Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
Ricorda la storia  |      
Autore: Elsa Maria    14/09/2012    2 recensioni
La strega Elsa Maria, la strega che prega e attira le persone nell'ombra. Quale sarà il suo passato? Cosa si cela dietro quel oscurità disperata?
Buona lettura, spero vi piaccia.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa Maria, Kyoko Sakura, Sayaka Miki, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Elsa Maria

 
- Kyouko-chan, Kyouko-chan! Guarda cosa mi ha fatto la mamma. - Una piccola bambina da capelli neri e lunghi con in mano una piccola bambola di pezza corse dalla sorella maggiore. - Cosa ne pensi? - Chiese tutta euforica. La sorella si chinò verso le mani della minore che impugnavano il fantoccio; lo guardò interessata. Poi si rialzò e disse con tono presuntuoso: - Un bel lavoro pur essendo un gioco da marmocchi.-
- Kyouko-chan sei troppo cattiva! E’ bellissima!- Ritrasse a se la bambola e se ne andò in camera sua. Si buttò sul letto ammirando l’ottimo lavoro di sartoria.
- Ti chiamerò Shiawase. Il tuo nome è quello che io vorrei regalare a tutti gli uomini.- La strinse a se affettuosamente. La porta della piccola abitazione si aprì. Il padre della famiglia era rientrato in casa dopo un viaggio di pellegrinaggio.
- Ciao papà. - Lo salutò la rossa
- Papà sei tornato! - La piccola si precipitò da lui e lo abbracciò - Guarda cosa mi ha fatto la mamma. - Gli mostrò Shiwase
- Momo non fare così, tuo padre è stanco. - La rimproverò la madre.
- Ma è proprio bella. L’hai aiutata te la mamma a farla? -
- Certo che si. E in quello che ho fatto ciò messo l’amore come mi dici tu. - Disse con un grandissimo sorriso.
- Brava. Ora sali su un attimo con Kyouko che devo parlare a tua madre. - Il padre guardò la figlia più grande che annuì. Prese per mano la piccola e la porta nella sua stanza. Quella sera sarebbero cambiate molte cose. Momo aveva sentito per filo e per segno cosa era accaduto. Il padre era stato scomunicato, erano poveri e avrebbero sofferto la fame. Si precipitò sotto la finestra e pregò così tanto che l’intera umanità poteva essere perdonata. La settimana a seguirsi fu dura. La casa si impresse di infelicità. I pasti invece di tre erano diventati uno a stento; a volte Kyouko doveva rubare per assicurare almeno un frutto per la sorellina, che più di tutti ne soffriva. Intanto lei pregava, pregava e pregava. 
- Perché preghi tanto Momo. Lo sai che senza persone che vengono a sentire papà, questa situazione persisterà. - Disse la rossa sistemandogli le coperte.
- Lo so, ma così però, potrò assicurare almeno la felicità ad una persona nel mondo.- Kyouko sorrise; se la sarebbe dovuta aspettare quella risposta. 
- Allora continua pure. - Uscì spengendo la candela e chiudendo la porta. La minuta stanza era illuminata solo dalla fievole luce della luna, che proiettava le ombre verso la corvina. Dopo un po’, accertatasi che non c’erano più rumori di passi, si alzò dal letto cercando di non disturbare nessuno e pregò, ancora. Fuori dalla finestra un’ombra veloce correva. La coda tondeggiante si muoveva sinuosa, le code all’orecchie venivano trascinate dal vento. Dall’erba secca fuori l’edificio saltò il recinto e andò sulla finestra della sorella maggiore. Momo si accorse di tutto. Aprì la finestra, guardò fuori.
- Stringi un patto con me. Diventa una Puella magi, io in cambio ti permetterò di esprimere un desiderio. - La coda si muoveva agitata, quella strana creatura voleva una risposta. Non si sentì cosa disse Kyouko, ma era certo che una luce rossa illuminò gli occhi dell’animale per poi scomparire, come se fosse stata catturata.
- Il contratto è stato stipulato. - Come prima saltò giù dalla finestra nella camera di Kyouko e si incamminò per il giardino, però questa volta, lentamente.
- Puoi veramente esaudire ogni desiderio? - La voce della bambina risuonò come un’occasione nell’ orecchio dell’animale.
- Si, io posso. - Si girò verso di lei. I suoi occhi nell’oscurità erano rossi sangue, incutevano paura.
- P-però fatti vedere … - Balbettò terrorizzata. Ed eccolo lì, era un gatto con delle orecchie lunghe nelle orecchie, con persino degli orecchini. Era bianco immacolato, con sulla schiena una forma ovale fucsia. 
- Sei una bambina. - Notò - Vuoi esaudire un desiderio? -
- Si, si lo voglio! - Disse convinta. Era la sua occasione.
