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Autore: eleanor89    26/03/2007    10 recensioni
Ino comincia a riflettere sui sentimenti che la legavano a Sasuke e Sakura, e su ciò che sente per Shikamaru.
La normale vita a Konoha non è mai stata così difficile per lei, peggio ancora se viene loro affidata una missione che li porterà a doversi confrontare con nemici inaspettati, compresa la mente di Ino stessa.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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questo capitolo è lunghissimo

questo capitolo è lunghissimo!!!!! pauroso!! e vabbè accontentatevi... mi dispiace se vi sembrerò perfida alla fine... ma non ne posso fare a meno!! leggete!!!!



quando si allontanarono ancora l'uno dall'altra per riprendere fiato, Ino non osò sollevare il viso verso di lui, limitandosi ad alzare gli occhi cercando di non farsi notare. Shikamaru doveva trattenersi dal respirare affannosamente, e cercava di mostrarsi calmo e controllato, i pensieri nella sua mente che sembravano scomparsi fino a poco prima si scontravano frenetici generandone altri. Poi si accorse dello sguardo di Ino su di si e abbassò appena il capo. Ammirò le sue guance rosse e gli occhi luminosi, le labbra ancora mezzo dischiuse per recuperare ossigeno dopo quel lungo bacio. Le sorrise, mai avrebbe pensato di poter trovare così bella una donna, era come se stesse osservando il suo adorato cielo, non vi era nulla di imperfetto.

-staremo... facendo la cosa giusta?- azzardò Ino.

-tu non lo credi?- le rispose sereno lui, tenendola ancora stretta a se.

-io si. Ma tu? perchè mi hai... mi hai baciata?-

lui la guardò sorpreso:

-come perchè?-

Ino si allontanò di qualche passo da lui, mentre Shikamaru si appoggiava alla colonnina del letto a baldacchino e incrociava le braccia.

-voglio dire... se è perchè ti ho detto che il bacio non mi spiaceva e non mi vuoi offendere...- fu interrotta dal ragazzo, che allibito quasi urlò:

-Ino, ma che offendere, se ti ho baciato è perchè desideravo farlo!-

ci fu un momento di silenzio in cui ad entrambi parve che la temperatura nella stanza si stesse alzando di parecchi gradi.

-quindi... a te Temari non piace?- chiese poi Ino, riavvicinandosi a lui timidamente.

Shikamaru riabbassò le braccia, e fece un passo avanti.

-ma chi ti mette in testa queste idee... piuttosto a te non piace Kankuro?-

La ragazza arrossì di botto "allora Kankuro aveva ragione, Shikamaru pensava questo!"

-ma che dici!!! mi sei sempre piaciuto tu!! se non ci credi chiedi a Temari o a Sakura!!!- si difese lei.

-a loro? ma l'hai detto anche a loro? a Temari?!! da quanto tempo sai che ti piaccio??- le chiese lui senza riuscire a nascondere lo stupore

Ino arrossì ancora di più e abbasso il viso imbarazzata, ma Shikamaru glielo prese tra le mani e lo sollevò avvicinandolo al suo.

-quindi, ci sono problemi?- le chiese ancora, sperando che lei rispondesse subito per poterla baciare ancora.

-nessun problema...- rispose lei dolcemente. Non aveva mai usato quel tono con lui prima, ed il ragazzo fremette prima di baciarla ancora.

"quanto mi piace... ora capisco mio padre..." pensò Shikamaru, prima di abbandonarsi del tutto al bacio.

Restarono così ancora per un pò, e anche dopo, quando non si baciavano ormai più, si erano seduti sul letto e lui la stringeva tra le braccia, appoggiando il mento sulla sua testa.

-non mi sembri tranquilla...- le disse lui dopo un pò.

-non è nulla...-

-dai Ino. Lo so, ma non devi preoccupartene, io non me ne vado.-

la ragazza sussultò fra le sue braccia.

-ricordi tutto quello che ti dico?-

-quasi. io sono un genio.-

scoppiarono a ridere.

-bel genio del cavolo! perchè non mi hai detto subito che ti piacevo quando mi hai baciata? perchè hai detto che non c'era nulla di personale?-

lui arrossì.

-ecco... pensavo... non pensavo.- concluse.

Ino ridacchiò.

-complimenti "genio"!-

-insomma, ero quasi convinto che ti piacesse Kankuro, e poi tu non mi hai certo incoraggiato!-

-cheee????? ma sei scemo???!!! e che dovevo fare, mettere i cartelli? tu mi hai baciata ed io mi aspettavo che dicessi qualcosa, invece mi hai ignorata!-

-...lo sai che tutte le volte che dici la parola "baciata" arrossisci di più?-

-anche tu.- rispose imbronciata, colpendolo ad un fianco con due dita. Il ragazzo quasi saltò giù dal letto.

ci fu un altro momento di silenzio.

-tu...-

-no.-

un sorriso malvagio apparve sul volto di Ino.

-...tu soffri il solletico?-

Shikamaru decise che era inutile ribattere, e tentò di alzarsi, ma era troppo tardi. Ino lo aveva già spinto giù e aveva cominciato a fargli il solletico.

-INO! NO!!! HA HA HA HA HA HA!!!-

le risate e le grida dei due furono udibili persino in cucina, dove Gaara stava clamorosamente vincendo tutto, mentre le pile di biscotti e dolcetti si accumulavano sul suo lato.

-lo starà violentando?- fece Kankuro.

-non riderebbe.- rispose la sorella mettendo giù le carte.

-che fai ti arrendi?-

-contro Gaara non si può fare nulla...- sbuffò lei, passandogli i suoi ultimi biscotti alla crema e al cioccolato.

