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Autore: Marching_Killjoy    10/09/2012    6 recensioni
Helloooooooooo!!! Sono tornata a rompervi le scatole con una nuova stupidata... ehm ehm... volevo dire storia!!!
Lo so che non sono nemmeno a metà dell'altra mia ff, ma la mia testa non ce la fa proprio a rimanere ferma!!
Qui i kishin, le armi e i maestri d'armi non esistono, il mondo è fatto solo da persone "normali" quindi siete pronti a tuffarvi nel futuro in una terra fatta di morte?? Maka non c'è, ma qualcun altro molto presto prenderà il suo posto.
Dal testo: " Il contagio ha distrutto qualsiasi cosa, l'umanità è stata spazzata via, e io, io sono sola?? "
Spero di avervi incuriosito!! XD
P.S. NEL CAPITOLO 4 C'E' UN REGALO/SORPRESA PER I LETTORI!!
ATTENZIONE: PERSONAGGI PROBABILMENTE OOC!!
Genere: Avventura, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'DEAD ISLAND: the end of the world'
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9) UN MISTERO IN MENO: ABBIAMO UNA RADIO?!

 
Questo capitolo trae ispirazione da un film, ma sarete in grado di capire quale? Se in una recensione mi dite il titolo io vi do uno spoiler sul prossimo capitolo che purtroppo arriverà in ritardo a causa della scuola, non è molto ma mi sembrava carino fare una cosa del genere quindi: memoria cinematografica in azione!! 0_^*
 
Mi misi a letto dopo essermi tolta le armi e le scarpe, misi le cuffie e mi addormentai con la musica sparata al massimo:
How can you see in to my eyes like open doors…
Furono le ultime e incredibilmente azzeccate parole che sentii in quella folle giornata.
 
 
Mi svegliai all’alba, la mia compilation doveva essere appena riiniziata (ho un bel po’ di canzoni, già).
Guardai verso il letto di Hanna e notai che era vuoto.
Icarus: < Ma che ore sono? >
Parlare da sola è sempre stata una mia caratteristica, ma infondo si sa: non esiste amico migliore di se stessi…o una roba del genere.
Guardai il display del mio Ipod: 6.30?
Non è tardi, anzi, ma allora perché Hanna si è già alzata? Insomma non è da lei.
Così mi alzai anche io, spensi la musica e lasciai che le cuffie mi ricadessero al collo poi mi misi le scarpe e rimasi qualche secondo a fissare le mie armi: avrei dovuto prenderle o no?
Icarus: < Al diavolo >
Avevo uno strano presentimento quindi le presi anche se probabilmente non mi sarebbero servite a nulla.
Una volta pronta uscii dalla stanza e….cos’era quel ronzio? Forse dovrei smetterla di ascoltare la musica alta mentre dormo però…non mi sembra proprio che venga dalle mie orecchie.
Comincio a camminare per i corridoi e decido di andare prima di tutto a dare un’occhiata fuori, ma una volta arrivata non trovo nessuno.
Icarus: < Prima c’è un flusso continuo di gente che arriva qui e ora spariscono tutti, ma mezze misure non le hanno? >
Però ora che ci penso bene forse dovrei dare un’occhiata a quello che c’è qui fuori.
Così, armata di buona lena, mi guardai in torno e dopo aver visto una serranda in metallo decisi di dirigermi lì.
Ma mi bloccai quasi subito notando che oggi gli zombie erano particolarmente rumorosi.
Icarus: < Ehi cosi marci! La volete piantare?! Mi state sfondando i timpani e se non la smettete io vi sfondo il cranio! …ma che… >
Gli zombie però non mi degnavano di uno sguardo, anzi, fissavano urlanti l’orizzonte e ad un tratto capii il perché: degli spari.
Da lontano si sentivano gli spari inconfondibili di una mitragliatrice.
Corsi verso il cancello e sfruttando la forza di anni e anni di allenamenti mi arrampicai su per le sbarre fino ad arrivare ad un appiglio su cui mi issai per cercare di rimanere stabile.