- Però in cambio tu diventerai una Puella Magi e questo implica che dovrai combattere contro delle streghe e raccogliere Grief Seed, cioè la loro anima. -
- Lo farò! Ti prego, gatto, fai che le persone intorno a me siano felici, e che questo rimanga anche quando io non lo sono. -
- Ok. Ora il tuo contratto, è stipulato. - La piccola si contrasse. Dal suo piccolo petto uscì una fiamma di colore nero.
- Prendila. - Gli ordinò il fantastico animale. Momo eseguì. Nelle sue mani si ritrovò una specie di piccolo scrigno con una pietra nera. - Cosa devo fare ora? - Chiese intimorita.
- Ti aiuterò io, almeno capirai qual’è il tuo compito. - Momo annuì. Poi si chinò nuovamente e si mise a pregare. La mattina dopo quando uscì di casa, vide una folla immensa andare nella chiesa del padre. Finalmente qualcuno lo stava ascoltando. Passò vicino a tutti con il sorriso sulle labbra e quelli sembravano felici, come non mai, il desiderio si era realizzato. Davanti il cancello c’era un uomo con un vestito che sembrava una sacca, con un candelabro in mano e un libro con sopra scritto: “Vangelo“. 
- Buongiorno signore. Anche lei è qui per ascoltare mio padre? -
- No. Sono di passaggio. Io non seguo questa religione, sono un Cristiano. -
- Un Cristiano? Che religione segue lei? -
- Io seguo Gesù Cristo. Ecco, in questo libro,potrai capire chi è lui. - Disse l’uomo porgendoglielo. - Prendi anche questo. Accendilo mentre leggi o preghi. - Porse il candelabro.
- Mille grazie. - Fece un inchino. Posò gli oggetti in camera e incuriosita iniziò a leggerlo prima di andare ad esercitarsi con l‘organo, lo strumento che il padre con tanta cura gli aveva insegnato a suonare e che lei adorava. La sera, mentre Momo teneva il candelabro vicino alle pagine, facendo attenzione ad non avvicinare troppo la fiamma, l’ombra tornò, facendo ondeggiare quella sua coda.
- Momo oggi andremo a caccia di Streghe. Ti farò vedere cosa devi fare. - La piccola lo guardò negli occhi rosa per poi spengere la candela, posare il libro e seguirlo. 
- Io sono Isabella. Piacere. - Disse una ragazza bionda con i capelli mossi - Vedi di capire al volo. Io non mi ripeto. Sono una dea che da l’esempio, e le dee non si ripetono mai! Chiaro. - Usò un tono autorevole .
- Si. - Disse come un militare al generale. La ragazza che poco prima la guardava si girò e prendendo la Soul Gem iniziò ad incamminarsi. La ricerca iniziò. Poco dopo nel cimitero la gemma di lei si illuminò come una lanterna. 
- E’ qui- Annunciò per poi trasformarsi in Puella Magi con un bellissimo vestito color arancio. Con due Sai squartò una lapide davanti a lei e insieme entrarono. Il labirinto non era definito, non si capiva cosa rappresentasse. Alla fine di esso una figura al centro di una sala regnava maestosa. 
- E’ lei! Guarda e impara!  - Disse con un ghignò prima di lanciarsi sulla figura. Ci fu una combinazione di attacchi che lasciò perplessa e terrorizzata la piccola che decise di trasformarsi. Il suo vestito era di color nero; poi si inginocchiò a terra e iniziò a pregare e da dietro di lei si creò una fiamma nera che si levò alta ricomprendo il pavimento e il soffitto. Poi si alzò e impugnò un pugnale d’oro, simile a quello usato per i sacrifici a Dio. Si lanciò sulla strega che non contrattaccò, sembrava dubitare sul da farsi.
- Io porterò in te la felicità. Ti libererò da questa tua forma. - E lanciandogli contro una serie di pugnali la uccise. La barriera si ruppe lasciando solo un piccolo Grief Seed. Lo prese e pregò per quell’anima dispersa. 
- A te Dio onnipotente dono questa anima in modo che conosca un mondo migliore dove i peccati gli saranno perdonati. - Pronunciò
- Si, si come ti pare. Questo però aspetta alla dea! - E dalle mani glielo levò - Non farti più vedere, ormai ti ho insegnato abbastanza. - E se ne andò. Il gatto non c’era più. Aveva completato la sua missione. Rincasò e pareva che nessuno si era accorto della sua mancanza. Si rimise nel letto, ma prima di dormire, lesse ancora le parole del Messia. La settimana seguente fu come quel giorno, la mattina portava felicità, la sera sacrificava streghe, ma tutto quella gioia si concluse una sera. Il padre tornò a casa ubriaco, sconvolto da un motivo che Momo non conosceva. Barcollando entrò nella sua camera. La bambina per la paura si andò a mettere in un lato. Il padre fece ciondolare la testa una volta a destra, una volta a sinistra poi portò tutto il busto in avanti sul comodino così vedendo il Vangelo e il candelabro.