-ti arrendi anche tu Kankuro?- chiese il giovane kazekage.

-... mi sa proprio di si...-

-bene. Allora i tuoi biscotti sono tutti miei!!!-

i due lo guardarono sconvolti.

-lecca-lecca. buono.- concluse lui serio, prendendone uno in mano e scartandolo. Poi mise il lecca lecca in bocca per intero come un bambino e guardò i fratelli di sottecchi. Temari aveva un espressione di pura adorazione sul volto e Kankuro sembrava quasi commosso. Forse perchè una volta tanto il loro fratellino minore sembrava un "fratellino minore".

"ma sono scemi?" penso Gaara, prima di afferrare un paio di biscotti e di caramelle dalla sua postazione, e porgerli a loro senza dire una parola. Temari fu la prima a prenderli.

-grazie.-

Kankuro si fece coraggio, forse era la volta buona.

-grazie nii-kun.-

ad un occhio che non fosse quello dei suoi fratelli poteva sembrare che non avesse reagito, ma Gaara spalancò appena gli occhi, prima di tornare impassibile. Scrollò la mano con i dolci, e suo fratello finalmente li prese.

Ed in quel momento le risate allegre di Shikamaru ed Ino che invadevano la cucina non sembrarono più così fuori posto.

-sme-smettila Ino!!!- cercava di dire Shikamaru, ormai steso sotto di lei e totalmente succube.

-ammetti che non sei un genio? eh?- lo prese in giro lei, senza smettere di fargli il solletico.

-SI!! SI!!-

le mani di Ino si fermarono sulla maglia del ragazzo. Strinsero la stoffa e la tirarono a se.

-ora so il tuo punto debole.- gli sorrise, prima di baciarlo ancora. La mente di Shikamaru si spense per i successivi tre minuti, quando lei si staccò di nuovo da lui.

-vero?- chiese lei.

-cosa?- chiese lui tentando di riprendersi.

-che so il tuo punto debole.-

-quale punto debole?- chiese ancora.

Ino scoppiò a ridere, rovesciandosi su un fianco senza riuscire a contenersi, sotto lo sguardo del ragazzo che non capiva che stesse succedendo.

Quando le risate furono esaurite Ino si asciugò le lacrime che erano apparse ai bordi dei suoi occhi, e guardo fuori dalla finestra il cielo stellato. Li a Suna si vedevano più stelle che a Konoha.

A quel pensiero si mise a sedere.

"domani si riparte per Konoha... ed una volta lì, Shika continuerà ad essere così?" si chiese preoccupata.

Il ragazzo si risollevò, anche lui stava ancora supino.

-bel cielo, vero?-

-posso restare con te stanotte?- chiese innocentemente lei. Sentiva il bisogno di averlo accanto a se fisicamente.

Si voltò verso il ragazzo, e lo vide arrossire, ed arrossire. Ed arrossire. Tentare infine di parlare dopo aver preso un respiro profondo. Solo allora Ino capì il perchè di quella reazione che le sembrava incomprensibile.

-PER DORMIRE!!!-

"MA TI SEMBRA MODO DI CHIEDERLO?" urlò lui mentalmente.

-certo. certo che puoi restare.-

-pervertito.- aggiunse lei.

-non sono un pervertito! non mi chiamo Jiraya, io!-

-che ne sai che Jiraya-sama non abbia cominciato così?-

Lui restò a bocca aperta.

-vado a mettermi un pigiama, Temari ha detto che l'escursione termica è pazzesca quì. Mettiti qualcosa di pesante anche tu.-

-si mamma.- rispose lui beccandosi un'occhiataccia.

Improvvisamente Ino si bloccò alla porta e tornò indietro, sedendosi davanti a lui. La guardò stupito. "e adesso?"

-ma tu... - cominciò, mentre il viso le si colorava di un rosso acceso. - stai pensando già a... vuoi già... hai capito, no?-

-... non per deluderti ma... no.-

-farlo...?-

-fare che? ...ah!!!- ora fu il torno di Shikamaru di imbarazzarsi, ed infatti si senti avvampare. Poi notò l'occhiata vagamente preoccupata della ragazza e capì cosa doveva dire.

-solo quando vorrai tu.- .

-sicuro sicuro?-

-ma certo, Ino! sei impazzita?!-

Ino annuì più tranquilla. Stava per rialzarsi quando ripiombò davanti a lui, facendolo sobbalzare.

-Ino, un infarto alla volta, grazie.-

-Se Choji chiede che è successo, glielo dirai?-

-perchè? non vuoi?-

-no, tu non vuoi.-

-come io non voglio?-

-non era un' affermazione, era una domanda.-

-EEEH????!!!-

-ok. Piano. Volevo sapere se preferisci che la cosa rimanga tra noi. Io non sono brava a tenere la bocca chiusa quindi vorrei saperlo prima, per prepararmi.-

-Ma perchè non dovrei volere?-

-OH! andiamo!!!- la ragazza gli diede una spinta, e dovette reggersi al materasso per non cadere.

-cosa...???-

-tu sei quello che fa sempre il misogino, sempre lì...-

Ino si alzò in piedi e parlò abbassando il tono di voce, muovendosi con le mani infilate in tasche immaginarie. -le donne, tsk! io non le capisco! le donne sono inferiori!-

Shikamaru la guardò a bocca aperta per la seconda volta in quella sera. Aveva capito che quella era una sua buffa imitazione, e dovette trattenersi dal ridere. Appena Ino gli passò affianco la afferrò per un braccio, tirandola a se.