A causa della nebbia che da sempre ricopre la città (l’inquinamento nel futuro è terribile e la nebbia ne è uno dei risultati e certo il fatto che la città è stata distrutta non aiuta, comunque Icarus dicendo da sempre intende che dall’inizio della nuova era c’è sempre stata V.V nd. Me) non vedevo quasi nulla, ma ero certa che le nuvole non sono marroni, non si muovono così in fretta, ma soprattutto non sono raso terra e non sparano quindi quella doveva essere polvere e sotto di essa c’era qualcosa.
Strizzai un po’ gli occhi, dovevo assolutamente capire cos’era.
Riuscii però a capirlo solo quando fu sotto al cancello: una jeep militare verde (questa qui
http://images.google.it/imgres?q=jeep+militare&num=10&hl=it&biw=1280&bih=657&tbm=isch&tbnid=CiHJ8w2CUnOdIM:&imgrefurl=http://www.quattroruote.it/autoclassiche/museo_collezione/scheda.cfm%3Fcodice%3D10492%26tipo%3Dalfa&docid=gEQVVoD2b_J7FM&imgurl=http://put.edidomus.it/autoclassiche/edicola/foto/1942_jeep_big.jpg&w=480&h=336&ei=yKpLUJPPBKr74QTe1oGgCQ&zoom=1&iact=hc&vpx=182&vpy=155&dur=145&hovh=188&hovw=268&tx=186&ty=112&sig=114167309279753317034&page=1&tbnh=144&tbnw=196&start=0&ndsp=15&ved=1t:429,r:0,s:0,i:73 ) con a bordo un ragazzo biondo cenere con gli occhi verde-azzurro, un castano con gli occhi oro, un biondo più scuro con gli occhi azzurro ghiaccio, una ragazza mora e riccia con gli occhi blu-grigio e  un’altra con i capelli neri e una ciocca fucsia e gli occhi viola, tutti armati di mitra che cercavano di respingere il gruppo immenso di zombie tranne il guidatore che ora mi stava fissando:
??: < Apri! Muoviti! >
Saltai giù dalla recinzione.
Icarus: < Non posso! Gli zombie sono troppo vicini, se apro siamo fottuti! >
??: < Se non apri siamo noi quelli fottuti! >
Icarus: < Ah merda! >
Non potevo aprire cazzo, gli zombie sarebbero entrati a mille e non potevo sprecare così tanti proiettili e coltelli.
Poi adocchiai la tanica di benzina che avevano sui sedili dietro.
Icarus: < Ho un’idea >
Mi arrampicai di nuovo sul cancello, ma questa volta arrivai in cima e lo scavalcai (e io che non riesco nemmeno a scavalcare un cancello normale O.O nd. Me) poi con un salto atterrai sul loro cofano.
??: < Ma che…?! >
Saltai il vetro e il sedile del passeggero e afferrai la tanica per poi svitare il tappo.
??: < Ferma che fai!! >
Icarus: < tenetemi lontani quei cosi e possibilmente non colpitemi! >
Saltai giù dalla macchina e, cercando di schivare i proiettili, cominciai a fare un semicerchio che contornava la jeep ma che lasciava uno spazio vuoto dalla parte del cancello.
Poi presi l’accendino che tenevo nella sacca e…
??: < Ehi aspetta!! No non farlo!! >
Troppo tardi baby! La scia di benzina prese fuoco e…ta-dan!! Gli zombie indietreggiarono impauriti e alcuni anche bruciacchiati.
Sospirai scocciata e mi diressi al cancello per poi aprirlo ed entrare con le mani in tasca.
Icarus: < Il fuoco è considerato l’elemento purificatore e per questo spaventa i vampiri: ma non li leggete i libri horror?! Comunque entrate, svelti >
Mi posizionai di fianco ad un’anta della recinzione (non sapevo come dirlo ^_^” nd. Me) e li guardai notando che mi fissavano stupiti, i mitra a penzolare lungo ai fianchi insieme alle braccia.
Alzai un sopracciglio e schioccai la lingua ancora più seccata.
Icarus: < Cos’è un provino per la bella addormentata? >
Almeno il guidatore si risvegliò dal suo torpore ed entrò con la macchina così potei finalmente richiudere il lucchetto della recinzione.
