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Autore: Hell96    06/09/2012    2 recensioni
Ad un certo punto qualcosa attirò l'attenzione della ragazza. Sembrava un quaderno scolastico nero come tanti. Ma aveva una strana scritta sopra: Death Note
-Qualcuno deve avercelo messo nella mia stanza- pensò
Lo prese in mano e si ritrovò uno strano personaggio davanti.
I capelli erano castani e suoi occhi erano rossi come dei rubini. indossava una camicia bianca sporca di sangue e sulla schiena erano presenti due ali nere che lo facevano assomigliare tanto ad un angelo.
-Chi sei tu?-Chiese Hikari immobilizzata per la paura.
-Puoi chiamarmi Light. Io...sono uno Shinigami.- A quelle parole la ragazza rabbrividì.
SCUSATE SE HO RICOPIATO QUESTA FANFIC IN QUESTO MIO NUOVO ACCOUNT MA HO AVUTO PROBLEMI COL VECCHIO CONTATTO.
CONTINUERO' LA STORIA SU QUESTO NUOVO CONTATTO. GRAZIE PER LE VECCHIE RECENSIONI.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Light/Raito, Near, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo IX: Darkness.

Salve a tutti! In questo capitolo non ci sono grandi novità, infatti è un capitolo di passaggio. Non vi preoccupate nel prossimo ci sarà una grossa novità!! Ovviamente mi farebbe piacere trovare tante recensioni! c: :3 A fine capitolo troverete un'immagine di Hikari fatta dalla meravigliosa AsaYuni (Grazie ancora <3)
Detto questo, buona lettura! 

* * * 

Hikari non ha mai visto una notte più buia di questa.
Fuori era così buio che non riusciva a distinguere le figure dei palazzi. 
Non aveva neanche mai sentito una notte più silenziosa di questa.
C'era così tanto silenzio che riusciva a sentire le folate di vento abbattersi sugli alberi, segno evidente che l'autunno ormai era alle porte. 
Era notte particolarmente fredda, a dir poco gelida. Hikari avrebbe persino giurato di aver sentito anche qualche gocciolina d'acqua cadere sull'asfalto, gelido anch'esso.
La notte era passata, le erano sembrati giorni, anni addirittura. No, era solamente una notte. La notte più lunga della sua vita era passata e con essa anche la tempesta. 
La tempesta delle sue emozioni, la confusione, il disagio, la delusione e, perchè no, anche senso di colpa. 
Piano piano le luci dell'alba si diradavano sulla città di Tokyo, ancora invasa da una sottile coltre di nebbia, residuo dalla sera prima.
E così la notte era passata, troppo lentamente per i suoi gusti. 
Forse perchè non era più abituata a provare così tante emozioni, a continuare a sentirsi una miserabile. Dopo la morte di suo padre, credeva che il suo impenetrabile guscio avrebbe resitito a tutto, alla morte, alla sofferenza. Ma si sbagliava. Era stato tutto troppo veloce, come fulmine a ciel sereno. Una tempesta si era abbattuta sulla sua vita. Di nuovo.
Sospirò e poi rimase in silenzio a lungo. Neanche scrivere il nome dei malviventi che avevano ammazzato sua madre era servito a qualcosa.
In un batter d'occhio era pronta per uscire ed affrontare il mondo da sola.
- Light, sei uno shinigami...Non puoi provare emozioni, giusto?-
Annuì semplicemente.
- Allora voglio anche io diventare una shinigami, in fututo magari.-
-Sai, non è facile come pensi. Tutti gli shinigami sono stati umani,sai? Solo che man mano i loro ricordi si affievoliscono. Ad esempio per adesso ricordo solo la mia vita da quando sono entrato in contatto con il death note. Prima di esse, vi è il buio. Col passare degli anni dimenticherò tutta la mia vita terrena, dimenticherò la mia famiglia, dimenticherò L e dimenticherò anche che sono stato un possessore di death note. E avere la consapevolezza di tutto questo non è di certo piacevole. Ma ci ho fatto l'abitudine.- 
Hikari notò un velo di malinconia nelle sue parole.
Si apprestò a raggiungere l'istituto, ma appena si ritrovò davanti ad esso, fu colta dall'indecisione. Avrebbe proprio voluto andarsene, distrarsi. Ma purtroppo qualcosa lo impedì. Qualcuno a dire il vero.
- Hikari-Chan! Come stai?- Chiese Ayame abbracciandola.
- Sto bene.- rispose freddamente
Ayame iniziò a piangere ed Hikari non ne capiva proprio il perchè; Se qualcuno avrebbe dovuto piangere, quel qualcuno sarebbe stata proprio lei, infondo era morta sua madre, non quella di Ayame-Chan.
- Mi spieghi perchè stai piangendo?-
-Hikari-Chan, è che...Mi sono preoccupata tantissimo- disse tirando su col naso.
-Mia madre non è mai stata presente, non ci sarà una differenza abissale...- Disse la ragazza sperando che l'amica se la fosse bevuta; In realtà lei soffriva come un cane, ma secondo lei sarebbe stato meglio non mostrare i propri sentimenti.
-Ora scusa Ayame, ma devo entrare in classe...- continuò poi la ragazza.
-Aspetta vengo anche io!- disse Ayame raggiungendola per poi camminare accanto a lei.
 