-Lo ammetto, sono un cretino. Ma non devi pensare mai, mai, per nessun motivo, che io possa vergognarmi di stare con te.- le disse dolce, e la ragazza gli regalò uno dei suoi sorrisi migliori, prima di separarsi ancora da lui.

-allora a Konoha non cambierà nulla?-

-no. Noi siamo sempre noi.-

Sorrise di nuovo. Era visibilmente più tranquilla.

-ci conto eh.- lo ammonì, prima di uscire dalla stanza.

"che stupida... e dire che per come vanno le cose, in teoria sarebbe lei a doversi vergognare di stare con uno sfigato... ma guarda te..."

Quella mattina quando Temari bussò alla porta Shikamaru ci mise qualche secondo a ricordare dove fosse, per poi rispondere con un grugnito di disapprovazione. Il sole era appena sorto.

-Me l'hai chiesto tu di svegliarti a quest'ora. Quindi non rompere, altrimenti...- lo minacciò lei dal corridoio. Kankuro passò accanto a lei.

-il letto di Ino non è stato usato.- sussurrò il ragazzo, che doveva appunto svegliarla.

"aaaah.. quanto lo sfotterò.." pensò lei soddisfatta.

-Se tu ed Ino fate colazione ci trovate in cucina, a dopo.-

Shikamaru si immobilizzò.

"se tu ed INO?!"

Guardò accanto a se e vide la ragazza addormentata sull'altra sponda del letto. "...e Temari come cavolo fa a saperlo?"

Allungò una mano per accarezzarle i capelli sciolti, e la ragazza sorrise nel sonno, abbracciando di più il cuscino.

-Ino?- la chiamò piano.

-Shika...- mormorò lei.

-dobbiamo alzarci...- le disse dolcemente. Poi si accorse che dormiva ancora, e che lo aveva chiamato nel sonno. Sorrise e si spostò su di lei per darle un bacio sulla guancia; la ragazza strinse un pò gli occhi e poi li aprì lentamente, mentre un sorriso si faceva largo sul suo viso.

-che bel risveglio...- disse con tono soddisfatto. Shikamaru arrossì "acc... che situazione... mi sono del tutto rincoglionito. Grande. Però non è così male... nooo!!!!!! come non è così male?!! non devo lasciarmi vincere da tutto questo! io sono..."

-buongiorno anche a te!- aggiunse poi sorridendogli.

"...io sono... cosa stavo pensando? oh no di nuovo!"

Mentre Shikamaru tentava di recuperare quel che restava del suo intelletto, Ino si era alzata buttando via la coperta.

-porcaccia la miseria che caldo! si vede che siamo nel deserto!- e dopo queste soavi parole era uscita di corsa sbattendo la porta, senza degnare di uno sguardo il ragazzo. Shikamaru appoggiò un gomito sul cuscino per appoggiarvi la testa, e sbuffò. "calcolarmi le faceva schifo..."

Effettivamente dovette ammettere però che cominciava a sentire un caldo soffocante anche lui, e si liberò velocemente della coperta, seguendo l'esempio di Ino.

Si fece una doccia veloce, reindossò la tuta da jonin e andò verso la cucina per fare colazione, certo che perchè Ino fosse pronta ci sarebbe voluto almeno un altro quarto d'ora, come minimo. "ma come fa a metterci tanto, neanche volendo ci riuscirei..." pensò, sbuffando di nuovo. Poi sorrise tra se e se. "ora che la missione e finita non dovremmo preoccuparci più di nulla per un pò... sarà interessante vedere questa nuova Ino in azione, anche ieri, mentre arrossiva, era così dolce... ma se le dicessi una cosa del genere come minimo mi sgozzerebbe, figuriamoci! se non altro mi consola il fatto che non ci saranno altre eccessive seccature..."

Ma si sa, a volte le cose non vanno come crediamo, anche se sembrano scontate.

Se Shikamaru si fosse fermato ad aspettare Ino, che in realtà avrebbe finito dopo soli cinque minuti, probabilmente non avrebbe davvero avuto altre seccature.

Perchè non avrebbe sentito Choji, in cucina, esclamare stupito:

-come sarebbe che Kankuro ha baciato Ino?-

Se Shikamaru era un ragazzo calmo e tranquillo fino all'inverosimile, è pur sempre vero che prima di tutto era "un ragazzo". Perciò anche lui aveva dei punti deboli.

Prendendo una grossa boccata d'aria entrò nella stanza con uno sguardo omicida e fulminò i presenti.

I quali erano Gaara e Choji, seduti sopra i mobili della cucina, Temari, che aveva appena lasciato cadere un piatto sul tavolo per lo spavento, e Kankuro che beveva una spremuta davanti al frigo aperto.

Gaara fu il primo a parlare.

-ho preso un tappeto nuovo, ed il sangue è difficile da lavare. Se dovete pestarvi buttatevi l'un l'altro fuori.-

Temari gli lanciò un'occhiataccia.

Detto questo in compagnia di Choji, senza dire altro, saltò giù dal mobile e si dileguò verso l'esterno. Temari invece fece un passo indietro e tentò di far ragionare l'amico.

-Shikam...-

-zitta. TU hai baciato la mia ragazza?-

Temari sospirò. "decisamente, il tentativo è già fallito. Ti prego Dio, se esisti fa dire a Kankuro qualcosa di intelligente."

-si. Qualche problema?-

Temari lo guardò.

"... e, sempre decisamente,faccio bene a restare atea."

Circa un minuto dopo la porta del bagno dove Ino si stava nervosamente tirando su i capelli davanti allo specchio fu spalancata da Temari.

