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Autore: Cabiria Minerva    10/09/2012    1 recensioni
Angel si risveglia dopo la battaglia (iniziata nell'ultimo episodio della serie, Not Fade Away) in un mondo completamente nuovo. Solo pochi sono sopravvissuti alle vicissitudini degli ultimi anni, ma Angel non si arrende e affronta nuove sfide per riavere ciò che ha perso.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel, Connor, Illyria, Spike, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II.


 

«Connor!» Angel scattò in piedi e, se il suo cuore avesse potuto battere, in quel momento avrebbe battuto qualsiasi record di velocità. Suo figlio era vivo!

Fece qualche passo in direzione del ragazzo, solo per bloccarsi, indeciso. Avrebbe voluto abbracciarlo, assicurarsi che stesse bene, ma non sapeva come avrebbe reagito, quindi – a malincuore – lasciò perdere.

«Come mai il marmocchio pascolava tranquillamente nella tua camera, mentre io ho sempre rischiato di ritrovarmi con un paletto dritto nel cuore ogni volta che, per sbaglio, mi son ritrovato anche solo accanto alla porta?»

«Tu stoni con l'arredamento.»

«Senti, cucciolo, non parlavo con te, quindi–»

Il ghigno sul volto di Connor si contrasse in una smorfia. «Cucciolo?» Le sue mani arraffarono un'arma appesa al soffitto e i suoi piedi si mossero verso Spike talmente in fretta che il vampiro quasi non si accorse di cosa fosse capitato finché una lama non gli sfiorò la sottile pelle del collo.

Allarmato, Angel si avvicinò incerto al figlio, appoggiandogli una mano sulla spalla destra. «Non intendeva offenderti.» Aumentò un poco la pressione, finché il ragazzo ritirò l'arma, sbuffando vistosamente. «Vero, Spike?» Volse gli scuri occhi verso l'altro vampiro che, nel frattempo, si era portato una mano alla gola, là dove pochi istanti prima il freddo metallo l'aveva accarezzato.

«Di certo non possiamo mettere in dubbio la tua paternità; questo marmocchio è permaloso quasi quanto te.»

Angel posò nuovamente lo sguardo sul figlio ed alzò un sopracciglio con fare pensoso. «Scherzavo, staccagli pure la testa.» disse, sollevando una protesta da Spike e ottenendo un sorriso malizioso da Connor. Dio, quanto gli era mancato...

«Molto divertente, davvero.» ringhiò Spike. «Ma pensavo fossimo sul punto di decidere cosa fare. Sai, per via di tutti i nostri amici morti, nel caso te ne fossi dimenticato...» Si alzò dal divano lisciando – pro forma – un lembo dell'impermeabile nero che non l'abbandonava mai. «Naturalmente, potrei essermi sbagliato. In tal caso, penso che andrò a cercare un bar non troppo distrutto nella speranza di trovare dello scotch. Chiamatemi pure quando l'allegra riunione famigliare sarà finita.» Fece qualche passo in direzione della porta, ma dovette presto fermarsi: Angel, gli occhi rivolti al cielo, l'aveva afferrato per il colletto della giacca.

«Dubito che in questi ultimi minuti saremmo riusciti a trovare una soluzione, quindi smettila di lamentarti e rimettiti seduto.»

«Ho dei diritti, sai?» Si sedette, imbronciato.

Ignorandolo, Angel gli voltò le spalle e si concentrò sul giovane in piedi davanti a sé, una mano ancora sul manico di legno dell'antica ascia con la quale aveva minacciato di decapitare Spike. Sorrise. «Sono contento di vedere che stai bene.» Che cosa gli dico? Lo abbraccio? E se non vuole? «E la tua... ehm... famiglia?» Disinvolto, bravo, così.

«Stanno bene. Sono andati da mia zia Sue nel Maryland. Lei ha una fattoria – o qualcosa del genere – e la battaglia non è arrivata fin lassù, quindi direi che sono al sicuro.»

«Bene.» Annuì distrattamente e, cercando altro da dire, si guardò attorno, improvvisamente affascinato da una statuetta africana rappresentante una dea della fertilità, i fianchi larghi e i seni allungati.

Connor lo salvò dall'imbarazzo ritornando all'argomento della discussione nella quale era intervenuto, apparendo all'improvviso. «Quindi, questa grande idea?»

Angel lo guardò in silenzio.

«Perché tu hai un'idea, un piano per risolvere questo dannato casino, vero?»

L'uomo resistette all'impulso di riprendere il figlio per il suo lessico e sospirò. «No. Non ho un'idea, né un piano. E purtroppo gli Oracoli sono morti, quindi anche volendo non potrei chiedere a loro...»

