Finlandia, Helsinki, quartiere di Eira, 27 Ottobre 2005, mattina presto




<< Perkele, Ella! Spegni quella cazzo di sveglia! >> l'esclamazione incavolata ma impastata di sonno di Peter mi fa aprire gli occhi sul buio pesto della nostra camera da letto.
<< mmmh, si, cinque minuti. >> bofonchio prima di infilare la testa sotto il cuscino.
<< Ella, dai, cavolo! >> Peter mi spinge un po' sul letto per spingermi ad agire e io mi domando perché diavolo la sveglia non se la pianta dal suo lato di letto.
<< Si, lo faccio, lo faccio. >> riesco a tirare la testa fuori dalle coperte e mi sposto per arrivare alla sveglia che continua imperterrita il suo bip bip mattutino.
<< Ecco, contento? >> domando a Peter quando improvvisamente realizzo che a furia di spintarelle e contorsioni per mollare il letto, sono arrivata al bordo di questo << Oh, cazzo! >>
Ponf! Tunk!
<< Ahiio. >>
<< Tesoro, stai bene? >>
<< Un incanto, guarda. >>
<< Il buongiorno si vede dal mattino. >>
<< Allora, è un giorno di merda. >>
Peter scoppia a ridere e sento dai rumori del materasso che si sta tirando su.
<< Ce la fai ad alzarti? >>
<< No, ho deciso che prendo residenza sul pavimento. >>
<< Dai, ti faccio un caffè. Devi essere pronta e pimpante per il tuo lavoro. >> ridacchia.
<< Peter, sai dove te la puoi ficcare la tua simpatia? >>
<< In un posto dove non batte mai il sole! >> mi precede e accende la luce.
Ci vorrà ancora molto perché il sole faccia capolino lì fuori ma il freddo ha già iniziato a farsi largo e nonostante il termoautonomo già attivo, mi stringo nel mio pigiamone di felpa antisesso e mi tiro su aggrappandomi al piumino. Mossa sbagliata.
Riponf! Aritunk!
<< Ohi Saaaaaaaaaaaaattttaaaaaaaannnnaaaaaaaaaa! >>

***

No, alla fine, ce l'ho fatta. Solo che per non rischiare, mi sono trascinata in bagno tipo baco da seta e lì sono uscita dal bozzolo felpato e caldo. Controllo la mia faccia allo specchio e realizzo che a parte il bernoccolo sulla fronte non ho nient'altro di visibile. Escluse le occhiaie da panda tibetano che coprirò con tre passate di correttore e mano da muratore.
<< Sei viva? >> la voce di Peter giunge attraverso la porta del bagno.
<< Arrivo. >>
Lavo la faccia e i denti e poi, mi passo un lieve filo di crema idratante e un po' di pomata all'arnica nella speranza che riduca il bozzo che tenterò di mimetizzare sotto la frangetta lunga. Peter bussa alla porta  e poi, tutto rilassato, entra. Per chi non l'avesse capito: Peter è il mio boyfriend, stiamo insieme da quasi quattro anni e conviviamo da uno e mezzo. Aspetto che mi faccia la proposta di matrimonio da un giorno all'altro e affinché non sbagli, ho già comunicato alle mie amiche e ai suoi amici il tipo di anello che voglio, quanti carati, la forma, la pietra e le dimensioni. Le dimensioni sono tutto nella vita, eh.
In ogni caso, si può concedere la spesa. Peter è un broker, è un ottimo partito.
Nono, piano.
Mica ci sto insieme per denaro. Quando l'ho conosciuto ho rotto il ghiaccio vomitandogli addosso l'eccesso di alcool post concerto che avevo in corpo e dopo che lui m'ha fatto da infermiere per tutta la sera gratuitamente, l'ho chiamato il giorno dopo per ringraziarlo con un caffè. E ci siamo innamorati.
Peter è figo, eh. Avremo dei bellissimi bambini. Molto biondi e molto finlandesi.
Ah, per la cronaca, lavoro anch'io. E il mio lavoro è la mia croce e delizia. Soprattutto in questo caso. Soprattutto per questo lavoro.
<< Allora, come ti senti? >>
<< Uno schifo. Non voglio incontrarlo. >>
<< Ma Ella. E' il tuo idolo. >>
<< Il mio idolo è uno stronzo. Lo sai quello che ha fatto. >> mormoro puntandogli contro lo spazzolino.
<< Dai, potrai conoscere le sue ragioni. Dovrà spiegartele. >>
<< Lo odio. Lo odio lo stesso. >>
<< See, see. Tanto lo so come va a finire: lui sbatterà le ciglia e tu cadrai come una pera cotta. Ti conosco, mascherina. >>
Gli faccio una smorfia che lo specchio gli rimanda.  Questa giornata sarà troppo lunga.
Perkele.


