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Autore: nephylim88    12/09/2012    5 recensioni
vi siete mai chiesti perché, quando siamo piccoli, andavamo a letto con un orsacchiotto? e che cosa succedeva a questo orsacchiotto, mentre voi dormivate tranquilli e beati nel vostro lettino? beh, questa storia può fornirvi una risposta...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Buonanotte, piccolo! – La mamma gli diede un bacio sulla fronte.
- Mamma, ho paura!
- E di cosa, cucciolo?
- Del mostro!
- Quale mostro?
- C’è un mostro cattivo a tre teste che ogni sera cerca di mangiarmi! E a me fa paura!
La mamma cercò di non ridere. Poi si rannicchiò vicino al letto del bimbo, e cominciò ad accarezzargli i capelli dolcemente. – Tesoro, lo sai che i mostri non ti fanno nulla!
- Non è vero! Quel mostro è cattivo, e mi vuole mangiare!
- Sì, ma non lo farà mai! E sai perché?
- Perché?
- Perché tu hai Teddy che ti protegge! È a questo che servono gli orsacchiotti! Ti proteggono dai mostri di notte!
- Davvero? – gli occhi del bambino erano diventati enormi per lo stupore.
- Davvero, amore. Ora però, dormi, coraggio. È già tardi. – la mamma fece per alzarsi.
- Dà un bacino anche a Teddy, mami! – rispose il bambino con voce sottile, allungando l’orsacchiotto verso di lei.
Sorridendo, la mamma si chinò per dare un bacio anche al peluche. Poi se ne andò, spegnendo la luce. Il bambino si strinse Teddy al petto, si guardò intorno, un po’ circospetto. Poi chiuse gli occhi e si addormentò.
A quel punto, Teddy si stiracchiò, e, con molta calma, si sfilò dall’abbraccio del bambino. Cominciò ad andare avanti e indietro, scrutando intorno a sé, guardando nell’oscurità, come se stesse aspettando qualcosa. Che non tardò ad arrivare…
- Rrrrrrrrrrrrrrowllll… - eccolo lì, quello stramaledetto ringhio! Una spada e uno scudo apparvero dal nulla nelle zampe di Teddy, che si mise in posizione di difesa.
- Non toccherai il mio padrone! – esclamò quando il drago a tre teste spuntò fuori dal mucchio di giocattoli nell’angolo in fondo alla stanza. Dopodiché partì all’attacco. Balzò e finì con aggrapparsi al muso sinistro della bestiaccia, che, colta di sorpresa, sibilò e cominciò a scrollarsi tutta. Teddy tentò di tenersi attaccato al muso, in modo tale da poterlo accecare una volta stabilizzato, ma ebbe i suoi bei problemi, con le zampe occupate dalla spada e dallo scudo! Infatti, dopo pochi secondi venne sbalzato via, andando a schiantarsi contro l’armadio dietro alla bestia. Cadde a terra, ma si rialzò in un battibaleno, e, proprio mentre il drago si chinava sul bambino con tutte e tre le teste, Teddy balzò e gli atterrò sulla schiena. Poi lo infilzò con la spada. Il drago si inarcò, agonizzante. Svelto svelto, Teddy corse sul letto del bimbo. Sapeva fin troppo bene che, anche mentre moriva, quella brutta bestiaccia poteva sempre mettersi a sputare fiamme. E infatti, si era appena inerpicato su per le coperte del bambino, quando la fiammata arrivò. Con moltissima prontezza di riflessi, corse a proteggere il bambino con lo scudo. “Grazie al cielo” pensò “niente ustioni sul piccolo, e niente tracce di bruciature sulla coperta!”.
Calò il silenzio. Teddy riemerse da dietro lo scudo. Il drago era scomparso. L’aveva sconfitto un’altra volta. Ma sarebbe tornato, avrebbe continuato a farlo finché il bambino non sarebbe cresciuto. Dopodiché avrebbe dovuto cercarne un altro. E Teddy avrebbe finalmente potuto riposare anche la notte.
Si voltò verso il suo padroncino. Non si era accorto di nulla, continuava a dormire come un angioletto. Sorrise. Poi si accoccolò vicino a lui e si addormentò.
  
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