Il
rumore di un cassetto che viene chiuso con violenza mi raggiunse nel
mondo dei sogni in cui mi ero rintanata, facendomi socchiudere
l'occhio destro.
- mmmhhhh
Mugolai con forza, sperando di far
sentire in colpa quei due in cucina per avermi svegliata, o almeno
incitarli a fare silenzio.
Il cane cominciò a ringhiare,
provocando una risata, che continuò senza ritegno per trenta
secondi
buoni, mentre il suddetto quadrupede dava la dimostrazione pratica
della potenza delle proprie corde vocali intonando una scala di
ringhi intervallati da qualche guaito.
Ma certo, manca solo che
parta una fanfara e quei due possono dire di essersi impegnati al
massimo per svegliarmi.
Mi girai pigramente verso il muro –
mugolando di nuovo, per sicurezza – e mi chiusi la testa nel
cuscino piegato in due.
Stavo per sprofondare di nuovo nel mio
sogno popolato da sosia di Francisco Lachowski a petto nudo quando il
cane riprese a dare sfogo alla propria esasperazione. Il sorriso
provocato dal carosello di pettorali da cui ero stata tirata fuori a
forza mi si spense sulle labbra.
Mi sollevai con uno scatto seduta
sul letto e vidi attraverso la porta aperta l'inutile amico di Ethan
seduto sul divano con un panino grondante di nutella – il mio
panino
– in mano, mentre con l'altra teneva l'indice in avanti,
stuzzicando ripetutamente quella pallina di ciccia, pelo ed
esasperazione che è Coffee, ridendo sguaiatamente.
Da
come mi guardò il ragazzo, vista la velocità con
cui lasciando il
dito a mezz'aria fece finta di niente e strappò in un morso
mezzo
panino, intuì di avere come minimo il fumo che mi usciva
dalle
orecchie.
Soddisfatta, mi risdraiai con calcolata lentezza,
ritrovandomi purtroppo irrimediabilmente sveglia a fissare il
soffitto rosso mentre le braccia incrociate sopra al cuscino mi
reggevano la testa.
Sospirando, allungai la mano e con movimenti
pigri cercai il telefono sul ripiano dietro al letto.
Il nome che
lessi sul display mi fece innervosire.
«
Ti prego, rispondi all'ultimo messaggio, ci sto male »
Inarcai
un sopracciglio.
Ma
certo, lui
ci
sta male, poverino. Dura avere una coscienza, Nat?
Mi
alzai con rabbia, per poi risedermi, notando un secondo messaggio.
«
Aggiornamenti dall'idiota? »
Mihael.
Sorrisi, mentre le mie
dita, sveglie già prima di me, componevano freneticamente
una
risposta.
« Si, finalmente inizia a sentirsi in colpa. Fa bene.
Ti chiamo dopo. »
Sollevai pigramente lo sguardo verso
l'orologio, soffocando uno sbadiglio, chiedendomi a che ora mi
avessero tirato giù dal letto quelle scimmie che
campeggiavano a
casa mia.
-
Mi
avete svegliata alle sette e mezza!? -
strillai da camera mia, irrompendo in cucina con rabbia. Ethan e il
suo inutile amico mi guardarono, il primo con aria di sfida e annesso
sorrisino strafottente, il secondo esitante, ponendosi chiaramente
qualche domanda sulla salute mentale della sorella del suo migliore
amico.
- Tu! - Esclamo
indicandolo – Non basta il fatto che tu ti sia praticamente
trasferito a casa nostra, devi anche svegliarmi a quest'ora?
- Ma
tu il sabato non vai a scuola? - Chiese spostando lo sguardo su
Ethan, come per chiedere una conferma che non arrivò
– Non credevo
che fossi in casa, scusa.
Aprii la bocca pronta a ribattere, ma la
richiusi. Aveva ragione.
- Oggi entriamo alla terza ora, manca una
prof – borbottai tornando sui miei passi in camera mia,
strascicando i piedi con aria sconfitta.
Mi stiracchiai sollevando
un braccio e tirandolo con l'altro, guardandomi allo specchio.
Il
fatto che il mio primo giorno mancasse già un prof mi faceva
seriamente dubitare sull'organizzazione della nuova scuola. E' anche
vero erano i primi di Dicembre e non Settembre, ma tralasciamo i
dettagli insignificanti.
Il mio sguardo, che vagava perso fuori
dalla finestra, notò un movimento sospetto.
Sbuffai.
-
Ethan!
Una voce seccata mi rispose dalla cucina.
- Che vuoi
ancora?
- Da quanto nevica?
- Sta nevicando?
- No, il cielo
bluffa per infastidirmi - Borbottai a mezza voce, più rivolta a me
stessa che a lui. Tornai a guardare fuori con aria esageratamente
malinconica.
Quei fiocchi di neve molliccia che cadevano
implacabili mi stavano guardando con aria sarcastica, sono
sicura.
Perfetto, quella adorabile poltiglia nevosa che si sarebbe
inevitabilmente formata è certamente la sostanza in cui
preferisco
affondare con le scarpe fino alle caviglie.
Bello schifo.
Mentre
facevo questi pensieri mi infilai un paio di jeans e una canottiera
con annessa giacca gigante. La me stessa dello specchio mi
dedicò un
sorrido di incoraggiamento.
Guardai di nuovo l'ora, le otto meno
venti. Sbuffai.
Tornai in cucina, dove inizia a sgranocchiare un
pan di stelle con aria metidabonda mentre componevo il numero di
Mihael sul cellulare.
- Pronto?
- Ehi, quintessenza
dell'inutilità umana!
- June? Ma lo sai che ore sono? - Mi chiese
il mio migliore amico, con la voce impastata dal sonno.
Ops.
-
Non perderti in inutili dettagli, ascolta piuttosto l'ultima trovata
del deficiente!
E con un biscotto ancora in bocca, tenendo il
cellulare in bilico tra l'orecchio e la spalla, trafficai con le
chiavi uscendo sul pianerottolo, annunciando a gran voce alle scimmie
rintanate da qualche parte in casa mia:
- EHCO, FE DOETE USHIRE
'NDETE LE CHIAVI
Che senza biscotto incollato ai molari dovrebbe
voler dire qualcosa del tipo “esco, se dovete uscire prendete
le
chiavi”.
Schiacciai il tasto dell'ascensore con la fronte, senza
smettere di parlare, e mi diressi fuori da casa, senza sapere con
precisione dove andare.
Sarebbe stata una giornata come tutte le
altre.
~
Writer's corner
Ciao
gente :3
Prima di tutto ringrazio chiunque abbia letto il prologo,
forse vi sembrerà noioso, è perchè
volevo semplicemente presentare
la protagonista senza troppe pretese, la trama effettiva comincia nel
prossimo capitolo!
Vi dico fin da subito che le recensioni
negative non mi offendono, se avete qualcosa da dirmelo scrivetelo,
sul serio! Mi aiutereste a migliorare :)
Vorrei dire taaante cose,
ma mi limito a suggerirvi di leggere la storia di Francisco,
che è una personcina adorabile che ha dovuto farsi implorare
per
postarla.
Spero che riuscirò ad aggiornare presto, sto già
lavorando al primo capitolo.
Okay mi sto chiedendo come cavolo
dovrei concludere, quindi opto per un finale a sorpres