«Quindi... Los Angeles è stata praticamente rasa al suolo da un esercito di vampiri, demoni e, se non mi sbaglio, anche un paio di draghi, i tuoi amici sono quasi tutti morti – o tutti, dipende come consideri la donna in blu e il biondino – e tu non hai la minima idea su quello che dobbiamo fare per riportare tutto alla normalità?» Alzò un sopracciglio con fare critico. «Perfetto.»

«Non è così semplice, Connor.» Angel si lasciò cadere sul divano accanto a Spike. «Non sono nemmeno sicuro che si possa fare qualcosa.» Una fitta di dolore e rimpianto gli bruciò le vene. «Non è facile riportare in vita i morti.» Abbassò lo sguardo.

«Però è possibile.» intervenne Spike, attirando nuovamente gli occhi di tutti – persino quelli grandi e blu di Illyria – si di sé. «Beh, sì. Willow l'ha fatto con Buffy.» Alzò le spalle con noncuranza. «Io non c'ero, ma immagino che abbia fatto un po' del suo abracadabra, qualche spezia, due candele per far ambiente e puff!, Buffy era tornata.»

«Descrizione accurata del rito.» disse con sarcasmo Angel. «Mi ripeteresti per favore dove cade l'accento su abracadabra? Sai, non vorrei sbagliare la pronuncia.» ignorò la smorfia di Spike. «Scherzi a parte, io non credo che sia così facile come lo descrivi. Innanzitutto, non tutti possono tornare dall'aldilà. Credo che Willow abbia accennato al fatto che per morti normali – che cioè non involvono magia, demoni o cose simili – è praticamente impossibile porre rimedio. Lei ci ha provato: ha detto di aver invocato le sue divinità quando Tara è stata uccisa, ma non hanno potuto fare niente. Credo che non debba ricordarti come è andata a finire.» Lui e Spike si guardarono alcuni istanti in silenzio, poi l'altro vampiro fece un cenno d'assenso. «Quindi prima di tutto dovremmo capire se è realistica la possibilità di riportare indietro Gunn, Wes. Cordy.» Vide un guizzo sul volto di Connor ma decise di ignorare la risposta del proprio corpo, la rabbia nel ricordare quanto vicini erano stati suo figlio e Cordelia – o l'essere che si era spacciato per Cordelia. «E poi c'è un altro problema. Noi non potremmo celebrare il rito. Non ne abbiamo il potere. Ci vorrebbe una strega molto potente, e da quell'incidente Willow è molto restia a compiere magie.»

«Ci stai dicendo che non c'è nulla che possiamo fare?»

«Non ho detto questo, Connor. È solo... difficile.» Quasi come starti accanto e non poterti abbracciare. «Potremmo aver bisogno di Giles. Lui e i suoi libri potrebbero avere qualche risposta. O almeno qualche indizio, una traccia da seguire.» Guardò Spike che, senza aver bisogno d'altre parole, annuì e scattò in piedi.

«Ci penso io a rintracciarlo.»

«Grazie.» Angel spostò la propria attenzione su Illyria. «Immagino che tu non abbia i poteri per riportarli indietro, o per riportare noi a prima della battaglia, in modo da salvarli e cambiare il corso degli eventi, vero?»

«Non in questa forma.» Illyria inclinò leggermente il collo. «Il guscio è troppo debole.»

Guscio... Non aveva nominato Fred perché non voleva che Illyria pensasse – a ragione – che voleva riuscire anche a sbarazzarsi di lei e a far tornare Fred. Per questo le aveva chiesto se poteva tornare indietro nel tempo.

«Capisco... Allora magari puoi aiutare Spike a rintracciare Giles.» La donna sbatté le palpebre, guardandolo con vaga curiosità poi, senza dire una parola, seguì Spike fuori dall'ufficio.

«E noi?» La voce di Connor risuonò nel silenzio e, se il cuore di Angel avesse ancora funzionato, avrebbe saltato qualche battito.

«Noi cerchiamo di scoprire se è rimasto qualche libro in cui possiamo guardare.

«Oh, stupendo. Compiti extra.» Padre e figlio si guardarono, sghignazzando, ed uscirono dall'ufficio insieme.

 



Buondì! Spero che questo capitolo - appena sfornato (considerando che ero sotto la toppia, con il sole che mi riscaldava il collo, direi che è pure ancora tiepido ;) ) - vi sia piaciuto! Se avete critiche, commenti, domande, qualsiasi cosa... Sarò più che felice di leggerle e rispondervi :)

A presto
Cabiria Minerva


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