sotto al getto d'acqua per una lunga doccia rilassante. Quella sera la sua doccia durò veramente tanto essendo che il suo cervello vagava su argomenti che non voleva toccare.
 Uscì dal bagno con solo un asciugamano in vita e davanti a se trovò solo l'oggetto dei suoi ultimi pensieri
“Accidenti, e poi uno deve trattenersi!”
Sbuffò tenendo sempre per se i suoi pensieri.
Barcollava leggermente per la sbornia, ma i capelli gli ricadevano ancora sulle spalle in modo perfetto, le sue labbra erano ancora carnose e per lui così invitanti! L’avrebbe baciato all’istante, ma Diamond Dave non doveva pensare a quello e neanche al particolare luccichio nei suoi occhi in quel momento.
Sciolto dall'alcol probabilmente il biondo tornò ai suoi pensieri proibiti e si avvicinò all'altro ragazzo.
 Eddie non si rendeva conto di quello che stava facendo. Appena l'altro gli si era avvicinato aveva sentito quel profumo che nonostante gli anni gli era ancora famigliare. Si, i capelli del cantante profumavano esattamente come quelli di Ginny che non aveva mai lasciato la sua mente e anzi, se ne era riappropriata in quell’esatto istante!
 All'improvviso si ritrovò a mettere una mano nei capelli del cantante, fu un gesto involontario, ma l'altro prese al volo la situazione gli si avvicinò pericolosamente. Anche lui aveva bevuto e gli sembrava tutto un sogno, non avrebbe lasciato sfuggire così la sua occasione. In quel momento gli sembrava la cosa più giusta da fare e dannazione, lui l’avrebbe fatta!
A pochi millimetri dalle sue labbra però Dave si fermò  un secondo e sussurrò
"sei sicuro?"
 ormai Eddie non riusciva più a capire la situazione, era annebbiato dagli innumerevoli cocktail e così non si tirò indietro a niente.
Le labbra dei due si unirono in un bacio che di casto non aveva decisamente niente, i brividi di piacere e di desiderio si impossessarono della schiena del cantante al quale andrò in pappa il cervello e solo quando rimase senza fiato interruppe quel momento.
Non poteva succedere lì così in tutta fretta, così, anche  se ostacolato  dal piacere che lo attendeva a pochi centimetri, si vestì. Trovava così difficile resistere a quella tentazione, aveva l’oggetto dei suoi desideri lì nelle sue mani, ma doveva prima raggiungere l’albergo.
Prese il moro per mano che sicuramente senza guida si sarebbe perso in un corridoio con solo due porte e lo condusse al poco distante hotel.
Il posto era di lusso, non badavano certo a spese, ma in quel momento il David che si sarebbe fermato a osservare i particolari aveva per le mani qualcosa di decisamente meglio.
Passò la stupenda reception tutta in legno con un meraviglioso bancone intagliato e lo portò nella sua stanza. Senza neanche troppa delicatezza lo buttò sul letto dove gli si avvinghiò nuovamente.
Senti presto la sua erezione battere sui pantaloni di pelle e fece sdraiare l'altro ragazzo.
Le magnifiche lenzuola dorate di seta avvolsero i cormi dei due ormai ignudi, infatti senza neanche sapere come Eddie si ritrovò senza vestiti intento a torturare di piacere il membro dell'amico. Dave scollegò completamente il cervello per qualche istante e si lasciò al piacere che lo pervadeva in quel momento per lui paradisiaco. presto però la situazione si capovolse.
Il cantante, anche se di poco, era più lucido di Eddie e conosceva le scelte sessuali dell'altro. Non avrebbe certamente gradito essere lui il passivo, così riuscì, senza aver la minima idea di come aveva fatto, a investire la situazione che si era creata.
 Quasi il biondo rimase sospeso quando senti il chitarrista entrare in lui. Per lui quello era solamente un sogno proibito e non avrebbe mai potuto credere di trovarcisi in mezzo nella vita reale!