-ehi!-

-il tuo ragazzo sta facendo a pugni con mio fratello.- la informò con voce più calma di quanto non fosse Temari.

Ino rimase per un momento con le mani sospese in aria. Poi il suo cervello collegò le informazioni in suo possesso. Si era completamente scordata del bacio di Kankuro.

-ah.- rispose con lo stesso tono calmo.

Si fissarono per qualche secondo.

Ino lanciò la spazzola dentro il lavandino e cominciò a correre al seguito di Temari fino alla cucina che trovarono deserta. Mentre uscivano potè notare quella che sembrava una confezione di spremuta aperta riversare il suo contenuto sul corridoio.

Arrivarono in giardino, e trovarono i due che invece che combattere con tecniche particolari o marionette si stavano dando ad una buona scazzottata.

-mh. immagino c'entrino gli ormoni.- fece Choji alle loro spalle. Stava comodamente seduto su di un muretto e guardava i due contendenti mangiando patatine.

-ma che cavolo fai??!! non li fermi?!- lo sgridò Ino.

-naaa... sono cose da uomini Ino. Quando si sentiranno abbastanza maschi si fermeranno da soli... e poi che potrei fare?-

-non ha tutti i torti...- commentò Gaara, mentre si appoggiava anch'esso al muretto.

-anche tu?!!-

-finchè non mi sfasciano casa non mi importa.- rispose con indifferenza.

Ino si voltò infuriata prendendo il ventaglio dalle mani di Temari, e si diresse a grandi passi verso il ragazzo e l'amico.

-oh oh...- fece Temari divertita, sedendosi con un salto accanto a Choji. Il ragazzo senza smettere di guardare Ino gli porse il pacco di patatine.

-VOI DUE IMBECILLI!!!-

L'urlo di Ino fece ammutolire persino gli uccellini che poco prima cantavano l'alba. E li fecero definitivamente fuggire i due rumori sordi che seguirono. Rispettivamente il ventaglio che colpiva prima Shikamaru e poi Kankuro. I due erano seduti a terra ai suoi lati, e avevano le mani sulla testa.

-AHIA!-

-INO!-

-NO, AHIA ED INO NIENTE! MA SIETE USCITI DI TESTA?!! PER COLPA VOSTRA NON HO NEPPURE POTUTO LEGARE I CAPELLI E MI STO SQUAGLIANDO QUINDI STATEMI A SENTIRE! NON SO PERCHè STIATE LITIGANDO MA PIANTATELA!-

-stiamo litigando perchè ti ho baciata.- la informò candidamente Kankuro.

-brutto...- cominciò Shikamaru.

-OK! OK! ORA PIANTATELA DI FARE I MACHO PERò! SHIKA TI DEVO SPIEGAZIONI, D'ACCORDO. MA FINITELA! E POI TU CHE CAVOLO VAI A DIRE?!!-

I due taquero, piuttosto spaventati. Ino era isterica per il caldo, ed era armata.

-comunque Shikamaru l'ha saputo da Choji...- disse infine Kankuro.

-e Choji come l'ha saputo?- chiese stancamente Ino. La situazione cominciava a sembrarle ridicola e non solo a lei.

-da Gaara.-

Ino si voltò a guardare i due, che sembravano trovare improvvisamente interessantissimo il cielo.

Sospirò.

"avevamo cominciato così bene..."

-ma noi non dovevamo partire?- chiese Choji, tentando di cambiare discorso.

-si... Choji prendi Shikamaru e andate a preparare le vostre cose. -ordinò la ragazza, - Temari tu controlla Kankuro, e puniscilo.-

-non sono mica un bambino!- protestò quest'ultimo.

-ZITTO TU! VEDRAI!- lo rimbeccò la sorella, mentre Gaara lo guardava con strafottenza.

Dopo mezz'ora furono pronti e dopo aver salutato Gaara e Kankuro, chi più chi meno, furono accompagnati da Temari alle porte di Suna.

Shikamaru teneva quasi il broncio, se così si può dire, e non aveva più parlato ad Ino, che gli aveva spiegato nei dettagli ciò che era successo.

Ino e Choji ogni tanto si lanciavano occhiate alle sue spalle, tentando di spingersi l'un l'altro a parlare con lui. Alla fine però era stato lo stesso Shikamaru a voltarsi, ed era tornato indietro verso Ino, per camminarla affianco. Dopo mezz'ora alla fine si era voltato verso di lei.

-quindi tu gli hai tirato uno schiaffo.-

-si.-

-e l'hai graffiato.-

-si.-

-e gli ha fatto male?-

-beh, penso proprio di si. Perchè?-

il ragazzo annuì soddisfatto prima di riprendere a camminare.

Qualche giorno dopo, usciti dal deserto e rientrati nel paese fuoco, poterono sentire l'impeto dell'inverno ormai al culmine. I capelli ed i vestiti erano spinti da una parte all'altra dal fortissimo vento ghiacciato, ed il sole era nascosto dalle nubi perennemente. E più si avvicinavano a Konoha, più il freddo, non più mitigato dal deserto, aumentava.

-che gelo!!!- si lamentò Shikamaru, mentre correvano per scaldarsi. Quella mattina non avevano neppure avuto il coraggio di fermarsi per mangiare qualcosa.

-ve lo avevo detto di comprarvi qualcosa di pesante, ma voi: no. Noi siamo uomini, noi non facciamo shopping...- li prese in giro Ino, che in quel momento indossava un maglione ed anche un cappotto piuttosto lungo marroncino, oltre a tenere i capelli sciolti per scaldarsi.

