C’erano giorni in cui Taita voleva dimenticare, forse perché il dolore era troppo forte. C’erano giorni in cui si attaccava ai ricordi, come un neonato alla tetta della balia. Rimaneva lì, immobile, la testa appoggiata alla parete di arenaria, gli occhi chiusi. La metà della popolazione egizia non avrebbe resistito una notte nella Valle delle Regine e l’altra metà non ci avrebbe proprio messo piede. Ma lui doveva venire.