 *  *  *
 

Nonostante fosse abbastanza presto, le 7 e 30 circa, Near era già sveglio da un pezzo.
Si era scervellato a lungo, ma alla fine aveva trovato una soluzione: Aveva notato che gli orari dei decessi delle vittime raggiungevano il picco massimo durante il pomeriggio e la sera, il che significa che anche questo Kira era uno studente e ricontrollando ancora gli orari aveva notato  che doveva essere uno studente del liceo. Le probabilità erano del 65%, no forse un po' di più, il 70%.
Solo dopo pochi minuti d'attesa, arrivò finalmente la notizia che probabilmente avrebbe dato una svolta decisiva alle indagini. Ieri sono morti due individui accusati di aver rapinato ed uccisa una giovane donna. Quando sono morti ,ovviamente per mano di Kira, le informazioni su di loro non erano ancora state divulgate; Il che significa che Kira abita nella prefettura di Tokyo e che, dato che sono morti 3 ore dopo aver commesso l'omicidio, o Kira fa parte della polizia, dato che la loro foto e il loro nome circolava nei documenti della polizia, oppure Kira era un familiare della donna a cui è sono state mostrate la foto e i nomi dei criminali. Prendendo in considerazione la prima deduzione, doveva essere sicuramente la seconda ipotesi e Kira doveva essere per forza un suo familiare.
'E' possibile che la soluzione sia così semplice?'
Non è detto che anche questo Kira sia più intelligente per primo, quindi decise di farsi dare informazioni riguardante la famiglia della donna. Con sorpresa notò che l'unica sua parente era una ragazzina, 16 anni appena, di nome Hikari. Tuttavia le sue erano solo supposizioni, troppo poco per arrestarla con la devastante accusa di essere Kira così ordinò a Gevanni di pedinarla. 
Tutto sembrava semplice, forse anche troppo.
 

* * *


Le lezioni passarono in fretta e non appena finirono Hikari si catapultò a casa di Yami, dato che non l'aveva notato a scuola. Yami la fece accomodare in camera sua e iniziarono a discutere.
-Yami, ho deciso di fare una mossa rischiosa. Ho volutamente indirizzato i sospetti su di me. L'unica cosa che ti chiedo è di continuare a scrivere i nome dei criminali sul death note. Solo questo.-
-Hikari sei impazzita? Perchè l'hai fatto? so che sei sconvolta dalla faccenda di tua madre però...-
-Mia madre non c'entra nulla. L'ho fatto perchè mi devo sbarazzare di quel finto L. Mi sono scocciata di questa situazione, ecco perchè l'ho fatto. Poi fidati di me, vedrai che ci sbarazzeremo di questo detective al più presto. Dato che non hanno prove inizieranno a pedinarmi, ma io sono ad un passo davanti a loro perchè non sanno che posseggo gli occhi dello shinigami. Quindi stà tranquillo.-
-Va bene. Sto calmo solo perchè mi fido di te e della tua intelligenza. Però vedi comunque di stare attenta.-
-Naturale.-
Yami gli offrì da bere e dopo poco la ragazza se ne andò. 
Inevitabilmente il ragazzo iniziò a chiedersi perchè stesse aiutando quella ragazza, o meglio Kira. Sapeva di essere un disilluso e prima di adesso l'idea di migliorare il mondo non gli era mai passata per la mente. Forse l'incontro con quella ragazza, aveva riacceso la speranza che albergava in lui.
Forse l'aveva davvero cambiato.
 
Dopo poco tempo Light avvisò Hikari di essere seguita, probabilmente da un'agente di polizia. Chiarì subito che non lo faceva per lei, ma lui stesso, poichè l'infastiva l'idea che qualcuno gli stesse appiccicato, anche se non poteva vederlo.
Hikari lo ringraziò e disse che non dubitava che l'avesse fatto per se stesso, non sia mai che Light lo shinigami aiutasse una povera fanciulla indifesa.
Avevano già iniziato a pedinarla, il che significa che il suo piano era iniziato.
se il suo piano avesse funzionato, lei avrebbe vinto. Il mondo cambierebbe drasticamente, niente più violenza, niente più soprusi.
La nuova era di luce era ormai alle porte.

   
 
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