Scesero tutti e una ragazza, la mora riccia, mi si avvicinò lasciando l’arma sulla jeep.
??: < E’ da giorni che viaggiamo diretti qui sono molto felice di vedere che le coordinate erano giuste e che l’edificio è ancora abitato. >
Aspetta…ma cosa..?!
Icarus: < …è? >
??: < Ah che sbadata, io sono Rika piacere >
Mi porse la mano e io la strinsi continuando a guardarla stranita e muta.
Rika: < Loro invece sono il mio compagno di campo Alex… >
Ed indicò il biondo cenere.
Rika: < …due marines che abbiamo raccattato per strada non che proprietari della jeep Violet ed il suo ragazzo Xavier… >
Spostò il dito verso il guidatore dagli occhi azzurri e una ragazza al suo fianco ancora in auto.
Rika: < …e infine Ageha che abbiamo trovato oggi a vagare >
E mi indica il castano.
Ok stop un secondo: che cazzo sta succedendo!!
Icarus: < Ageha?! Allora sei tu quello che cercavano le ragazze che sono arrivate ieri! >
Ageha: < Kureha e Yume sono qui?! Stanno bene?! >
Icarus: < Si si stanno bene >
Nel caso di Kureha più che bene visti tutti gli insulti.
Icarus: < Però io prima intendevo che non ho capito come avete fatto ad arrivare qui >
Violet: < Grazie alle coordinate >
Icarus: < …ma mi prendete per il culo? Che coordinate?! >
Rika: < Le coordinate radio…mi sembra ovvio >
E staccò dalla cintura una radiolina
Icarus: < Cosa?! >
Xavier: < Si hai capito bene >
Si alzò dal posto guida per afferrare qualcosa dal cruscotto e lo vidi prendere un’altra radiolina per poi mostrarmela.
Icarus: < Ma…che… >
Sono scioccata cavolo! Come fanno ad avere delle radio, ma soprattutto come fanno ad averci intercettato se non non ne abbiamo una…
Rika: < Aspetta…non avete mandato voi il messaggio via radio? >
Icarus: < Messaggio? >
…un secondo…il ronzio!!
Mi girai e cominciai a correre a più non posso cercando di seguire al meglio il fastidioso suono crescente, fermandomi ad ogni bivio e chiudendo gli occhi per ascoltare al meglio.
Il fatto che quei ragazzi mi seguivano chiamandomi ogni tanto non aiutava di certo, ma alla fine arrivai ad una porta in metallo chiusa e…davanti vi trovai tutti, Hanna compresa.
Le toccai una spalla e la tirai indietro per isolarla un po’ dagli altri
Hanna: < Icarus finalmente sei sveglia! >
Icarus: < Che diavolo sta succedendo oltre quella porta?! >
Hanna: < Non lo sappiamo, è per questo che siamo qui, sappiamo solo che da qui proviene un fastidioso ronzio e che al di là di questa porta c’è il direttore del grattacielo, un certo Shinigami, ma la porta è chiusa dall’interno…ehi e quelli chi sono? >
Si sporse alle mie spalle.
Guardai la porta con sguardo corrucciato.
Icarus: < Soluzioni >
E forse era vero.
La scansai e mi precipitai di fronte alla porta spingendo via gli altri per fronteggiarla.
Icarus: < Dobbiamo aprirla >
Kid: < E come? Mio padre è l’unico ad avere la chiave >
Ah quindi il moretto è il figlio del direttore…però sembra non sapere nulla.
Icarus: < Indietro >
Kite: < Perché? >
Icarus: < Ho detto: indietro >
Mi girai verso agli altri e notai che Kureha aveva il mio stesso sguardo.
Kureha: < Avanti fate come dice: indietro! >
La guardai un po’ stupita, ma sapevo che aveva intuito le mie intenzioni quindi ghignai e mi rigirai di nuovo verso la porta mentre gli altri si allontanavano.
