Serie TV > CSI - Las Vegas
Ricorda la storia  |       
Autore: Mick_ioamoikiwi    08/09/2012    0 recensioni
'Hai un nuovo caso'.
Quella al telefono era la voce di Grissom, era ora di alzarsi. Non era ancora spuntato il sole, ma Las Vegas aveva fretta di vedere Nick Stokes al lavoro.
Omicidio, prove, laboratorio, prove, assassino, confessione.
Un giro sempre uguale, ma ogni volta qualcosa dentro di lui cambiava.
La scientifica aveva bisogno di lui. Ma qualcuno, là fuori, ne aveva più bisogno.
Genere: Drammatico, Fluff, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nick Stokes, Warrick Brown
Note: Lime | Avvertimenti: Non-con
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'viva las vegas.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1


«Nick, aiutami! Ti prego, vuole uccidermi! Aiutami! Sono qui!»
«Samantha, dove sei? Samantha aspetta, sto venendo ad aiutarti!»
«Aiutami Nick, aiutami ti prego!»
 
La suoneria del cellulare aveva costretto l'agente Nick Stokes a svegliarsi presto. Posò lo sguardo sulla parete, l'orologio segnava le 4.30 del mattino. Faceva terribilmente caldo, ma il sudore che gli colava dalla nuca non era solamente per quello: aveva sognato di nuovo Samantha Bonher, una ragazza uccisa qualche mese prima dal fidanzato, Robert Benneth, ossessionato dalla loro rottura. Nick lo aveva colpito per proteggerla, ma Benneth disgraziatamente si salvò, mentre un proiettile vagante esploso dalla sue trentotto colpiva in pieno petto la ragazza. Era morta tra le sue braccia e questo lo aveva parecchio sconvolto. 
Prese in mano il cellulare, il nome apparso sul display gli indicò la fine di quella notte insonne: Gil Grissom. «Dimmi Gil.» Si mise seduto sul divano, come se l'altro fosse nella stanza con lui.
«Hai un nuovo caso.» Era appena iniziata una nuova giornata lavorativa.
«Di che si tratta?» Chiese Nick, ancora assonnato.
«Brass non mi ha dato molti dettagli, la vittima è Lawrence Munroe, cinquantenne, arrestato una volta per violenza domestica...»
Un criminale in meno, pensò mentre Grissom gli leggeva altri dettagli sul caso.
«Perché non se ne occupa la Omicidi?»
«Sembrerebbe una semplice rapina ma non ci sono stati segni di effrazione in casa, nonostante tutto il pian terreno fosse a soqquadro, perciò si sono insospettiti. Brass è già laggiù, ti informerà lui.»
«Ok Gil, dammi quindici minuti.»
«Te ne do cinque...Tra pochi minuti dovrebbe passare Warrick a prenderti, tenetemi informato su come vanno le indagini.»
«Grazie Gil, lo farò. A più tardi.»
Chiuse la chiamata e si alzò dal divano. Cercò il giubbotto d'ordinanza e se lo infilò addosso, controllò di essere in ordine e, soprattutto, di avere a portata di mano la glock, ma era ancora nella fondina, attaccata ai jeans dalla sera prima. Passarono solo pochi minuti quando sentì il rumore della Denali di Warrick fermarsi sotto casa sua. Si assicurò che porte e finestre fossero ben chiuse e scese di sotto. Vide il SUV nero parcheggiato sul ciglio della strada, al volante c'era un ragazzo scuro con ricci capelli neri e il solito mezzo sorriso stampato in faccia. L'agente Warrick Brown aspettò che il collega fosse seduto di fianco a lui, prima di schiacciare sull'acceleratore in direzione Kings Way.
«Hai dormito bene, nonnina?»Scherzò.
«Mi dispiace non darti questa soddisfazione, nipote.»
Warrick a queste parole si fece improvvisamente serio. «Andiamo Nick, ti conosco fin troppo bene, hai una brutta cera... Che è successo amico?»
«Te lo ricordi il caso Benneth?»
«Vecchia storia, hai sognato di nuovo Samantha?»domandò.
«È la terza volta di questa settimana, lei mi chiede aiuto e io la sento sempre più lontana, non riesco a raggiungerla...»
«Dovresti dirlo a qualcuno o il suo avvocato, se lo venisse a sapere, potrebbe usarla come attenuante per scagionare Benneth.»
«Non posso Warrick, Grissom mi direbbe di prendermi qualche giorno di ferie e io non voglio.»