-ma insomma!!!... Chohi cosa stai... no, Cho, no!-

Choji aveva appena messo una coperta a mo di mantello, legandola intorno al collo, e procedeva come un fantomatico eroe mascherato.

Ino cominciò a ridere forte, restando indietro.

-QUESTA MI RIPARERà!- urlò Choji, costretto ad urlare da un improvvisa raffica di vento freddo.

-MA NON è VERO! IL VENTO TI VIENE ADDOSSO COMUNQUE!- lo riprese.

-MA IO SONO "ROBUSTO" E SENTO MENO IL FREDDO!-

-E QUESTA DOVE L'HAI SENTITA? IL GRASSO è SOTTO LA PELLE, NON SOPRA! NON TI RISCALDA!!!-

-CHI HA DETTO GRASSO?!!-

furono costretti a tacere, perchè il vento aveva di nuovo cambiato direzione, e lo spostamento d'aria aveva catapultato su di loro una miriade di piccole pietre, terra e polvere.

Shikamaru borbottò maledizioni, e si voltò verso Ino per vedere quanto era indietro. La ragazza stava frugando in una sua borsa. Ne aveva tante che persino lui era stato costretto a caricarsene.

-tieni...-

Gli stava passando un anonima felpa nera.

-e questa?-

-immaginavo che ci sarebbe stato questo freddo... su, mettila.-

il ragazzo infilò la felpa, per scoprire gli calzava a pennello.

-come hai fatto per la taglia?-

-occhio clinico. E poi ti ho abbracciato a volte, e ti osservo. Sono andata ad occhio.- gli rispose sorridendo.

La guardò stupito. Non immaginava che Ino fosse così attenta ai particolari.

-poi a Konoha ti rendo i soldi.-

-noo!!! consideralo un regalo!- gli disse lei sempre sorridendo.

Stavolta anche lui sorrise, mentre la mano che aveva già portato alla tasca stringeva la stoffa.

"un regalo.. della mia Ino."

-grazie, Ino.-

-ma ti pare...-

-YU-HUUU!!!! TRA POCO SIAMO A CASA!!!- li interruppe Choji.

"ricordati la promessa Shika, non cambierà nulla tra noi."

-eccoci...- borbottò Shikamaru varcate le soglie di Konoha. Era mattina presto, e come sempre a quell'ora il paese era tranquillo.

-guarda, ci sono già i poster dei festival!- Choji indicava i poster sui muri, che invitavano tutti a festeggiare l'anniversario della nascita del primo Hokage come ogni anno.

-mi mancava tutto questo... a Suna non festeggiano molto...- disse Ino.

-e ci credo...- fu il commento di Shikamaru.

-a quest'ora Naruto sarà già in giro in cerca di ramen... me ne farò offrire! ciao!!!- li salutò Choji partendo di corsa e sparendo in un lampo.

-... credo ci volesse lasciare soli...- disse Shikamaru divertito. Non ricevendo risposta si voltò verso Ino, e vide che guardava il cielo con lo sguardo perso.

-Ino?- la chiamò, stupito. L'ultima volta che l'aveva vista guardare il cielo...

"vorrei andare al festival, ma con Shikamaru... solo che... se lo invito e mi dice di no magari ci rimango male, e poi mi vedono sola... però se mi dice di si lo fa controvoglia, non è il suo genere di feste..."

-Ino?-

"...e se lo fa controvoglia potrebbe scocciarsi e pensare che stare con me è una seccatura... e anche se non fosse subito così... non voglio passare per la rompiscatole come sempre..."

-Konoha chiama Ino...-

"... però se non glielo dico lui se ne accorge che sto male... che ho voglia di fare qualcosa... e pensa che gli mento... già è un miracolo che abbia preso bene il bacio di Kankuro... allora glielo dico o no?"

-INO!-

la ragazza sobbalzò, e notò che Shikamaru agitava una mano davanti a lei.

-si?- chiese, tentando di far finta di nulla.

-ti eri incantata! a che pensi?-

-... non c'è sole.- la prima cosa che le era venuta in mente.

-e ti servono ore di riflessione per arrivarci?- la canzonò lui.

-stupido!-

gli diede una spinta e cominciarono a camminare uno affianco all'altra.

-ti accompagno a casa visto che è di strada...-

-va bene!-

-certo se non dovessi portare mille buste...-

Ino notò solo allora che il ragazzo manteneva ancora la maggior parte dei suoi bagagli.

-OH NO!!! DALLI A ME! DALLI A ME!- si agitò subito, tentando di recuperarli, ma il ragazzo li fece dondolare sull'altra spalla.

-e molla.. non bastano due borse per mettermi in difficoltà.-

-e allora che ti lamenti a fare?-

-così...- le rispose, con un alzata di spalle. Accellerò appena, notando che anche se poche, di solito alcune persone giravano già per Konoha a quell'ora, ed invece non si vedeva nessuno.

-senti Shiky...-

-dimmi...- le rispose, cercando qualche anima viva.

-per la festa di prima... mi domandavo... e se ci andassimo assieme?- Ino si complimentò con se stessa per non aver nè balbettato nè implorato con la voce. Non capiva bene perchè lui la stesse guardando con quell'espressione indecifrabile.

-ok. a che ora ti passo a prendere?-

Ino sobbalzò.

-eh? ah, si... boh, poi vediamo...-

Shikamaru la guardò ancora in silenzio. Senza che se ne rendesse conto, mentre gli chiedeva di andare alla festa il suo viso aveva cambiato tonalità di rosso sempre più forti, e la sua voce aveva tremato. Poco, ma se n'era accorto. Improvvisamente la tirò a se, abbracciandola stretta.