Misi una mano nella sacca e quando trovai quello che cercavo sentii che anche gli altri avevano capito a cosa pensavo
Soul: < Una bomba a mano?! >
Icarus: < E’ blindata? >
Kid: < Cosa? No ma… >
Ma era troppo tardi: staccai la linguetta, la incastrai nella maniglia e corsi dietro l’angolo del corridoio.
Icarus: < VIA!! >
Fecero appena in tempo a venire tutti dietro di me che la bomba esplose.
Avvertii un rumore metallico quindi il mio piano aveva funzionato.
Mi avviai di nuovo verso la porta con espressione seria, ma soddisfatta.
Icarus: < A mali estremi, estremi rimedi >
La maniglia era a terra, saltata per l’esplosione e con un calcio diedi il colpo di grazia alla serratura.
La stanza era illuminata solo da un enorme schermo che trasmetteva immagini di desolazione, del nostro mondo.
Ma…la stanza era completamente vuota: non doveva esserci il direttore?
Poi girai lo sguardo verso l’origine di quel fastidioso suono: una radiolina collegata con una serie di fili a quella che doveva essere l’antenna radio che, ripensandoci, avevo intravisto sul tetto.
La presi e mi girai verso gli altri che guardavano dentro alla stanza allibiti.
Icarus: < Abbiamo una radio?! >
Si accese la luce rivelando una stanza identica a tutte le altre ma completamente ingombra da aggeggi elettronici.
Kid: < Dov’è mio padre?! >
Icarus: < Abbiamo una radio! Per tutto questo tempo avevamo un modo di trovare altre fonti di vita e nessuno me l’ha detto?! >
Se quei ragazzi non fossero venuti da noi non li avremmo mai trovati!
Liz: < Non lo sapevamo! Non avevamo idea che ci fosse una radio funzionante, ma ora la cosa più importante è che non troviamo il direttore! >
Scollegai la radiolina e schiacciai il bottone Play, una voce un po’ buffa si espanse nella stanza con un messaggio che invece era totalmente serio:
Radio: < Salve sopravvissuti. Qui parla Shinigami, il direttore dell’edificio Shibusen. Offriamo riparo e alimenti in attesa di una soluzione al problema dell’infezione. Chiunque senta il messaggio è pregato di raggiungerci alle seguenti coordinate: 40°43’ di latitudine nord e 74° di longitudine ovest, via dei Lord, 42.
Portate tutte le armi che possedete e buona fortuna. >
Il messaggio si concludeva lì.
Una premessa di salvezza.
Continuai a fissare ciò che avevo tra le mani pensando che se al campo la nostra radio non si fosse rotta forse saremmo venuti qui da tempo.
Tsubaki: < C’è qualcosa che non mi torna, dove è andato Shinigami? >
Esatto c’è qualcosa che non torna.
Dan: < Ehi ma sono quelli i ragazzi che ci hanno detto di venire qui! >
Rika: < Si vi riconosco! >
Ah quindi è tutto collegato…
Yume: < Si sono proprio loro! >
Anche loro…
Ageha: < Kureha! Yume! >
Yume: < Ageha! Stai bene? >
A quanto pare mi ricordavo bene era lui quello che cercavano.
Ageha: < Si tranquilla, dopo che ho finito di affrontare quegli zombie mi hanno trovato quei ragazzi >
Si abbracciarono, poi il ragazzo si voltò verso Kureha che li guardava un po’ corrucciata con un’espressione assolutamente infantile.
Ageha: < Ehi mostriciattolo! Non vieni ad abbracciarmi? >
Il “mostriciattolo” in questione strabuzzò un po’ gli occhi, ma poi sorrise ed andò ad abbracciarlo.
Kureha: < Sono felice che tu stia bene, ma…. >
Si staccò dall’abbraccio e velocemente avvolse un braccio saldamente intorno al collo dell’amico per poi cominciare a sfregargli velocemente un pugno sui capelli, digrignando i denti e ringhiando un:
Kureha: < …guai a te se mi chiami ancora in quel modo davanti a qualcuno! >
Icarus: < Da dove venite? Come fate ad avere delle radio funzionanti? >
Alex: < Io e Rika siamo gli unici superstiti del gruppo di resistenza Fire Dragon e per questo avevamo una radio che per nostra fortuna non si è rotta e ci ha dato la possibilità di captare il vostro messaggio >
Violet: < Noi invece veniamo da un campo di marines del Nevada, forse siamo anche noi gli ultimi superstiti e abbiamo usato la radio del campo per trovarvi >
Ora torna tutto…o quasi.
