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Autore: Hazza_Boo    12/09/2012    1 recensioni
Cosa succede quando Nana perde Ren e scappa da Tokyo?
Ecco a cosa porta il dolore...
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nana Osaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Last Breath
 
L’acqua continuava a muoversi impetuosa sotti i suoi piedi. Mentre le gocce della pioggia si mischiavano a qualche piccola lacrima che le scendeva sul volto.
Si trovava lassù, sulla cima di una grande scogliera che si affacciava sul mare in tempesta. Era scappata, era stata dispersa per tutto quel tempo. Si era rifugiava in Scozia, in modo che nessuno potesse trovarla o capire chi fosse. Aveva cambiato vita, aveva cercato di crearsi un futuro e un presente migliore.
Ma come poteva continuare a vivere se non aveva nulla per cui farlo? Che senso aveva proseguire se non aveva Ren al suo fianco?
Per qualche tempo solo Hachi le aveva messo un po’ di calma: ogni volta che voleva buttare via la sua vita pensava a quello che le avrebbe detto Hachi. Probabilmente si sarebbe arrabbiata con lei, e, prendendola per un orecchio, l’avrebbe portata a casa trattandola come una bambina. E quel pensiero non solo era confortante ma anche buffo. Perché a Nana mancava tantissimo Hachi eppure non aveva il coraggio di tornare da lei.
Non aveva più il coraggio per fare niente se non compiere quell’ultimo gesto. E qualcosa, quella mattina, aveva spinto Nana a uscire dalla sua casina dispersa nelle brughiere del verdeggiante e incantato paesaggio della Scozia, per raggiungere la costa. Arrivata in cima alla scogliera aveva percepito il suono del mare, le onde infrangersi contro la roccia, l’odore della pioggia e il vento tra i capelli. E tutto ciò gli aveva fatto capire che, quel dolore nel petto, sarebbe cresciuto sempre di più se non l’avesse fermato subito.
Erano anni che soffriva, erano anni che sperava di vedere tornare Ren. Lo sognava alla notte, lo vedeva riflesso nei volti di chi gli stava attorno, lo vedeva allo specchio e ovunque. E alla sera, prima di andare a dormire, lasciava la luce del salotto accesa e la porta aperta, così che Ren potesse entrare tranquillamente e mettersi a dormire vicino a lei, regalandole quel calore che da tempo non sentiva.
«Ren, una volta  mi ha detto che, quando saresti morto, mi avresti portato con te. Non voglio essere mollata in asso*» sussurrò Nana e, anche se le lacrime iniziavano a rigarle il volto, la sua voce era ferma e sicura.
Parlava al vento ma sapeva che, in qualche modo, Ren potesse sentirlo. Perché la sua presenza era ancora lì, sarebbe rimasta lì per sempre fino a quando Nana avrebbe avuto bisogno di lui.
Ma dopo tutto quello che Ren aveva fatto per lei voleva regalargli un po’ di pace.
«Non posso più permetterti di indugiare qua. Meriti il meglio… e, dato che non voglio lasciarti andare, sono pronta a seguirti.»
Nana alzò gli occhi verso il cielo. Il mare si estendeva all’infinito, all’orizzonte si mescolava con la linea del cielo avvolto da spesse nuvole nere, colme d’acqua. Le onde erano altissime, creavano suoni magici ed erano, per Nana, un dolce invito verso gli abissi. Si spingeva sempre di più, verso la fine della roccia della scogliera. Ogni secondo era un passo in più verso l’acqua, sperava di averne la forza. La forza di buttare via quella vita, che Hachi aveva provato a salvare ma non ce l’aveva fatta.
Nana sapeva che Ren era lì, a poca distanza da lei. Magari le stava comunicando qualcosa, ma lei non era abbastanza lucida da capire cosa dicesse.
«Per tutta la vita non ho fatto altro che inseguirti. Non voglio smettere di farlo. Perché ovunque c’eri tu era casa. E adesso, che tu non ci sei più, mi sento smarrita. Prendimi la mano e guidami a casa, di nuovo»
Lentamente la sua voce si fece un debole sussurro fino a scomparire del tutto, bloccare le parole in gola e chiudere gli occhi, da cui uscivano solo lacrime.
Mare mosso, onde alte… attese, speranze. Cielo oscuro, acqua fredda e gocce che scendono sulla pelle, confondendosi con le lacrime salate.
Feroce coraggio, amore perso, dolore… portano a commettere altri errori. Guarda le onde come muovono il mare, e guarda come la loro dolcezza viene distrutta quando si imbattono negli scogli: tutto infranto. Tutto perso.
Il vento tra i capelli, la ferita sul petto, i ricordi del passato. Non c’è possibilità di scampare la morte a questo mondo.
Chiuse gli occhi. Prese il suo ultimo respiro. Fece l’ultimo passo avanti. Il suo ultimo pensiero era il volto di Ren, che l’aspettava dall’altra parte.
 
_____Angolo autrice____________________________
Non so quanti saranno quelli che si cagheranno questa os ma vi chiedo, gentilmente, di recensire. Un grazie enorme a Ai Yazawa per aver creato la migliore storia d’amore mai esistita al mondo: Nana e Ren.
*tratto dal capitolo 77
  
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