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Autore: lovesewn    11/09/2012    2 recensioni
[Lawson]
Era come se niente fosse reale. O nulla era mai stato reale.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, inanzitutto se avete aperto questa one shot e state iniziando a leggere vi ringrazio. Ci tengo a precisare che NON sono stata io a scriverla ma una mia amica, quindi recensite e fateci sapere cosa ne pensate :)


Era come se niente fosse reale. O nulla era mai stato reale. Non riuscivo a ricordare niente della mia vita del tutto: non ricordavo il mio nome, né dove vivevo, né che giorno fosse. L'unica cosa che ricordavo nuotando nella nebbi, era l’immagine di un ragazzo, con gli occhi scuri. Un estraneo. Anche se, ad essere onesti, ognuno era uno sconosciuto per me in quella situazione. Ma con lui era diverso. Sapevo che il suo nome era Adam. Non so come facevo a saperlo così mi misi a sedere guardandomi intorno. Ero su una panchina. Le persone passavano intorno a me come se io non esistessi. Era come se fossi invisibile. Portai di scatto le gambe sulla panchina e chinai la testa tra le mani, cercando di ricordare.


Era un giorno caldo. In un altro luogo. C’era un caldo piacevole, non disagevole, non pericoloso, semplicemente bello. E c'era una brezza e il mare. Ricordando il mare agitato sopraggiunsero un maggior numero di ricordi. Ero seduta sulla sabbia accanto ad Adam, tenendogli la mano, avvolta nella sua felpa. La brezza aveva spazzato i miei capelli intorno al mio viso mentre fissavo il sole che affondava nelle profondità del mare. Il sole al tramonto lasciava ombre lungo la riva e le fiamme tremolanti di candele accanto a noi, e la danza delle ombre intorno ai nostri piedi, mi portarono a ricordare di più. Il bacio. Un bacio dolce, ricordavo di come il mio labbro inferiore sabbiato aveva accarezzato il suo labbro superiore anche sabbiato. L’indugiare alla fine, entrambi incerti sul continuare o meno. Mi baciò ancora una volta, per fortuna. Un bacio profondo questa volta, preceduto dalla mano di Adam che portava i capelli via dal mio viso e si fermava delicatamente dietro la parte posteriore della mia testa. Sorrisi scioccamente alla mia riflessione nei suoi occhi spalancati. In quel momento riuscivo a leggere tutti i suoi pensieri, era vicinissimo al mio viso, sentivo il suo respiro su di me. Poi accadde. Con passione premette le sue labbra contro le mie così che potei assaggiare il sale sulla sua pelle. Non c'era bisogno di parlare, mentre continuava a baciarmi, mostrando tutta la misura della sua protezione su di me: la forza nel suo bacio mi aveva fatto capire quanto lui tenesse a me, mi sentivo sicura, ed era come se il tempo fosse infinito lì con lui.
Ma potrei ricordare qualcos'altro. Proprio alla fine del suo monologo silenzioso, la nebbia, la nebbia che aleggiava sopra la linea di riva ci ha travolto. Ho urlato il suo nome, Adam, ma la mia voce non c'era più. Ho visto la disperazione nei suoi occhi mentre cercava di resistere. È stato allora che ho perso conoscenza e mi sono svegliato qui. Sola. In un parco. In una città piena di estranei con il sale marino che ancora indugiava nei miei capelli.
  
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