Kid: < Ma a nessuno importa che mio padre è sparito da chissà quanti giorni?! >
Icarus: < Non abbiamo il tempo di preoccuparci delle persone che scompaiono >
Kid: < Ma… >
Icarus: < Niente ma! Credi di essere l’unico?! Probabilmente nessuno in questa stanza ha più i genitori quindi vedi di metterti l’anima in pace e di pensare al fatto che probabilmente li raggiungeremo presto se non reagiamo! >
Mi voltati di nuovo verso al monitor e ricollegai la radio come prima in modo che riprendesse a trasmettere.
Poi girai i tacchi e uscii dalla stanza avvertendo chiaramente quell’idiota di Black*Star urlare:
Black*Kid: < EHI COME TI PERMETTI DI INSULTARE L’AMICO DI UN DIO?! CHIEDIMI PERDONO IN GINOCCHIO >
Icarus: < FAMMI UN PIACERE: VA AL DIAVOLO!! >
L’argomento genitori mi ha sempre fatto imbestialire.
Andai alle docce, entrai e chiusi la porta sbattendola con rabbia.
Tirai un pugno al muro più forte che potei, facendo anche crepare alcune mattonelle.
Icarus: < Dannazione!! >
Chinai la testa e strinsi gli occhi digrignando i denti e sentendo qualcosa di bagnato scivolare lentamente lungo il mio pugno chiuso.
Aprii gli occhi e guardai il sangue colare per il muro.
Icarus: < Ha il colore dei miei occhi >
Ricordo che da piccola odiavo il loro colore perché gli altri bambini mi chiamavano mostro e non volevano mai giocare con me, poi incontrai Hanna, anche lei era come me e ci tiravamo su il morale insieme.
Già: insieme. Quanti bei ricordi che ho con lei.
Alla fine tutte e due capimmo che era meglio far paura agli altri che rinnegare noi stesse, “ gli occhi sono lo specchio dell’anima “ Kureha ha ragione.
Non so per quanto rimasi a fissare quel sangue ma alla fine staccai il pugno dolorante e indolenzito e lo guardai: le nocche erano sbucciate e già un po’ livide, tinte di rosso.
Poi ad un tratto mi si mozzò il respiro, spalancai gli occhi e mi bloccai con ancora il pugno davanti alla faccia.
Un rumore. Avevo sentito un rumore.
Ma non un rumore normale: era un lamento e uno scricchiolio.
Un lamento di morte, uno scricchiolio di terra molto dura crepata.
Ho sempre avuto un buon udito, ma questo rumore non veniva da fuori…era lì con me, nelle mura, nel sottosuolo.
Poi: silenzio.
Rimasi immobile ancora per un po’.
Icarus: < Fottuta mente, è così divertente prendermi per il culo?! >
Uscii dal bagno e mi chiusi in camera, lasciando dietro di me solo qualche goccia di sangue.
Si dovevo per forza essermelo immaginato.
….sei sicura piccolo demone?…
********************************************************************************
Rimasi stesa sul letto a fissarmi la mano per tutta mattina.
Nessuno mi aveva disturbato, probabilmente sotto minaccia di Hanna e io uscii dalla stanza solo a ora di pranzo.
Anche a tavola però continuavo a fissarmi le nocche ormai viola e gonfie, ignorando le sottospecie di presentazioni che stavano facendo i nuovi arrivati e le occhiate preoccupate della mia migliore amica.
Il pomeriggio lo passai all’ultimo piano, sul tetto, a guardare il nulla della ex New York.
Ad una certa ora mi venne voglia di una doccia e dato che a cena mancava ancora qualche ora decisi di andarmi a togliere quella benedetta voglia e scesi al giusto piano.
