Incontri riavvicinati
L’allarme di avvicinamento
suonò sul Jumper proprio pochi secondi prima che una
luce abbagliante squarciasse lo spazio davanti a loro.
“Cosa diavolo
è successo Rodeny?”
Chiese il Colonnello Sheppard.
“Rilevo due segnali,
si tratta di due biogusci …”
“Mi dispiace ma questa volta non
faremo l’errore dell’altra volta, altri due pazzi assassini che vogliono
uccidersi l’un l’altro …”
“Non lo possiamo sapere John, io credo che sia opportuna assicurarsi prima di chi
si tratta …”
Disse Teyla soave.
Così decisero di avvicinarsi e
notarono che i due gusci erano come quelli che c’erano su Atlantis.
“Oh mio Dio potrebbero
essere degli antichi!”
Esclamò Rodney.
“Credo che dovremmo raccoglierli, captò segni di vita … dovrebbe avvisare il maggiore Lorne!”
“Ribadendo il
concetto che sono titubante … ok raccogliamoli!”
Alla base l’intera squadra aveva i biogusci davanti a sé ma avevano un certo timore ad aprirli
temendo che potessero succedere quello che era successo in un episodio
precedente.
“Io ribadisco
che non è una buona idea e Ronon è d’accordo con me
vero?”
“Io credo che il Colonnello Sheppard abbia ragione …”
La Dottoressa Weir
li osservava interessata.
“Ricordo anch’io la volta scorsa, ma
sono gusci di Atlantis e
questo è molto interessante …”
“Allora apriamoli!”
Disse Rodeny.
Tutti si allontanarono ma quando vennero aperti due persone automaticamente avanzarono
facendo sì che l’imprinting li colpisse.
Il Dottor Beckett
si assicurò che stessero bene prima di comunicare che
i due corpi nei gusci erano definitivamente morti.
“Ma sono il
Colonnello Sheppard e Teyla,
cosa diavolo significa?”
Chiese Ronon
mentre i due si stavano riprendendo.
“Chiediamolo direttamente ai due
interessati …”
Disse la Dottoressa Weir vedendo che i due si erano ripresi.
Entrambi sembravano
spaventati da ciò che li circondava, ma soprattutto sembravano spaesati.
“Ma voi siete
vivi?”
Chiese improvvisamente Teyla.
“A quanto sembra!”
Esclamò il Dottor McKay.
“Ma questa
non è casa nostra vero, in un modo o nell’altro scommetto che avete recuperato
i nostri gusci …”
“E’ quello che è successo!”
Disse il Dottor Beckett
mentre gentilmente l’aiutava ad alzarsi quando improvvisamente Teyla e John si trovarono faccia
a faccia.
“John …”
Un’emozione forte le salì lungo la
schiena come dei brividi e gli occhi le divennero lucidi.
“Cosa fai
rimani li imbambolata?”
Le disse simpaticamente per non
mostrarsi anche lui toccato dal rivederla, così lei senza farselo ripetere due
volte gli si avvicinò.
“Non ho la minima idea di come possa essere successo …”
“… te lo aveva
promesso … noi ci ritroviamo sempre …”
Lui la strinse istintivamente a sé e
poi prendendole il viso tra le mani la baciò.
“Mi ero dimenticato di quando era
buono il sapore della tua pelle …”
In sala
riunione tutto il gruppo si riunì per chiedere cosa fosse successo a quei due John e Teyla che venivano da
chissà dove …
“I Wraith ci
hanno attaccato ma l’assedio è durato più di un mese, abbiamo resistito quanto
potevamo e poi siamo crollati … la città non ha più retto, i Wraith ormai la stavano assediando
…”
“Sono morti tutti, abbiamo fatto
saltare in aria la città … era l’unica arma che ci era
rimasta per poter salvare la Terra …”
“E voi come
siete sopravissuti?”
Chiese il Dottor McKay.
“Eravamo feriti saremmo morti, ma
abbiamo voluto metterci in un bioguscio noi ed altri
sperando che se mai fossimo stati ritrovati come diceva sempre la Dottoressa Weir ‘avremmo potuto raccontare la
nostra storia’ …”
“Ma certo né io né John
avremmo mai sperato da essere recuperati da noi stessi
… non so come siamo arrivati qui … è praticamente impossibile … ma noi sappiamo che i Wraith attaccheranno e che voi potrete non fare la nostra
fine ...”
“Quindi
pensate che quello che è successo a voi possa succedere a noi?”
Chiese Ronon.
I due si guardarono e poi assentirono
con la testa.
“E come fate
a saperlo?”
Chiese la Dottoressa Weir.
“Perché anche noi qualche
mese prima che i Wraith ci attaccassero
recupereremmo dei biogusci contenenti noi stessi, ma
non ci fidammo … l’imprinting non ci fu … e noi per l’appunto siamo morti …”
“Possiamo non ripetere lo stesso
errore …”
I due raccontarono praticamente
tutto ciò che si ricordavano dell’attacco, tutto ciò che sapevano … ogni minimo
particolare, ogni cosa …
“Posso farvi una domanda?”
Chiese improvvisamente il Dottor McKay.
“Certo!”
“Quando è che
vi siete messi insieme?”
Teyla rise.
“Mai, in realtà. Ma quando ti trovi a un passo dalla morte esterni tutto quello che ti sei
tenuto dentro per paura … e noi lo abbiamo fatto … troppo tardi però perché ora
non c’è più futuro per noi … scusate …”
Sentiva di non poter sopportare un
dolore così forte, il fiato le mancava e il cuore le batteva a mille era il
panico di sapere che non c’era futuro … sapeva di non poter stare con la
persona che aveva scoperto di amare troppo tardi.
John la raggiunse,
era sulla terrazza che dava sul mare … quel mare che pensavano che ormai
esistesse solo nei loro ricordi.