-Shi...Shika?-

-Non aver paura di chiedermi le cose, baka. Non ti mordo. Ma ti devo dire tutto io?-

-non vorrei che mi prendessi per una rompiscatole...- mormorò lei.

-ma lo sei già.- rispose lui sorridendo. Subito Ino lo spinse via, fingendosi offesa.

Poi smisero entrambi di sorridere. Avevano sentito un'esplosione.

-Non è strano che non ci sia nessuno in giro?- chiese Ino, cominciando a correre verso il luogo dell'esplosione.

-è quello che pensavo anche io!-

-guarda la!!!-

davanti a loro vi erano tre uomini feriti a terra, ed in uno di loro Ino riconobbe il padre di Choji.

-oh accidenti!- si lamentò Shikamaru.

Ino cominciò a curarli con impegno. Una dopo l'altra le ferite si facevano meno profonde, e la ragazza sentiva le proprie energie venir meno. Si asciugava continuamente il sudore dalla fronte, nonostante il gelo. Furono infine raggiunti da una squadra di ninja medici, a cui chiesero spiegazioni.

-ora non abbiamo tempo, portiamo i feriti all'ospedale. Ottimo lavoro ragazzina, andate dall'hokage per informazioni- fu tutto ciò che disse uno di loro, mentre si caricava un ferito sulle spalle.

Cominciarono a correre il più velocemente possibile verso il palazzo dell'hokage, senza più parlare. Era chiaro che la situazione doveva essere grave.

Inoltre più si avvicinavano alla meta, e più potevano sentire i rumori della lotta ovunque intorno a loro.

-EEEHIII!!!!!-

Una voce inconfondibile li chiamava dal portone del palazzo dell'hokage.

-Naruto! che succede?-

-ci hanno attaccato!- esclamò Kiba uscendo dal portone.

-che?? chi??- chiese Ino sorpresa.

-boh!!! Tsunade-baa-chan dice che sono di Kusa e anche di Kiri, dello stesso villaggio di quel bastardo di Kisame!- le rispose Naruto con la consueta foga.

Shikamaru ed Ino si guardarono. Ninja di Kusa. Gli stessi che Kankuro era stato inviato a spiare.

-SIAMO NEI GUAI!- urlò Tsunade, perfettamente udibile anche all'esterno.

-che succede?- chiese ancora Shikamaru.

-hanno deciso di anticipare l'attacco che preparavano da tempo, hanno attaccato diverse zone contemporaneamente, e ora tengono in assedio l'accademia, coi genin dentro. Shikamaru sali, dobbiamo elaborare una strategia. Ino, Sakura è nei guai. Come al solito è partita in quarta per aiutare i jenin dell'accademia, ma non aveva quasi più chakra a disposizione!-

-neanche Ino ne ha molto.- la bloccò Shikamaru, prima che corresse via senza dir nulla. Ino lo rimproverò con un'occhiata furiosa che decise di ignorare.

-vedi quella porta mezzo distrutta la?- le chiese l'hokage indicando il punto esatto, -là gli ANBU stanno distribuendo tutte le armi che hanno... è una situazione di emergenza, questa! prendi quello che trovi e corri! Stiamo mandando tutti i soccorsi possibili!-

-si, Hokage-sama!- rispose soltanto, cominciando a correre, e mettendosi in fila. Tutti gli adulti di Konoha, anche coloro che da tempo vivevano come normali cittadini, erano corsi alle armi per difendere i loro figli e loro stessi.

-Naruto, va subito a chiamare Neji ed Hinata, Kiba corri all'uscita di Konoha e avverti tutti di non lasciar scappare nessuno, e di fare prigionieri se possibile!-

-dove sono i jonin?- chiese subito Shikamaru.

-in missione... dannazione! ci hanno fregato su tutta la linea!- la donna sembrava furiosa.

-ecco la cartina che ha chiesto, Tsunade-sama.- Shizune porto in mezzo al loro una piantina di Konoha.

Ino intanto dalla fila osservava Shikamaru concentrato sulla cartina. Doveva essere all'altezza del suo compito, proprio come lui. Si sarebbe impegnata al massimo.

-NON SONO RIMASTE MOLTE ARMI, HANNO GIà PRESO IL DEPOSITO EST!- stava intando declamando l'ANBU dalla maschera di gatto che distribuiva le armi.

"ce la farò! questa volta mi metterò d'impegno anche io! non importa quanto chakra io abbia consumato..."

i suoi pensieri furono interrotti del tutto. Fu come se la sua mente si spegnesse, letteralmente.

-PRESTO, PRESTO! ORMAI LE ARMI TRADIZIONALI SONO FINITE! PRENDI E CORRI!- la scosse l'ANBU.

Ino era rimasta paralizzata, fissando l'arma lucente tra le mani dell'uomo.

Un lungo bastone.

Tre mezzelune d'acciaio.

Non poteva essere.

-Morino-san, come sta andando?- gli aveva chiesto Shizune, non appena aveva visto il capo della squadra ANBU arrivare.

-stanno arrivando rinforzi... in mezzo a loro ci sono anche mukenin... abbiamo bisogno di altri supporti. Salve, tu devi essere Shikamaru, il "genio". Allora, avete trovato qualche soluzione?-

-più o meno.- rispose il ragazzo. Ricordava bene quell'uomo, che aveva fatto sostenere loro il primo esame teorico per diventare chuunin.

Ibiki Morino aveva improvvisamente agrottato la fronte.