Entrai nella stanza e…
Icarus: < Oh cazzo >
Un buco. Un enorme buco nel pavimento con alcune gocce di sangue a contornarlo, un tubo rotto vi faceva zampillare fuori dell’acqua.
Presi uno dei miei due fedeli coltelli cominciai a camminare per la stanza stando attenta ad ogni minimo rumore.
Ma qualcosa mi saltò sulle spalle e mi conficco le unghie nelle spalle strappandomi un grugnito.
Icarus: < Lasciami stronzo!! >
Lo afferrai per le braccia puzzolenti che mi stringevano il collo e lo scaraventai a terra.
Il bastardo però si alzò subito per corrermi in contro, ma con un calcio in quello che doveva essere lo stomaco lo sbalzai lontano da me.
Icarus: < Che schifo >
Dovevo avergli dato un calcio più forte di quello che pensavo perché ora aveva gli intestini fuori a spargere litri di sangue ovunque.
Attirati da quello stesso sangue vidi altri due zombie salire dal buco.
Icarus: < Cazzo!! >
Uscii dal bagno e corsi in sala da pranzo dove fortunatamente trovai tutti gli altri che mi guardarono stupiti.
Icarus: < Gli zombie sono entrati dobbiamo andarcene! >
Si alzarono tutti, alcuni facendo cadere le sedie.
Soul: < Cosa?! >
Dal corridoio sentimmo degli spari, degli urli e dei rantoli.
Hanna: < Merda è vero!! >
Icarus: < Io sono l’unica armata qui quindi statemi dietro vi faccio strada, dobbiamo arrivare fuori! >
Soul: < Ok ma prima passiamo ad avvertire gli altri >
Icarus: < Direi che solo un morto non si accorgerebbe di quello che sta succedendo, anche perché se fosse morto sarebbe uno di loro! E adesso andiamo non c’è tempo di rifletterci su! >
Liz: < Ma il professor Stein… >
Icarus: < Se la caverà, andiamo! >
Tirai fuori le due pistole appena in tempo per vedere degli zombie sfondare la porta.
Icarus: < Ma porca… >
Sparai cercando di creare un passaggio e sentendo che anche dietro di me qualcuno aveva delle armi.
Icarus: < Prendete delle armi e dei mantelli, ci divideremo per cercare una via d’uscita! >
Lyserg: < Ma forse… >
Icarus: < Decido io! Fate come vi ho detto! >
Corremmo al ripostiglio delle armi poi diedi informazioni mentre sparavamo a destra e a manca.
Icarus: < Io vado sul tetto voi dividetevi da soli e andate all’entrata principale e dalle docce, se trovate il passaggio libero andate senza guardarvi indietro! >
Hanna: < Che centrano le docce?!
Icarus: < Molti zombie sono entrati da li e ora andate! >
Cominciai a correre verso le scale uccidendo come potevo quei cosi puzzolenti e arrivando alla fine delle scale spalancai la porta e…
Icarus: < Oh merda >
Zombie. Ovunque.
Anche il tetto era pieno e appena si accorsero di me mi si gettarono addosso affamati.
Icarus: < Allora ho fatto bene a portarle >
Pensavate forse che fossi stupida? Be’ state a vedere.
Tirai fuori da sotto il mantello che avevo messo due grandi pistole (l’immagine è piccola ma sono due di questa 
http://www.google.it/imgres?q=pistole+a+monete+resident+evil+afterlife&um=1&hl=it&qscrl=1&rlz=1T4SUNC_itIT360IT360&biw=1280&bih=657&tbm=isch&tbnid=IREcF50trZsMsM:&imgrefurl=http://www.ebay.it/sch/i.html%3F_nkw%3Dhot%2Btoys%2Bpistole&docid=6KLcxruaLeGjHM&itg=1&imgurl=http://thumbs4.ebaystatic.com/m/m-X9mTOKwg1Yn-tFmjkhmSg/140.jpg&w=140&h=106&ei=10pOUNC0A9DHswaXh4DQBA&zoom=1&iact=rc&dur=194&sig=114167309279753317034&page=4&tbnh=84&tbnw=112&start=65&ndsp=25&ved=1t:429,r:24,s:65,i:355&tx=62&ty=75  ) e cominciai a sparare uccidendo molti zombie in una volta sola.