***

Ufficio della Music Hall, consulenza e gestione degli affari musicali, Helsinki, ore 10.07


No, ferma!!!
Che flash ho avuto. Stavo per sbattere la testa sulla scrivania, centrando in pieno la tastiera del mio laptop, quando mi sono ricordata del bernoccolo sulla fronte e non è il caso che aggravi la situazione. Mi tiro su e mi appoggio pesantemente contro lo schienale della poltrona imbottita.
Ho studiato pochissimo le carte del caso, ma non ne avevo bisogno. Conosco il mio cliente meglio di chiunque altro qui. E' il motivo base per cui il capo mi affidato il lavoro, dopotutto. Premo play e le sue canzoni partono come sottofondo ai miei pensieri.
Li seguo dal debutto. Da quel primo e visionario album che The Sound aveva giudicato pessimo e che invece, è stato il fondamento di un successo brillante. Li ho seguiti sempre e ho visto tutti i loro concerti qui in Finlandia e a volte, da brava groupie, li ho visti anche all'estero. Ho poster, album, dvd firmati. Ho persino delle foto con loro.
Ho pianto e riso durante quei concerti.
Ho pregato sempre, giorno dopo giorno, che lui le rivelasse il suo amore e coronasse il suo sogno.
Ero lì anche quella sera, l'ultima, quella che ha visto la fine di tutto.
Non è passata nemmeno una settimana da quel giorno.
Mi si riempiono gli occhi di lacrime e li sbatto un paio di volte. Non posso mica farmi trovare col mascara colato, per dindirindina!
Sospiro e prendo un foglio a caso, cercando di essere il più possibile lucida. Capite che vuol dire avere la sensazione di essere il boia? Perché sì, io, con il mio lavoro di consulente musicale, sarò colei che mettera per sempre fine all'Era, colei che materialmente strapperà via la Musa dal Poeta.
Disperata, apro gli occhi e leggo le parole stampate sul foglio. Sono le ultime frasi di Ever Dream.

"All I ever craved were the two dreams
I shared with you.
One I now have, will the other one ever dream remain.
For yours I truly wish to be."

E' il segno divino che aspettavi, Ella!
Sono folgorata, signori. Ora ho capito la mia missione. Io, Ella Maarit Siivonen, finlandese, 26 anni e mezzo, consulente musicale, diplomata in canto al Savolinna, sono colei che, prescelta tra mille e mille fan, farà rimettere insieme la Musa e il Poeta. Colei che regalerà loro l'happy ending. Colei che condurrà l'Ocean Soul dalla sua Sirena. La futura damigella d'onore alle loro nozze. La madrina dei loro figli.
Sono ancora preda del mio delirio onnipotente quando bussano alla porta.
<< Signorina Siivonen, è arrivato il suo cliente. >> Rikka mi guarda conciliante e fa cenno al signore che la segue di entrare. E a me si mozza il fiato.
Ella, ricordati di non sbavare, non è professionale.
Il giovane sulla trentina mi allunga la mano, una luce negli occhi.
<< Piacere, sono Tuomas Holopainen. Il suo cliente. >>



...credo proprio che questa sarà un'ottima giornata!






to be continued...




Note dell'autrice
E' un'idea molto diabolica e terribile. Ed è solo il prologo. Come si svilupperà e in quanto tempo, non lo so. Vi giuro che io per prima non so cosa aspettarmi da Ella, ma vi dico che ha il piglio deciso 'sta ragazza. Anche l'imbranataggine :D
Ella, fisicamente, è ispirata all'attrice Romola Garai <3 Peter, invece, a Josh Dallas.
Lo so che vi rompo, ma prendetevela con i Nightwish, sono loro che mi ispirano xD

Infine, voglio ringraziare le mie adorabilissime Lalla e Giulia, che ascoltano puntualmente i miei deliri sui Nightwish. E una menzione d'onore a te, Giu, per avermi letto nel pensiero il nome della protagonista :D

Grazie a tutti :*
Ed ecco a voi le mille facce di Ella xD
http://www.picasion.com/

Disclaimer: i personaggi mi appartengono, a parte Tuomas e i Nightwish, non scrivo a scopo di lucro. Le frasi citate appartengono ad Ever Dream dei Nightwish.