-il tuo maestro era Asuma, dico bene?-

-si. Perchè?-

-SHIKAMARU!- urlò Choji, piombando in mezzo a loro. -so già tutto, mio padre è ferito e... e...-

-Choji?-

poi udirono la voce dell'ANBU:

-PRESTO RAGAZZINA, PRENDI E CORRI, NON VORRAI CHE QUALCUNO PERDA LA VITA PER UNA TUA ESITAZIONE!-

Si erano voltati tutti, verso Ino.

-Oh no... non quella...- aveva mormorato Tsunade, mentre Shikamaru spalancava gli occhi, improvvisamente conscio del perchè Choji balbettasse, e del perchè Ibiki Morino gli avesse fatto quella domanda.

Ino guardò la falce tra le mani dell'ANBU.

Non voleva toccarla.

Non voleva vederla.

Voleva chiudere gli occhi e scappare via, rifugiarsi tra le sue coperte calde e aspettare che tutto finisse.

Era questo che voleva.

Assomigliava troppo, troppo all'altra falce.

"la falce che ha ucciso il mio maestro."

[per... per me finisce quì... l'ho capito anch'io...]

"la falce di Hidan."

[sei testarda... ma anche molto responsabile... Shikamaru e Choji... sono degli imbranati totali... quindi per favore... occupati di loro...]

"non la voglio toccare."

[e... non lasciare che Sakura faccia meglio di te... nel ninjutsu o in amore...]

"NON LA VOGLIO TOCCARE!"

[non lo farò, promesso!...]

"io... io avevo promesso... che lei non mi avrebbe più superato... che sarei stata responsabile... l'avevo fatto... ma non posso... uccidere anche io come lui... non posso aiutarla ... non posso occuparmi anche di lei... sensei..."

-PRESTO RAGAZZINA, PRENDI E CORRI, NON VORRAI CHE QUALCUNO PERDA LA VITA PER UNA TUA ESITAZIONE! DEVI OCCUPARTI DEI TUOI COMPAGNI!-

"la vita?"

Il viso di Ino scattò in alto.

"non posso perdere nessun'altro. Questa è solo una falce, non è la sua."

-NO, ASPETTI!!!- Ino sentì distintamente Choji urlare queste due parole, mentre guardava la gelida ed ovviamente impassibile maschera da gatto. Sotto di essa le parve di vedere due occhi brillare di rabbia, una rabbia gelida quanto quella della maschera, per quanto potesse sembrare contraddittorio. Naturale se si comportava da vigliacca, si disse.

La sua mano scattò in avanti, senza dare il tempo ai suoi riflessi di tirarla indietro. E non appena le sue dita sfiorarono quell'impugnatura metallica, un brivido la percorse nel profondo, chiuse gli occhi per un momento, mentre afferrava più saldamente la presa, sentendo ogni suo singolo muscolo contrarsi, la nausea salire, i sensi offuscarsi.

Temette di svenire, per un attimo che le sembrò un secolo.

[non dimenticate mai che una volta eravamo tutti parte del gruppo dieci!]

Il sorriso gentile e allegro del suo maestro, mentre diceva queste parole, le tornò alla memoria come un fulmine schiaritore, dissipando le tenebre che stavano occupando la sua mente. Almeno per il momento.

Ino spalancò gli occhi, mentre una nuova sicurezza le animava il volto, stracciò quasi via l'arma dalla stretta dell'ANBU, e cominciò a correre a tutta velocità verso l'accademia. Correva come se così facendo avesse potuto lasciare indietro i fantasmi della sua mente.

-ma proprio a lei...- mormorò Shizune, mentre Ibiki abbassava un momento la testa.

-ora non c'è tempo...- riprese Tsunade, anche se il suo tono la tradiva.

Shikamaru guardò la sua compagna scomparire in lontananza.

"speriamo che Ino regga... speriamo..." pensò, guardando preoccupato l'amico che gli si era affiancato.

Choji parlò, e fu la prima volta che il suo tono spaventò Shikamaru.

-alla prima goccia di sangue sulla lama...- disse, mentre la voce gli si spegneva.

Shikamaru rabbrividì.

Si, decisamente era passato troppo poco tempo dalla tragedia, e neanche lui avrebbe avuto lo stomaco di usare proprio quell'arma.

"Ino resisti, tra poco arriviamo..." pensò ancora, sperando con tutte le sue forze che fosse vero.

Sakura era stanca. Era spaventata. Ma soprattutto era seccata.

Incredibilmente seccata.

Aveva sconfitto nemici molto potenti.

Era riuscita persino a sconfiggere Sasori.

E adesso si trovava in difficoltà di fronte a quelli che potevano essere al massimo jonin di un paese che non conosceva.

Era naturale infondo. Aveva quasi esaurito del tutto il chakra curando i moltissimi feriti nell'attacco a sorpresa, senza contare che si allenava con Tsunade fino a poco prima. Inoltre quei ninja conoscevano tecniche a lei del tutto estranee, e l'avevano circondata, così tanti che non riusciva neppure a contarli.

Ma non poteva fare a meno di sentirsi seccata, per via del sangue che scendeva veloce dalle sue ferite e che non poteva curare, se voleva mantenere un minimo di chakra.

Per via delle urla dei giovani jenin dall'interno dell'accademia, sia di paura che di esaltazione, perchè a parer suo quei mocciosi erano ancora in grado di sovraeccitarsi per le cose sbagliate.

Per via del suo vecchio maestro Iruka, di cui sentiva lo sguardo preoccupato seguirla persino attraverso i muri, e che voleva cancellare.

"ma dove cavolo sono i soccorsi? devono averli bloccati... non ce la faccio da sola...merda!"