Icarus: < Pistole caricate a monete, yes baby >
Le monete sferzavano l’aria e disintegravano gli zombie in esplosioni di sangue nero, quelle pistole le ho sempre adorate e le custodivo gelosamente sotto la mia canottiera infilate negli shorts.
Alla fine arrivai al termine del balcone e guardai giu di sfuggita.
Icarus: < Bene >
Gli altri si erano radunati li sotto trovando la porta principale unica via di fuga.
Dovevo scendere.
Vidi un cavo e non ci pensai due volte: me lo legai in vita e mi misi sul cornicione per poi buttarmi giù e tagliare la corda appena fui abbastanza vicina al suolo.
Icarus. < Smettetela di fissarmi come dei pesci lessi, avete delle macchine? La jeep non basta >
Soul: < Si ci sono altre jeep là dentro ma le chiavi del garage sono ancora dentro alla Shibusen >
Le macchine erano dietro alla serranda che avevo intravisto quella mattina.
Icarus: < Ma guarda che mi tocca fare, dove sono? >
Soul: < In infermeria, ma… >
Correndo e soprattutto sparando rientrai nell’edificio senza lasciarlo finire e mi precipitai in infermeria prendendo intanto che c’ero due borse che trovai in un armadietto una delle quali riempii di medicinali, nell’altra avrei messo altre armi.
Uscii e dopo aver riempito quella borsa mi ricordai di una cosa.
Icarus: < E che cavolo! >
Gli zombie mi graffiavano e cercavano di mordermi e io facevo sempre più fatica a respingerli, ma ormai ero alla mia meta.
Entrai nella stanza e afferrai il mio obbiettivo: la radio.
L’attaccai alla cintura e mi rimisi a correre.
Icarus: < Soul le chiavi! >
Glie le passai e lui orse ad aprire il garage.
Icarus: < Kid il cancello! >
E a lui lanciai la chiave della recensione.
Icarus: < Muovetevi! >
Buttai le borse sulla jeep già pronta a partire e spettai che tutti fossero su un’auto.
Hanna: < Dai Icarus sali! >
Ma dovevo fare ancora una cosa.
Mi girai e afferrai una bomba dalla sacca, tirai la linguetta, la lanciai dentro l’edificio, mi feci il segno della croce e saltai sulla jeep più vicina.
Icarus: < Via via via!!! >
Partimmo sgommando.
Mi girai verso Soul mentre sbattevamo contro qualche zombie.
Icarus: < Mi dispiace >
Feci appena in tempo a finire la frase che l’esplosione coprì ogni altro rumore.
…e così te ne vai di nuovo piccolo demone…
********************************************************************************
Viaggiammo per molto senza quasi incontrare zombie e alla fine ci fermammo in una banca quasi senza danni.
Perché una banca? Gli zombie non sono così forti e le banche sono blindate, saremmo dovuti essere abbastanza al sicuro lì.
Liz: < Abbiamo perso tutto >
È no adesso basta.
Icarus: < Non siete gli unici ve l’ho già detto >
Kid: < Ma si può sapere che problema hai?! Un minuto prima ci proteggi e quello dopo ci dichiari guerra, che cazzo hai! >
Icarus: < Che cazzo ho?! CHE CAZZO HO?! Volete veramente saperlo?! >
Soul: < Si cazzo! >
No anche lui…
Hanna: < Icarus senti… >
Icarus: < Va bene… >
 
 
CONTINUA
 
 

ANGOLO AUTRICE(?)
Scusate il ritardo e scusate se non vi ringrazio uno ad uno, ma sono di fretta comunque grazie ai recensitori, ai lettori e a tutti gli altri.
Con la scuola probabilmente aggiornerò solo la domenica (primo giorno di liceo che fifa!! O.O)
Scusate ancora per la fretta e per i probabili errori e la schifezza del capitolo ^_^”
Alla prossima!!
Un kiss!!
Bye byeeee
 
Lady Cresselia =3

   
 
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