- Anche tu … Non potete tradirmi! Che volete per caso uccidermi! Ah ah volete farmi diventare pazzo eh! Siete due streghe! Siete delle figlie streghe! Pazze come quelli che fino ad ora mi hanno seguito! Mi fatte arrabbiare, mi rendete infelice! Si proprio infelice! - Infelice? Come era possibile? Tutti dovevano essere felici accanto a lei! No, no non era possibile! Non si poteva fare! Non era giusto! Mondo crudele! Se neanche suo padre era felice a causa sua come poteva esserlo gli altri? 
- Adesso vieni con me dobbiamo celebrare un sacrificio in nome del tuo Dio infelice - La prese per un braccio. Ancora infelici … Anche Dio lo era ed era colpa sua, sua! Se non poteva rendere felici gli altri, allora a cosa serviva vivere eh!  Per cosa combatteva se NESSUNO ERA FELICE!  Momo si fermò guardò cupa verso il basso, si inginocchiò. Il padre intanto con un pugnale in mano era andato dalla moglie. Prese la Soul Gem in mano, da tempo non la purificava ed ora … Era completamente nera. Si ruppe un fascio di luce nera, un forte rumore, le ombre, la confusione. In un abisso vagava la luce nera dell’anima della bambina che lentamente si affievoliva. Ormai Momo era diventata una strega: la strega Elsa Maria. La sua barriera scompare diventando invisibile. Il padre tornò nella stanza vide il corpo della figlia a terra e la pugnalò. Dalla barriera la strega si mosse silenziosamente e baciò il collo del parroco. Poi si spostò, lontana da quel luogo che presto sarebbe caduto in rovina. Il capo famiglia appiccò il fuoco e si impiccò. I destini erano conclusi. La famiglia Sakura aveva fatto il suo corso. 
Elsa Maria continuava ad uccidere e uccidere, mentre pregava davanti il candelabro. Tutte le persone che erano felici non l’avrebbero mai sconfitta, alla fine l’unico modo di stare bene era vivere in un’ombra, nella disperazione totale. Quel bagliore nero nell’oceano senza fondo era flebile, ma c’era ancora. La poca coscienza di Momo poteva assistere e nient’altro. 
“ Sorella mia, voglio rincontrarti. Però tu continua a pregare: fallo anche per me. “ pensava con tutta se stessa. Per anni la strega non fu uccisa, perché era solita nascondersi nell’oscurità e raramente attaccava, ma con Dio dalla sua parte non falliva mai, e la disperazione che portava con se contagiava tutti come la peste. Errava, uccideva, pregava, le azioni che ogni giorno si ripetevano senza interruzione. Un giorno al porto una ragazzina dai capelli blu arrivò al cospetto della strega. I famigliari iniziarono a bloccarle la strada verso Elsa, ma lei li contrastava. Arrivata alla strega, venne allontanata da un albero che uscì dalla sua schiena. La strega non poteva combattere, stava pregando e chi la disturbava doveva essere abbattuto dalla pianta del peccato. Una lancia spezzò il tronco: Kyouko aveva salvato quella maga. Momo lo percepì e pianse: sapere che anche la sorella poteva diventare quello che lei era diventato la fece rattristire. 
“ Kyouko non uccidermi tu … Fai che sia quella ragazza … Ti supplico Kyouko, sorella mia … “  
La ragazza si rialzò da terra e allontanò la rossa, caricò e si riavvicinò ad Elsa e la colpì, colpì. Si, lei l’avrebbe uccisa perché la sua disperazione aveva superato quello della strega … A poco anche quella ragazza sarebbe diventato un mostro. Dopo averle tagliato la testa, dopo averla ripetutamente colpita iniziò a ridere folle, a dire cose che la piccola non riusciva a capire, ma riusciva comunque a percepire la malinconia, il dolore in ogni singola sillaba. Al’ultimo colpo che venne dato, la barriera si ruppe e lasciò dietro di se un suono d’organo, l’ultimo lamento della bambina, l‘ultimo grido di disperazione che avrebbe lanciato. Quando Sayaka regalò il Grief Seed a Kyouko, la ragazza sentì dentro di se un brivido come se in quel “ seme” ci fosse una presenza che cercava il suo calore, che voleva farsi riconoscere, ma la sensazione era lontana. Momo era diventata una strega perché voleva dare la felicità agli altri e non ebbe mai provato però la sua felicità, non trovando neanche la sua libertà. 
 
 
    
 
Image and video hosting by TinyPic
 
Elsa Maria                    
 
 
Image and video hosting by TinyPic
 
“ Vorrei che tu, anche se non posso vederti, sia felice”                                                      
 
 
Image and video hosting by TinyPic
 
Momo ( vestita dalla Strega) 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica / Vai alla pagina dell'autore: Elsa Maria