22/03/2007
5 recensioniDa lontano, come sempre.
È passato così tanto tempo e ancora, inevitabilmente, io sono qui mentre tu sempre a un passo da me.
Non riesco più a capire, a capirti... a capirmi.
Ti ho promesso fedeltà, ti ho promesso la mia vicinanza, ti ho promesso conforto e sostegno.
Ti ho promesso tutto, di me.
Ma non so più se tutto ciò sia stato un bene o un male.
Sono incatenanta a te, Inuyasha.
Legata a te da una catena pesante ma invisibile, forte ma inesistente.
Ogni tanto, come una sciocca, mi guardo il mignolo sinistro, quasi certa che nonappena i miei occhi vi si poseranno, vedranno un filo rosso legato stretto, e che inevitabilmente conduce alla tua mano.
Che sia stato proprio il Destino a voler tutto questo?
Ma a volere che cosa, esattamente?
Uno spettacolo monotono, una commedia senza trama, immobile e perpetua?
Perchè questo siamo, Inuyasha. Immobili, come congelati in un qualcosa che non ha e forse non avrà mai un nome.
Fino a poco tempo fa avrei saputo come definirlo, come chiamarlo, tutto questo.
Ma ora non lo so più, quando ti guardo solo un senso di vuoto mi affligge, mi risucchia, mi fa cadere nell'oblio dell'incertezza.
E io non posso vivere di incertezze, Inuyasha.
Quando mi avvicino a te, mi respingi, e nonappena volgo la testa, mi blocchi, fai in modo che, inevitabilmente, io sia di nuovo accanto a te.
Perchè?
Perchè, anch'io, non posso avere delle risposte?
Io le mie promesse te le ho fatte. Dove sono le tue?
Ora, un nuovo desiderio sta crescendo in me.
Quello di costruirmi una vita. Una vita che volevo condurre con te, Inuyasha, che non eri altro che il centro del mio mondo, il motore delle mie giornate.
Ma ora non lo so più.
Sento solamente che a te sono legata 'grazie' a quelle promesse che hai fatto tue e che io per prima ti ho dato.
E quando lo feci, era ciò che volevo.
Ma non volevo tutto questo. Non volevo veder i miei passi mossi solo perchè incatenanti da quelle stesse promesse che avevano tutt'altro significato, per me.
Io voglio la tua felicità, Inuyasha.
Perchè non vuoi permettere che ne abbia una anche io?
Non ti ho mai chiesto, imposto nulla, ho sempre cercato di non metterti in difficoltà a causa delle mie esigenze, tu che di problemi ne avevi già fin troppi, ho sempre cercato di capire e di capirti, offrendoti tutto ciò che ti potessi dare in quel momento.
Ti ho solo chiesto di scegliere, di essere sincero, non tanto con me, quanto con te stesso.
Ma la mia richiesta non significava voler scegliere tra me e il tuo passato. Con quello non potrò mai competere.
Ciò che volevo da te, era sapere se fossi abbastanza importante da poterlo affiancare, quel passato. Ma nemmeno questo mi hai saputo dare.
E ora che dovrei fare? Continuare inesorabilmente a camminarti affianco, sotto il peso di troppe catene accumulate?
...
Sotto la sensazione di aver sbagliato tutto e di dovermi pentire dei miei gesti?
No, a questo non voglio arrivarci.
Perchè quando ti ho donato me stessa, ero felice di farlo.
Perchè ogni mio sorriso regalatoti era sincero.
Perchè ogni mia lacrima era sentita.
Perchè il mio cuore traboccava di amore.
Ti prego, ti imploro, non far sì che mi debba pentire di tutto questo.
Non far sì che debba odiare il mio amore.
Non far sì che debba odiarti.
Perchè nel momento stesso in cui anche solo una singola fibra di me ti odierà, io morirò.
Ti guardo.
Ora sei tu ad essere dietro di me.
Ma le tue mani mi raggiungono presto, si posano lievi e calde sulle mie spalle.
“È una bella serata, non è vero?” dici, volgendo i tuoi bellissimi occhi ambra verso il cielo intessuto di stelle.
Volgo a mia volta lo sguardo verso l'alto, l'immensità irraggiungibile.
Come te.
E restiamo così, un'altra sera, immobili, come le stelle che in quel momento stiamo guardando, finché la luce del sole sorgente non le spazzerà via, e come loro, così il nostro piccolo momento di serenità.
Che cosa siamo, Inuyahsa?
Lo so, lo so bene che avrei altro da scrivere e da aggiornare.
Ma mi sono ritrovata quasi senza accorgermene a posare le mani sulla tastiera e a scrivere quanto avete letto.
Tutto ciò qui riportato, rispecchia tanto di quello che sento ora, un tutto indefinibile e inconoscibile, che ora come ora mi pervade.
Spero non mi vogliate male, so benissimo che c'è chi sta aspettando da tempo i capitoli lasciati in sospeso.
E arriveranno anche quelli, promesso. Come ho spesso ribadito, non rientra nei miei piani quello di sospendere le storie da me cominciate.
Per cui, vi chiedo ancora di pazientare e di perdonarmi, ma sono davvero sommersa dagli impegni, in primis la scuola.
Spero ardentemente nelle vacanze di pasqua, farò del mio meglio.
Ora vi lascio, salutando calorosamente chi leggerà e in modo particolare i sostenitori delle mie altre storie.
Vi abbraccio,
ka_chan.