Faccio da parte Welma, mentre finisco di piantare l'ombrellone nella sabbia; Shaggy e Scooby si sono già fiondati allo stabilimento per prendere qualcosa da mangiare e Daphne finisce di sistemare la sua sdraio. Apro l'ombrellone e mi ritengo soddisfatto, mentre mi tolgo la canotta per restare in boxer. Mi volto un attimo verso Daphne, notando che mi sta sorridendo mentre prende la sua crema solare. Faccio un bel respiro, per mostrare il mio fisico, poi mi giro e mi guardo attorno, osservando la gente in spiaggia, il mare cristallino, i raggi del sole che si rifelttono nell'acqua.

Come sempre ho scelto un'ottima giornata ed un'ottima località per una bella vacanza.

Mi volto di nuovo verso Daphne, notando però che non c'è; al suo posto vi è una flotta di non so quanti ragazzi pompati ed abbronzati attorno al suo lettino. In confronto mi sento una mozzarella molliccia, io, che sono sempre stato il più bello ed il più in forma ovunque andassimo. Ma non posso permettere un certo affronto, tutti quei senza cervello che l'accerchiano, si offrono di portarle da bere, di farle aria, di metterle la crema sulla schien- Eh, no! Questo no!

Il mio petto si gonfia, i miei pugni si stringono, sento che la faccia avvampa dalla rabbia. Avanzo e cerco di farmi strada spintonandoli, ma non ci riesco. Insisto, ma nulla, sembro un insetto a loro per quanto sono presi da Daphne.

« Ora basta! » grido, ma nessuno sembra prendermi in considerazione. Divento ancora più paonazzo e furibondo. « Via dalla mia ragazza! » alzo ancor di più la voce.

Stavolta qualcuno si volta, ma poi scoppia a ridere.

Un uomo dalla pelle dorata ed i lunghi scuri si avvicina verso di me. « Mi stai dicendo che questo schianto » con un gesto della mano indica Daphne ancora distesa sull'asciugamano « è la tua ragazza? »

C'è qualche istante di silenzio.

« Ma non farci ridere! »

Improvvisamente tutti scoppiano in una risata che sembra non finire. Mi sento in imbarazzo, incapace di fare qualsiasi cosa, deluso, ma più che per me mi sento di aver deluso lei. Non riesco manco a puntare gli occhi nella sua direzione per osservare la sua espressione, non ce la faccio, mi sento sprofondare in un abisso di vergogna.

« Mi sono stufata. » sento la sua voce squillante che si fa strada.

Alzo finalmente lo sguardo e la vedo mentre si alza dalla sdraio e si fa spazio tra i ragazzi; cala il silenzio e tutti la guardano confusa, non capendo cosa voglia dire. Mi irrigidisco, sta chiaramente avanzando verso di me, me la ritrovo davanti, sempre perfetta anche nel suo bikini, nei suoi capelli mai rossi mai fuori posto, mi sorride mentre sento le sue mani scivolare sul mio collo. Mi prende il volto e pian piano annullo la distanza la fra le nostre labbra, sento il sapore del suo rossetto alla ciliegia, la sua lingua che inizia a giocare con la mia, le cingo i fianchi e l'attiro a me mentre sento il suo bacino contro il mio. 

Impazzisco.

Improvvisamente sento un leggero scrocchio che ci separa, mi serve qualche istante per riprendermi e per capire cosa succede, ma quando vedo il sorriso dipinto sul viso di Daphne e quel suo mordersi le labbra che la rende ancora più sexy, non posso fare a meno di corrisponderle sembrando un ebete.

« Questi qui mi annoiano. » sbuffa. « Andiamo a farci un bagno? » propone.

Giusto il tempo di guardare oltre ed osservare vittorioso le espressioni da pesci lessi degli altri, per poi mettere delicatamente un braccio attorno alle spalle di Daphne e dirigerci verso la riva.

Sì, io sono il suo ragazzo, schiappe.