Svoltarono ancora un paio di volte, ritrovandosi alla fine di Kings Way. Dall'altro lato della strada si potevano vedere le luci lampeggianti delle auto della polizia. Warrick parcheggiò a fianco dell'auto dello sceriffo, intendo a parlare con un uomo basso e grassottello. Alla vista del SUV nero entrambi i poliziotti smisero di parlare.
L'uomo a cui dovevano fare riferimento, James Brass detto "Jim", era il capitano della polizia di Las Vegas, prima di allora era stato il supervisore del turno di notte alla scientifica dove lavoravano Nick e Warrick, prima dell'arrivo di Grissom.
Warrick raggiunse Nick e, insieme, si diressero verso la casa con il giardino recintato dal nastro giallo delle scene del crimine. Jim e lo sceriffo si congedarono per raggiungere i rispettivi uomini.
«Tempismo perfetto ragazzi, lo sceriffo mi ha appena detto che possiamo interrogare i suoi agenti quando vogliamo.» Disse allegramente.
«Ottimo Jim.» Rispose Warrick con fermezza.
Entrarono al 2816, oltre la porta un brulicare di persone catalogava gli oggetti e scattava fotografie a tutto andare.
«Cos'è tutta questa confusione?» Domandò seccato Nick.
«Ah, me n'ero dimenticato: la figlia della vittima, Lucinda Munroe, non era in casa, perciò abbiamo considerato l'ipotesi della rapina. Stiamo verificando che non sia stato portato via niente con l'aiuto della figlia.»
Nick, guardandosi intorno, poté intravedere una giovane ragazza con lunghi capelli neri che piangeva, scortata da due agenti che le rivolgevano domande sugli oggetti presenti in casa.
«Ah, David vi sta aspettando di sopra.»
Nick distolse lo sguardo dalla ragazza per concentrarsi sul poliziotto davanti a lui.
«Perfetto. A più tardi.» Warrick fece segno al collega di seguirlo. I due agenti della scientifica infilarono i loro preziosi guanti in lattice, afferrarono le valigette in alluminio e salirono al piano di sopra: ogni porta in cima alle scale era chiusa a chiave, eccetto il bagno e la camera dove era stato trovato il corpo ma la cosa che più lasciava perplessi Nick e Warrick era che tutto fosse stato lasciato straordinariamente in ordine: l'acqua nei fiori era appena stata cambiata, ogni granello di polvere era stato spazzato via dalle mensole, i mobili erano stati tutti lucidati a dovere e, soprattutto, non c’erano tracce di sangue per terra.
La stanza dove giaceva il corpo esanime del signor Munroe era, invece, tutt'altro che in ordine. Nick immaginava fosse stata una morte semplice: potevano strangolarlo, dargli una botta in testa o, più semplicemente, utilizzare una pistola con silenziatore; quello che invece gli si presentò davanti era un vero inferno: le pareti che, fino a qualche ora prima, erano bianche e immacolate ora presentavano lunghe strisce di sangue arterioso, il letto era disfatto e impregnato di sangue. Focalizzò lo sguardo sul ragazzo che stava esaminando il cadavere di Lawrence Munroe.
Nick si sentì male, sentiva qualcosa in fondo alla gola. Da due mesi all'incirca, ogni vittima gli faceva uno strano effetto, dopo Samantha il suo pensiero e la sua lucidità erano totalmente cambiati.

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > CSI - Las Vegas / Vai alla pagina dell'autore: Mick_ioamoikiwi