La passione colse entrambi, uno incosciente della situazione e l’altro al settimo cielo. In quel momento l’unica cosa giusta per loro era quella.
I due stremati si lasciarono addormentare sull'ampio letto di quella suite d'albergo, ma prima David osservò il volto sereno del suo amico un’ultima volta prima di chiudere gli occhi.
La mattina il primo a svegliarsi fu il moro, seppur ancora annebbiato e con un mal di testa colossale quello che si trovò davanti lo traumatizzò!
Non si ricordava dei gemiti che avevano impregnato quella stanza, dei movimenti ossessivi sotto a quelle lenzuola, dei loro due corpi perfetti impegnati in quella danza di piace, ma sapeva che era successo perché c’erano tutti i segnali di questo mondo.
 Era evidente che quella notte era successo qualcosa con il suo amico, qualcosa di molto poco casto, ma anche di molto poco etero.
Eddie non riusciva a trovare un modo per affrontare la situazione e neanche per accettare l'accaduto così si rivestì in fretta e furia e lasciò quella camera.
 Lascio l'albergo per girovagare in un tranquillo parco non troppo lontano.
 Li rimase parecchio, cercò di liberare la mente e poté godere delle prime luci del giorno. Arrivò alla conclusione che non ne avrebbe mai parlato, pensava che siccome non aveva ricordi di quella notte di fuoco se non il risveglio, sarebbe stato facile dimenticare evitando così strane conseguenza.
Il moro tornò all'albergo solo la sera e tranquillizzò il fratello convincendolo che era stato tutto il tempo in camera sua a suonare.
Al contrario del chitarrista, David aveva ricordi di quella notte, ma quando si risvegliò si rese meglio conto di tutte le cose successe e i sensi di colpa lo attanagliarono.
Era vero che per lui era un sogno che si avverava, era stato paradisiaco, ma si era approfittato dell'assenza di lucidità di Eddie per realizzare quen sogno, usando l'amico che in altre situazioni non avrebbe mai acconsentito.
Il biondo, dopo essersi torturato con dubbi e domande, rivide Edward solo la sera, provò a cercare un modo per scusarsi, ma l'altro fu tanto abile da tenere il discorso lontano.
Non ne voleva parlare e David capiva e non ostacolava la sua scelta. Era più facile per entrambi, in fondo a lui sarebbe rimasta il ricordo di quell’amore impossibile e a Eddie non sarebbe rimasto niente!
Fra se e se si disse
"Faremo nuovi album, nuovi tour e ci dimenticheremo di tutto! I Van Halen non possono finire per una cavolata del genere"
 ma aveva ragione solo in parte e si sbagliava sul fatto che a Eddie non sarebbe rimasto niente.
I mesi passarono e le tensioni nel gruppo aumentarono, non riuscivano più a lavorare e quando gli altri seppero del lavoro solista a cui Dave stava pensando la presero male. Lo etichettarono come traditore e alla fine lo mandarono via dal gruppo dove tornò solamente molti anni dopo e pubblicò un nuovo album con loro soltanto nel 2012.
La band trovò un altro cantante, Sammy, poi un altro ancora.
Alla fine anche il bassista fu cambiato e la scelta ricadde sul giovane figlio di Edward. La band riallacciò i contatti con il biondo e le cose tornarono come prima.
Ebbene quella separazione fu sempre attribuita al lavoro solista di Diamond Dave, ma la verità è che probabilmente quella sera se non fosse successo niente di tutto quello detto le tensioni fra i quattro non sarebbero nate o' almeno non li avrebbero portati a quella separazione.
Sia Dave che Eddie si sentivano un po’ colpevoli per gli anni di separazione, ma nessuno ne fece mai parola con anima viva.
 

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Salve a tutti! Vi prego non uccidetemi per questa coppia molto improbabile, ma sono le mie pazzie delle quattro di notte!
Al posto di lanciarmi coltelli e oggetti contundenti *schiva il tutto molto in stile Matrix* impiegate le vostre forze per lasciare una recensione ;)
Al prossimo delirio,
Lemma
   
 
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