Era notte ad Aegnor e il vento caldo dell'est vibrava potente fra le lontane Terre Rosse. 
La luna disegnava un pallido riflesso argenteo sulla superficie cristallina del lago e gli alberi si disperdevano in lunghe chiome spettinate nel bosco di Caran. 
Il perfetto silenzio di quel momento presagiva l'arrivo imminente della nuova stagione che potrava con sé luminose speranze per il popolo aegnoriano. 
La regina Calien, portatrice di luce, portava in grembo una nuova vita che, secondo le Antiche Scritture, avrebbe donato ricchezza e prosperità al regno. Eppure il re non era tranquillo quella sera. Continuava a camminare avanti e indietro per le stanze del suo castello, Àre. 
L'imponente reggia troneggiava su tutte le terre come un'aquila sulle montagne. Seppur questo grandioso e potente uccello intimorisse la sua gente era di cuore gentile e possedeva una grande intelligenza. 
Re Caranthil era sicuro che qualcosa stesse tramando contro di lui e sapeva che era anche molto potente... I suoi pensieri furono interrotti da un grido di dolore. 
Quella voce tanto vellutata e allo stesso tempo in pena lui la conosceva bene. Calien partoriva in quel momento e le balie le stavano dolcemente accanto sostenendola e aiutandola a compiere questo difficile passo.
Dopo molte ore, nelle ore di pieno sole, venne al mondo una splendida creatura che, come la Stella Rossa della notte del solstizio d'estate, brillava di una luce propria e illuminava la stanza col suo primo sorriso.
-Carnil è il suo nome- sussurrò la regina irradiata dalla sua stessa felicità. 

Fu proprio in quel giorno di festa che iniziò la guerra. 
Le lande ghiacciate di Aeglos risvegliarono l'antico conflitto e quello fu solo l'inizio di un'interminabile battaglia.