Diversi nemici si erano lanciati contro di lei, ed era stata ferita di nuovo, pur riuscendo a respingerli nonostante la sua forza prodigiosa si fosse attenuata fino a quasi scomparire.

-FRONTE SPAZIOSA! DA SOLA SEI INCAPACE?-

Sakura sorrise, mentre calciava via un altro ninja che stava uscendo da sottoterra. La voce dell'amica le parve per un momento diversa, facendola dubitare che fosse lei, ma si riscosse subito, e si voltò.

-che accidenti...- "vuoi, Ino-pig?"

non potè finire la frase, perchè vide l'arma.

Ricordò dai suoi racconti, dai suoi pianti, che quell'arma era la stessa che aveva giurato di non sfiorare mai.

-alle tue spalle!- le stava urlando Ino.

Sakura sentì qualcosa di pesante sbatterle sulla nuca, mandandola a sbattere a terra. Rialzò il capo dolorante e vide Ino combattere, usando la falce come bastone. Ovvero colpendo i nemici con l'impugnatura metallica.

"un modo per fare le cose come dici tu devi sempre trovarlo..."

-stai bene?-

-pensa per te.- le disse, rialzandosi faticosamente in piedi.

-ma va a quel paese!- sbottò l'amica.

-e gli altri soccorsi?- chiese, quando si trovò spalla a spalla con lei.

-stanno sbloccando le vie di fuga quì in giro, arriveranno dopo. Io mi sono dileguata perchè sapevo bene che senza di me non sei capace di fare nulla.-

-io? senza una scrofa?-

-zitta tu, che sei single!-

-e allora? pure tu!-

Ino scaraventò due nemici a terra con un altro colpo, senza versare un goccio di sangue. Iniziava a sentirsi meglio.

-dillo a Shiky.-

-MA NO!!! LO SAPEVO!- urlò l'amica, cercando di concentrare il poco chakra rimasto in un colpo soddisfacente.

Purtroppo per lei l'azione fu bloccata da uno shuriken che le trafisse il braccio. Le sfuggì un grido.

-SAKURA!- urlò Ino, parandosi immediatamente davanti a lei.

Non ebbe il tempo di pensare, abbassò soltanto l'arma davanti a lei. Questa volta però per il giusto senso.

La lama della falce tagliò di netto il collo del nemico, partendo da destra fino a scendere diagonalmente al fianco a sinistra. Un getto caldo di sangue le inondò le mani, il petto, l'arma, mentre schizzi solitari le arrivarono al viso. Ino cadde in ginocchio, sedendosi sulle sue gambe, fissando il corpo del nemico.

Quasi in stato catatonico. Forse del tutto.

Sakura era atterrita. Come Choji, aveva immaginato che sarebbe accaduto. Ma aveva sperato che non crollasse del tutto come invece era successo.

-INO!!!-

l'amica non rispose, nè si mosse. I nemici però avanzavano ancora.

-INOOOO!!!!-

In quel momento erano arrivati anche Shikamaru e Choji, insieme a Shino ed Anko Mitarashi, appena tornata da una missione speciale, che combattevano fino a poco prima su di un altro fronte. Erano in vista quando Sakura aveva urlato l'ultima volta.

-porca puttana!- si era lasciata sfuggire Anko, vedendo tutto quel sangue.

-INO!!!- avevano urlato Shikamaru e Choji, senza rendersene neppure conto.

"è ferita? non è ferita? Dio quanto sangue!" riuscì soltanto a pensare Shikamaru.

Una voce sibilante parlò all'orecchio di Sakura: -quindi tu sei l'allieva prediletta della hokage...- e Sakura si era sentita tirare su da due mani forti.

altri ninja si erano avvicinati, proponendo di ucciderla, o almeno di torturarla, mentre un altro gruppo si stava avvicinando ad Ino.

Nessuno seppe mai cosa passò per la mente di Ino in quel momento, Tsunade stessa non disse nulla, ma era più che certa che in quel momento la salute mentale di Ino era fuori discussione.

Forse era perchè Sakura in pericolo la invocava.

Forse perchè aveva promesso di occuparsi di tutti e non ci riusciva. Non ci era mai riuscita.

Forse perchè aveva visto Shikamaru e Choji da lontano, feriti e stanchi, e aveva temuto di perdere anche loro.

Forse per Asuma, che non aveva vendicato con le sue mani, ma per cui provava ancora un enorme rancore.

Forse tutto questo, o forse nulla di tutto ciò.

Ino afferrò la falce nuovamente, e questa volta con un grido spaventoso non ebbe paura di mietere vittime, come una rappresentazione vivente della morte.

Sapeva che doveva avere un'espressione identica a quella di Hidan ora, se la sentiva appiccicata alla faccia come una maschera.

Ma non poteva far altro se non affondare le lame della sua falce sui corpi dei nemici, rinvigorendosi ad ogni colpo, senza sentire le urla di dolore, senza badare a Sakura che veniva portata via, o ai soccorsi arrivati che la temevano e le fuggivano combattendo il più lontano possibile.

Lei era impegnata nella sua personale carneficina.

Nella sua vendetta.

ok, lo ammetto, alla fine era un pò cruento... però sono fatta così *con aria innocente* cmq, era così lungo anche per farmi perdonare della lunga assenza, dovuta a terribili motivi scolastici.

ovvero interrogazioni e verifiche.

non troppo riuscite.

che altro dire: la pazzia... non so se questa Ino finale si può proprio considerare pazza... so solo che amo la pazzia, e mi piacerebbe saperla descrivere bene... sarà che sono un pò pazza anche io!! ^^ al prossimo cap che sarà l'ULTIMO!!!! commentate in bene ed in male!!!

   
 
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