“Ehi …”
Disse lui circondandole il bacino con
le mani.
“Togli le
tue mani calde, non abbracciarmi, non ripetermi che son
grande per te … non ricordarmi che rivivo in tante cose … questo mi fa solo più
male …”
“Ti prego Teyla … non sprechiamo il
poco tempo rimastoci …”
La ragazza
si voltò verso quest’ultimo
e gli sussurrò una frase prima di andarsene.
“Il tempo
sembra non essere mai abbastanza …”
Lui stette
lì fermo, non si mosse … era quello che voleva veramente? Voleva lasciarla
volar via quando ormai il tempo era finito, no ancora non era finito e quindi
quella farfalla non era così irraggiungibile poteva ancora tentar di prenderla
… non poteva permetterselo di perderla ancora … Così corse la doveva raggiungere, doveva accorciare le distanze …
“John ci serve di sapere, cioè
veramente è solo una delucidazione vorrei sapere se …”
“Rodney lascialo andare …”
Disse Ronon guardando lo sguardo dell’uomo.
“Grazie
amico!”
“Mha … mha …”
“Sei un genio, lo capirai anche senza il suo aiuto …”
Teyla era nella sua stanza,
era esattamente come se la ricordava, come avrebbe
voluto restare lì per sempre e far finta che nulla era successo … ma quello non
era il suo momento, il suo era già passato. Tristemente e senza forze, come non
si era mai sentita in cuor suo … lei che era sempre pronta a combattere e non
si abbatteva mai … era lì indifesa … Rimase immersa nei suoi
pensieri seduta sul suo letto senza sentire nemmeno John
che entrava e la raggiungeva.
La colse di
spalle, tentò di andarsene, ma lui la costrinse a stare lì seduta davanti a
lui.
“Non
scappare ti prego … mi manca l’aria che respiravamo …”
“Il tempo
sta scadendo è inutile rivangare, non abbiamo neanche avuta
una storia e se ce l’abbiamo avuta e durata qualche ora prima del disastro …
sempre troppo tardi per tutto …”
“… io credo
invece che ancora nulla è perso …”
John lentamente fece
camminare le proprie mani sulla schiena nuda di lei, in
quanto il top che indossava la lasciava scoperta.
“Avrei
voluto scoprirti prima … La notte fonda e la luna piena ci offrivano
da dono solo l’atmosfera … ma toccava a noi coglierne la sua magia …”
“Mi stai
portando a un punto a cui non credo di poter tornare
indietro questa volta …”
“Vedrai che
John e Teyla capiranno …”
Teyla si voltò e lo baciò,
lo baciò come non aveva mai fatto, poi lasciò che lui la sovrastasse con il suo
corpo, che stesse su di lei, che la proteggesse … mentre le loro lingue di
fuoco continuavano a danzare in un ballo fatto di inseguimenti
già durati troppo a lungo.
L’imprinting
lentamente se ne stava andando, ormai quelle due figure così
uguali a loro svanivano era rimanevano nella loro mente solo come un
sogno di una notte di mezza estate.
Lentamente
si staccarono e rimasero lì, occhi negli occhi.
“Credo che
tutto sia finito …”
“Solo se
noi lo permettiamo, se ora tu vuoi alzarti e andartene da questa stanza non ti
fermerò …”
John doveva fare la cosa
giusta, alzarsi e far finta come nulla era successo
come il loro bacio in passato, invece rimase lì fece correre la sua mano sulla
pelle nuda della gamba scoperta dalla gonna e la sua bocca andò a rincontrarsi
con quella di lei. Ci volle poco che tutta la loro passione repressa scoppiò in una notte fatta sia di sesso che di amore sia
selvaggio che romantico … perché loro erano fatti così … erano fatti di sensi e
controsensi.
La mattina
dopo Teyla non si fece trovare nel letto, si alzò e
andò a lavorare come tutte le mattine come se nulla fosse successo, aveva paura
di quale sarebbe stata la reazione di lui e così
preferì prevenirla per non soffrire ulteriormente.
“Ieri poi
siete spariti eravamo preoccupati, è successo per caso
qualcosa quando l’imprinting è finito … vi siete sentiti male …”
“No non ti
preoccupare Carson non è successo nulla …”
“Allora
perché sei venuta qui da me …”
“Non lo so
nemmeno io, avevo voglia di distrarmi e quindi sono venuta qui
a chiedere a te e al Dottor McKay se avevate bisogno
di aiuto per il vostro progetto …”
“Oh Sheppard stai bene?”
Chiese Rodney vedendolo sulla porta del laboratorio.
Teyla rimase immobilizzata
davanti a Carson, Rodney e Radek.
“Sì grazie
… Teyla perché non c’eri questa mattina …”
Le chiese
raggiungendola da dietro.
“Dicevo se
avete bisogno di aiuto, oggi è il mio giorno libero e
quindi …”
“Perché non mi rispondi …”
I 3 si
sentirono a disagio, anche perché non sapevano cosa fosse successo anche se ora
incominciavano a immaginarlo.
“Quindi io …”
“Rispondimi!”
“Non è
successo nulla, come sicuramente tu volevi dirmi stamattina io ho solo voluto
anticiparti …”
Disse tutto
d’un fiato guardando i 3 uomini davanti a sé.
“Non ne sai
veramente nulla di noi terrestri …”
La ragazza
si paralizzò delusa quando improvvisamente lui la voltò e prendendole il volto
tra le mani e la baciò.
“… ma sarò gran lieto di insegnartelo se tu vorrai …”
Il viso di lei si illuminò in un largo sorriso prima di
stringerlo e baciarlo.
“Il tempo
non è mai abbastanza, ma certamente sarà più lungo dell’ultima volta!”